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By Tommy venerdì 18 febbraio 2011 - 09:53 |
Wikileaks: Berlusconi danneggia Italia, cable gruppo Espresso
Pubblicazione 4000 dispacci diplomatici riservati. Premier 'danneggia Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo a G8'
Roma, 18 feb. (TMNews) - La Repubblica e l'Espresso hanno iniziato la pubblicazione di almeno 4000 cable di Wikileas sull'Italia. Nei primi, su Repubblica, si legge un consiglio della diplomazia americana al presidente Obama in vista del G8 dell'Aquila: "Berlusconi danneggia l'Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo al G8 dell'Aquila" .
L'Espresso ha aperto con una foto di Berlusconi e sullo sfondo la bandiera americana. Il titolo è "Quel premier è un clown" e si legge: "ecco come gli Usa vedono Berlusconi" . Dai dispacci emerge un leader che ha sfruttato le istituzioni e danneggiato il paese ma la cui debolezza permette agli americani di ottenere tutto" .
Tra i vari documenti citati, anche un testo dell'ex ambasciatore Spogli sul tema del "declino" . "Il lento ma costante declino economico dell'Italia compromette la sua capacità di svolgere un ruolo nell'arena internazionale. La sua leadership manca di una visione strategica. Le sue istituzioni non sono ancora sviluppate come dovrebbero essere in un moderno paese europeo" .
By Pokoto lunedì 21 febbraio 2011 - 16:42 |
è colpa dei comunisti che ne danneggiano l'immagine all'estero
By Highrise martedì 22 febbraio 2011 - 02:23 |
Premier 'danneggia Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo a G8'
leggi fra le righe: "rompe i coglioni perchè fa affari con Russia, Libia e Iran senza chiedere a noi... ma come si permette 'sto paisà? Però ci fa comodo lasciarlo lì per ora, vediamo di dargli una spintarella fino a quando troveremo un cagnolino più disponibile a seguirci con cui sostituirlo"
By Pokoto martedì 22 febbraio 2011 - 05:04 |
"danneggia l' italia" vuol dire tutta quella roba lì? wow
By Tommy martedì 22 febbraio 2011 - 13:20 |
High, ma quindi dici che davvero gli USA se lo volessero avrebbero il potere di decidere se tenere il berlusca in italia o di sostituitlo con chi vogliono loro? La cosa è inquietante...
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L'amicizia pericolosa del presidente del Consiglio.. "Traffico di esseri umani protetto da Gheddafi"
WikiLeaks, l'ambasciatore italiano avvertì: "Attenti, sono corsari"
È Silvio Berlusconi a volere l'accordo di amicizia italo-libico. È lui a spazzare dal tavolo tutti i dubbi che avevano bloccato la diplomazia italiana e il governo Prodi dallo scendere a patti con Muhammar Gheddafi. Costi quel che costi, la normalizzazione dei rapporti con Tripoli e l'amicizia con il dittatore libico deve diventare uno dei vanti della politica internazionale del Cavaliere. Il quadro emerge dai cablo classificati ottenuti da WikiLeaks e in possesso de L'espresso che Repubblica anticipa. Leggendoli si colgono le perplessità degli Usa sull'operato del governo Berlusconi. Che dal suo ritorno a Palazzo Chigi nel 2008 incontra il dittatore libico otto volte. Gheddafi - è il convincimento della diplomazia a stelle e strisce - è ben contento di essere "sdoganato" dal premier italiano nel vano tentativo di entrare nel salotto buono della politica europea.
Che il Colonnello sia un leader con il quale fare i conti in Europa lo sanno tutti. Da presidente della Commissione Ue Prodi lo riceve a Bruxelles. Da premier negozia l'accordo di partnership tra Italia e Libia, ma ne blocca la firma. Troppo esose le richieste di Gheddafi, sproporzionate da un punto di vista economico e politico. Troppo scarse le garanzie sul rispetto dei diritti umani per gli immigrati. Poi, nella primavera del 2008, al governo torna Berlusconi che dopo pochissimi mesi vola a Bengasi per firmare lo storico "Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione" che mette fine ai dissidi sui danni coloniali italiani. Eppure solo pochi mesi prima il nostro ambasciatore a Tripoli, Francesco Trupiano, spiegava agli americani gli ostacoli e i dubbi sulla trattativa.
Il cablo "confidenziale" diretto al Dipartimento di Stato di Washington è del 7 novembre 2007. L'ambasciatore Usa a Tripoli fa un resoconto dell'incontro con il collega italiano. Che senza mezzi termini definisce il Colonnello e la leadersphip di Tripoli interlocutori "dalla mentalità corsara" . Con loro, aggiunge, non sarà facile chiudere in tempi brevi alcun accordo. "Non hanno una reale visione strategica, fanno un danno a loro stessi insistendo su legami tattici tra concessioni e compensazioni" . Insomma, i libici trattano come al Suk, non ascoltano le richieste italiane e continuano ad alzare il prezzo. Soprattutto "insistono sul fatto che gli è dovuta un'autostrada che l'ex premier Silvio Berlusconi ha offerto di finanziare durante una visita a Tripoli del 2004" . La famosa autostrada da 5 miliardi che pochi mesi dopo Berlusconi regalerà a Gheddafi (salvo poi trovarsi in difficoltà a reperire i fondi per la sua costruzione).
Così il 30 agosto 2008 l'accordo viene firmato a Bengasi. Pochi giorni dopo Trupiano ne spiega i contenuti all'ambasciata americana. In un file classificato rivolto al Dipartimento di Stato i diplomatici Usa descrivono con costernazione la cerimonia con Berlusconi alla presenza dai discendenti delle vittime del colonialismo e commentano: "Il governo libico era ansioso di concludere quest'anno lo storico trattato con l'Italia all'interno della recente apertura all'Europa" .
Anche dopo l'entrata in vigore dell'accordo i libici restano un partner "corsaro" . In un cablo del 17 febbraio 2009 l'ambasciatore Usa, Gene A. Cretz, racconta la "frustrazione" del collega italiano di fronte ai libici che continuano a non collaborare sull'immigrazione. Per Trupiano "non è plausibile" che decine di migliaia di immigrati passino per la Libia "senza almeno il tacito consenso del governo", se non della sua "complicità" nel traffico di essere umani, armi e passaggio di terroristi. Ma il governo Berlusconi continua a trattare Gheddafi da amico.
L'accordo viene finalmente ratificato e nel maggio 2009 la Libia inizia a cooperare. Per la prima volta riprende 500 immigrati respinti dalle nostre motovedette. Cretz racconta che la Libia "non ha voluto prendere a bordo delle sue navi gli immigrati. In un caso ha chiesto all'Eni, che opera in una piattaforma offshore, di rimorchiare un vascello africano alla costa. In un altro ha permesso a una nave italiana di riportare i migranti a terra. Una volta giunti a Tripoli, secondo l'ambasciata italiana, i migranti saranno processati e mandati in un centro di detenzione" . Le preoccupazioni americane sono per il loro trattamento (alcuni, scrivono, potrbbero ottenere l'asilo). Tema che invece non sembra interessare il nostro governo. Cretz scrive che per le organizzazioni umanitarie i centri di detenzione sono passati da "poveri e affollati ad accettabili", ma con l'arrivo di nuovi immigrati "le condizioni probabilmente peggioreranno" . E conclude allarmato: "Il governo libico tiene famiglie e gruppi nazionali insieme per facilitare le deportazioni di massa su voli charter verso l'Africa occidentale" .
Ma i problemi che l'Italia incontra con i libici, mentre Berlusconi riceve Gheddafi a Roma, riguardano anche la sicurezza. Una fonte italiana informa i diplomatici Usa a Tripoli che il Colonnello sta "deliberatamente ritardando" la distruzione delle armi chimiche prevista dalla firma della convenzione internazionale Cwc. Un'informazione tanto allarmante da spingere l'ambasciatore Cretz a chiedere a Washington di intervenire. Intanto gli affari con l'Italia continuano.
By Highrise martedì 22 febbraio 2011 - 14:38 |
Tommy, niente di nuovo sotto il sole, sono cose risapute ormai da decenni. Che Gheddafi abbia armi chimiche lo si sa dagli anni '80 e i diritti umani non li ha mai rispettati. Il cosiddetto "Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione" è un pezzo di carta stracciabile in qualsiasi momento, un contentino per la scimmia. A Bengasi è stato appena chiuso un gasdotto per l'Italia, ma gli affari continuano... vedrai come scenderà giù per lo scarico del cesso il Trattato quando non sarà più conveniente
By Tommy martedì 22 febbraio 2011 - 14:59 |
Già, e visto che la carogna già vuole tagliarci gas e petrolio e sbattersene pure del patto di bloccare gli sbarchi, nonostante la cifra enorme che avrà già intascato... dobbiamo ormai apettare che qualcuno gli tagli la testa per levarcelo dalle palle?
Che ci provi soltanto a ritornare qui a indottrinarci sul corano, e altro che hostess e cavalli bianchi... mi sa che gli conviene stare alla larga, sempre che non riescano a eliminarlo a breve, e intendo fisicamente.
By Highrise martedì 22 febbraio 2011 - 19:21 |
Potrebbe anche capitare che a causa di una mossa avventata da parte dei militari libici -come ad esempio un missile che vada a colpire "casualmente" una unità della Marina Militare Italiana- noi finiremmo per vederci in qualche modo costretti a un intervento in modo da "portare la democrazia" (e le nostre aziende in posizione di dominio totale) al popolo libico, chissà... tutti gli scenari sono aperti, anche quelli che inizialmente sembrano meno realistici.
By Tommy martedì 22 febbraio 2011 - 22:33 |
ho letto che nel 1986 sarebbe scampato a un attentato perchè avvertito da Craxi. Morì invece la figlia adottiva.
Risulta?
By Highrise mercoledì 23 febbraio 2011 - 01:15 |
si, ma non era un attentato, bensì un bombardamento di
rappresaglia deciso da Reagan, l'operazione Eldorado Canyon.
Ero piccolo ma ricordo benissimo Gheddafi che lanciava
minacce in tv, tutto cazzuto con in testa il turbante e il giorno
dopo col muso mogio e al posto del turbante una vistosa
fasciatura... Sembrava dire "ehi, così non vale"
By Highrise sabato 19 marzo 2011 - 14:41 |
Come volevasi dimostrare, dopo aver "sospeso" il trattato di amicizia italo-libico è stato trovato il casus belli gentilmente fornito dallo stesso primate inferiore... bombardare la propria gente non è stata esattamente una mossa da grande stratega e l'ONU con le dovute pressioni di Francia e Gran Bretagna -animate da una certa sete di vendetta (e di petrolio ) ha deciso prima per la zona di non volo e poi per l'intervento militare.
Ci siamo in mezzo pure noi - La Russa non vede l'ora di mandare Tornados, Eurofighters e Harriers a sganciare suppostine sulla scimmia che minaccia attentati di rappresaglia in tutta Europa. Vedremo come andrà a finire... io stanotte ho sognato un esodo di soldati libici e uno di loro mi vendeva un mitra per cento euro, un affare
By Tommy lunedì 21 marzo 2011 - 00:11 |
i Mig no? se ho sentito bene al tg li usano anche in Libia.
nono Napolitano ha detto che noi non siamo in guerra...
By Highrise mercoledì 07 settembre 2011 - 00:23 |
Discorso di poco fa con un mio amico mentre guardavamo un TG:
"Sai, oggi hanno mostrato in TV l'arsenale biochimico di Gheddafi"
e io "Ah si? E cosa gli è rimasto?"
"Botox"
Dalle risa mi sono ribaltato con la poltrona
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