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MAI DIRE NET Forum: ::= LA GUERRA DEI SESSI =::: Donne? Il sesso forte (part two)
   By Highrise sabato 07 maggio 2011 - 22:08

L'altro topic va quasi sui 300 post, rinnoviamolo qui :D
Ebbene, stasera stavo girottando online quando sono incappato su YouTube su questo video qui - si tratta della registrazione di una trasmissione radiofonica che racconta di una vicenda curiosa (sorry, solo inglese)

ww w.youtube.com/watch?v=WA6tP_DV-Oc

In pratica questo tale Angelo ha fatto sesso con la sua tipa e dopo l'amplesso è andato in bagno, si è tolto il preservativo e prima di gettarlo nel cestino ci ha versato dentro una certa quantità di "Arby's Horsey sauce" (salsa di rafano piccante, che a prima vista ricorda molto lo sperma) per poi tornare a letto. :ghgh:
Dopo un pò anche la sua tipa va in bagno e quasi subito si odono strilli disumani e l'acqua della doccia inizia a scorrere (:@) la furbetta ha pensato bene di infilarsi il contenuto del preservativo cestinato nella gnugna e se l'è ustionata malamente (:@)x88276383746341
Lei l'ha poi denunciato e Angelo dice che vuole presentarsi davanti alla corte per sentire la sua ormai ex-tipa (che è un avvocato!) spiegare al giudice, sotto giuramento, come la salsa di rafano le sia magicamente finita nella fig@ (:@)

Angelo, sei un grande!!! :metal: :D

   By Highrise sabato 07 maggio 2011 - 22:09

P.S. - uno degli utenti ha commentato il video dicendo che avrebbe usato della candeggina :D
Io personalmente ci avrei messo della calce :D:D

   By Bachanale domenica 08 maggio 2011 - 00:10

bellissimo

   By Highrise domenica 08 maggio 2011 - 10:35

Los Angeles - Iniezioni di botulino sulle labbra e sopracciglia tatuate. Non è una signora di mezza età che vuole darsi una "rinfrescata" e nemmeno una donna che vuole sentirsi più giovane. Lei si chiama Bree Evans e ha 7 anni. Il discutibile "trattamento di bellezza" è idea e opera della madre, Sharon Evans, estetista single di 33 anni. La novella Frankenstein, originaria di Sheperd's Bush (Londra) e residente in California, ha raccontato, con malcelato orgoglio, la sua storia al Sun, un tabloid popolare britannico. Il suo intento, ha spiegato la donna, è creare un futuro "da star per la mia Bree"

Il Botox "Quello che faccio per Bree la renderà una star" ha confidato fiduciosa l'estetista al Sun, che pubblica in esclusiva il colloquio con la donna. "Tutte le attrici e le celebrità del futuro iniziano adesso e Bree sfonderà grazie alle sue super-labbra e alla sua pelle morbida e senza rughe. Lei è la mia bambina e questa è la mia decisione - prosegue Sharon - tutto ciò l’aiuterà e cambierà il corso della sua via. Oltretutto, risparmierà anche tanto denaro in futuro per cosmetici e trattamenti estetici" ha raccontato la donna spiegando di aver acquistato il Botox online.

Bree è felice La bambina non sembra sfuggire al fascino della celebrità prospettata dalla madre. "Mi piacciono le mie sopracciglia e il Botox. Alcune mie compagne di classe dicono che è sbagliato, ma sono solo stupide e gelose. La maggior parte mi invidia e vorrebbe essere come me. Sanno che diventerò una superstar, come Willow Smith", la figlia della coppia hollywoodiana Will e Jada Pinkett Smith. Sharon ha concluso: "Sono sua madre, il suo agente, il suo stimolo e la sua amica. Avrei voluto che mia madre avesse fatto altrettanto per me"
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Della serie "spazzatura umana che osa riprodursi e ritiene che i propri figli siano giocattoli da soldi"
Tuttavia le siringate di botulino andrebbero cmq fatte - alla madre, però con un ago di 10cm e direttamente nei bulbi oculari.

   By Tommy lunedì 09 maggio 2011 - 15:26

Ma il rafano non è reso piccante dalla capsaicina, non dovrebbe irritare... :ehm:

cmq leggi qui: :D

ht tp:/ /notizieincredibili.scuolazoo.com/incredibile/donna-mette-del-veleno-nella-vagina-per-uccidere-il-marito

   By Highrise lunedì 09 maggio 2011 - 19:35

en.wikipedia.org/wiki/Horseradish
leggi qui :D

Tattica interessante, un cunnilingus mortale :D
Belle anche le notizie sottostanti:

-Nasconde il coltello nella vagina: presa
-Arrestata, aveva 54 panetti di eroina, pillole, banconote e monete… nascosti nella vagina.
-Trovato un contenitore di alluminio pieno di droga nella vagina di una donna: Arrestata.

   By Tommy lunedì 09 maggio 2011 - 20:37

è come il maarsupio di Doraemon :D

se ne vuoi usare una per la sua funzione primaria prima devi svuotarla; lei allarga le gambe stando in piedi, tu le dai qualche colpo sulla testa finchè nn si svuota. :D

per inalazione sì, ma da contatto non è diverso? boh :ehm:

   By Highrise martedì 10 maggio 2011 - 00:10

In effetti è strano, avrebbe dovuto avvelenarsi prima lei.

Per quanto riguarda la sua storica funzione primaria, essa è quella di assorbire... assorbe, aspira e incamera così tanto che un sacco di uomini ci hanno visto finire dentro casa, auto e conto in banca, mai più rivisti in seguito :D è come un insaziabile maelström carnoso che non perdona - per questo va percorso con attenzione usando l'apposito canotto e una buona scorta di salsa di rafano piccante :D

   By Highrise giovedì 12 maggio 2011 - 18:03

Altra notiziola divertente, di cui ho rimandato la segnalazione per attenderne i divertenti sviluppi :D
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Il 24 gennaio di quest'anno, un rappresentante della polizia di Toronto (Canada) durante un meeting informativo anticrimine che si è svolto alla Osgoode Hall Law School ha consigliato alle studentesse -per ridurre il pericolo di attirare malintenzionati- di evitare di andare in giro "vestite da battone" e APRITI CIELO!
Sulla polizia di Toronto sono piovute accuse di sessismo, misoginia, discriminazioni di ogni tipo e richieste di scuse (peraltro prontamente presentate), ma ovviamente non è servito a nulla. Subito si è scatenata la giostra mediatica cvd promossa dai soliti noti, leggi associazioni per le "pari" opportunità e sbroccolate femministe varie - le quali si sono spinte a organizzare delle periodiche carnevalate stile gay pride ma stavolta composte da centinaia di donne abbigliate da zoccolone, chiamate "Slutwalks" :D:D

ww w.slutwalktoronto.com

Che palle però, ai bei vecchi tempi almeno c'era il gusto di dare a una della zoccola e di lasciarla indignata... adesso lo fai e per tutta risposta si inorgoglisce per poi andarsene per la strada a mostrare culo e tette :D

   By 4rj0 lunedì 16 maggio 2011 - 22:48

a me se vestono da zoccole mica dispiace

   By Highrise martedì 17 maggio 2011 - 06:43

neanche a me, ma il fatto è che poi se osi anche solo guardarle ti denunciano :D

blog.panorama.it/italia/2008/04/18/occhio-indiscreto-dieci-giorni-di-prigione-per-uno-sguardo-insistente/

e questa non era nemmeno vestita da zoccola, figuriamoci le altre!

   By Rye martedì 17 maggio 2011 - 21:13

High se uno ti vuole infastidire lo fa a prescindere da come sei vestita.
Anni fa andai a trovare una mia amica che era all'estero per un progetto, nel tragitto dall'albergo al centro, un tipo di passaggio ha pensato bene di palparmi le tette a piena mano e poi andarsene via tutto tranquillo con i suoi quattro amici.
Da dire che:
1)non sono una maggiorata, anzi
2)ero infagottata in maniera da poter andare a scalare una montagna (maglia a collo alto, maglia con la zip sempre a collo alto, pantalone largo e scarpa da ginnastica) mentre 100 metri piu' in la era pieno di turiste in minigonna e tacco a spillo nonostante fosse un freddo dell'ottanta
3)ciclo appena arrivato e quindi ti lascio immaginare la verve che avevo
4)stavo camminando, quindi non esiste il fatto di dire "lo hai provocato" o cose simili
5)non era una zona da evitare o un'ora tarda.
Quindi non venite a raccontare sciocchezze del tipo che se ti vesti in una maniera piuttosto che in un'altra faccia differenza.
La differenza la fa la testa della persona in cui incappi.

   By Highrise sabato 21 maggio 2011 - 16:26

Riesumiamo: ww w.vip.it/francoforte-klaus-schroder-dona-seme-e-paga-alimenti

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Ecco che quasi subito -come volevasi dimostrare- le acque (anzi, lo sperma) cominciano ad agitarsi :D
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Anonimato per i donatori di seme annullato da un tribunale della Columbia Britannica
CBC News - May 19, 2011 11:41 AM PT

La corte suprema della Columbia Britannica ha annullato la legge a protezione dell'identità dei donatori di sperma.
La corte ha anche vietato tassativamente la distruzione di qualsiasi documento sui donatori come previsto dalla legge provinciale in modo da varare nuove leggi in linea col Charter of Rights.

I legali di Olivia Pratten sostengono che le leggi attuali discriminano i figli nati dal seme dei donatori, e la corte ha dato ragione a Olivia Pratten giovedì, rimuovendo una sezione del British Columbia Adoption Act.
Il giudice Elaine Adair ha dichiarato che i diritti del bambino devono essere protetti in caso di fecondazione avvenuta con seme donato, esattamente come se avesse lo stesso diritto di un bambino coinvolto in un'adozione.

Olivia Pratten ha successivamente querelato il governo della Columbia Britannica in modo da costringerlo a modificare l'Adoption Act per permettere ai nati da donazione di sperma, ovuli o embrione di scoprire chi sono i loro veri genitori.

Il giudice Elaine Adair ha dichiarato "Affermo, basandomi sull'evidenza dei fatti, che la riproduzione assistita tramite l'uso di gameti da parte di un donatore anonimo è dannosa al bambino e non è nei migliori interessi della prole di un donatore" - "Dispongo quindi un'ingiunzione permanente, in accordo con queste motivazioni, che proibisca la distruzione, l'occultamento, l'alterazione o il trasferimento dalla Columbia Britannica dei documenti relativi ai donatori di gameti"

La sentenza consente alla provincia 15 mesi per conformarsi alle nuove normative del B.C. Adoption Act in conformità al Charter of Rights. Adair sostiene che l'Adoption Act sia incostituzionale in quanto tratterebbe i bambini adottati in maniera differente da quelli concepiti tramite donazione di sperma.
I figli adottivi possono ottenere dopo un certo tempo informazioni sui propri genitori biologici, contrariamente ai figli dei donatori di sperma.

Pratten fu concepita attraverso donazione. La 28enne giornalista dell'Ontario impiegò anni nella ricerca dell'identità del padre biologico, ma scoprì che tutta la documentazione relativa venne distrutta dalla clinica durante gli anni '90.

"E' una vittoria totale per noi. Mai più anonimato. Alla prole dei donatori sono stati riconosciuti gli stessi diritti dei figli adottivi nella Columbia Britannica" ha dichiarato Pratten dopo la sentenza, per poi procedere con la querela al governo negli interessi di altri figli di donatori che desiderano conoscere l'identità dei loro genitori biologici e per assicurarsi che la documentazione venga conservata indefinitamente dalle cliniche e sia sempre accessibile al raggiungimento della maggiore età degli interessati.
Il dottor Albert Yuzpe della Genesis Fertility Clinic ha affermato di non ritenere l'iniziativa di Pratten un problema in quanto l'80% delle sue pazienti attualmente sceglie il seme di donatori di cui conoscono l'identità.

Il dr. Yuzpe sottolinea anche che il Canada ha solo una banca del seme, con sede a Toronto, e che la maggior parte dello sperma viene importata in Canada dagli Stati Uniti. Nella sua clinica vengono praticate circa 600 inseminazioni artificiali l'anno, e solo una o due da donatori canadesi.

Yuzpe ha anche detto che non è chiaro se la nuova legislazione porterà all'identificazione dei donatori americani attualmente anonimi.

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Scommettiamo che la prossima legge stabilirà che i donatori, una volta identificati, dovranno sganciare i soldi del mantenimento? :D

   By Tyler martedì 24 maggio 2011 - 18:18

Rye, forse il tipo aveva perso una scommessa :ghgh:

High, ma ti rendi conto? :doh:

   By Highrise martedì 24 maggio 2011 - 19:10

Tyler, prevedo che più si ridurranno le occasioni di estorcere denaro tramite matrimonio/figliame, più si cercheranno altri pretesti per rubacchiare (e verranno tradotti in legge) quindi prepariamoci: la prossima è la reistituzione della tassa sul celibato di mussoliniana memoria, i proventi della quale andranno ovviamente alle iniziative per le "pari oppurtunità" :D

   By Rye martedì 24 maggio 2011 - 20:50

Beh Tyler confermi che l'abito non c'entra niente.
Per la faccenda dei donatori: se le richieste vengono da chi ha usufruito del seme/ovulo, pienamente d'accordo.
Non vedo perche' il figlio che nasce debba sentirsi vincolato dalle decisioni o contratti che c'erano tra i donatori, clinica e genitori..

   By Highrise martedì 24 maggio 2011 - 21:33

Rye, se non si garantisce l'anonimato ai donatori si potrebbe aprire la strada a scenari paradossali in cui i genitori che hanno usufruito del seme donato costringano il donatore -in quanto padre biologico- a pagare gli assegni di mantenimento per il figlio.
E' cmq anche scontato presupporre che alle prime avvisaglie di un simile guaio i donatori (anonimi o meno) si involeranno come foglie al vento d'autunno e le coppie sterili e le donne single potranno solo sperare nell'adozione d'ora in avanti.

   By Rye mercoledì 25 maggio 2011 - 10:21

E cio' sarebbe un male?
Sono d'accordo che chi usufruisce della donazione di seme/ovuli o embrioni non debba avere la possibilita' di chiedere denaro/assistenza per i figli.
Pero' se mi metto dalla parte del figlio penso che mi girerebbero le scatole a pensare che le persone X e Y abbiano deciso, sulla mia pelle, di mettermi al mondo e di decidere quali sono i miei diritti per quel che riguarda il conoscere i miei genitori biologici.
Perche' ne va della mia tranquillita' ( se tante persone che vengono a sapere di essere state adottate tengono a voler conoscere chi sono i loro veri genitori un perche' ci sara' immagino ) e della mia salute (discorsi di familiarita' etc che magari al momento della donazione non sono determinabili) .
Quindi, se uno raggiunto la maggiore eta' vuole sapere chi era il donatore secondo me e' un suo diritto.
Non vedo proprio perche' qualcun altro debba decidere che non ho il diritto di sapere di chi sono figlio (ok qui le battute si sprecheranno immagino :D ) .
Come si dice dalle mie parti : un' son mica figliol del postino!

   By Highrise giovedì 01 settembre 2011 - 15:24

UK News

Donna concepisce due volte dopo aver segretamente sottratto lo sperma congelato dell'ex marito.

Un uomo è stato costretto a pagare centomila sterline alla sua ex moglie per il mantenimento di due bambini da lei concepiti senza il suo consenso dopo averne segretamente sottratto lo sperma congelato.

By Murray Wardrop
3:55PM BST 29 May 2011

Il 57enne aveva scelto di congelare il proprio sperma in una nota clinica dopo aver saputo che i farmaci per il trattamento contro l'artrite di cui soffriva avrebbero potuto renderlo sterile.
Si separò da sua moglie due mesi dopo la visita in clinica, e la sua ex moglie 51enne, falsificando la sua firma, si impadronì del campione di sperma congelato e utilizzò le 25000 sterline da lui ottenute col divorzio per concepire un figlio e una figlia tramite inseminazione artificiale alla a Bourn Hall Clinic, Cambridge.
L'uomo venne a conoscenza di essere padre di altri due figli solo tre anni dopo, quando la sorella della sua ex moglie lo chiamò al telefono per informarlo che uno dei suoi due figli era in fin di vita all'ospedale. In questi tre anni, lui si era risposato e aveva avuto due figli.
L'uomo, la cui identità non può essere rivelata per motivi legali, ha avuto accesso limitato ai suoi figli e ha speso quasi 200.000 sterline in procedimenti legali contro la sua ex moglie. Quando quest'ultima si è indebitata nel crescere i due figli, un giudice ha costretto l'ex marito a pagarle centomila sterline.
L'uomo ora chiede una modifica alle leggi in modo da assicurarsi che nessun altro patisca i guai che sta passando lui, e ha dichiarato
"Ero allibito quando ho scoperto che lei aveva sottratto il mio sperma senza il mio consenso, specialmente dato che allora ci eravamo separati e stavamo per divorziare. E' stato un atto deliberato da parte sua. Non sono mai andato in quella clinica e non ho mai firmato i documenti.

"Voglio bene ai bimbi e impiego le mie risorse per mantenerli, ma sto subendo delle spese enormi che non dovrei subire. E' spaventoso constatare che tutto questo è accaduto al di fuori del mio controllo. Non riesco proprio a capire come abbiano fatto a crederle. Lo stress causato da tutto ciò mi ha scombussolato l'esistenza."

L'uomo ha anche aggiunto che quando i bambini hanno chiesto alla loro madre da dove sono venuti, lei ha risposto loro "dal freezer"
Quando le è stato chiesto di rendere conto delle sue azioni, l'ex moglie ha risposto: "Non credo di aver fatto nulla di male. Il tempo stava passando per me e volevo avere un figlio. Se non l'avessi fatto non sarei stata benedetta con la nascita dei miei bambini. Non ho alcun rimorso, lo rifarei in qualsiasi momento"
L'ex moglie ha poi aggiunto che la Corte ha stabilito che la firma non è stata falsificata, ma solo "simulata"

L'amministrazione della Bourn Hall Clinic, fondata nel 1980 dai pionieri della fecondazione artificiale Patrick Steptoe e Robert Edwards, si è pronunciata con un "no comment"
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"Mamma! Mamma! Ci hai trovato sotto un cavolo o ci ha portato la cicogna?"
"No bambini, vi ho trovato nel congelatore"
(:@)

Stupendo come la legge venga reinterpretata a favore dell'ex moglie (non falsificazione, bensì simulazione della firma) e a perderci i soldi sia sempre l'uomo.
In ogni caso notizie come queste sono sempre utili a far aprire gli occhi a "qualcuno" :ghgh: perchè ci scommetto, casi del genere si moltiplicheranno a dismisura nel prossimo futuro.

   By Highrise giovedì 01 settembre 2011 - 15:40

P.S. - in caso di donazione di sperma/ovuli per legge i gameti dovrebbero essere a uso ESCLUSIVO del donatore.
Dovrebbe inoltre venire attuata una totale riservatezza sulla presenza degli stessi all'interno di una clinica e dovrebbe essere negato l'accesso alla documentazione relativa agli stessi a chiunque non sia il donatore.

A questo proposito si ricollega la notizia sull'anonimato dei donatori: a quando una tipa qualsiasi si infilerà in una clinica falsificando la firma di un dirigente d'azienda per "mettersi incinta" col di lui sperma e poi fo77ergli un bel pò di quattrini?

Ecco uno dei tanti motivi per i quali l'anonimato è necessario (e le procedure di cui sopra) - Come Volevasi Dimostrare :|

   By Tommy sabato 03 settembre 2011 - 13:27

solo che l'aninimato dovrebbe creare altre regole per evitare certe situazioni:

2 donne che vivono nello stesso comune e non si conoscono usano il seme dello stesso donatore, partoriscono un maschio e una femmina, poi questi da grandi si conoscono...

ecco, va fatto qualcosa per evitare che si creino queste situazioni.

c'è un limite sul numero dei figli che può procreare un donatore? non mi pare possa essere usato una volta sola, giusto?

avevo già riportato da qualche parte la notizia che un donatore aveva diversi figli seminati in giro (mi pare in Australia) e le madri hanno dovuto far conoscere tutti i figli per evitare accoppiamenti.

   By Highrise sabato 03 settembre 2011 - 14:06

Quei problemi si sono verificati per incompetenza della clinica che non ha comunicato alle madri i dati di classificazione del campione utilizzato per la fecondazione artificiale. Basterebbe un codice o un semplicissimo numero per garantire l'anonimato ed evitare casini.

   By Tommy sabato 17 settembre 2011 - 18:11

Una donna è come un buon libro: divertente, ispira, istruisce.
Talvolta ci sono troppe parole, ma se la rilegatura e le decorazioni sono belle è irresistibile. Vorrei potermi permettere una biblioteca (Marcus Long).

   By Highrise domenica 18 settembre 2011 - 07:35

Le donne sarebbero piu' affascinanti se si potesse cadere fra le loro braccia senza cadere nelle loro mani. (Ambrose Bierce)

   By Highrise domenica 18 settembre 2011 - 08:16

Vittoria per Wal-Mart in causa discriminazione donne
Bocciata class action da 1 mln di partecipanti

Alberto Riva
America24, 20 giugno 2011, 11:34

Vittoria per Wal-Mart, la più grande catena di grandi magazzini del mondo, alla Corte Suprema. I giudici della massima istanza giudiziaria degli Usa hanno sentenziato oggi che una class action per discriminazione contro le donne, che avrebbe potuto avere fino a un milione di partecipanti, non può procedere in quanto troppo vasta. Si tratta di una vittoria legale importante per le aziende Usa, perché potrebbe costituire un precedente di peso in cause simili che oppongono dipendenti e datori di lavoro.

Sei dipendenti donne avevano fatto causa a Wal-Mart nel 2001 accusando l'azienda di lasciare che i dirigenti a livello locale discriminassero i dipendenti di sesso femminile, pagando le donne meno dei pari grado uomini e ostacolando le loro carriere. I danni sarebbero potuti arrivare a miliardi di dollari. Tuttavia la corte ha deciso, pur senza esprimersi nel merito delle accuse, che i danti causa non erano riusciti a provare l'esistenza di una politica aziendale unificata che permettesse, o portasse a, discriminazioni.

A sottolineare l'importanza della causa per le aziende americane, più di venti società di tutti i settori hanno presentato alla Corte Suprema memorie a sostegno di Wal-Mart, il più grande datore di lavoro privato del mondo. Tra esse Intel, Bank of America, Microsoft e General Electric.

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Que lastima! E le spese legali (solitamente ENORMI negli States) vanno pagate da chi perde la causa... povere e maligne cassierine sprovvedute, e adesso? Ecco cosa succede a tentare di screditare 3400 dirigenti per spillare milioni all'azienda, stavolta la "sacra" passerina non è bastata :ghgh:

   By Highrise domenica 18 settembre 2011 - 14:07

News
13/09/2011 -
Incinta dopo la sterilizzazione, fa causa all'ospedale

Dopo il quinto figlio sceglie la via della sterilizzazione, ma l'intervento chirurgico non va a buon fine e resta incinta per la sesta volta. Partorisce e fa causa all'ospedale in provincia di Udine che aveva seguito il caso.

Il risarcimento dei danni
Il Tribunale si pronuncia finalmente concedendole un risarcimento di 150mila euro, comprensivo sia del danno subito dai genitori cui è stato negato il diritto all'autodeterminazione sia del mantenimento del bambino fino al raggiungimento dell'indipendenza economica.

Il principio del consenso informato
La pronuncia traccia un precedente importante nell'ordinamento italiano confutando anche il valore del consenso informato firmato dalla donna che era a conoscenza dei possibili rischi di un esito negativo dell'intervento.
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N.B. - e anche il consenso informato se ne va a quel paese. Tuttavia mi domando, se non si fosse trattato di una donna ma di un uomo sottoposto a una vasectomia rivelatasi poi inefficace... avrebbe avuto lo stesso trattamento? Ne dubito fortemente :|

   By Highrise domenica 18 settembre 2011 - 14:19

Lavoro e studio La splendida realtà delle ragazze normali di BARBARA STEFANELLI

Chi sono le ragazze italiane? Chi sono le ventenni e trentenni che in questo momento studiano, lavorano, progettano e costruiscono così il futuro del loro - il nostro - Paese?

Le tv, i giornali, i dibattiti di questi giorni sembrano proporci un'immagine unica. Ragazze carine, anzi spesso molto belle, che si somigliano tra loro e che usano il corpo con consapevolezza estrema: scambiano quello che hanno - e che possono offrire sul mercato libero delle risorse - per raggiungere un avanzamento economico e sociale. Ha fatto molto discutere l'ultimo saggio di Catherine Hakim, sociologa della London School of Economics, intitolato Il potere del capitale erotico . L'autrice sostiene che sarebbe assurdo negare alle giovani donne il diritto, quasi il dovere strategico, di sfruttare al massimo il proprio capitale estetico. Soprattutto se le giovani donne in questione sono sprovviste di altri mezzi: finanziari, intellettuali, di status sociale.

Recensendo il libro, lo scrittore Will Self ha citato una battuta tratta dalla serie tv ormai globale «The Simpsons». Lisa dice alla sua insegnante: «Essere belle non è importante»; la signorina Hoover risponde: «Stupidaggini, questo è quello che i genitori brutti dicono alle proprie figlie». Le ragazze delle intercettazioni sembrano aver imparato bene la lezione: il «capitale erotico» deve fruttare il massimo in quei pochi anni di pienezza che la natura - ora esasperata dalla chirurgia - concede loro. Sinora si è (quasi) sempre discusso solo di questo: se cioè le ragazze di Berlusconi, dall'Olgettina a Bari, siano figlie del femminismo o piuttosto una distorsione inquietante dell'emancipazione. Ma a questo punto la domanda più importante è davvero un'altra e chiede di superare quell'immagine unica, e ancora più quel pensiero unico, in cui continuamente ci imbattiamo.

Queste giovani donne, che ossessivamente scrutiamo e commentiamo, rappresentano la maggioranza delle ragazze italiane? O comunque, pur in minoranza, costituiscono un'avanguardia dietro la quale «le altre» vorrebbero mettersi in coda? La «sexeconomics» all'italiana è davvero un'espressione di modernità? La risposta è no. La modernità di tante giovani italiane sta altrove. Sta nelle università dove le studentesse ottengono risultati sempre migliori; sta nei curricula che vengono presentati per un'assunzione dove si sommano esperienze all'estero, volontariato, aggiornamento costante delle proprie abilità; sta nella creatività delle mamme blogger che sanno costruire dal basso nuove comunità, solidali, capaci di compensare in parte i vuoti del welfare; sta nell'ottimismo delle mamme single, che siano di ritorno o di andata; sta nell'energia delle ventenni pronte a partire per una città straniera forti solo di sé; sta in chi si impegna per i diritti delle persone, nelle associazioni, che sono un modo nuovo di fare politica; sta nelle giovani immigrate, le più aperte all'integrazione. Sta nelle storie «normali» di tantissime donne che ogni giorno provano a «tenere insieme» professione, famiglia, se stesse.

L'avanzamento personale e la mobilità sociale vengono cercate, certo, ma in un altro modo. In un Paese che ha una delle medie più basse di lavoro femminile retribuito (un risicato 48% rispetto a una media Ocse del 59) e dove nello stesso tempo il numero di bambini per donna è uno dei più bassi d'Europa (il 24% delle donne italiane nate a metà degli anni Sessanta non ha fatto figli rispetto al 10% delle francesi). È di questo che vogliamo parlare e scrivere. Di questo gap di modernità che l'Italia non ha risolto e non risolve ancora, nonostante gli appelli della Banca d'Italia a non sprecare il 50% dei propri talenti - perché le donne rappresentano più della metà della nostra popolazione. Questo non perché le donne siano migliori, ma perché le società dove le donne e gli uomini lavorano accanto - in uno scambio davvero liberato da «un pensiero unico» sulla femminilità - funzionano meglio e garantiscono un futuro a chi verrà. E c'è un'ultima cosa: nelle centomila intercettazioni le ragazze parlano e parlano e non è difficile cogliere un filo di malinconia, di abbruttimento, di disagio nell'inseguire il premio contrattato. Le vite delle nostre ragazze «normali» sono assai più avventurose.

18 settembre 2011 12:30

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L’autrice sostiene che sarebbe assurdo negare alle giovani donne il diritto, quasi il dovere strategico, di sfruttare al massimo il proprio capitale estetico.

In pratica l'autrice sostiene che sarebbe assurdo negare alle giovani donne il diritto, anzi quasi il dovere strategico di PROSTITUIRSI liberamente. :D:D
Ma se non erro, la prostituzione è illegale e inoltre va a cozzare con quanto fino a ora si è berciato... ricordate "Se non ora, quando?" :|
E chiamare la prostituzione "sexeconomics" non aiuta di certo, sempre di prostituzione si tratta. Povere femministucce, pensano di pigliare in giro la gente coi neologismi ma come al solito finiscono per ingannare solamente loro stesse :ghgh: E cmq la risposta è NO! Le ragazze italiane non darebbero MAI il coolo a Berlusconi per soldi, fama e potere... certo, è ovvio no? :| :D :D

   By 4rj0 giovedì 22 settembre 2011 - 12:49

Dipende da come s'interpreta. Perché la signorina Hoover ha straragione: la bellezza è, era e resta una qualità, frutto non di un diritto di nascita ma di duro lavoro a tavola ed in palestra.
Se questa bellezza viene venduta, è anche colpa degli uomini che la strapagano.

   By highrise giovedì 22 settembre 2011 - 20:04

Dipende da come s'interpreta. Perché la signorina Hoover ha straragione: la bellezza è, era e resta una qualità, frutto non di un diritto di nascita ma di duro lavoro a tavola ed in palestra.

Non sempre, spesso è semplicemente un vero e proprio diritto di nascita. Il codice genetico stabilisce, fra le varie caratteristiche, anche i tratti somatici dell'individuo.

Se questa bellezza viene venduta, è anche colpa degli uomini che la strapagano

Naa, quello è il vecchio assioma femminista che cerca di appioppare la colpa di qualcosa agli uomini in ogni caso.

In realtà l'offerta crea la domanda, dato che un bene può essere in vendita solo se l'offerente DESIDERA vendere tale bene e creare un mercato basato su di esso. Il fatto che un potenziale acquirente desideri acquistare un dato bene -invece- non significa che il suddetto bene possa essere messo in vendita e NON si crea il mercato.

In caso contrario si potrebbe sostenere ad esempio -che so- che le azioni vengano vendute in borsa non per scelta delle aziende che le emettono, ma per scelta dei clienti che le comprano. Eppure nessuna azienda ha l'obbligo di quotarsi in Borsa, di vendersi - per così dire.

Infine, se il suddetto bene venisse dato via gratis non si potrebbe parlare di transazione, di domanda o di offerta.
Il semplice fatto che non viene dato via gratis significa che l'offerente vuole guadagnarci sopra e crea di fatto la transazione la quale, che venga chiamata sexeconomics, prostituzione o matrimonio poco importa - è sempre la stessa cosa :D
:|

   By Tommy giovedì 22 settembre 2011 - 22:00

erik, scommettiamo che questa ti fa ridere? :D

Il no dello sposo sull'altare

"Lei e il testimone sanno il perché"

Il plateale rifiuto nella basilica di Monopoli. Poi l'uomo invita i suoi parenti a festeggiare il ritorno al celibato

di PAOLO RUSSO

La sposa, bellissima nel suo abito bianco, dice "Sì" senza esitazioni. E' il momento dello sposo. Il sacerdote rilegge la frase fatidica ma questa volta la risposta del futuro marito tarda ad arrivare. Ripete la domanda con più calma. Lo sposo risponde: "No" . Chiedetelo alla sposa e al suo testimone, il perché di questa scelta" .

A Monopoli non si parla altro da giorni. E ora che sono arrivati gli inviati di tutte le trasmissioni di gossip della televisione italiana, il paese si divide. Il sacerdote Don Vincenzo, che in un primo momento era additato come il celebrante del matrimonio più chiacchierato dell’anno smentisce categoricamente. Ma la perpetua della cattedrale si tradisce: "A me risulta che sia vero. Sono il figlio di un benzinaio e una estetista" . Ma per il momento lo sposo tradito e la mancata moglie lasciata sull’altare restano nell’ombra.

La scena è stata descritta nei minimi particolari e la conferma è arrivata anche dagli uffici della Curia. Le famiglie bene della città radunate per assistere al matrimonio dei rampolli. Fiori, musica. Tra lo sventolio dei ventagli e i flash fastidiosi dei fotografi, la cerimonia scivola via tranquilla fino al momento fatidico. "Vuoi tu, eccetera eccetera... " . La sposa, bellissima nel suo abito bianco, acconsente, lo sposo no. La chiesa ammutolisce, la musica si ferma, anche il fotografo smette. Poi il ricevimento dimezzato. Lo sposo (per non perdere anche la caparra) ha invitato i suoi cari a festeggiare il "ritorno al celibato" .
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Notare l'ambiente altolocato dove certe cose non passano certo inosservate e avranno certo degli strascichi :D

per il discorso sulle regole sull'inseminazione ecco questa:

Donazioni di spermatozoi in famiglia, sempre più diffuse ma forse presto illegali.

NUOVA DELHI, 21 SET – Preservare il corredo genetico della famiglia è molto importante, anche quando il figlio abbia problemi di fertilità. Questa è la situazione che si trovano ad affrontare diverse famiglie indiane, tradizionalmente molto legate ai figli maschi che devono portare avanti il nome del casato ma che non sempre riescono ad avere bambini. In sempre più casi, arrivati ora al 20 per cento, viene risolto con donazioni in famiglia: invece di ricorrere a una banca dati anonima, vengono utilizzati gli spermatozoi di padri o fratelli. Il ginecologo Shailesh Patel ha per esempio raccontato di essere il padre biologico del suo nipotino: “Volevamo che avesse occhi, carnagione e intelligenza di famiglia” ha detto al quotidiano Times of India. Alcuni chiedono addirittura l’anonimato, anche se le banche del seme dicono di non accettare questa richiesta. Le donazioni in famiglia potrebbero diventare illegali con il disegno di legge per regolare le tecniche di riproduzione assistita, al momento in discussione in Parlamento. I donatori, se passerà la legge, dovranno essere anonimi e altre pratiche saranno punite con fino a tre anni di carcere.
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Personalmente mi lasciano più interdetti altri episodi come quando Tila Tequila ha portato avanti la gravidanza della moglie di suo fratello... ecco, una donna che porta in grembo il figlio del fratello mi fa un po' più specie dei casi discussi nella legge di cui sopra...

   By highrise venerdì 23 settembre 2011 - 01:32

Il no all'altare mi pare sia una notizia di qualche anno fa, credo di averla
letta -o forse postata io stesso :D- su MDN.
Per quanto riguarda invece l'India, credo proprio che in futuro l'ingegneria
genetica verrà usata per preservare e in seguito potenziare il DNA umano,
senza relazioni fra consanguinei.

   By Tommy venerdì 23 settembre 2011 - 10:18

spero anch'io, ma come vedi c'è già chi rompe i coglioni parlando di "selezione" io non ci vedo lati negativi nel cercare di evitare di avere figli senza malattie invece c'è l'idea che bisogna lasciar fare al caso accettandoli come vengono anche con malattie invalidanti (fisicamente e psichicamente) o terminali... questo è amore? non so...

la notizia è vecchia? chiedo venia, controllo sempre e questa era datata 20 settembre 2011.

può anche essere che siano episodi simili, chissà quante volte capita :D

   By 4rj0 venerdì 23 settembre 2011 - 17:21

Probabile che sia una leggenda, conoscevo una barzelletta uguale, solo che lo sposo diceva: "No, la zoccola se la sposa quello là!" indicando il testimone e migliore amico. Probabile anche che lo sposo novello si sia semplicemente lasciato ispirare, visto che la notizia è riemersa recentemente sui quotidiani delle mie parti.

QUanto alla bellezza, io sono convinto che la nascita conti poco, diciamo per un 50% abbondando parecchio. Prova ne sono due amiche della mia ragazza, una che sarebbe bellissima se solo si curasse un poco (ha anche due tette notevolissime) ed un'altra che a dispetto del viso non bellissimo ha una classe e una linea fantastiche.
D'altra parte, te prendi la Belen ed aggiungile 40kg e la cellulite, fai il botto!

Capitolo inseminazione: visto che è tutto in famiglia si faccia direttamente "alla spina", no? Che bisogno c'è di pagare un'equipe di medici? :D
L'ingegnria genetica invece sarà sempre più usato dalle assicurazioni sulla salute e sulla vita che vorranno evitare di pagare.

   By Highrise sabato 24 settembre 2011 - 07:28

Viagra per donne?
Davvero la medicina è così maschilista da aver bloccato la ricerca per il viagra per le donne? Capiamo insieme cos'è questo farmaco e cosa sta succedendo

Cosa succede quando al desiderio sessuale provato non corrisponde un’eccitazione fisica? Per gli uomini una soluzione c’è: si chiama Viagra, va usato con cautela e sotto prescrizione fisica. Non è un farmaco da prendere alla leggera ma funziona. E se ciò accade ad una donna? Al momento la soluzione non esiste.

Tempo fa la ricerca si era orientata verso una versione in rosa della pillola blu a base di "flibanserina", molecola vasodilatatrice in grado di far aumentare il flusso di sangue alle pelvi favorendo l’eccitazione. Questo perché il sesso anche per noi donne non è solo una questione mentale o psicologica ma anche fisica. Il problema è analogo a quello dei signori uomini ma, per ovvie differenze biologiche, non può essere risolto nello stesso modo. Per questo non era affatto uno scandalo che la scienza avesse cominciato a cercare una soluzione.

Poi, però,un anno fa l'americana FDA (U.S. Food and Drug Administration) ha sconsigliato la messa sul mercato dei farmaci di questo tipo approntati dalle diverse case farmaceutiche, ma la motivazione di tale mossa appare piuttosto misteriosa. Interrogata sulla vicenda dalle pagine di Repubblica.it la sessuologa e docente universitaria Chiara Simonelli ha dichiarato: “Secondo me, il problema fondamentale è il solito: siamo in una società maschiocentrica, dove la medicina è maschiocentrica, anche perché la maggior parte dei ricercatori sono uomini. Si spiega così anche il ritardo della ricerca sul viagra femminile rispetto a quello maschile”.

È una prospettiva sessista assai poco gratificante. Certo, abbiamo problemi di salute più gravi che la scarsa eccitazione e, certo, la scoperta del Viagra inizialmente è accaduta in maniera del tutto accidentale, ma è comunque il caso di sottolineare che la salute sessuale è importante per gli uomini quanto per le donne. Proprio per questo la World Association for Sexual Health, organizza da due anni in 30 Paesi in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Salute Sessuale, un giorno in cui parlare dei diritti sessuali, dell’importanza di tematiche spesso tralasciate o affrontate da un’ottica sbagliata. Il sesso è essenzialmente piacere, è vero, ma è proprio in quanto tale che, se vissuto in maniera corretta, ci aiuta a vivere bene.
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Notare le tipiche strunzate delle femministe di turno: la società sarebbe MASCHIOCENTRICA e persino la medicina sarebbe MASCHIOCENTRICA! Eccerto, perchè la maggior parte dei ricercatori sono uomini! Cattivi scienziati maschi bastardi che sono, fanno medicinali solo per chi ha il pisello! Cioè, non vedete il complotto dei maschi dietro tutto questo? (se non è invidia del pene questa) :doh: (:@)

Inoltre mi risulta che il viagra per le donne esista già da millenni, eccolo:

totalweddingplanning.files.wordpress.com/2009/02/designer-engagement-ring1.jpg

Anche solo menzionare uno di questi è più che sufficiente a causare l'equivalente di una piccola detonazione nucleare nella patatina di qualsiasi donna :D

   By highrise venerdì 30 settembre 2011 - 08:31

globalspin.blogs.time.com/2011/09/28/dont-dare-call-french-feminists-mademoiselle/

Un gruppo femminista francese, autodefinitosi "La Barbe" (La Barba) -:( ma anche :doh: e :D -ha deciso di opporsi all'uso del termine "mademoiselle" perchè -affermano- sarebbe discriminatorio nei confronti delle donne (:@) che si sentirebbero prese poco sul serio e sopratutto verrebbero marchiate da un termine che le definirebbe come non sposate e/o non volute! A prima vista sembrerebbe una sorta di "astuzia semantica" delle solite carampane lasciate sullo scaffale, poverette! (:@)x87932830000975
E il bello è che in passato negli USA è stato abolito il termine “Ms.” e in Germania il "Fraulein" per lo stesso identico motivo! :doh:
E io che non lo sapefo, ach! (:@)

Che dire, in ogni caso eliminare il termine mademoiselle non porterà certo loro gran considerazione maschile, sopratutto se si ostineranno a indossare in pubblico quelle ridicole barbe posticce. (e magari a non depilarsi e a non lavarsi la patatina come alcune delle loro mamme sessantottine) :doh:

Inoltre c'è anche il rischio che qualcuno decida per rappresaglia di rifiutare anche il termine "madame" e iniziare a utilizzare ampiamente e quotidianamente termini meno lusinghieri come "chienne" "pute" o "salope" esattamente come negli States, dove da decenni si sono diffusi a tappeto i termini "hoe" "bitch" "slut" e "cunt" -in Cermania non so, caramphaus? baldrakken?- ...sembra quasi che iniziative del genere ottengano l'effetto contrario, a scorno delle insulsaggini femministe :|

   By 4rj0 sabato 01 ottobre 2011 - 18:45

Se è per questo sono anni che in Italia, a seguito di una sentenza della Cassazione, per chiamare una donna "signorina" hai bisogno del suo permesso (questa ti mancava, eh? :D ). In effetti è un termine un po' desueto, e c'è un motivo: siamo troppo avanti noi.

   By highrise sabato 01 ottobre 2011 - 20:18

Mi mancava infatti :( ma non mi stupisce che sia stata istituita un'altra norma inutile in base alla quale un uomo debba come al solito "chiedere il permesso" a una donna per titillare il di lei ego.

E se tanto mi dà tanto presto qualcunA pregherà per essere chiamata "signorina" , le nuove generazioni già le apostrofano con un semplice ma grezzo "ehi tipa" -termine del tutto suscettibile di peggioramento in futuro :|

   By 4rj0 domenica 02 ottobre 2011 - 13:39

nono, deve chiedere il permesso anche la donna. in pratica la faccenda è nata proprio da una tizia (chiamiamola A) che chiamava un'altra (detta B) "signorina" con chiaro accento di sfottò (in pratica la chiamava zitella). Nonostante la B protestasse chiedendo di essere chiamata "signora" l'altra non demordeva e sono finite in tribunale. a questo punto il giudice certo non poteva avallare il comportamento sfottente della A nè far passare in giudicato che la dignità di una donna derivi dall'avere un marito quindi ha dovuto prendere la decisione assurda. Soluzione che si poteva tranquillamente evitare se A fosse stata meno depressa e scema e se B fosse stata tanto saggia da ignorarla. :|

   By highrise domenica 02 ottobre 2011 - 19:13

Ah, ecco... personalmente se fossi stato il giudice avrei semplicemente sanzionato entrambe con una congrua multa per aver fatto perdere tempo e denaro alla Corte.
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www.diredonna.it/striscia-la-notizia-mostra-il-perizoma-di-emma-marcegaglia-53788.html

Notare il tono di riprovazione dell'articolo, le SIGNORINE si prendono tanto sul serio che ormai non capiscono più nemmeno lo humor - brutta bestia la solitudine :|

   By Tommy martedì 04 ottobre 2011 - 15:11

Anche a Parigi la 'marcia delle sgualdrine'
04 Ottobre 2011

Anche a Parigi arriva la "slutwalk", la "marcia delle sgualdrine" partita in aprile a Toronto, per protesta contro un poliziotto che ha consigliato alle donne di non vestirsi da sgualdrine se vogliono evitare gli stupri. Dopo il Canada, le proteste delle donne si sono estese agli Stati Uniti, all'Australia, alla Germania, alla Gran Bretagna, alla Corea del Sud e all'India.
Vestite con minigonne, calzoncini corti e abiti scollati, un centinaio di donne hanno partecipato a Parigi alla "marcia delle sgualdrine";.

"No vuole dire no. Uno stupro non è mai consensuale nè provocato, non è mai colpa della vittima", si leggeva sullo striscione dietro al quale hanno marciato le manifestanti dalla Tour de Montparnasse fino alla Place du Pantheon.

"La vicenda di Dsk è stata rivelatrice della misoginia della nostra società, ma lo "Slutwalk" (marcia delle sgualdrine) nasce da altro", ha precisato Gaelle Hym, responsabile di Slutwalk France.

   By highrise mercoledì 05 ottobre 2011 - 04:57

Certo che nasce da altro, per la precisione dall'innata tendenza
all'esibizionismo di cessy & carampgirls che nella vita reale non se le c@g@
nessuno :D basta vedere le foto degli slutwalks nordamericani per
reprimere a stento i conati, certi mostri che non toccherei manco con un
bastone lungo dieci metri indossando una tuta NBC :(

   By 4rj0 mercoledì 05 ottobre 2011 - 15:51

www.cbc.ca/gfx/images/news/topstories/2011/04/03/mi-300-slut-walk-cbc.jpg

fammokk hai ragione ed io che volevo elogiare l'iniziativa e parteciparvi perfino... :D

   By highrise mercoledì 05 ottobre 2011 - 19:14

La cosa più ridicola è che girano con slogan tipo "NO means NO!" e "You can't touch me" - cioè "NO significa NO!" e "Non puoi toccarmi" - come se qualcuno avesse per davvero il coraggio di toccarle :(
E' come se Rosy Bindi o Margherita Hack mi si presentassero in guepiere davanti casa urlando "Non puoi avermi!" ...come minimo chiamo l'accalappiacani :D

   By Tommy giovedì 06 ottobre 2011 - 00:45

Vabbè, la Hack è anzianotta, non possiamo sapere come fosse da giovane (con la possibile eccezione di Tyler), la Bindi che scusa ha? :D

   By Highrise domenica 27 novembre 2011 - 18:25

Una donna su 2 finge l'orgasmo
(soprattutto quando sospetta un tradimento)

Più della metà delle donne finge di arrivare all'orgasmo, e
la maggior parte lo fa quando sospetta l'infedeltà del
partner. A sostenerlo è uno studio statunitense pubblicato
su Archive of Sexual Behavior da Farnaz Kaighobadi della
Columbia University (New York) e Todd Shackelford e Viviana
Weekes-Shackelford della Oakland University (Michigan), che
è stato condotto esaminando le interviste di 453 donne
eterosessuali tra i 18 e i 46 anni impegnate in un rapporto
di coppia da almeno 6 mesi.

I ricercatori hanno così rilevato che più della metà delle
donne (il 53,9%) afferma di fingere l'orgasmo con l'attuale
partner e che «quelle che percepiscono un rischio maggiore
di infedeltà sono le più propense a simulare». Non solo:
dall'analisi dei dati è anche emerso che tanto più una donna
fa credere al proprio uomo di raggiungere il massimo del
piacere, tanto più sembra riuscire a tenerselo stretto.

Che le donne che raggiungono più spesso il massimo del
piacere sessuale siano in grado di mantenere i propri amanti
interessati è già stato confermato da studi precedenti,
spiegano i ricercatori: «Il raggiungimento dell'orgasmo,
attualmente simulato da molte donne - spiega Kaighobadi -
potrebbe quindi dare loro un vantaggio evolutivo».

IlSole24ore
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E quale sarebbe questo cosiddetto "vantaggio evolutivo" ?
Ah, già: vendersi al miglior offerente, come al solito :D

   By Highrise sabato 10 dicembre 2011 - 17:05

www.avoiceformen.com/women/pavement-wars/

Pavement Wars, ovvero Guerre da Marciapiede :doh: :P
Inizialmente pensavo che si trattasse di una qualche disputa fra le professioniste del mestiere più antico del mondo :D, ma in realtà si tratta di un fenomeno quasi del tutto nuovo che sta letteralmente prendendo piede nel mondo anglosassone: trattasi di una o più "gentili" signore che tentano di speronare un malcapitato passante anche con l'ausilio di carrozzine o carrelli della spesa, pretendendo che il suddetto passante si sposti magari finendo in mezzo al traffico o bloccandogli il passaggio all'interno dei centri commerciali.

Molto di recente anche a me è capitato qualcosa di simile: una tizia camminava per la strada, di fianco al marciapiede perfettamente libero e ostacolando il passaggio dei veicoli.
Sopraggiungevo con la mia auto e 'sta stronza gesticolava e urlava, pretendendo che mi spostassi per farla passare, cosa che mi sono guardato bene dal fare :D (e che in ogni caso non avrei potuto fare, dato che sarei finito nella corsia opposta andando a sbattere sulle auto che vi transitavano) al che questa salta sul marciapiede e fra strilla e grugniti mi manda affanculo. Le consigliavo dunque a voce alta, in modo da assicurarmi che mi sentisse bene, di andare a farsi sodomizzare da un 747. :D

Anni fa me n'è capitata un'altra che camminava proprio IN MEZZO alla strada, lungo la linea spartitraffico. Fuggì via fra le urla e gli insulti di una dozzina di conducenti incazzati. :doh:

   By Highrise domenica 11 dicembre 2011 - 17:50

Caos a Torino, stupro 'inventato' innesca la follia
16enne denuncia finta violenza: assalto al campo Rom

La ragazzina aveva accusato presunti stranieri. Il corteo, organizzato per solidarietà, è degenerato: a fuoco alcune baracche. Poi il colpo di scena: "Mi sono inventata tutto, mi vergognavo" Fassino: "No ai linciaggi" Due, per ora, gli arresti

Torino, 10 dicembre 2011 - Bruciano le baracche dei Rom della Continassa di Torino. La folla è inferocita, una ragazza di 16 anni del quartiere ha denunciato uno stupro qualche giorno fa, i presunti colpevoli sarebbero stranieri. La gente non ha dubbi: gli stupratori sono nomadi, appartengono al campo Rom. La fiaccolata organizzata per dare solidarietà alla giovane presunta vittima sfocia in violenza. La polizia interviene per calmare gli animi, ma proprio in quel momento dal Comando dei Carabinieri arriva il colpo di scena: lo stupro non c'è stato, la ragazza ammette: "Mi sono inventata tutto" Alcuni contorni della vicenda, tuttavia, appaiono ancora poco chiari.
L'ASSALTO - Momenti di tensione al campo nomadi della Continassa di Torino dove questa sera alcuni manifestanti, che stavano partecipando a una fiaccolata di solidarietà e protesta dopo che una ragazza di 16 anni nei giorni scorsi aveva denunciato uno stupro, hanno dato fuoco ad alcune baracche.
Secondo la gente del quartiere Vallette, infatti, dove sarebbe avvenuto lo stupro, i responsabili della violenza apparterrebbero al campo nomadi. Intorno alle 18.30 in circa 200 erano partiti per una fiaccolata di solidarietà. Alcuni manifestanti, brandendo dei bastoni si avvicinano al campo e appiccano le fiamme.

Sul posto intervengono i Vigili del fuoco, che spengono i focolai. Stando ad alcune testimonianze raccolte sul posto, alcuni dei manifestanti che hanno dato fuoco alle strutture del campo hanno tentato di ostacolare i vigili del fuoco che, con l’ausilio dei Carabinieri, sono poi riusciti a raggiungere l’incendio. La situazione è poi tornata alla normalità, il corteo si è sciolto. Non ci sarebbero feriti a seguito degli incidenti.

IL RACCONTO - La giovane aveva raccontato ai carabinieri di essere stata avvicinata da due uomini, probabilmente stranieri, mentre andava verso casa nel tardo pomeriggio di mercoledì.
I due l’avrebbero costretta a entrare in un portone dove poi si sarebbe consumata la violenza. A soccorrerla era poi stato il fratello attirato dalle grida della ragazza e che aveva visto i due uomini allontanarsi.

LA CONFESSIONE - La giovane ha confessato di essersi inventata tutto. In realtà non c'è stata nessuna violenza sessuale. Vergogna per la sua "prima volta" "E’ arrivato mio fratello, mi sono vergognata e ho inventato la storia della violenza", così ha raccontato la sedicenne davanti ai carabinieri..
Sedici anni, diplomata come addetta sala bar all’istituto arti e mestieri, è descritta da chi la conosce come una ragazzina assolutamente normale. Ai Carabinieri, che prima l’hanno accompagnata all’ospedale Sant’Anna, dove i medici hanno confermato il rapporto sessuale, e poi hanno cominciato a dubitare del suo racconto e della violenza, alla fine ha raccontato tutta la verità.

Anche perché, dopo aver presentato la denuncia, la bugia le aveva reso la vita un inferno: non riusciva più a mangiare, nè a dormire. Se pure chiudeva gli occhi per un po’, incubi e paure l’assalivano e svegliavano. La verità è che aveva appena avuto la sua prima esperienza sessuale con un coetaneo, residente nella zona dove abita anche lei. Pochi minuti dopo è arrivato il fratello che l’ha trovata ancora svestita, a due passi da casa. La vergogna l’ha assalita e non ha avuto il coraggio di raccontare cosa era successo.
Così ha inventato lo stupro con tutti i particolari, da quello dei due stranieri violenti, alla cicatrice sul viso di uno dei due, alla puzza che emanavano. Il racconto non ha retto alla verifica degli investigatori.

SARA' DENUNCIATA PER SIMULAZIONE - La ragazzina sarà denunciata per simulazione di reato. Lo si è appreso in serata da fonti giudiziarie che hanno precisato che tutta la vicenda sarà esaminata nei prossimi giorni dai magistrati della Procura della Repubblica per i Minorenni di Torino.

I PROVVEDIMENTI - I Carabinieri di Torino hanno arrestato due persone con l’accusa di aver partecipato in serata all’assalto al campo Rom alla periferia della città. Si tratta di un giovane di 20 anni e di un uomo di 59. Sono accusati di danneggiamento aggravato.
FASSINO: NO AI LINCIAGGI - Per il sindaco di Torino, Piero Fassino, "è compito della magistratura accertare cosa sia effettivamente avvenuto nella vicenda"
"E' assolutamente inaccettabile - ha detto Fassino - che si dia luogo a manifestazioni di linciaggio nei confronti di persone estranee ai fatti per la sola ragione che sono cittadini stranieri"

"Torino - ha aggiunto - è una città civile che ha saputo sempre rispettare ogni persona quale che sia il luogo in cui e’ nata, la lingua che parla, la religione che pratica. E’ dovere della nostra comunità - ha concluso Fassino - respingere chi vorrebbe precipitare la vita della nostra città nell’intolleranza, nell’odio e nella violenza’’.
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Povera cucciola, la bugia le aveva reso la vita un inferno... non è mica colpa sua, è colpa della bugia!
E così se la cava solo con una denuncetta da nulla, dopo aver scatenato con le sue menzogne una vera e propria guerriglia urbana di cui molti -tranne lei- ne subiranno le conseguenze. Io dico, totale responsabilità civile e penale su di lei - così la prossima volta qualcunA ci penserà due volte prima di mentire alle autorità.

Negli USA casini come questo sono all'ordine del giorno...

   By Highrise domenica 11 dicembre 2011 - 17:57

Professoressa choc a Caserta: ''Tu non sei come gli altri, sei nera''. E le abbassa il voto

Caserta - (Adnkronos) - La vicenda, riportata dal 'Corriere del Mezzogiorno' è avvenuta alla scuola media statale 'Pietro Giannone' di Caserta. Dopo la denuncia dei genitori della piccola, è intervenuta la dirigente scolastica denunciando a sua volta l'insegnante agli organi competenti. La docente, attualmente in malattia, non ha più fatto rientro a scuola.

Caserta, 11 dic. (Adnkronos) - La prof di Geografia le abbassa il voto e, alla sua richiesta di spiegazioni, le risponde: ''Tu non sei come gli altri, sei nera''. A raccontare la vicenda, avvenuta alla scuola media statale 'Pietro Giannone' di Caserta, è il 'Corriere del Mezzogiorno', che spiega come quanto accaduto sia stato regolarmente denunciato agli organi superiori dalla dirigente scolastica, Maria Bianco, che quella professoressa seguiva con attenzione già da qualche anno dopo i primi problemi avuti con gli studenti di alcune classi e, di riflesso, con i loro genitori.
Dopo essere stata informata dell'accaduto dalla mamma della 12enne, la dirigente scolastica ha chiesto ai compagni di classe della bambina conferma del racconto e, ottenutala, ha chiamato a colloquio la professoressa, che ora è in malattia.
Insomma al momento c'è una prof sott'accusa, e che da alcuni giorni non ha fatto più rientro a scuola, e un carteggio tra l'istituto dove la docente è di ruolo e l'Ufficio scolastico provinciale, quello regionale e forse già anche con il ministero della Pubblica istruzione.
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Povera cucciola anche lei, si è ammalata! Nessun problema, ora reciterà la solita parte della vittima scaricando la colpa su qualcuno o qualcosa (è stato lo stress, è stata la crisi, il gatto mi ha graffiato ecc) e tutti vissero felici e contenti. Se al suo posto ci fosse un collega uomo l'avrebbero già messo alla gogna in piazza.

   By Highrise lunedì 12 dicembre 2011 - 14:08

Donne ancora in piazza Ma questa volta nessuno se ne accorge

Per la prima volta in campo nell’era del governo tecnico. Senza Berlusconi sono costrette a rispolverare i vecchi slogan di sinistra. E i media le snobbano
di Fabrizio Rondolino - 12 dicembre 2011, 08:00

Dire «le donne» è come dire «i biondi» o «i meridionali»: non significa nulla. Indica una qualità specifica talmente
E infatti ci sono donne grasse e magre, di sinistra e di destra, ricche e povere, intelligenti e sceme, casalinghe e manager, madonne e puttane: e questo, naturalmente, vale anche per gli uomini, per i biondi, per i meridionali e per tutte le altre categorie che la sociologia e la burocrazia hanno inventato e continuano ad inventare.
Alcune donne la pensano però diversamente, e si considerano «le donne». Senza se e senza ma. Per natura e per legge. In quanto colte, emancipate e di sinistra, queste donne si considerano l’aristocrazia naturale del loro genere, e di conseguenza si rappresentano come la totalità: se tutte le donne fossero illuminate - così sembrano dire - la penserebbero come noi, e dunque siamo legittimate a rappresentarle. Con questo trucco ereditato dal peggior paternalismo, in realtà, le donne emancipate e di sinistra nascondono appena un certo disprezzo per le altre, per le donne qualunque, per le donne di ogni tipo che popolano il vasto mondo.

Ieri alcune donne si sono riunite a Roma e in una decina di altre città d’Italia: è stata la prima manifestazione del movimento «Se non ora quando» dopo la caduta di Berlusconi, ed è stato, naturalmente, un fallimento. Sul palco di piazza del Popolo si sono avvicendate Lunetta Savino, Emma, Erica Mou, l’Orchestra Europa Musica, Paola Turci, Marina Rei. Qualche migliaio di persone in piazza, due righe in cronaca: né poteva andare altrimenti.

«Se non ora quando» non è mai stato un movimento femminista (tantomeno femminile), ma un brand dell’antiberlusconismo militante. Le grandi manifestazioni del 13 febbraio scorso avevano davvero poco a che fare con i diritti e le rivendicazioni delle donne, e moltissimo invece con la guerra al Caimano: per questo furono un successo. Ma ora che il Caimano si è ritirato, a tenere alta la bandiera della lotta restano soltanto le seconde file: Tiziana Ferrario che proclama «Basta con il modello Olgettine» e Paola Turci che denuncia «i 15 anni del governo Berlusconi segnati per le donne da condizioni miserabili e sottocultura». Con analisi così raffinate, non stupisce che la piazza sia rimasta vuota.

«Se non le donne, chi?» era il titolo della manifestazione di ieri, «non contro un governo - spiegano educatamente le organizzatrici - ma per parlare al governo, per costruire insieme un paese in cui le donne possano sentirsi finalmente cittadine». Il fatto è che questa petizione di principio si traduce poi in una piattaforma rivendicativa degna del più agguerrito microsindacato corporativo: «tutela» del Welfare, no all’aumento dell’età pensionabile femminile, assegno «universale» di maternità, «quote rosa» e 50% dei posti in Parlamento e al governo. In pratica, soldi e quote garantite. Più o meno come i sudtirolesi.

E qui il cerchio sembra chiudersi: le donne che pretendono di rappresentare «le donne», venuto meno l’entusiasmo antiberlusconiano e ridimensionato (per fortuna) il moralismo neomedievale dei mesi scorsi, diventano uno dei tanti sindacati di cui è costellata la nostra infelice Repubblica: non più genere (né tantomeno soggetto di liberazione individuale e collettiva), «le donne» si propongono come semplice categoria protetta.
Il diritto alla libera realizzazione di sé diventa un obbligo stabilito dalla legge; il merito e la libera competizione - fra le donne e fra i sessi - sono cancellati dall’egualitarismo burocratico delle «quote rosa»; al centro delle rivendicazioni non c’è lo sviluppo delle potenzialità di ciascuna, ma la richiesta di censure preventive (sui giornali e in tv) e contributi statali a pioggia per tutte. In questa involuzione corporativa, «le donne» non si discostano troppo da gran parte della sinistra, di cui condividono tic e ossessioni. E infatti Camusso e Vendola hanno salutato con entusiasmo la manifestazione di ieri.

Grattata la crosta scintillante dell’antiberlusconismo, la conservazione del modello sociale italiano, fondato su un reticolo infinito di microprivilegi e sussidi, sembra essere la preoccupazione dominante della sinistra oggi maggioritaria. Bisognerebbe invece cominciare a guardare al futuro: se non ora, quando?
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Dopo le dimissioni di Berlusca non se le caga più nessuno (:@) e d'altronde alle ipocrite che chiedono sovvenzioni e corsie preferenziali in nome di ciò che hanno fra le gambe io direi "DRITTE IN CUCINA! Se non ora, quando?" ;) :D

   By highrise (78.15.90.45 - 78.15.90.45) venerdì 17 febbraio 2012 - 21:14

Stasera mentre me ne tornavo tranquillamente a casa mi è
capitato di subire le (poco gradite) attenzioni di quella
che negli USA verrebbe appunto definita una "attention
whore"

Camminavo lungo una via quando vengo sfiorato da una raffica
di sassolini e allo stesso tempo sento una risatina venire
da non molto lontano. Controllo velocemente in giro porte e
fineste ma non vedo nessuno e in un attimo vengo di nuovo
sfiorato da un'altra raffica di sassolini. A un certo punto
la responsabile spunta da dietro un furgone dove si era
abilmente nascosta e se ne va via ridacchiando come una
mentecatta a braccetto con un'amica sopraggiunta nel
frattempo. Da centro di igiene mentale :doh:

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Notizia del giorno:

La Fornero (quella delle lacrime finte) ha proposto sgravi
fiscali per le donne e per il sud. Certo, perchè tanto gli
uomini sono solo merd@ e il nord è un'entità di ricchezza a
se stante che è cmq lecito spremere in ogni caso.

Nuovo Simpatico Messaggio


:):(:C:O8-O8o(:@):D:\;-f=x):|;)8-);?;P:P;.:fuck::doh::ciao::ehm::suicidio::metal:

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