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beh, qui è pieno di idraulici con due-tre appartamenti..
la maggiorazione del 20% sulle parcelle da fastidio perchè da noi non è possibile detrarre le spese dalle tasse; fosse possibile pagheremmo tranquilli, anzi denunceremmo subito chi non ci fa la fattura..
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considerando che ai lavoratori dipendenti succhiano pure il sangue
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Gia' Poky, magari con un tetto di 3000 eu di detrazione annuale.. chissa' quante nuove fatture di avvocati, comm, dentisti, etc
Sulla finanziaria in se'.. preferisco non parlare, solo bestemmiare
( -- bestemmie a piacere qui -- )
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Jen, le trattenute in busta paga non le stabilisce il datore di
lavoro, lo sai bene. Sono le norme fiscali che incidono
negativamente sui guadagni dei lavoratori dipendenti.
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eh lo so
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Cofferati: colpiti deboli e ceti medi. Altro che ricchi
05/10/2006
«Non va bene. È una finanziaria che può produrre effetti politici pesantemente negativi. Capisco tutto: l'eredità molto brutta lasciata dal governo precedente, l'obbligo di rispettare i vincoli europei, l'inevitabilità dei sacrifici. Ma cosi proprio non va».
Sergio Cofferati, perché non va?
«Le due cose da coniugare erano e rimangono rigore ed equità. In parte per il merito, in parte per le modalità comunicative scelte, si è favorita invece una discussione surreale, e particolarmente negativa per il centrosinistra, intorno al tema della ricchezza. E io francamente non ho capito di cosa si sta parlando».
Quali modalità comunicative?
«Si è presentata la finanziaria come il provvedimento che dovrà introdurre i rimedi alle distorsioni del governo Berlusconi, e li si è tradotti rozzamente in una serie di immagini: prima i ricchi da fare piangere, poi il ministro che dice di voler togliere ai ricchi per dare ai poveri...»
Perché, non è così?
«Guardiamo alla madre di tutto questo dibattito, la modifica delle aliquote Irpef introdotte dal centrodestra. Il mutamento delle aliquote inasprisce il prelievo fiscale anche per alcune fasce medio-basse. Le detrazioni previste rimediano a questo effetto, ma in maniera diseguale tra i diversi redditi. Poi, da 40 mila fino a 100 mila euro, tutti pagano di più rispetto a prima. E non credo che questi possano essere considerati i ricchi».
Padoa-Schioppa non è d'accordo.
«Quando ho sentito il ministro Padoa-Schioppa alla Camera parlare dei "ricchi" sono rimasto davvero basito. In realtà parlava di una platea formata sostanzialmente dal lavoro dipendente e dal ceto medio produttivo che storicamente pagano le tasse. A quelli che tecnicamente si possono considerare davvero ricchi, la modifica delle aliquote non chiede nulla. Accreditare l'idea che 75 mila euro sia la soglia della ricchezza significa accomunare i benestanti a chi percepisce dieci volte tanto. Un errore clamoroso. Se il governo intendeva redistribuire il reddito in modo tale da compensare le distorsioni precedenti, siamo ben lontani dall'obiettivo».
Però chi è sotto i 40 mila euro pagherà meno.
«A guardar bene, si determina un aggravio della pressione fiscale in ragione del cambio degli scaglioni anche a fasce di reddito medio-basso. C'è un'azione diseguale, disomogenea: ci sono redditi più alti compensati in misura maggiore di redditi più bassi. E la disomogeneità è nemica dell'equità. Sopra i 40 mila euro, poi, la pressione fiscale aumenta per tutti. Per la non autosufficienza, che è la vera forma di nuova povertà, sono stati stanziati appena 50 milioni. In sintesi: l'obiettivo dì modificare la distribuzione del reddito a vantaggio di percettori deboli si realizza solo in parte, con alcune distorsioni, senza un'azione efficace per gli ultimi, e con un'azione pesante sul ceto medio produttivo. I veri ricchi sono esattamente nella condizione di prima».
E i sindaci?
«Che cosa succede alla platea che si dice difesa da questo provvedimento? Dopo che Padoa-Schioppa si è presentato come Robin Hood, arrivano gli sceriffi di Nottingham. Lui difende i poveri, e noi sindaci dovremmo vessarli. Mi splace: non ci sto. Agli enti locali tolgono 4 miliardi e impongono la scelta tra la riduzione di servizi importanti e l'aumento dì imposizione fiscale: addizionale, tassa di scopo, tassa dì soggiorno, ICI. Nell'una come nell'altra ipotesi, l'azione cui vengono costretti gli amministratori locali inevitabilmente agisce sulla platea che si è detto di voler proteggere. Se io taglio servizi, non incido sulle condizioni degli abbienti e dei ricchi; incido sulle condizioni dei più deboli».
Non tutte le parti sociali si sono espresse in modo negativo. Questa è considerata un po' la finanziaria dei sindacati. II leader della Cgil Epi-fani l'ha definita «l'unica possibile».
«Non credo proprio sia l'unica finanziaria possibile. Così com'è incardinata, non va bene. E poi considero un errore culturale dimenticare che i lavoratori sono anche cittadini, e non valutare gli effetti sulle persone ma solo sulle loro condizioni di lavoratori. Se l'Irpef li difende, e l'aumento delle tasse locali li colpisce, la somma algebrica è negativa. La finanziaria non la puoi guardare solo in ragione di ciò che viene fatto a livello nazionale, ma anche di quello che la finanziaria fa inevitabilmente decidere a livello locale. Quando sovrapponi i due fogli di carta trasparente, il profilo del primo viene cambiato dal profilo del secondo».
Epifani, e in genere i difensori della finanziaria, indicano due punti: la riduzione del cuneo fiscale anche a vantaggio dei lavoratori, e la spinta alla ripresa.
«Ma i benefici della riduzione del cuneo sono assorbiti dalla riforma Irpef, la stessa che penalizza i ceti medi produttivi. Quanto alla ripresa, i nuovi Robin Hood non soltanto costringono noi sceriffi di Nottingham a scegliere tra meno servizi e più tasse; introducono pure forti limiti all'indebitamento per investimenti. Ora, buona parte dello sviluppo è data dagli investimenti degli enti locali. Per un Comune come Bologna la soglia normale di indebitamento è di 40 milioni all'anno; ora si riduce a 8. Ne consegue che gli investimenti produttivi saranno ridotti, e il nostro necessario impulso alla ripresa può venire meno».
Il sindacato ha ottenuto che la previdenza non facesse parte della manovra e si evitasse di chiudere anche una sola «finestra».
«Un'altra contraddizione. Per ragioni a me incomprensibili, per non spostare in avanti di qualche settimana l'uscita dal lavoro di qualche decina di migliaia di persone si sono aumentati i contributi previdenziali a milioni di lavoratori dipendenti, oltre agli incrementi per autonomi e para-subordinati».
Proprio lei invoca una nuova riforma delle pensioni?
«Io non credo ci sia bisogno di una nuova riforma, ma di applicare integralmente quella fatta ai tempi del governo Dini. Restano tre condizioni importanti da realizzare, già previste: la rimodulazione delle anzianità, la revisione dei coefficienti di calcolo e la creazione di un largo sistema di previdenza integrativa. Per questa terza condizione sono decisivi il Tfr e il suo utilizzo. È possibile stimolare la creazione di una rete di fondi di previdenza integrativa se le tre azioni vengono fatte insieme. Se anticipi il provvedimento sul Tfr, scindendolo dagli altri due, presti il fianco a una critica feroce sulla strumentante dell'azione».
Quindi la Confindustria non ha tutti i torti?
«Molti industriali sono contrari al nuovo sistema previdenziale, altri no. Con questa finanziaria si perde l'occasione per completare la riforma e si fornisce un argomento ai più conservatori».
Qualche sacrificio lo faranno pure i ministri, con il taglio delle indennità.
«Qui c'è un'altra cosa sorprendente. Il governo sostiene la necessità, condivisibile, di una spinta verso le liberalizzazioni. Ma la contraddice con le nuove norme che vincolano il compenso dei presidenti delle aziende municipali al di sotto dei valori, già molto bassi, dell'indennità del sindaco. Se ho bisogno di un presidente per l'azienda dei trasporti, posso proporgli al massimo uno stipendio pari al 70% del mio. Ma come trovo sul mercato un manager in grado di amministrare un'azienda importante a queste condizioni retributive? È un'idea in contrasto con le liberalizzazioni. Non capisco perché il centrosinistra debba rinunciare al profilo riformista del suo programma. È indispensabile recuperare in fretta rigore e riforme». Intervista di di Aldo Cazzullo per il corsera
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Si si Tyler di quel che vuoi........... accontentare tutti è impossibile e mi sembra strano che certe critiche arrivino da Cofferati.
Berlusconi, invec e si è che era un Robin Hood?
E per fortuna che sei un emiliano...... se non era per i tuoi odiati compagni,adesso eravamo come l'argentina, grazie al Berluska.
Bandiera rossa la trionferà.........
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Ehi, a quanto pare e' una bandiera MOLTO rossa quella che dice che questa manovra dell'ex-DC Prodi e' una ca6ata pazzesca, io ho solo citato l'intervista di uno che della sinistra e del sindacato rosso e' stato un cardine! Mica e' Fede eh???
Vedi, almeno lui e' obiettivo, tu ti sorbisci e accetti tutto quello che viene dallo schieramento per cui fai il TIFO, come fosse una squadra che va amata comunque
Cmq ringraziamo soprattutto gli alleati americani, se non era per loro si' che si piangeva (in tedesco)
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Cosa dici, Tyler! Noi abbiamo il ministro Padoa Schioppa
Hood, eroe della "giustizia" che ruba ai ricchi, ai poveri e a
chiunque altro per dare alla Goldman Sachs
Prodi invece mi ricorda molto frate Tuck, all'apparenza
buono e pio ma appena gli giri le spalle te lo infila fra le
chiappe
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non avevo notato questo particolare hot del frate panzone
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in che mani siamo ...
...
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Ah certo che se ci rifugiamo dietro agli americani, siamo a posto.
mi sembra di ricordare che la guerra è finita da 61 anni circa.
mi sembra che oramai siamo + che maturi (e stufi) x leccare il cul0 agli americani.
A me non sembra che questa finanziaria sia malaccio.
certo che.forse se ci fosse uno zapatero pure in italia si andrebbe meglio ma, visto il disastro fatto nei 5 anni precedenti mi sa che è grasso che cola
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A me sta finanziaria pare un improvvisatissimo piano
quinquennale tipo quelli che andavano tanto di moda in
URSS e che non hanno mai risolto un caspio (per stare in
tema), pero' facevano tanto figo secondo i politici
-facciamo un piano quinquennale dai! si che bello! un
piano quinquennale sui cavolfiori, per incentivarne la
produzione dobbiamo regolarne le colture, stabilire i
periodi di semina e stoccaggio e pianificare la distribuzione
nazionale, e fra cinque anni ne coglieremo i frutti-
dopo 5 anni, si raccoglievano solo asparagi
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htt p://ww w.disinformazione.it/bavaglio_mediatico.htm
htt p://ww w.effedieffe.com/
interventizeta.php?id=1500¶metro=politica
Ridatemi il Berlusca, meglio finire nel cesso che tornare
all'Unione Sovietica
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Mi hanno stufato sti privati che piagnucolano lamentandosi della finanziaria, solo xchè x una volta pagheranno le tasse come noi lavoratori dipendenti facciamo col sangue e col sudore da anni...un gioielliere dichiara meno di un operaio, servizio del tg3 di ieri..allora??!!
Quanto alla libertà d'informazione..chi si vuole informare si informa in ogni caso, quindi
Vi ci farei vivere davvero nell'Unione Sovietica, mi sa che poi le vostre dorate partite iva le dovete buttare nel volga
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Rai3 fa propaganda politica di livello infantile, ne piu' ne
meno.
La storia del gioielliere che dichiara meno di un operaio e'
la solita storiella (ripetuta da anni, oltretutto) per indorare
la pillola, o in questo specifico caso la supposta, che il
governo vuole ficcare in c*lo agli italiani... ma ti pare che
per rastrellare grandi somme di denaro il Ministero delle
Finanze vada a colpire solo ed esclusivamente le aziende?
La massa verra' adeguatamente martellata, quindi operai,
pensionati e impiegati statali. Aspetta ancora un po' e
vedrai le trattenute nelle buste paga quanto aumenteranno,
accompagnate da un drastico calo dell'offerta di lavoro e
inflazione che zio ce ne scampi.
Inoltre mi sembra giusto precisare che non esistono solo i
lavoratori dipendenti, ma anche coloro che in passato lo
erano e mettendo da parte i loro risparmi di anni di lavoro
-col sangue e il sudore- sono diventati imprenditori. Che
danno lavoro agli operai.
E per l'informazione metti oggi una censura qui, oggi un
controllo la', oggi un blocco laggiu' e poi si finisce in Corea
del Nord dove persino se non scorreggi con la giusta
tonalita' definita da precise normative di Stato ti mandano i
servizi segreti a casa.
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allora l'evasione fiscale non esiste vero? E' tutta una fandonia?
Gli allarmismi ingiustificati non mi sono mai piaciuti. Sono sopravvissuta al governo Berlusconi, sopravviverò anche a questo. In un modo o nell'altro.
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L'allarmismo ingiustificato -e la disinformazione- li fa il
governo, usando l'evasione fiscale come capro espiatorio
per tutti i mali dell'Italia e minacciando di colpire i ceti
sociali su cui non risiedono gli interessi dello stesso
governo. Da notare che i veri ricchi (banche e
multinazionali) non vengono nemmeno sfiorati.
Inciuci a non finire con loro, e anche noti e stranoti.
Si cerca dunque di silurare l'imprenditoria.
E' una politica da criminali, nei paesi governati da persone
sane di mente gli imprenditori vengono avvantaggiati di
modo che possano investire e creare nuovi posti di lavoro.
E dall'estero si invitano i capitali con tassazioni agevolate e
altri sgravi.
Qui invece li si minaccia e di conseguenza gli investimenti
vengono fatti altrove.
Hai letto uno degli articoli di cui ho postato i link?
E' piu' conveniente creare impresa in Svizzera che qui!
Poi non mi va giu' che Prodi si vada a lamentare all'estero
che la politica italiana non ha abbastanza spazio di
manovra e potere decisionale... non gli basta quello che ha
e di cui sta dimostrando ogni giorno di non essere degno?
Che faccia di che sei mortazza
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Guarda veramente..io non sono prodiana..ma sto filo-impresismo mi sta sui maroni...cmq alla fne ognuno tira acqua al suo mulino, io sono lavoratore dipendente e guardo ai miei interessi, tu sei porfessionista e guardi ai tuoi..ma dai un'occhiata al mio profilo
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Brava, guarda al tuo orticello (di oggi), se domani il tuo boss ti mandera' a spasso e non potrai nemmeno piu' buttarti sul mestiere piu' antico per sopraggiunta cellulite non piangere eh?
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