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By Highrise venerdì 13 maggio 2011 - 17:35 |
Salto di Quirra: sotto sequestro l’intero poligono
Sardegna. Il poligono di Quirra, dove da molto tempo le persone si ammalano di gravissime patologie, è stato finalmento posto sotto sequestro e sono state vietate le attività agropastorali nell’area risultata gravemente inquinata. Legambiente: “Bene, ma ora provvedere al monitoraggio epidemiologico e ambientale e sospendere le esercitazioni militari”.
di Legambiente - 13 Maggio 2011
“Finalmente il poligono di Quirra è stato posto sotto sequestro e sono state vietate le attività agropastorali nell’area risultata gravemente inquinata, dove da troppo tempo molte persone si ammalano di gravissime patologie. Ora però, è necessario e imprescindibile portare avanti il piano di monitoraggio ambientale e epidemiologico necessario a chiarire le cause dei decessi e delle malattie che colpiscono persone e animali e bloccare le esercitazioni militari”.
Così Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna e Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente hanno commentato la notizia del sequestro dell’area da parte del Gip Lanusei.
“La magistratura sta svolgendo un’inchiesta seria e puntuale – hanno commentato i responsabili dell’associazione ambientalista - ma per la sicurezza di tutti, non è accettabile il proseguimento delle esercitazioni e delle attività collaterali in questa area”.
Legambiente, che ha recentemente aderito al Coordinamento nazionale delle bonifiche dei siti inquinati dalle armi chimiche, ha ribadito quindi la necessità di fare piena luce sulla situazione perché la casistica esistente configura un esteso allarme sufficiente ad attuare una moratoria delle esercitazioni militari fino a quando il Ministero della Difesa dimostri, in maniera inoppugnabile, che l’attività del poligono è assolutamente compatibile con l’ambiente.
“Ci auguriamo – conclude la nota dell’associazione - un rapido intervento da parte dei Ministeri dell’Ambiente e della Salute per mettere in sicurezza i territori e l’ambiente marino, l’immediata moratoria delle esercitazioni, la bonifica sia a terra che a mare dei residuati delle esercitazioni compiute finora, la valutazione rigorosa, con le procedure della VIA, della VAS e della compatibilità paesaggistica, del danno ambientale e sanitario, che preveda anche misure di compensazione ambientale, la messa in sicurezza del territorio, la richiesta alla Regione della formazione di un comitato con gli enti locali per intraprendere un’indagine multidisciplinare che studi un programma di sviluppo territoriale”.
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Ce ne hanno messo di tempo per muoversi, nel frattempo sono morte decine di persone di tumori e leucemie e chissà quante altre ne moriranno in futuro... i danni sono incalcolabili.
By Tommy venerdì 13 maggio 2011 - 18:50 |
Ultima Gelminata:
ht tp:/ / www.scuolazoo.com/post/laurea-in-comunicazione-inutile-la-gelmini-mi-rimborsi
La Santanché da Santoro l'avete vista?
By Highrise mercoledì 18 maggio 2011 - 18:11 |
ROMA - Il primo film erotico tridimensionale ha sbancato il box office di Hong Kong guadagnando nel primo giorno più di Avatar, scrive lo Shanghai Daily. 3D Sex and Zen: Extreme Ecstasy, prodotto nell'ex colonia britannica, ha incassato 2,2 milioni di dollari nell'ultima settimana, proiettato in 73 sale di Hong Kong. Sex and Zen è la prima produzione porno al mondo in 3D, anche se un film coreano, cominciato dopo, è stato già visto nelle sale. È stato già venduto a Sydney, Melbourne e Brisbane in Australia e sarà proiettato anche in Corea del Sud, Italia, Francia e India a giugno.
Il film, un pornosoft girato in cantonese, è costato 3,5 milioni di dollari ed è il remake di un film di Hong Kong del 1991. IL'attrice principale è la star del porno giapponese Hara Saori, accompagnata da Suo Yukiko e dall'attrice di Hong Kong Vonni Liu, che diventano le insegnanti di uno studioso sessualmente frustrato in una Cina antica, che si perde in un harem.
Nel primo giorno di proiezione ha incassato oltre 360.000 dollari (2,78 milioni di dollari di Hong Kong), mentre Avatar nel 2009 ne aveva incassati 2,63 milioni. Successo anche a Taiwan, dove il film continua a battere tutti i record. Nell'ultima settimana sono aumentati di parecchio gli arrivi a Hong Kong di cinesi che vanno nell'ex colonia per vedere il film, vietato in Cina.
By Tommy mercoledì 18 maggio 2011 - 21:55 |
Soffre di una rara sindrome, donna potrà masturbarsi al lavoro
In Brasile la 36enne è costretta a cercare l'orgasmo in continuazione. E' affetta da eccitazione genitale persistente.
Roma, 18 mag. (TMNews) - Al termine di una battaglia legale durata più di due anni, un tribunale brasiliano ha riconosciuto ad Ana Catarina Silvares Bezerra - 36enne di professione contabile e madre di tre figli - di essere affetta da un raro disturbo sessuale che la obbliga a cercare l'orgasmo in continuazione, fino a 40 volte al giorno. La notizia, diffusa qualche giorno fa dal quotidiano North Regiao, ha fatto presto il giro del mondo sul Web (il francese Figaro, fra l'altro, ha brindato al "nuovo diritto acquisito!" ).
Il tribunale del lavoro di Vila Velha, nello stato dell'Espirito Santo ha concesso alla madre di famiglia una pausa di 15 minuti, ogni due ore, durante la quale è autorizzata a guardare materiale porno sul computer aziendale per facilitare la masturbazione. Al giornale sudamericano la donna ha raccontato di essere arrivata a cercare il piacere anche 47 volte al giorno: "Quando mi è successo - ha confessato Ana Catarina - ho cominciato a pensare che la situazione non fosse normale e ho deciso di chiedere aiuto" .
Ana Catarina sarebbe per il momento l'unica donna brasiliana a cui è stato diagnosticato questo tipo di malattia. I francesi del sito Psychomedia si sono prodigati a sottolineare che la sindrome, definita "eccitazione genitale persistente", era stata oggetto di uno studio pubblicato nel 2007 dall'autorevole Journal of Sexual Medicine.
Le cause del disturbo non sarebbero mai state individuate, e non esiste nemmeno una cura che riesca a frenare l'eccitazione: si tratterebbe, secondo la pubblicazione specialistica, di "una condizione rara caratterizzata da sensazioni non provocate, persistenti e intrusive di eccitazione genitale che, se non sono soddisfatte da uno o più orgasmi, possono provocare stati di depressione o ansia" . Grazie a un cocktail di farmaci, la brasiliana sarebbe riuscita a contenere il suo stato d'ansia e limitarsi alle 18 masturbazioni al giorno. "Dopo il diritto di allattare in ufficio, ora quello di masturbarsi - ha commentato l'edizione online del Figaro - è proprio vero che il progresso sociale non si ferma mai..." .
By Highrise giovedì 19 maggio 2011 - 07:21 |
il marito dev'esserle morto di consunzione...
By Tommy giovedì 19 maggio 2011 - 21:08 |
Il pugile che uccise a pugni una donna "incapace di intendere"
L'ucraino di 26 anni soffre di schizofrenia paranoide, secondo la perizia. Ha massacrato la 41enne che non aveva mai visto prima
Roma, 19 mag. (TMNews) - Era totalmente incapace di intendere e di volere, perché soffre di una grave forma di schizofrenia paranoide, Oleg Fedchenko, il pugile ucraino di 26 anni che, nell'agosto scorso uccise massacrandola a pugni Emlou Arvesu, filippina di 41 anni, che stava camminando lungo viale Abruzzi, a Milano, e che lui non aveva mai visto prima. E' questo l'esito della perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano Cristina Di Censo, nell'ambito delle indagini e con la formula dell'incidente probatorio. Il 6 agosto scorso, Fedchenko era uscito da casa della madre e si era accanito contro la prima donna che aveva incontrato per strada. Aveva sbattuto la filippina, che rientrava a casa dopo aver accompagnato uno dei figli dalla sorella, contro la vetrina di una banca e poi l'aveva colpita diverse volte e quando era caduta a terra aveva continuato ad infierire con pugni assestati con precisione e violenza. A seguito della perizia, redatta dal professore Ambrogio Pennati, il pm di Milano Francesca Celle ha chiesto per Fedchenko, assistito dagli avvocati Paola Boccardi e Francesca Santini, la conversione della misura cautelare, dal carcere all'ospedale psichiatrico giudiziario.
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E' credibile che un pugile professionista possa avere una tale patologia? va bene che l'avvocato deve provarle tutte, ma che ci abbiano creduto...
By Tommy venerdì 20 maggio 2011 - 00:49 |
Super teste nell'inchiesta Quirra: ecco come si inquinava l'acqua
L'ipotesi dei pm: fatti brillare anche 800 chili esplosivo giorno, i residui forse finiti anche nelle condutture potabili
Cagliari, 19 mag. (TMNews) - Tonnellate di armi fatte esplodere in un poligono militare, con possibili gravissime conseguenze sulla salute dei cittadini che inconsapevolmente respiravano i fumi provocati dalle detonazioni. E' l'ipotesi al centro dell'indagine aperta dalla procura di Lanusei, in Sardegna, che vede coinvolto il poligono militare del Salto di Quirra. "Così per anni e anni abbiamo fatto esplodere 800 chili di esplosivo al giorno nel poligono di Perdasdefogu, dopo aver scavato buche larghe trenta metri e profonde anche venti. Brillamenti capaci di sprigionare nubi nere e bianche, che raggiungevano Quirra o Escalaplano a seconda del vento. In quelle buche poi si raccoglieva l'acqua delle piogge, si abbeverava il bestiame, e poi i veleni filtravano nelle falde sotterranee" E' la testimonianza, rilasciata all'Unione Sarda, del supertestimone del procedimento che indaga sull'eventuale rapporto tra attività del poligono e l'insorgenza di malformazioni e tumori nella zona.
Si tratta di un ex-militare, un sottufficiale, che ha lavorato al brillamento delle armi da smaltire in tutta Italia e che è già sentito dagli uomini della Squadra Mobile di Nuoro. "Speciali convogli ferroviari trasportavano gli armamenti sino al porto di Genova, poi il viaggio in una nave speciale sino a Porto Torres, quindi sino al deposito di Serrenti - ha raccontato l'uomo - le campagne di brillamenti a Perdasdefogu duravano venti giorni al mese per intere stagioni. C'era tutta una procedura per realizzare le buche, per far esplodere le munizioni. No, non sono un artificiere, non sono in grado di dire quali tipi di munizioni o bombe venivano distrutte a Perdasdefogu. Di sicuro dovevamo rifugiarci dentro i camion dopo il botto per evitare di respirare le polveri nere o bianche o grigie che oscuravano il sole. Un mio collega si è ammalato ed è morto di tumore. In quei terreni poi pioveva, si creavano pozze dove si abbeveravano gli animali. Tutto ciò avveniva a Perdasdefogu e anche a Capo Frasca, dove ho lavorato ugualmente per tanti anni. e dove ho assistito alla malattie di tanti amici, tanti colleghi, tanti lavoratori"
Secondo il procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, queste attività potrebbero aver avvelenato suoli e falde acquifere del Salto di Quirra. L'ipotesi è che un piccolo impianto di potabilizzazione abbia mandato l'acqua contaminata sino ai rubinetti delle case di Quirra, soprattutto di una parte della frazione, quella dove si è registrato il più alto numero di tumori.
By Tommy sabato 21 maggio 2011 - 01:28 |
Austria, bosco 'vietato' ai preti con bambini
Alla partenza di un sentiero è stato affisso un cartello che vieta ai religiosi di inoltrarsi nel bosco con le greggi di bambini. La Pilgerweg, un chilometro e mezzo di camminata in un bosco privato, porta a un’edicola sacra
Vienna, 20 maggio 2011 - Divieto di accesso ai preti che accompagnano bambini. Alla partenza di un sentiero in Austria è stato affisso un cartello che vieta ai religiosi di inoltrarsi nel bosco con le greggi di bambini, nel timore che l’ombra delle frasche possa indurre i prelati a compiere abusi sessuali.
La Pilgerweg, un chilometro e mezzo di camminata in un bosco privato, porta a un’edicola sacra dedicata alla Madonna, meta del pellegrinaggio di migliaia di devoti ogni anno. Ma il proprietario del terreno, Sepp Rothwangel, ha deciso di apporre i tre cartelli di divieto, appena sotto le tradizionali segnaletiche dei sentieri.
Un primo cartello ritrae un uomo in tonaca che insegue dei bambini, sul secondo la scritta ‘Basta abusi’, sul terzo il testo del divieto: “L’ingresso in questa aerea è vietato a preti o altro personale religioso assieme a bambini non accompagnati da genitori o da tutori”.
“Con questo divieto voglio lanciare un messaggio - spiega al quotidiano austriaco Standard Rothwangel, che durante la sua infanzia ha frequentato un collegio di preti ed è stato vittima di abusi sessuali - dato che la chiesa cattolica non riesce con i suoi propri mezzi ad allontare i violentatori dai suoi ranghi”.
Rothwangel ha anche installato una telecamera alla partenza del sentiero per controllare che il divieto venga rispettato.
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Idea da copiare
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Genova, Don Seppia sarà trasferito nel carcere di Sanremo: teme per la sua vita
Il parroco ha definito “intollerabile” la situazione interna al carcere a causa dei continui insulti e delle minacce. In manette anche ex seminarista che condivideva la passione per i ragazzini minorenni con l’amico
Genova, 20 maggio 2011 - Sara’ trasferito nel carcere di Sanremo don Riccardo Seppia, il parroco genovese arrestato per pedofilia e cessione di stupefacenti. Il trasferimento avverra’ nei prossimi giorni. Il sacerdote ha avuto un breve colloquio con il direttore della casa circondariale, Salvatore Mazzeo, che lo ha rassicurato sul tesferimento. Don Seppia, secondo quanto appreso, ha definito “intollerabile” la situazione interna al carcere a causa dei continui insulti e delle minacce che gli vengono rivolti dagli altri carcerati.
IN MANETTE EX SEMINARISTA - E’ finito in manette, bloccato poco prima che si imbarcasse come croupier su una nave da crociera, Emanuele Alfano, l’ex seminarista di 41 anni che, secondo gli inquirenti, condivideva la passione per i ragazzini minorenni con l’amico Don Riccardo Seppia, il parroco genovese detenuto da venerdì scorso nel carcere di Marassi con l’accusa di abusi sessuali su un chierichetto e cessione di cocaina.
Alfano, che avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con un ragazzo minorenne e ne avrebbe presentato un altro a Don Seppia, è accusato di induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento.
Sarebbero stati i ragazzini stessi, ascoltati nei giorni scorsi dagli inquirenti, a confermare di aver ricevuto denaro per fare sesso con l’ex seminarista e il sacerdote. Le conversazioni telefoniche tra i due amici, che, secondo l’accusa, erano alla continua ricerca di minorenni, sarebbero state piuttosto esplicite, come emergerebbe da alcune intercettazioni.
Anche Alfano, che lavorava come barista dopo essere stato considerato non idoneo al sacerdozio, è stato trasferito nel carcere genovese di Marassi, dove oggi è in programma l’interrogatorio di garanzia.
Proprio ieri, in occasione della giornata della santificazione sacerdotale, il presidente della Cei e Arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, aveva fatto nuovamente riferimento alla vicenda, dichiarando, durante la messa celebrata al santuario della Madonna della Guardia, che il “peccato di un nostro confratello, se risulterà realmente commesso, sfigura la bellezza dell’anima, scandalizza le anime e ferisce il volto della Chiesa”.
“Il nostro dolore è tanto più sconvolgente in quanto improvviso e inatteso perché nulla lo faceva presagire ai nostri occhi”, aveva aggiunto Bagnasco, che, subito dopo l’arresto, ha sospeso Don Seppia da ogni da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacramentale.
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Quest'essere fa semplicemente ribrezzo.
Ogni giorno ne esce una.
Poverino, l'hanno spostato per non farlo finire male? ma io l'avrei buttato in mezzo!
ora salta fuori che st'animale era pure siero positivo, non bastva rovinarli col trauma, li ha condannati a morte.
è sieropositivo? bene, visto che non credono nella medicina ma nella preghiera, per 'sto stronzo nessuna cura, sbattuto in cella fino alla morte.
ah la bestia prendeva 1.200 euro al mese.
immagino che sia lo stipendio medio per la sua categoria.
c'è gente che fa lavori più utili, spaccandosi la schiena, e prende la metà...
By Tommy lunedì 23 maggio 2011 - 22:41 |
Gli atei lo fanno meglio
23 maggio 2011
Secondo alcuni ricercatori i non credenti hanno una vita sessuale di gran lunga migliore rispetto a chi ha fede.
Uno studio ha scoperto che i non credenti sono più disposti a discutere di fantasie sessuali e sono più soddisfatti nelle loro esperienze. La ricerca chiamata Sex and secularism, è stata condotta su oltre 14.500 persone, per opera degli psicologi Darrel Ray e Amanda Brown, della Kansas University.
SENSI DI COLPA – I ricercatori hanno rilevato come i mormoni si trovino al primo posto nella “scala di colpa sessuale”. Il loro punteggio medio è di 8,19 su 10. Sono seguiti a ruota da Testimoni di Geova, i Pentecostali, Avventisti del Settimo Giorno, e Battisti. I cattolici hanno valutato i loro livelli di colpa sessuale a 6,34, mentre i luterani a 5,88. Al contrario, gli atei e gli agnostici si sono classificati con un 4,71 e un 4,81 rispettivamente. Tra le persone cresciute in case molto religiose, il 22,5 per cento ha dichiarato di essere umiliato o ridicolizzato nel masturbarsi, rispetto a solo il 5,5 per cento delle persone con scarsa o assente religiosità. Il 79,9 per cento delle persone ha dichiarato di sentirsi in colpa per una specifica attività o desiderio sessuale, mentre solo il 26,3 per cento degli atei.
CHI LASCIA LA FEDE GODE DI PIU’ - Tuttavia, vi è una buona notizia per i gruppi religiosi. Le persone che hanno perso la propria fede diventando atei, riportano un miglioramento significativo della propria soddisfazione sessuale. Tale “miglioramento” post-fede è stato riscontrato in quasi 8 atei sopraggiunti su 10. Dunque le conclusioni principali alle quali pervengono i due ricercatori sono due: chi perde la fede riesce comunque a intraprendere un proprio cammino sessuale senza tanti problemi, al contrario di quanto si possa credere. La seconda è che i fedeli sono solo investiti da un senso di colpa per aver fatto sesso, ma ciò in linea di massima non li ferma. In fondo, fanno sempre affidamento sul perdono del loro Dio.
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Prova in più che ho fatto la scelta giusta
By Highrise martedì 24 maggio 2011 - 14:22 |
18/05/2011, ore 19:44
Proteste in Spagna: migliaia di giovani in piazza contro Governo grazie a Internet. Nessuno ne parla
Anche in Spagna monta la protesta sociale che si organizza in rete.
I media italiani spesso peccano di distrazione su quanto avviene all'estero, non solo in zone remote del mondo, ma anche nella vicina Europa. Se poi di mezzo c'è il ruolo di Internet, allora è facile che la notizia passi quasi sotto silenzio.
Sta avvenendo qualcosa di simile anche per il movimento di protesta in Spagna, denominato 15-M, dal giorno della prima manifestazione, convocata per il 15 maggio scorso attraverso Internet da Democracia Real Ya, un'organizzazione che raccoglie centinaia di associazioni e realtà spagnole. Dopo la giornata del 15 maggio, in cui si sono registrati anche scontri, i cittadini spagnoli, in particolare i giovani, sono tornati in piazza e da alcuni giorni occupano pacificamente la Puerta del Sol di Madrid, in cui si sono accampati e organizzati per passare la notte.
I giovani protestano per la situazione attuale della Spagna, contro la precarietà e la classe politica, per cercare risposte concrete ai disagi del vivere quotidiano in tempo di crisi.
Se nei media principali non se ne parla molto, in rete e sui social network, invece, l'attenzione è molto alta e la diffusione delle notizie costante. Su Twitter, per esempio, basta seguire hashtag come #yeswecamp e #acampadasol o anche #spanishrevolution per rimanere aggiornati su quanto accade. In programma una diretta streaming sui social network anche per informare in Italia di quanto sta accadendo, a partire dalle 14 di oggi sul canale di 140 News Network su Livestream.
Dopo le rivolte nel mondo arabo, Internet si conferma ancora una volta un canale fondamentale per l'organizzazione dal basso e per far circolare massivamente notizie che non riescono a filtrare sui media tradizionali.
Autore: Roberto Laghi
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Spagna: dopo le elezioni continua la protesta degli 'indignados'
ultimo aggiornamento: 23 maggio, ore 13:09
Madrid, 23 mag. (Adnkronos/Dpa) - I giovani "indignados" spagnoli che chiedono di riformare il sistema democratico del Paese continueranno le loro proteste anche dopo le elezioni regionali e locali di ieri, dalle quali i socialisti del primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero sono usciti pesantemente sconfitti. I manifestanti, che ieri notte gridavano slogan contro gli attuali partiti politici, "non ci rappresentano!", hanno annunciato che continueranno a presidiare la centrale piazza di Puerta del Sol a Madrid, almeno per un'altra settimana.
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Penso che queste siano avvisaglie di disordini di grande entità che si verificheranno presto in Europa. La classe politica europea nella sua totalità -sinistra, centro, destra- ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di governare per il benessere dei cittadini e di non essere neppure capace di mantenere in un certo qual modo lo status quo. Non so voi, ma io di recente sto notando un impoverimento generale della gente e sto leggendo online di licenziamenti in molti settori sia pubblici che privati. Prevedo casini a breve termine, e non servirà a nulla tornare alle urne...
By Tyler martedì 24 maggio 2011 - 18:21 |
Non si sentono molti "I <3 Zapatero" ultimamente, o sbaglio?
By Highrise martedì 24 maggio 2011 - 19:13 |
Eh ma sai Tyler, Zapatero ha portato in Spagna le pari opportunità, il consolidamento dei diritti per i gay e le fiabe dei bambini politicamente corrette... in un paradiso del genere, chettenefai di un'economia che funziona?
By Tommy mercoledì 25 maggio 2011 - 19:31 |
in quest'ultimo periodo avrei potuto postare molte notizie che confermavano le posizioni della chiesa su omosessualità e pedofilia. Ma poi ho preferito lasciare perdere tanto ormai sono risapute da chiunque.
Avrei potuto scrivere di quando la chiesa si è espressa contro la depenalizzazione della pedofilia laddove è reato (quindi mi chiedo se faranno in modo di fare lo stesso anche qui), o di quando hanno detto che la chiesa deve combatterla con ancora più forza (peggio di così che vogliono fare? forni? docce?) o di quando hanno rivendicato il loro diritto all'omofobia (perfetto allora io rivendico il diritto a disprezzare la chiesa).
Ma sul tema della pedofilia ultimamente ne ho lette 2 che preferisco condividere. Perchè quando è la chiesa a difenderla ormai nn mi stupisce più, ma se iniziano anche i laici la cosa è preoccupante:
Meluzzi: certi pedofili non commettono reato e nemmeno peccato
Alessandro Meluzzi si è prestato ad una intervista al sito Pontifex, una sua consuetudine, sul tema della pedofilia. In realtà un tassello della campagna negazionista del sitazzo, che di preti pedofili non vuol proprio sentir parlare. Il sito dei fanatici cattolici preconciliari ha trovato un'ottima sponda in Meluzzi, non nuovo alla difesa di sacerdoti accusati dai giudici comunisti di essere, non già dei porcelli, ma vere e proprie iene predatrici dei giovani loro affidati. Come nel noto caso dell'ex sacerdote Pierino Gelmini Meluzzi è chiamato a svolgere una difesa dei preti colpiti dallo scandalo e quindi gioca la carta dell'incapacità d'intendere e di volere, che se non altro risparmierebbe ai sacerdoti il giudizio penale.
Premette correttamente che si tratta di casi statisticamente minoritari, ma poi parla solo dei pedofili dalla volontà travolta, nemmeno una parola sugli atti di pedofilia dei capaci d'intendere e di volere. Infine s'avventura persino sul versante teologico, dicendo che comportamenti del genere non sarebbero nemmeno peccati. "Come ben noto, il peccato per essere tale, necessità della volontà di scegliere il male. Se il pedofilo non agisce deliberatamente per offendere Dio e il prossimo, ma spinto da un impulso patologico, non vedo il fatto peccaminoso, con ogni umana comprensione per la vittima" Meluzzi è una nota vedette televisiva, un gran sostenitore di Silvio Berlusconi e gradito ospite di Bruno Vespa, come dei peggiori contenitori di trash Mediaset. Uno che passa per uno studioso, per un'autorità in materia. Secondo lui i pedofili che sono "spinti dall'istinto deviato e dalla malattia" non sono quindi imputabili e non commettono nemmeno peccato. Ovvio e sottinteso da propinare ai fedeli, è che i preti in questione agiscano sotto l'impulso dello dimonio o dello spirito del '68, come spiegano in separata sede Il Giornale o, senza andare troppo lontano, l'angelologo del sito. Il solito garantista con i bambini degli altri e il solito doppio standard etico a poteggere la propria squadra, in questo caso quella dei sacerdoti che stuprano i bambini. È bene tener presente, però, che non è la pedofilia dei sacerdoti a destare scandalo, ma il fatto che la chiesa di Roma l'abbia tollerata e protegga ancora oggi i preti pedofili, ponendosi con ostilità in contrapposizione alle vittime che hanno l'unica colpa di aver dato fiducia all'istituzione ecclesiastica. Tutti questi discorsi assurdi sui pedofili servono solo a distrarre dalla terrificante responsabilità morale e materiale del Vaticano, che si è comportato indegnamente all'emergere di questi scandali e ancora rifiuta risarcimenti e ammissioni di responsabilità.
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“La pedofilia? Un orientamento sessuale come l’omosessualità”
23 maggio 2011
Lo afferma Luisa Santolini, parlamentare UdC, durante la discussione in aula del Ddl Concia.
Perchè una legge per punire chi discrimina gli omosessuali? L’omosessualità è un “orientamento sessuale” come tanti altri: c’è chi è gay, poi c’è chi è etero, e poi c’è chi è pedofilo… L’equiparazione fra pedofilia ed omosessualità non è stata pronunciata da qualche buontempone, ma da un deputato della Repubblica proprio nell’aula di Montecitorio, sollevando un vespaio di polemiche da parte di Paola Concia, promotrice del Ddl attualmente in discussione.
UGUALI UGUALI – A pronunciare le parole, invero pesanti e forse poco ponderate, l’esponente dell’UdC Luisa Santolini, che finisce immancabilmente sulle agenzie di stampa. ‘
Il mio orientamento sessuale e’ l’eterosessualita’, ma c’e’ ne sono anche altri, come l’omosessualita’ e la pedofilia’. Lo ha detto la parlamentare dell’Udc, Luisa Santolini, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul testo di legge contro l’omofobia. L’affermazione dell’esponente centrista ha fatto andare su tutte le furie la prima firmataria del provvedimento e relatrice di minoranza Paola Concia. ‘La pedofilia e’ una malattia – ricorda il deputato – non certo un orientamento sessuale…’.
Insomma, il grimaldello è chiaro: se l’omosessualità è un orientamento sessuale come tanti, non serve una legge “scudo” che protegga gli omosessuali in maniera particolare. Solo che il riferimento alla pedofilia rovina un po’ il quadretto che la Santolini aveva tentato di dipingere.
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A parte il fatto che il suo discorso non ha senso perchè è come dire che se tutte le razze sono uguali allora non servono leggi contro le discriminazioni raziali... ma paragonarla alla pedofilia... il suo messaggio è fin troppo chiaro.
ma vorrei ripostare anche il commento di un lettore, perchè uno che scrive così srebbe da segnalare.
"secondo ma tre la pedofilia e l’omosessualità è più patologica la seconda.
Un uomo normale è attratto dalle donne, per cui né i pedofili né gli omosessuali sono normali.
Ma le bambine un giorno saranno donne… gli uomini invece non saranno mai donne. Le bambine sono più simili alle donne di quanto lo siano gli uomini, quindi essere attratti dalle bambine, per un uomo, rimane comunque meno patologico che essere attratto da altri uomini.
Ma anche un pedofilo attratto da bambini maschi è più normale di un gay! Infatti i bambini non hanno ancora il vocione, i peli, la barba, muscoli, e i caratteri maschili vari… pertanto hanno più tratti fisici in comune con le donne."
secondo me questo è un praticante che sente di doversi giustificare.
By Tommy giovedì 26 maggio 2011 - 22:33 |
Il prete pedofilo? Per Mons Babini meglio di Don Gallo,lui si che va scomunicato!
PREMESSA:" Monsignor Babini penso ormai non faccia nemmeno piu' notizia,parliamo di un soggetto che temo l'abito talare lo indossi giusto in prospettiva dei suoi interessi e dubito siano molto attinenti con anche lontane visioni umanistiche,ma ogni tanto ne spara qualcuna che perdonatemi la volgare accessione : fa proprio venire una diverticolite ai testicoli ,tale che iniziano a gonfiare...gonfiare..gonfiare,indi per cui giusto perche' il tormento non sia solo mio vi rifilo le sue parole,se no che fetente comunista sarei.....qualcuno si preoccuperebbe..."
Accanto al pastore generalmente ci sta il cane, pronto a correre dietro le pecore per farle marciare nei ranghi: "vero, oggi la visione buonista esalta solo il pastore Buono e per buono non intende fedele alla Parola, ma indulgente sino al lassismo. Il pastore, quello vero, usa anche il cane, che ...all'occorrenza mozzica la zampe delle pecore quando queste si perdono. Oggi ci vorrebbero cani feroci per richiamare alcune pecore perdute o smarrite anche nel gregge. Siamo davanti al principio della correzione fraterna" .
E fa un esempio: "prendete tal don Gallo a Genova. In Tv ormai farnetica. va per conto suo e dovrebbe stare zitto se vuole definirsi prete. Ha assunto condotte incompatibili con quelle di un prete e si dovrebbero prendere provvedimenti. Io lo reputo fuori della chiesa e da scomunicare oltretutto strano ma vero, la Curia di Genova tempestiva col prete accusato di pedofilia, ancora non mette mano al caso Gallo." Martedì si celebra la giornata anti omofobia che cosa ne pensa?"una cosa inutile. Sui gay il mio pensiero é chiaro e non lo ho mai cambiato. Una cosa contro natura. I gay meglio farebbero al posto di marciare, a pentirsi, chiedere perdono e fare santa penitenza" ......
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Quando sono io a dire certe cose sulla chiesa mi dicono che esagero, ma poi loro stessi confermano le mie teorie:
I preti buoni (come dovrebero essere, ma ormai è chiaro che è un'idea troppo romantica e irreale) sono da far fuori, uno come Don Gallo, uno su cui persino un anticlericale convinto come me non trova niente da ridire (se fossero tutti come lui ...), ovviamente è la pecora nera perchè fa parte di quella minoranza che crede davvero nell'abito che indossa e lo onora.
Invece lui dice che i preti non devono essere così ma delle carogne, come la maggior parte. piuttosto i pedofili vero? certo sono nei ranghi. e soprattutto l'unico problema sono, al solito, gli omosessuali.
By Tommy sabato 28 maggio 2011 - 18:15 |
per chi ancora nega che la Chiesa sia contro il profilattico:
Il Vaticano: “Il preservativo aumenta il rischio Aids”
28 maggio 2011
Un intervento sull’Osservatore Romano ribadisce l’inutilità del condom contro il virus dell’Hiv, uno strumento che deforma dell’amore
Nell’edizione di pochi giorni fa dell’Osservatore Romano il quotidiano della Santa Sede ha ospitato un intervento, del prelato e professor universitario Juan Pérez-Soba, nel quale l’uso del preservativo veniva condannato, perchè in realtà il condom aggraverebbe i problemi della diffusione dell’AIDS. Stranamente, ma anche no, l’articolo è passato nel completo silenzio dei media.
IL PRESERVATIVO AUMENTA RISHIO DELL’AIDS - Sull’Osservatore Romano, come riportato dall’agenzia Asca, unica in Italia a riprendere il testo nella sua interezza, almeno sul proprio sito, il professore Perèz-Soba ribadisce l’inutilità del preservativo per fronteggiare la diffusione del virus Hiv.
Dinanzi alla possibilita’ insuperabile del contagio”, i coniugi ”possono di comune accordo adottare la decisione di astenersi dall’avere rapporti sessuali per ragioni di salute, come avviene con altre patologie”. D’altra parte, fa notare Perez-Soba nel suo articolo, ”sebbene l’uso del preservativo in un singolo atto possa avere una certa efficacia nella prevenzione del contagio dell’Aids, questo non e’ comunque in grado di garantire una sicurezza assoluta neanche nell’atto in questione e, meno ancora, nell’ambito dell’intera vita sessuale di una coppia. E’ quindi improprio indicarne l’uso come un mezzo efficace per evitare il contagio”. Per questo, ”presentare il preservativo come una soluzione al problema e’ un grave errore; sceglierlo semplicemente come pratica abituale e’ una mancanza di responsabilita’ nei confronti dell’altra persona”.
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io li denuncerei per tentata strage.
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A volte mi viene da dire: ma sono i preti che diventano pedofili o i pedofili che si fanno preti? e tuti a dire che io sono malizioso.
bene, ecco qui:
Pedofilo e vuole diventare prete? No problem
28 maggio 2011
Inghilterra : sapevano che era uno stupratore e lo ordinarono ugualmente.
Forse tutto questo è successo prima che il Vaticano diramasse le linee guida per la lotta alla pedofilia nel clero; cionondimeno, questo non rende la vicenda meno disdicevole, anche perchè si tratta di un evento avvenuto all’interno della Chiesa Anglicana, del tutto staccata da quella Romana. Ne parla El Mundo: un sacerdote inglese è stato insignito dell’abito talare nonostante fosse noto che era un pedofilo. Molto prima, come dicevamo, che lo scandalo pedofilia sconvolgesse la chiesa Cattolica.
PROBLEMI IN INGHILTERRA – Anche fra i protestanti, dunque, qualcosa non andava. Come è potuto succedere?
Alcune lettere apparse in un rapporto recentemente postato su un sito internet e poi rimosso, hanno mostrato gli errori della Chiesa di Inghilterra laddove si è trattato di difendere le vittime di un pederasta convinto, Roy Cotton, che è stato ordinato sacerdote. Nello specifico, in una lettera, Lamebeth Palace suggery che Cotton andasse in una “parrocchia sapientemente scelta”. In proposito è stato sottolineato che, nella zona, ci fossero poliziotti sufficientemente bravi ad occuparsi di casi del genere.
Tutto sarebbe dimostrato da un documento, chiamato Meekings Report, pubblicato e poi rimosso, come abbiamo visto. Secondo El Mundo, la diocesi di Colchester afferma che tale documento è stato rimosso perchè “conteneva informazioni confidenziali”, il che, come si capisce, non vale a giustificare la scelta di aver concesso il sacerdozio ad un pedofilo conclamato.
TUTTO A POSTO – Cotton godeva di molta stima fra i sacerdoti. “E’ abile”, disse il vescovo di Portsmouth che chiedeva all’Arcivescovo di Canterbury “una mano” sul caso. Nella lettera che gli è stata inviata all’epoca, il prelato che proponeva l’ordinazione di Cotton chiariva oltre ogni dubbio che Cotton aveva commesso reati connessi alla pedofilia.
La lettera diceva “Non sono sicuro se l’essere stati condannati per un crimine del genere richieda una speciale dispensa da parte vostra. Sarei veramente grato se mi volesse consigliare in questa viceda. Cotton è un uomo di rilevante abilità e non essendoci stati problemi per oltre 12 anni, non credo ci possa essere alcuna probabilità di problemi nel futuro”. La risposta del segretario dell’arcivescovo, in data 17 maggio, chiarì poi che il primate d’Inghilterra fu “rassicurato dalle informazioni ricevute e credeva che non ci sarebbero stati problemi nell’ordinare il soggetto “in una parrocchia sapientemente scelta. “
La polizia, comunque, sta indagando.
By Tommy venerdì 03 giugno 2011 - 10:45 |
ecco perchè la religione dovrebbe star fuori dagli ospedali:
Salva per miracolo dopo che all’ospedale le rifiutano un aborto d’emergenza
30 maggio 2011
La Signora Mikki Kendall stava per morire al Chicago Hospital dopo la rottura della placenta. Il feto sarebbe morto comunque.
La Signora Mikki Kendall, su Salon.com, racconta la sua bruttissima esperienza. Mikki è madre due bambini. Era alla sua quinta gravidanza, e delle cinque era la terza che non stava andando bene. Il suo medico le aveva confermato che la gravidanza era ad alto rischio e che nessuno poteva garantirle che il bambino fosse sano. Da qui la signora con il marito inizia a valutare di non portarla a termine, ma non riesce a decidersi.
OBIETTORE - È la natura a scegliere per lei. Mentre fa un pisolino inizia un’emorragia causata da una rottura della placenta. Il dottore le aveva peraltro prospettato che potesse accadere qualcosa del genere. Non resta altro da fare che sistemare i bambini in qualche posto e correre all’ospedale, in questo caso il Chicago Hospital. Lì non le fanno niente. Sì, niente. Aspettano, anche se sanno benissimo che la gravidanza non potrà proseguire, ma che, con quell tipo di emorragia, anche la madre rischia grosso. E perché tutto ciò? Perché il medico di turno è un obiettore, cioè non pratica l’aborto.
DESTINATO A MORIRE - Mentre la Signora Kendall ha crampi orribili arrivano molti medici a guardarla, ma nessuno la aiuta, nessuno le dà nulla nemmeno contro il dolore. Nessuno accoglie la sua richiesta di chiudere la porta, per non essere vista né sentita e non spaventare le altre donne che stanno dando alla luce figli sani mentre suo figlio le muore in grembo. Finalmente un’infermiera decide di rischiare il lavoro e chiama un medico della Reproductive Health Clinic, che è casa ma decide lo stesso di correre in ospedale per salvare una vita. Quando arriva, la donna è in pessime condizioni. Ha perso molto sangue e sta perdendo conoscenza. Il punto di non ritorno è vicino. Il medico le fa tre trasfusioni e poi le pratica un aborto, prima che la donna muoia dissanguata. Ora Mikki sta bene, ma resta il fatto che i suoi figli a casa stavano per rimanere orfani, e lei stava per perdere la vita, a causa di un medico che riteneva che la vita di una donna valesse meno di quella di un feto che era destinato a morire comunque.
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fuori gli obiettori dal settore medico!
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ed ecco perchè la religione dovrebbe star fuori da certe teste:
Uccide il figlio per un esorcismo
30 maggio 2011
Una mistura di aceto e olio ha ammazzato il bambino di 2 anni.
Credeva che avesse il demonio in corpo: per rimuoverlo, ha finito per ucciderlo. E’ quanto succede, lo racconta il Telegraph in una cittadina dell’America profonda, Fort Wayne nell’Indiana: la madre di Jezaih Lawson, convinta che il figlio fosse posseduto, gli ha dato da bere una mistura di olio e di aceto
che, in realtà, ha avuto come effetto la morte del bambino. E ora la madre rischia fino a 45 anni di galera per il suo inspiegabile gesto.
INDEMONIATO – Secondo la donna, il figlio era chiaramente preda di un demone già da qualche tempo.
Lawson ha detto ai giurati di essere convinta che il figlio era posseduto dai demoni perchè il suo comportamento era cambiato. .”Sapevo e credevo che stesse interagendo con un demone in quei giorni”, ha detto Lawson. Ha inoltre raccontato di star conservando il corpo del figlio perchè era convinta che il figlio sarebbe risorto dopo la morte. “Chiedevo a Dio di restituirmelo”, ha detto. “Lo ha fatto nella Bibbia. Lo ha fatto con Lazzaro. Lo ha fatto con un bambino nella Bibbia”.
Ovviamente Jezaih era morto, in maniera irrimediabile. Lo ha ucciso lei, durante un rituale di purificazione a cui lo ha sottoposto insieme ad altri tre bambini: solo che la madre degli altri piccoli non ha fatto sì che i propri figli perdessero la vita.
Lawson ed un’altra donna, che credeva allo stesso modo che i propri figli fossero posseduti, diede da mangiare la mistura a quattro bambini nella loro casa di Fort Wayne, Indiana. Tre dei bambini immediatamente hanno vomitato la mistura, ma Lawson ha tenuto la mano sopra la bocca del bambino per trattenere il liquido. L’autopsia ha rivelato che il bambino è morto soffocato.
Ora, con accuse di omicidio e negligenza, la donna aspetta la sentenza che dovrebbe essere spiccata il mese prossimo.
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Ok, è un caso estremo, ma...già alcuni genitori lasciano morire i figli in altri modi più banali (vedere cronache ultimi giorni) non serve anche questo.
vi riporto il commento di un lettore:
"salve, liberare una creatura dal demonio occorre solo una preghiera di liberazione senza fare altro e deve essere una persona che sa quello che fa, signori con il fuoco non si scherza pultroppo nel mondo c’e molta cecità e si fanno questi sbagli morire un bambino soffocato a questa età e da brivido,non ci sono parole preghiamo affinché Maria lo avvolga con suo manto come ha fatto con suo figlio Gesù lode gloria potenza e benedizione amen"
vi lascio immaginare le reazioni degli altri
By Highrise lunedì 13 giugno 2011 - 09:46 |
Roma, 13 giu. (TMNews) - Una valigetta, con computer portatili e telefoni cellulari, in grado di aggirare i server Internet e attivare reti di comunicazione parallele, resistenti persino a ogni tentativo di censura eventualmente imposto da regimi autoritari. Il progetto, finanziato dal Pentagono con un budget di 50 milioni di dollari, secondo quanto riferisce il New York Times, è stato fortemente voluto dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Lo hanno chiamato "Operazione Internet Invisibile", oppure "la Rete ombra" Un piano clandestino che non ha eguali dal tempo della Guerra Fredda, con l'unica differenza che i beneficiari saranno oggi e domani pacifisti e dissidenti disarmati.
Insomma, il presidente Usa ha deciso di affidarsi alle nuove tecnologie per sostenere e incoraggiare i movimenti di opposizione a regimi autoritari, come quelli esplosi negli ultimi mesi nel mondo arabo. Una conferma è arrivata anche dal segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che proprio al New York Times ha confessato: "Sono sempre più numerosi coloro che nel mondo arabo utilizzano internet, i cellulari e le altre tecnologie per fare sentire la loro voce di protesta. E' un'opportunità storica, un cambiamento positivo che gli Stati Uniti devono incoraggiare. Per questa ragion stiamo facendo il possibile per aiutarli a comunicare tra loro e con il mondo intero"
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Quest'idea di BraccObama ricorda da vicino le radio clandestine dei tempi andati, anche se certamente il WEB e la telefonia satellitare hanno molto più potenziale.
Mia piccola considerazione: sicuramente tali dispositivi saranno resi non tracciabili, ma magari lo Zio Sam si conserverà comunque l'opzione di poterne individuare la posizione - non si sa mai
By 4rj0 martedì 14 giugno 2011 - 17:05 |
Io farei così.
D'altra parte un hacker che si rispetti si farebbe bastare un ghost o una rete universitaria.
By Highrise lunedì 27 giugno 2011 - 18:52 |
Una sbronza collettiva per dire addio all'alcol sui mezzi pubblici di Amburgo: il popolo dei social network vuole rispondere così al divieto deciso dalle autorità del Land, che entrerà in vigore il primo ottobre 2011. L'appuntamento, organizzato attraverso Facebook, è fissato per la sera del 30 settembre, quando decine di migliaia di giovani invaderanno la metropolitana di Amburgo.
Per il tabloid Bild, si presenteranno oltre 19mila persone e già le autorità pensano a come limitare i danni.
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...non vorrei essere nei panni degli addetti alle pulizie che dovranno ripulire i mezzi pubblici l'indomani
By Tommy lunedì 27 giugno 2011 - 22:19 |
6 luglio, muore il Web italianodi Alessandro Longo Dalla settimana prossima l'Autorità delle comunicazioni avrà il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo. Una norma che non esiste in nessun Paese libero. Fortemente voluta da Berlusconi e da Mediaset
Il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del copyright online, e sarà una forma di censura del web, in nome degli interessi di Mediaset e delle lobby dell'audiovisivo, con il beneplacito del centro destra. E' questo l'allarme lanciato da un gruppo di associazioni (Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, Studio Legale Sarzana). Avevano già fatto una campagna contro i rischi di quella delibera, ma speravano ancora di cambiare le cose. Speranze fallite venerdì, dopo aver incontrato Corrado Calabrò, presidente Agcom (Autorità garante delle comunicazioni). «Abbiamo appreso che non c'è spazio per la mediazione e che Agcom intende approvare la delibera-censura in fretta e furia», dice Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale, associazione di area Radicale. Nel testo definitivo dovrebbe insomma restare il principio di fondo, già presente nell'attuale bozza della delibera: Agcom avrà il potere di oscurare siti web accusati di facilitare la pirateria. Senza passare da un regolare processo, ma solo a fronte di una segnalazione da parte dei detentori di copyright.
Ma perché gridare alla censura? Come motivate quest'allarme?
«La questione alla base è che il diritto d'autore sul web ha tantissimi ambiti ed è possibile che l'industria del copyright metta in piedi interi uffici dedicati a segnalare presunte violazioni all'Autorità, come avvenuto in altri Paesi. L'Autorità non avrà i mezzi per gestire le decine di migliaia di segnalazioni che arriveranno. Sarà il Far west, ci saranno decisioni sommarie, ai danni di siti anche innocenti. Siamo il primo Paese al mondo a dare ad Agcom questo potere. Calabrò stesso ci ha detto che sa di muoversi in un territorio di frontiera... ».
Però ci si potrà difendere opponendosi all'oscuramento del sito.
«Secondo la delibera, potrà farlo il gestore del sito web, ma non l'utente che carica il contenuto in questione. Sarà un salto nel buio. Il nostro colloquio con Calabrò ci ha confermato che l'Autorità non è preparata a questo».
Perché non lo è?
«Per esempio: abbiamo detto a Calabrò che i provider Internet avranno grosse spese per rimuovere i contenuti dal web e lui ci ha risposto che non lo sapeva, che non gliel'avevano detto. Non ci ha mai risposto con numeri e criteri oggettivi alle nostre critiche».
Ma la censura avrà anche un colore politico?
«Sì e questo rende la cosa ancora più grave. Siamo in un Paese in cui la denuncia per diffamazione è facile ed efficace, per mettere a tacere media. In un sistema politicizzato come il nostro, questo nuovo potere che Agcom potrebbe aggravare il fenomeno. Dalla denuncia per diffamazione all'oscuramento d'Autorità di un sito il passo è breve».
Perché vi è sembrato che Calabrò avesse molta fretta di completare la delibera?
«In precedenza Agcom ci aveva promesso, per tenerci buoni, tanti incontri di mediazione e che il testo definitivo non sarebbe stato subito esecutivo ma che sarebbe stato messo in consultazione. Adesso invece ha deciso che già prima dell'estate, probabilmente il 6 luglio, arriverà a una delibera fatta e compiuta».
Come ti spieghi questa fretta?
«Siamo in un contesto di grossa instabilità politica. In questo momento il clima è ancora favorevole agli interessi di Mediaset, ma Agcom teme che non sarà presto così e quindi vuole chiudere in fretta la vicenda. E' un altro effetto del conflitto di interesse del presidente del Consiglio».
L'interesse delle lobby del copyright è evidente. Ma di Mediaset? E' solo quello di tutelare il proprio diritto d'autore sul web (ha denunciato in passato Google per video su YouTube, del resto)?
«Non solo. Lo scopo è forgiare il web in modo simile al mercato che loro conoscono e depotenziandone la minaccia al loro business. Hanno fatto così anche con la delibera sulle web tv».
Che farete se la delibera passa così com'è?
«Faremo ricorso al Tar del Lazio. Se necessario a Bruxelles, ma crediamo che il Tar bloccherà la delibera, che secondo molti esperti è illegittima, poiché viola diritti fondamentali del cittadino. Ma visto che ci sono forti interessi del Presidente del Consiglio a far passare quelle norme, il governo potrebbe intervenire direttamente con un decreto, in caso di blocco al Tar».
By Highrise martedì 28 giugno 2011 - 00:51 |
E' sufficiente scrivere una letterina alla Corte Europea per i Diritti Umani. Cmq a parer mio il cosiddetto centrodestra e il cosiddetto centrosinistra qui in Italia quanto a disprezzo per i diritti del cittadino si equivalgono.
By Tommy martedì 28 giugno 2011 - 11:56 |
Sesso, donne sarde emancipate
Prime in Italia nell'uso della pillola
Le donne sarde virtuose dell'uso della pillola, equiparate alle tedesche. Sono le prime in Italia, col 33%, contro il dato nazionale del 16%, per quanto riguarda l'adozione del sistema di contraccezione che mette al riparo da gravidanze inattese o non volute.
Lo dicono i dati Istat e Imf del 2010. Al secondo posto della classifica nazionale c'è la Val D'Aosta, con il 23%; fanalino di coda la Campania con il 7%, mentre la Lombardia si ferma al 18%. Un prezioso documento di ricerca che sarà al centro del congresso, in programma domani a Cagliari dal titolo "La Sardegna, modello europeo, obiettivi raggiunti e nuovi orizzonti", organizzato dalla Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università di Cagliari. All'incontro, che mette a confronto esperti e studiosi, partecipa anche la ginecologa, oncologa e psicoterapeuta Alessandra Graziottin. "Questo straordinario risultato si deve all'opera di sensibilizzazione portata avanti da medici, consultori, farmacisti e anche pediatri - spiega Anna Maria Paoletti, ordinario di Ginecologia e ostetricia dell'Università di Cagliari - perché l'età del primo rapporto sessuale si è abbassata a 14/16 anni. A questa alta percentuale di uso della pillola corrisponde inoltre un minor tasso di aborti, in Sardegna calati del 45%, 5% in meno rispetto alla media italiana"
Si abbassa anche l'età del primo rapporto sessuale e cala drasticamente anche la vendita dei preservativi: nel 1999 ne sono stati venduti 115 mila, nel 2010 95 mila. "L'ampio uso della pillola si deve alla cultura della donna sarda, ma anche alla necessità di prevenire maternità indesiderate, alla luce dell'elevato tasso di malattie geneticamente trasmettibili di cui soffre la Sardegna", conclude Silvana Sanna, responsabile del Uoc, Consultori di Cagliari.
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High, alla fine sembra che le donne sarde si dian da fare, contraiamente alle leggende.
il sito è unionesarda.it, se vuoi leggere altro
By Highrise martedì 28 giugno 2011 - 12:58 |
Certo che si danno da fare, Tommy, ma giusto quando c'è un tangibile tornaconto economico
La pillola qui la usano quelle che vogliono impegnarsi in modo da ottenere una gravidanza "inaspettata" al momento giusto e così sistemarsi per benino incastrando il partner o quelle già impegnate che scurnacchiano allegramente e ripetutamente il marito e non vogliono restare incinte - l'ho visto succedere così tante volte che ho perso il conto altro che modello d'Europa
La donna sarda emancipata non esiste, non dico che siamo ai livelli della Liguria ma poco ci manca. Oh well, per fortuna almeno le turiste la danno senza problemi
By Highrise martedì 28 giugno 2011 - 13:04 |
P.S. - c'è anche una piccola percentuale di donne sposate che la usano per non figliare in continuazione... ma di solito hanno un rimedio più diffuso ed efficace per ovviare al problema: al marito non la danno quasi mai
By Tommy venerdì 01 luglio 2011 - 22:58 |
Pdl-Lega è scontro sulla carne di orso
Il Carroccio vuole offrire un banchetto in Trentino
Brambilla e Frattini: «Bossi deve intervenire»
interviene anche il wwf: questa è una proposta indecente
Pdl-Lega è scontro sulla carne di orso
Il Carroccio vuole offrire un banchetto in Trentino
Brambilla e Frattini: «Bossi deve intervenire»
MILANO- Un banchetto a base di carne di orso in occasione della prima festa estiva della Lega Nord Primiero a Imer in Trentino. Il tutto per «riconquistare il territorio». La proposta è del deputato leghista Maurizio Fugatti che la descrive come «un'occasione per stare insieme all`aperto e rivivere antiche tradizioni gustando prelibati piatti tipici trentini». Ma i ministri Michela Brambilla e Franco Frattini prendono subito le distanze. E chiedono l'intervento del leader del Carroccio Umberto Bossi. Anche il Wwf la descrive come «una proposta indecente».
LA FESTA- L' obiettivo della manifestazione, protestare contro il programma Life Ursus, che prevede l'insediamento dei plantigradi nelle montagne trentine. Così hanno organizzato un banchetto previsto per domenica. «Questa iniziativa - spiega Fugatti - vuole essere un segnale chiaro ai cittadini, che hanno tutto il diritto di riconquistare il loro territorio e di girare liberi senza mettere a rischio la propria incolumità. Il fallimento del progetto Life Ursus, che prevede l'insediamento degli orsi nelle montagne trentine, è ormai sotto gli occhi di tutti. Per difendere e tutelare le popolazioni nelle zone di montagna del Trentino dalle continue visite degli orsi, noi preferiamo consumarli in questo modo».
LA PROTESTA- Ma il Pdl non ci sta. Prima il ministro degli Esteri Frattini interviene sul suo blog per manifestare tutto il suo sdegno (« Leggo con sconcerto che un parlamentare italiano eletto in Trentino, l'onorevole Maurizio Fugatti, intende organizzare un banchetto all'aperto con carne di orso»). Poi la collega del Turismo Brambilla rincara la dose. E in una nota congiunta dimostrano tutto lo sdegno. «A nome di tutti gli esponenti del Pdl che, come noi, provano profonda indignazione nell'apprendere che in una festa leghista del Trentino verrà servita carne di orso - dicono - chiediamo al segretario del partito, nostro alleato, di intervenire per fermare questa scandalosa iniziativa».
LE ASSOCIAZIONI- Anche il Wwf interviene sulla vicenda. E invita «le autorità competenti a controllare responsabilmente l'origine e la provenienza della carne, dal momento che siamo comunque in presenza di una vera e propria "segnalazione" pubblica da parte degli organizzatori che dichiarano di voler consumare una specie protetta». Secondo gli ambientalisti, «si continua a strumentalizzare la gestione dell'orso bruno e non se ne discute invece in termini scientifici per favorirne la conservazione». Anche la Lav, Lega antivivisezione, si scaglia contro il deputato leghista. «In Trentino Alto Adige gli orsi non possono più stare tranquilli: qualcuno li ha cucinati a spezzatino, qualcun altro ha proposto di abbatterli, altri li imprigionano, ora il deputato Maurizio Fugatti, segretario della Lega Nord Trentino, annuncia un banchetto a base di carne d'orso». Prova «orrore» invece l'Enpa e chiede ha chiesto a carabinieri del Nas e Corpo Forestale di «intervenire per verificare il rispetto di tutte le norme nazionali e internazionali a tutela della fauna protetta».
LA REPLICA- Fugatti, però, rimanda al mittente le accuse. «Non siamo noi della Lega a uccidere l'orso del banchetto. Compriamo la carne in Slovenia dove è legale e tracciata». Alle associazioni animaliste e ai ministri Frattini e Brambilla, preoccupati perché l'orso è una specie protetta, risponde: «Posso capire che così su due piedi può sembrare una cosa che indigna, ma noi non vogliamo incentivare o sponsorizzare il consumo di carne d'orso». Poi aggiunge: «La nostra è una provocazione perchè nessuno ci ascolta. La situazione è davvero pericolosa: ci sono orsi che vanno in giro nei paesi, mettono a repentaglio l'incolumità delle persone e del bestiame. È già successo che rincorressero della gente. Immagini- conclude parlando al cronista- di andare a fare una passeggiata con la sua famiglia in montagna e di ritrovarsi davanti un orso affamato»
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Se gli orsi sono un problema non è certo questo il modo per risolverlo.
ah ovviamente mio padre l'ha presa per l'ennesima intelligentissima provocazione leghista. tutte le cazzate che fanno le legittima definendole "provocazioni", definendole simboli per altri problemi neanche citati nel discorso: ha tirato in ballo nomadi (si tutelano loro e non gli italiani), gay(si tutelano loro e non i "normali".. se voi vedete il collegamento spiegatemelo perchè mi sfugge.
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Un comma nella manovra che sta per essere approvata stabilisce l'invio di ispettori nelle scuole per certificare l'handicap dei bambini disabili (altrimenti niente insegnante di sostegno). Colpisce la scarsa umanità (e la poca utilità) di una norma del genere, un po' nazista e umiliante oltretutto per i ragazzi e per i loro genitori. Dubito fortemente che il comma numero 6 del capitolo sulla razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica serva a far risparmiare soldi (casomai se ne spenderanno per organizzare le "gite" degli ispettori, dato che non è certo nelle scuole che si annidano i falsi invalidi, al contrario di quello che sostiene la Gelmini). Invece di finanziare queste assurde commissioni non sarebbe meglio evitare di tagliare gli insegnanti di sostegno? Esistono già dei certificati medici per provare le condizioni di invalidità dei ragazzi. Inoltre avere un insegnante di sostegno non è certo qualcosa di piacevole, ma segna terribilmente gli alunni che evidentemente vorrebbero essere come tutti gli altri e svolgere le normali attività insieme ai loro compagni. Non certo fingersi invalidi per ottenere chissà quali vantaggi. Possibile che questa gente manchi completamente di tatto, sensibilità umana, ragionevolezza? Possibile che non capiscano che è altrove che vanno cercati gli sprechi (province, enti inutili, privilegi della casta) e non accanendosi contro i più deboli? E dire che con la norma anti-SUV per un attimo sembravano aver imbroccato la strada giusta, ma si vede che era un'allucinazione.
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A quella donna, ormai è chiaro, i disabili fanno senso e li vuole fuori dalla "Sua" scuola.
ogni norma che fa è per colpire loro.
io la condannerei a un anno di servizi sociali in mezzo ai disabili senza stipendio, poi vediamo.
alla peggio le si possono sempre spezzare le gambe, certa gente si sesibilizza a certe problematiche solo se ne vengono toccati personalmente.
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Trento. Proposta choc della Lega Nord: controlli psichiatrici su tutti gli immigrati
Lo spunto dall’arresto di un 17enne algerino. Il Carroccio: «Fare anche un esame sanitario su clandestini e non»
da Il Gazzettino del 28 gennaio 2010
«Sottoporre sistematicamente tutti gli immigrati ad esame sanitario e psichiatrico». È questa la proposta della della Lega Nord del Trentino, contenuta in un’interrogazione al presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai.
L’idea del Carroccio prende spunto dall’arresto, nei giorni scorsi, di un ragazzo di 17 anni algerino, accusato di tentata violenza sessuale nei confronti di una giovane donna trentina: il ragazzo avrebbe poi danneggiato la cella del reparto detenuti all’ospedale S.Chiara e avrebbe messo in atto pratiche di autolesionismo.
«Quanto accaduto – si legge nell’interrogazione – dimostra senza ulteriori necessità di prova come tante, troppe volte gli immigrati, legali e non, che giungono sul nostro territorio abbiano serie problematiche sanitarie e/o psichiatriche in atto, con grave pericolo di contagio e/o di incolumità per tutti i malcapitati che dovessero venire in contatto fortuito con questi soggetti».
Per questo motivo – prosegue l’interrogazione – la Lega Nord chiede di attuare nei confronti di tutti gli immigrati «sistematici controlli per appurarne l’esatto quadro clinico in modo che non possano nuocere, per contagio passivo o per violenza, ai cittadini inermi che dovessero inopinatamente entrare in contatto con costoro».
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ennesima "intelligentissima provocazione" della lega... non ho parole... se poi davvero pensano che le malattie psichiatriche siano contagiose, beh, da ignoranti come loro non mi sorprenderebbe.
By Tommy mercoledì 06 luglio 2011 - 21:33 |
Biotestamento, ok della Camera all’art.1: “Divieto di eutanasia”
ROMA – L’Aula della Camera ha approvato il primo articolo del testo sul testamento biologico: il “no” all’eutanasia.
Si tratta dell’articolo su cui si concentrava la maggior parte degli emendamenti, prevalentemente presentati dai radicali.
L’articolo è stato approvato a scrutinio segreto dall’Assemblea di Montecitorio (277 voti a favore, 224 contrari, 16 astenuti), che ha respinto tutti gli emendamenti tranne uno di maggioranza su cui il governo aveva reso parere favorevole.
L’articolo 1 del ddl sul testamento biologico che prevede la ”Tutela della vita e della salute”.
Il testo ”riconosce e tutela la vita umana, quale diritto inviolabile e indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell’esistenza e nell’ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata nei modi di legge”, vieta ”ai sensi degli articoli 575, 579 e 580 del codice penale ogni forma di eutanasia e ogni forma di assistenza o di aiuto al suicidio, considerando l’attività medica e quella di assistenza alle persone esclusivamente finalizzate alla tutela della vita e della salute nonche’ all’alleviamento della sofferenza”.
E ancora: ”impone l’obbligo al medico di informare il paziente sui trattamenti sanitari piu’ appropriati” riconoscendo ”come prioritaria l’alleanza tra il medico e il paziente che acquista peculiare valore proprio nella fase di fine vita”.
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Ma guarda che strano, non l'avrei mai detto...
promemoria: quando vedrò la fine mia o di qualcuno a cui tengo avvicinarsi, si va in un paese civile e non ancorato al medioevo.
By Tommy giovedì 07 luglio 2011 - 23:01 |
altra genialata della gelmini
Gelmini ammazza le scuole seralidi Davide Mosca Erano una delle più importante conquiste degli anni Settanta; per dare istruzione a chi di giorno deve lavorare. Ora il governo le sta tagliando selvaggiamente. Che i poveri, se restano ignoranti, è meglio
Il governo continua a tagliare sull'istruzione e questa volta, sotto la scure del ministro Gelmini finiscono i corsi serali delle scuole secondarie superiori. Dall'anno scolastico 2011/2012 infatti le prime, le seconde, le terze e alcune quarte verranno abolite lasciando così progressivamente morire uno dei diritti sociali, quello allo studio, garantito dall'articolo 34 della nostra Costituzione.
Un provvedimento lasciato ambiguamente alla discrezione dei singoli uffici scolastici regionali, che possono, a seconda delle risorse, decidere di chiedere o meno l'eliminazione delle classi.
Al momento, a farne le spese sono proprio quelle regioni dove i corsi serali hanno svolto nel passato e tuttora svolgono una funzione sociale significativa soprattutto per l'integrazione degli stranieri extracomunitari. Puglia e Sardegna in primis, ma anche Campania, Marche, Liguria, Emilia Romagna si sono adeguate alle indicazioni ministeriali, ma la sensazione è che presto molte altre regioni si aggiungeranno.
Nonostante le manifestazioni, i cortei, le proteste e i gruppi su facebook il silenzio sulla vicenda è assordante e al tempo stesso eloquente. E' trascorso, infatti, più di un mese da quando la professoressa Maria Tattoli, docente da più di venticinque anni nei corsi serali all'Istituto Righi di Cerignola in provincia di Foggia, ha denunciato quanto si stava verificando nella sua regione. Il 26 maggio il dirigente scolastico del Righi ha ricevuto una mail dall'ufficio scolastico provinciale nella quale si invitava l'istituto a verificare, sull'apposito sistema intranet denominato Sidi, le classi autorizzate per l'anno scolastico 2011/2012. Da qui l'amara scoperta. Niente più prime e seconde classi, che qui sono accorpate, e neanche terze e quarte.
«Per l'anno prossimo avevamo già 28 iscritti al monoennio (biennio), mi sono impegnata per tre mesi, con incontri, manifesti, passaparola, cercando persone che avevano abbandonato gli studi e ora con questi tagli tutto è svanito, ma non mi arrendo», dice Tattoli, che ha iniziato la sua battaglia riuscendo a ottenere dal direttore regionale dell'ufficio scolastico una classe, la quarta che quanto meno consentirà a diversi studenti di chiudere il ciclo scolastico.
Nel frattempo, dal Csa (centro servizi amministrativi) di Foggia, si giustificano così: «Si è deciso di adottare questo criterio per non penalizzare i corsi antimeridiani, in vista della necessità di tagliare 159 classi».
Dalla Puglia alla Sardegna i problemi sono gli stessi. Tiziana Sanna, segretario provinciale di Cagliari per la Flc-Cgil, da un mese sta conducendo una campagna di sensibilizzazione sulla questione: «Io mi sono diplomata grazie ai corsi serali statali, posso quindi testimoniare quanto sia importante questo strumento nel nostro territorio e vederlo andare in fumo è per me motivo di sconforto. Si vuole delegare agli istituti privati le funzioni di questo tipo di istruzione, il che significherebbe l'impossibilità di accesso per la maggior parte delle persone. Sono più di tre anni che si cerca di smembrare la scuola serale, le prime già non esistono più e già dall'anno prossimo spariranno 47 classi, praticamente tutta l'offerta formativa. Cagliari si è mobilitata ma devo dire con la totale assenza del governo regionale e delle istituzioni. Ora abbiamo la manifestazione del 12 luglio a Monte Claro. In quell'occasione è previsto un incontro con la provincia, i sindacati, i sindaci e la regione».
Anche il segretario provinciale dello Snals di Cagliari Angelo Concas si è schierato contro i tagli: «La nostra posizione è molto critica, i docenti dei corsi serali avevano già fatto affidamento sui corsi del prossimo anno e ora con questi tagli si ritroveranno a spasso. Noi abbiamo segnalato la cosa alla segreteria nazionale che dovrà insistere con il ministero per risolvere la questione».
Sull'isola le esperienze positive di questi corsi sono moltissime. In provincia di Olbia Tempio, a Oschiri, paese di quattromila abitanti, l'istituto professionale Ipia(istituto professionale industria e artigianato) ha portato al diploma numerosi studenti lavoratori. Annarita Coccu, collaboratrice scolastica, 51 anni, ne è un esempio. La signora ha conseguito quest'anno il diploma che le consentirà di poter accedere a funzioni lavorative di fascia più alta. «Dividersi tra il lavoro, la famiglia e lo studio è stato un grandissimo sacrificio; però, la soddisfazione del diploma mi ha ripagato di tutte le fatiche. Mi dispiace moltissimo per il futuro di questi corsi. All'Istituto c'è preoccupazione per questi tagli. Molti dei docenti infatti rischiano il posto l'anno prossimo. Sono tutti insegnanti che fanno i salti mortali e macinano chilometri per venire a insegnare qui. Sarebbe davvero una beffa per il nostro paese».
By Highrise venerdì 08 luglio 2011 - 08:22 |
Si vuole delegare agli istituti privati le funzioni di questo tipo di istruzione, il che significherebbe l'impossibilità di accesso per la maggior parte delle persone.
Non si tratta di deleghe, in realtà si vuole ulteriormente tagliare la spesa per l'istruzione. Credo sia ora di prendere atto della situazione insostenibile della spesa pubblica italiana... inaccettabili non sono i tagli in se, bensì il fatto che vengano colpiti sempre dei servizi utili (come i corsi serali) senza mai azzerare le spese inutili come ad esempio gli stratosferici emolumenti dei satrapi del parlamento e dei loro lacchè.
By Tommy venerdì 08 luglio 2011 - 10:49 |
sottolineo poi che Marystar si ostina a fare tagli con ancora i fondi UE da usare e per questo è già stata bacchettata. poi notare anche i tagli mirati che fa, come colpire i disabili, evidentemente non fanno fare bella figura alla scuola, meglio eliminarli... l'unica cosa che le interessava era riempire le scuole di bibbie e crocifissi, il resto via, è inutile.
By Highrise venerdì 08 luglio 2011 - 19:36 |
E' partito l'ultimo shuttle
L'Atlantis è stato lanciato da Cape Canaveral
08 luglio, 18:45
E’ stato lanciato l’ultimo shuttle, l’Atlantis, che con la missione Sts 135 chiude dopo 30 anni la storia del programma Space Shuttle della Nasa. Il lancio e’ avvenuto dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral.
Il lancio dell'ultimo shuttle è stato salutato con un entusiasmo senza precedenti e un applauso fragoroso, tanto più forte considerando che il conto alla rovescia si era bloccato quando mancavano 31 secondi al lancio. Sono passati due lunghissimi minuti, nei quali è calato un grande silenzio, ma fortunatamente si trattava di un fermo tecnico previsto fin dalle prime ore del mattino e relativo ad alcuni controlli sul caricamento del propellente. Adesso l'ultimo shuttle sta volando verso la Stazione Spaziale Internazionale per la 37/ma e ultima volta. A bordo ci sono "gli ultimi quattro": al comando di Chris Ferguson ci sono il pilota Doug Hurley e gli specialisti di missione Sandy Magnus e Rex Walheim. Nella stiva della navetta c'é anche un po' di Italia, con Raffaello, il modulo realizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per la Nasa e costruito dalla Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica).
Alla fine i voli sono stati solo 135 in 30 anni, ma il bilancio è comunque positivo: lo shuttle ha portato nello spazio 355 uomini, 179 fra satelliti e componenti della Stazione Spaziale per un totale di oltre 1.700 tonnellate e con un costo complessivo che ha superato 196 miliardi di dollari
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chissà cosa prenderà il posto dello Space Shuttle nelle future missioni...
By Tommy lunedì 11 luglio 2011 - 15:51 |
POMIGLIANO, CONAD MONTANO: “i morti di fame non li vogliamo, solo gente con i soldi e Berlusconiana"
“OGGI CHI DICE FORZA BERLUSCONI ALLA CASSA AVRÀ IL 10% DI SCONTO, NIENTE SCONTO AI COMUNISTI” è lo stato della pagina facebook della Conad Montano di Pomigliano d’Arco e non tardano ad arrivare i commenti, scrive Francesco “A vogl e pavà o doppj...” e a stretto giro la risposta della Conad: “Allora non venire noi i comunisti li odiamo, vogliamo solo gente berlusconiana” e ancora “i soldi ce li hanno solo i berlusconiani non i morti di fame come voi comunisti!”. E a Luigi che scrive: “il caldo vi ha dato chiaramente alla testa.....” Conad Montano risponde: “Caro Luigi voi e Beppe Grillo siete chiaramente invidiosi del potere di Silvio e della gente come noi che ha i soldi! Voi potete fare la spesa solo al Lidl o alla Dico dove vanno i poverelli.” Ci chiediamo se sono possibili tali discriminazioni e se tutti i cittadini di Pomigliano, berlusconiani e non, ricchi e meno ricchi, possano ancora continuare a fare la spesa alla Conad Montano di Pomigliano. Noi non spenderemo più un euro alla Conad.
Per chi volesse mandare una segnalazione di questa pubblicità discriminatoria alla Conad Italia, scriva a info@posta.pac2000a.itQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o telefoni al 081/8159111 e chieda dell'ufficio vendite. Sono i recapiti della cooperativa che gestisce i punti Conad in Campania.
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vedere profilo, vi ho caricato uno screenshot
By Highrise lunedì 11 luglio 2011 - 19:29 |
La COOP plagia i bimbi nelle scuole, la CONAD fa propaganda pro-PDL. E' proprio vero, in quest'Italia di merd@ i politici neppure al supermarket ti lasciano le palle in pace.
By Tommy martedì 19 luglio 2011 - 01:31 |
I parlamentari della Lega Nord chiedono l’esposizione del crocifisso all’interno della sede dell’Aula della Camera dei deputati. A porre la richiesta in una lettera inviata al presidente e al segretario generale della Camera dei deputati, sono alcuni deputati della Lega Nord. (Nella foto Oscar Lancini, sindaco leghista di un comune del bresciano, mentre indica una crocifisso). Secondo i parlamentari cattocrociati del carroccio il crocifisso dovunque altro non è che il riflesso della cultura cattolica, maggioritaria nel Paese.
Per i firmatari della proposta “Sarebbe un errore imperdonabile per il nostro Paese ignorare da dove deriva la sua stessa democrazia. È infatti innegabile – sostiene Fugatti, uno dei primi firmatari – che sia proprio la tradizione cristiana ad aver consegnato alla storia il moderno concetto di persona, cioè dell’individuo che in quanto tale, prima ancora di essere cittadino, è portatore di dignità e di diritti”.
Lontani sono i tempi – commenta Giornalettismo - in cui la Lega Nord sposava futuri ministri con i riti celtici: da quando il Carroccio si è accorto che il suo elettorato è più o meno quello che nella Prima Repubblica votava la Democrazia Cristiana, non perde un colpo per allinearsi ai desiderata Vaticani: soprattutto in questa fase di morte del berlusconismo. Così, non deve affatto stupire l’ultima boutade in salsa padana: visto che è sempre molto utile essere più papisti del Papa, nonostante nessuno lo avesse chiesto, la Lega lo propone.
Un lettore di Giornalettismo, che si firma semplicemente con una X, in merito all'idea che il concetto moderno di persona lo si debba alla religione cristiana, fa notare che è vero esattamente il contrario di quanto sostenuto dai leghisti: il concetto di individuo portatore di diritti e quindi di cittadino è una conquista della rivoluzione borghese e del pensiero liberale. Nel medioevo feudale cattolico c’erano i servi della gleba, la schiavitù, l’arbitrio e la teocrazia: il diritto non esisteva, perché le classi al potere gestivano il monopolio della violenza in nome di dio. Ed il volere divino era insindacabile. Di nuovo questa panzana che le radici dell’occidente sarebbero insite nell’ideologia giudaico-cristiana, quando invece l’occidente moderno è proprio figlio del suo superamento, nonché della riscoperta del razionalismo classico.
Cecilia Calamani su Cronache Laiche affronta la controversia con ottima volutamente provocatoria. All’indomani dell’approvazione alla Camera della legge contro il testamento biologico, - scrive - che accoglie integralmente la visione cattolica della della vita (dio la dà e solo dio la può togliere), non si può più indugiare sulle – se pur nobili – illusioni. Il parlamento italiano non è laico. Legifera nel rispetto dei valori «non negoziabili» (in princìpi e in denaro) della Chiesa cattolica andando contro, se necessario, a quanto stabilito dalla Costituzione. Per questo la proposta della Lega non doveva suscitare ostruzionismo ma un sincero plauso. Ben venga il crocifisso nell’aula di Montecitorio a rappresentare l’asservimento della Camera e dell’intero Parlamento alla curia romana. Ben venga a immolare il furto dei diritti di tutti i cittadini per compiacere quei pochi (o tanti, poco importa) che, chissà perché, hanno bisogno di imporre i loro valori per legge a tutta la popolazione invece di rispettarli nel privato delle loro vite. Affiggere il crocifisso in Parlamento è solo un atto di coerenza. Le opposizioni, invece di inveire, avrebbero dovuto assentire e anzi rilanciare, chiedendo di esporre un crocifisso, un gran crocifisso, in ogni angolo della Camera e del Senato come monito per chi ancora crede che le funzioni di uno Stato laico siano indipendenti dalla religione. Una provocazione? No, semplicemente la resa all’ineludibile realtà. Perché l’Europa e il mondo intero vedano quello che siamo, non quello che facciamo finta di essere.
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A quando il crocifisso sul tricolore? già ci han provato,prima o poi... fan prima a togliere la dicitura "stato laico" e sostituirla con "teocratico" . e il bello è che, come fanno notare, erano pagani fino a quando non si sono resi conto che gli conveniva di più leccare il culo al vaticano. che schifo.
By Tommy lunedì 25 luglio 2011 - 23:21 |
Borghezio: le idee dell’attentatore di Oslo? Sono profondamente sane e ormai patrimonio comune degli europei
L’eurodeputato leghista interviene sulla strage norvegese paventando finalità oscure di forze mondialiste a cui interessa criminalizzare le idee dell’attentatore,che per lui, invece, sono profondamente sane.
Sembra che i politici nostrani non perdano mai occasione di pontificare ed intervenire su qualsiasi problema o tema caldo del momento, spesso a sproposito e fuori tempo massimo. Uno dei massimi esperti in questo campo è probabilmente Mario Borghezio, politico, leghista della prima ora, anti islamico e protagonista di numerose vicende di cronaca.
Questa volta l’eurodeputato leghista è voluto intervenire su una tragedia terribile e ancora viva nelle menti di tutte le persone coinvolte, gli attentati norvegesi di Oslo e Utoya. “Il no alla società multirazziale, la critica dura alla viltà di un’Europa che pare rassegnata all’invasione islamica e financo la necessità di una risposta identitaria e cristiana di tipo templare al dilagare delle ideologie mondialiste, sono ormai patrimonio comune degli europei, fra cui il sottoscritto” è stata la dichiarazione di Borghezio riportata dall’agenzia di Stampa Agenparl.
Insomma il sempre xenofobo Borghezio non ha perso l’occasione per abbracciare le idee del criminale attentatore norvegese, Anders Behring Breivik, ritenendole addirittura patrimonio comune di noi europei, “profondamente sane”. Certo per esser più chiari ha voluto precisare che “a nessuno è oggettivamente lecito pensare che queste idee possano aver a che fare con il terrorismo assassino stile Al Qaeda”, contro il quale, invece, probabilmente lo stesso Borghezio si sarebbe schierato con propositi altrettanto guerreschi.
Per la serie al peggio non vi è mai limite, il padano Borghezio, in tutta questa triste vicenda, vede solo “le numerose stranezze esecutive di questa azione terroristica, che fa molto pensare”. Insomma non è detto che i lasciapassare per uccidere novanta civili inermi sia stato dato proprio da “quelle forze mondialiste a cui interessa criminalizzare certe idee che in Europa stanno riconquistando i cuori dei veri patrioti e che non sono certo in sintonia con l’ideologia mondialista”.
Tutti abbiamo davanti agli occhi le facce sconvolte e impaurite dei giovani presenti al massacro avvenuto alla convention dei giovani laburisti norvegesi. Attentati partoriti dalla mente sconvolta dall’odio razziale di un giovane che, arrestato, ha ammesso le proprie responsabilità, farneticando di un “atto necessario”, diretto contro tutti quelli che ritengono il multiculturalismo un bene per l’umanità e non qualcosa da distruggere. A questo punto invece di chiedersi “a chi giova la mattanza di Oslo?”come fa Borghezio, forse è meglio chiedersi a cosa possono portare le idee di questo assassino, condivise da Borghezio.
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giuro questo l'avevo previsto in pieno appena successo il disastro, ormai sta bestia la conosco bene. io per questa frase lo metterei dentro, c'èm solo da sperare che tra chi vota lega non ci sia qualche testa di caz.zo che decida di seguire l'esempio di quel pazzo.
By Tyler martedì 26 luglio 2011 - 01:46 |
Ho l'impressione che le idiszie di Borghezio siano sparate studiate a tavolino tanto perche' non si possano ignorare e per far girare il suo nome, non si spiegherebbe altrimenti
By Tommy martedì 26 luglio 2011 - 18:10 |
secondo me è davvero idiota così, tanto sa di avere un seguito... l'unico che non se ne rende conto è mio padre unico meridionale pro lega, finchè stanno col suo dio Silvio gliele passa tutte, dicendo che sono provocazioni... cmq mi sa che stavolta l'ha fatta fuori dal vaso e fa la fine di Gentilini:
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Oslo, la Lega scarica Borghezio: farnetica . Lui: Non hanno i c...
Polemica sulle frasi dell'eurodeputato che ha detto di condividere le idee del killer norvegese. Maroni: parole a titolo personale.
Roma, 26 lug. (TMNews) - "Borghezio farnetica" . Questa volta la linea ufficiale della Lega ha preso subito le distanze dall'europarlamantare del Carroccio che aveva commentato le stragi di Oslo e Utoya, in Norvegia, dicendo di condividere le idee sull'invasione islamica in Europa espresse dal killer che ha ucciso almeno 76 persone venerdì. A scaricare Mario Borghezio, bollando le sue dichiarazioni come "del tutto personali" e come "farneticazioni", è stato prima il ministro Roberto Calderoli (anche nella veste di coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord), seguito a ruota dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha detto in un'audizione alla Camera di "condividere in pieno" le dichiarazioni di Calderoli.
Il diretto interessato però non ci sta e ai colleghi ha risposto che le sue idee sono le stesse della scrittrice Oriana Fallaci e che per sostenerle ci vogliono "i coglioni" . Il "guerriero della padania" non arretra di un milimetro sulla sua interpretazione della strage della follia in Norvegia. Ma attorno a lui si fa il vuoto assoluto, in Italia e nella Ue, con tanto di richiesta delle opposizioni italiane a Strasburgo di sue dimissioni dal parlamento europeo
"Il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare. Quindi - ha replicato Borghezio a Calderoli - per assumere certe posizioni bisogna avere i coglioni, direi da leghista. Mentre da persona educata dico un po' di coraggio", ha scritto l'europarlemantare della Lega invitando Calderoli e Maroni a "guardare oltre al proprio naso" .
Dal fronte delle opposizioni, intanto, su Borghezio si è abbattutta una pioggia di denunce: sia dirette alla magistratura perché valuti se indagarlo, sia a Bossi affinché lo metta fuori dal partito e dell'Europarlamento. Tutte cose che di suo il focoso Borghezio non farà mai. O, almeno, così ha detto. "Dimettermi? Ma siamo mica matti: io - ha assicurato- tengo la posizione.
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Anche lui vedo che fa distinzione tra leghisti e persone educate (io direi civili), su questo siamo d'accordo.
per farsi far fuori persino dalla lega... secondo me non è che non condividono è che gli altri si mantengono sul limite lui esagera come Gentilini in passato e infatti è stato silurato per istigazione all'odio raziale.
ma bisogna avere i coglioni o essere coglioni? spacciare l'idiozia per coraggio è un vecchio trucco.
Io lo manderei a Oslo a spiegarlo ai parenti delle vittime.
By Tommy sabato 30 luglio 2011 - 15:18 |
Quello che vedrete e sentirete pare incredibile ma è la cruda e triste realtà. Durante una corsa di macchine (la NASCAR Nationwide Series: Federated Auto Parts 300 che si corre a Nashville) Joe Nelms, pastore di una Chiesa Battista di Lebanon, nel Tennessee (USA), prega prima che la gara inizi. Prega ringraziando Dio per diverse cose concernenti la gara (le macchine, i pneumatici, ecc.), e termina la preghiera in questa maniera: ‘Nel nome di Gesù, boogity boogity boogity, Amen.’ facendo ridere molti dei presenti.
Il testo di questa scandalosa preghiera in lingua inglese è il seguente:
‘Heavenly Father, we thank you tonight for all your blessings. You said in all things give thanks so we want to thank you tonight for these mighty machines that you’ve brought before us. Thank you for the Dodge’s and the Toyota’s. Thank you for the Ford’s and most of all we thank you for Roush and Yates partnering to give us the power we see before us tonight. Thank you for GM Performance Technology and the RO7 engines. Thank you for Sunoco Racing fuel and Goodyear tires that bring performance and power to the track. Lord, I want to thank you for my smokin’ hot wife tonight, Lisa. And my two children Eli and Emma, or as we like to call them the little E’s. Lord, I pray and bless the drivers and use them tonight. May they put on a performance worthy of this great track. In Jesus name, boogity, boogity, boogity, Amen!’
Scandaloso che un pastore evangelico faccia passare Dio per un Dio che approvi e benedica le mondane concupiscenze e che termini la preghiera in quella maniera vergognosa e insensata.
‘Sta facendo impazzire l’America il pastore Joe Nelms e la sua preghiera di ringraziamento prima della gara sul circuito Nascar di Nashville, Tennessee. Invece di ringraziare Dio per le solite, noiosissime, cose come la salute, la famiglia o il cibo, lui ha elencato ben altro. “Grazie Signore per la Toyota, la Dodge e la Ford” ha detto. “Grazie per la tecnologia GM, il carburante da gara Sunoco e le gomme goodyear”. Tutto a tema con l’evento. Fino a che non è arrivato a parlare di sé: “Grazie per mia moglie così calda ed eccitante”. Per chiudere con un eccezionale “boogity boogity boogity amen”. Anche i piloti, concentrati in previsione della gara che li attende, non sono riusciti a trattenere il sorriso. Il video della sua performance è diventato un cult su youtube con più di un milione e mezzo di visualizzazioni in pochi giorni e qualcuno l’ha già trasformato in una canzone country’ (Da Repubblica il 30 Luglio 2011).
video
ht tp:/ /w ww.youtube.com/watch?v=egjPUFY6Fxk&feature=player_embedded
la parodia sul sito Repubblica.it
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Sono ridicoli... poi magari fanno il culo a un fedele se prega per cose banali come guadagnare abbastanza per dar da mangiare alla famiglia...
By Tommy domenica 31 luglio 2011 - 18:09 |
Spezza gamba a senegalese che non capiva dialetto veneto
Arrestato pregiudicato trevigiano
TREVISO - Infastidito dal fatto che non capiva il dialetto, un pregiudicato trevigiano ha aggredito e spezzato una gamba ad operaio senegalese. E' stato arrestato. A denunciarlo ai carabinieri è stata la vittima del pestaggio, avvenuto in una piazza del centro di Vittorio Veneto (Treviso). L'allarme è stato dato da un passante che ha allertato i carabinieri. Il senegalese, 49 anni, residente in città, ha riferito ai militari di essere stato pestato selvaggiamente da uno sconosciuto irritato dal fatto che non riusciva a capire il dialetto veneto.
Poco dopo, spiegano le testate locali, in base alla descrizione ricevuta, i carabinieri hanno individuato e arrestato per lesioni aggravate un 45enne, residente a Pieve di Soligo (Treviso), cui potrebbe essere anche contestato il movente razzista. L'aggredito ha riportato ferite giudicate guaribili in una trentina di giorni. L'arrestato, che si trova nel carcere di Santa Bona a Treviso, sarà processato domani per direttissima.
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Siamo al paradosso, una volta la scusa era che non sapevano l'italiano ora il dialetto, e probailmente la vittima conoscea l'italiano meglio del suo aggressore.
mi sto comunque accorgendo che questi episodi accadono sempre più spesso in veneto uno dei feudi leghisti, e non credo sia un caso.
By Tyler martedì 02 agosto 2011 - 23:28 |
Solo una gamba? Non ci sono piu' i razzisti di una volta
By Highrise venerdì 05 agosto 2011 - 19:06 |
Inghilterra, Mr Bean si schianta con il suo bolide
Attimi di terrore per Rowan Atkinson. L'attore comico ha sfiorato la morte
12:40 - Ha rischiato grosso Rowan Atkinson, l'attore comico inglese meglio conosciuto come Mr Bean, che ieri sera si è schiantato contro un palo della segnaletica stradale con la sua McLaren F1. Sotto le vesti dell'imbranato personaggio televisivo infatti si cela un amante dei bolidi e dell'adrenalina. Atkinson rischiò la vita già nel 1999 quando uscì indenne da un altro incidente automobilistico e nel 2001 ai comandi di un aereo privato.
L'incidente è avvenuto a Haddon, nell'est dell'Inghilterra. Il veicolo è praticamente andato in fiamme contro il palo, ma Atkinson è riuscito a tirarsi fuori da solo prima dell'intervento dei soccorsi.
Al momento, si troverebbe ricoverato al Peterborough City Hospital con lievi lesioni a una spalla. L'attore inglese, noto appassionato di macchine di grossa cilindrata, ha partecipato alla mille miglia e possiede diversi modelli d'epoca, tra cui una Ferrari e un'Aston Martin.
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Mr. Bean possiede anche una Ferrari e una Aston Martin... speriamo non facciano la fine della Mc Laren F1
By Highrise martedì 09 agosto 2011 - 19:58 |
www.dailymail.co.uk/news/article-2023874/London-riots-Cameron-orders-16k-officers-regain-control-police-use-plastic-bullets.html
Londra brucia, però dai non esageriamo... se quattro ragazzi neri vogliono fare dei quartieri della capitale un bel falò per celebrare il multiculturalismo non facciamone un dramma, suvvia! Alla festa si uniranno sedicimila poliziotti con fucili e proiettili di gomma, un pò di sano soft air non ha mai fatto male a nessuno
By Tommy martedì 16 agosto 2011 - 11:25 |
vorrei sapere chi è quella "giovane ereditiera di 19 anni" che si è unita alla festa...
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Bossi a Brunetta: «Nano, ci hai rotto i c...»
Il Senatùr accusa il ministro della Pubblica Amministrazione: «Voleva tagliare le pensioni»
MILANO - «Ho deciso di salvare i pensionati». Il ministro per le Riforme Umberto Bossi ha parlato di pensioni e manovra dal palco della festa della Lega a Ponte di Legno. E punta il dito contro il ministro Renato Brunetta: «Nano, non romperci i coglioni»
COSCIENZA - «Oggi ho avuto un problema di coscienza. Salvo i Comuni, i nostri enti locali o i pensionati? I Comuni alla fine se la cavano, possono far pagare delle tasse di scopo. Non posso mollare, devo salvare i poveracci che hanno lavorato tutta la vita e adesso magari non hanno da mangiare. Salvo i poveracci, ai Comuni ci pensiamo dopo. Mi sento la coscienza a posto, dovevo salvare i poveracci». Il leader della Lega ha poi detto di aver avuto in proposito un colloquio con il ministro Maroni: «Ci siamo sentiti e ha detto che c'è bisogno di fare una modifica alla manovra per salvare i Comuni. Questo è giusto, ma non al punto da attirare le ire della Bce che ci deve aiutare coi titoli di stato».
L'ACCUSA A BRUNETTA - A Ponte di Legno il Senatùr ha svelato un retroscena con protagonista il ministro Renato Brunetta: «Durante il Consiglio dei ministri - ha specificato - Bankitalia ha telefonato a Brunetta, volevano tagliare le pensioni». Bossi ha poi aggiunto: «Oggi è stato difficile salvare le pensioni. Però io mi sono messo di traverso». Bossi si è poi rivolto al ministro per la Pubblica amministrazione dicendo: «Nano, non romperci i coglioni».
IL «LITIGIO» CON BERLUSCONI - Sempre parlando della manovra, il leader del Carroccio ha affermato: «Col premier abbiamo litigato tutto il giorno: volevano fare andare in pensione le donne da subito all'età degli uomini. Io ho detto a Silvio "Guarda che le donne sono più importanti degli uomini"».
TFR E ASSISTENZIALISMO - Il leader del Carroccio ha anche parlato di novità allo studio sul Trattamento di fine rapporto (Tfr): «Avrete una grande sorpresa tra poco, il Tfr in busta paga che permetterà anche di raddoppiare gli stipendi, l'ha pensato Tremonti». Bossi ha poi commentato certi malumori di esponentis del partito nei confronti della manovra appena approvata: «C'è anche gente nostra che ragiona come i terroni, che pensano che lo Stato debba dare qualcosa. Ma lo Stato non ci deve dare niente, è sufficiente che ci dia la libertà e poi ce la facciamo con le nostre capacità». Il leader leghista ha poi voluto sottolineare: «L'assistenzialismo è una rovina sempre, non va bene nè al nord nè al sud».
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Se bossi va avanti così rischia veramente di trovarsi da solo così magari è la volta che lui e le sue camicie verdi spariscono per sempre...
Ma tra bossi è brunetta chi è che gioca sporco e racconta balle?
By Highrise martedì 16 agosto 2011 - 17:28 |
entrambi, ma per metterli d'accordo basterebbe che la BCE dicesse: "cari signori, vista la vostra esitazione nell'eliminazione degli sprechi concernenti la vostra pubblica amministrazione, alla prossima asta dei titoli di Stato italiani noi non parteciperemo o daremo il nostro appoggio"
Credo che questa minaccia sia l'ultima soluzione per evitare che l'Itaglia vada definitivamente in merd@
By Tommy mercoledì 17 agosto 2011 - 19:58 |
Il direttore di pontifex arrestato per stalking :-D
A distanza di alcuni giorni dai primi sospetti, l’ipotesi che Bruno Volpe, anima del ridicolo quanto famigerato e becero sito Pontifex.roma.it, sia stato arrestato per stalking è ormai una realtà.
Tace sulla faccenda il sito, tacciono i suoi animatori, sordi a ogni richiesta di chiarimenti e tace lo stesso Volpe, che è sparito, ma a parlare è una fonte attendibile che ha confermato di “non poter smentire” che dietro le iniziali B.V., diffuse dai giornali a tutela della riservatezza della vittima, ci sia proprio lui.
Secondo le cronache quindi Bruno Volpe:
Si è invaghito di una giovane di 26 anni, tanto da renderle la vita impossibile, tempestandola di sms, telefonate, e-mail, aggressioni, proposte immorali ma alla fine è stato sorpreso mentre scriveva con una bomboletta frasi ingiuriose sulle pareti dell’abitazione della vittima. Ieri sera al quartiere Picone di Bari, l’uomo, B.V., 49 anni, del quartiere Murat, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori. La vittima lo aveva conosciuto quale consulente legale dell’azienda presso la quale lavorava da poco meno di un anno. Subito il 49enne ha manifestato le sue attenzioni per la giovane donna. Innanzitutto le ha chiesto più volte il numero di cellulare. Quindi lo stalker ha iniziato a rendere più ossessive le sue molestie con proposte oscene ad inequivocabile sfondo sessuale, maree di e-mail ed sms, telefonate e squilli effettuati in qualsiasi ora del giorno e della notte, fino al messaggio macabro: un fegato di animale messo vicino al citofono della vittima.
A causa di queste persecuzioni la ragazza si è vista costretta a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita, a partire dalle dimissioni dal proprio posto di lavoro fino a giungere all’impossibilità ad uscire da sola di casa, cosa che le ha creato stati d’ansia. L’epilogo della vicenda è avvenuto nella tarda serata di ieri, quando una pattuglia della Stazione Picone, in transito nella via in cui abita la vittima, ha sorpreso lo stalker mentre, con una bomboletta di vernice a spray, scriveva frasi ingiuriose sul muro perimetrale del condominio della donna e disegnava delle croci sul citofono.
Da La Gazzetta del Mezzogiorno
Particolari raccapriccianti che raccontano di una personalità tormentata e di un’ossessione religiosa che non ha mancato di manifestarsi nemmeno in un’occasione nella quale la religione c’entrava ben poco.
Imbarazzato il silenzio sul sito, non se ne parla proprio, non s’intona la solita litania vittimista sull’attacco della “lobby omosessualista” o dei “perfidi giudei”. Si preferisce sopire e ignorare, come sempre accade con i fanatici religiosi colti in flagrante contraddizione, ma in fondo è comprensibile, si rischierebbe solo d’aggravare la posizione del direttore.
Giunge così all’epilogo (speriamo) la carriera di questo paladino del cattolicesimo che annunciava quasi quotidianamente denunce contro questo o quello pur di attirare l’attenzione e guadagnare visibilità. Tutte denunce farlocche, dato che non le ha viste nessuno e che non si ha notizia di una sola causa intentata dai nostri eroi che abbia raggiunto le aule dei tribunali.
Al contrario il suo agire scomposto ha provocato molte reazioni e denunce vere, che chiamano in causa le offese razziste e omofobe pubblicate sul sito, ma c’è anche la denuncia di un magistrato che si è sentita diffamata da una delle coloratissime interviste del nostro campione, in questo caso a Corrado Carnevale. Da notare come la reazione alla denuncia sia stata veicolata da un altro sito partner e firmata con pseudonimi di fantasia puerili come Remo La Barca & Guido La Vespa, anche questo comportamento abbastaza tipico degli onesti in buona fede.
La recente opera di cosmesi sul sito, che cancellato centinaia di articoli tra i più raccapriccianti, nasce da questa pressione e non già da un infortunio elettronico come dichiarato. E si era capito subito, visto che non si conoscono bug informatici capaci di colpire così selettivamente, distinguendo una rabbiosa tirata contro gli ebrei o gli omosessuali dal racconto delle vite dei santi.
E non è certo un bug informatico quello che ha fatto sparire dal sito ogni riferimento alla direzione del sito da parte di Bruno Volpe, una dissociazione silenziosa quanto evidente.
Le tonanti denunce, le schifezze contro omosessuali, ebrei, progressisti e giù fino alle donne e ai cattolici che non gli piacevano, si sono dimostrate i parti di una personalità vulcanica quanto disturbata. I recenti fatti hanno fornito una solida conferma a chi aveva sempre trattato Pontifex.roma.it per quello che si è dimostrato: il prodotto di un gruppetto d’ipocriti un po’ (?) fuori di testa che ben poco hanno a che fare con il cattolicesimo e ancora meno con la moralità e la decenza. Un pulpito marcio dal quale predicano dei poverini.
C’è da chiedersi a questo punto che gente sia quella che ha assecondato questa schifezza e interrogarsi sulla levatura e l’intelligenza di chi, volentieri, si faceva intervistare da Volpe ed era lieto di apparire su uno dei siti più squalificati della rete italiana.
I personaggi come i vescovi emeriti (alcuni a dire il vero più imbarazzanti degli stessi animatori del sito) e altri personaggi notissimi affezionati a Pontifex, fino ai semplici frequentatori che applaudivano lo scempio della decenza che quotidianamente si consumava sul sito, ora farebbero bene a riflettere sulla loro capacità di giudicare le opere e le persone. Per non dire di quanto sarebbe necessario riflettere sulle opinioni incautamente affidate alle pagine sito, e ora al vaglio della magistratura.
Non ho mai nutrito dubbi che l’allegra combriccola fosse da prendere in giro e non sul serio, ma è accaduto spesso che i loro deliri siano stati ripresi da testate nazionali che hanno regalato a Pontifex una visibilità immeritata e questo chiama in causa anche una stampa spesso approssimativa, disposta a rilanciare qualunque cosa faccia rumore senza sottoporla ad alcun vaglio critico.
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Uno dei siti più idioti e inutili della rete ha finito di impestare il web! quando la religione si incontra con la malattia mentale ecco i risultati... il fanatismo, che brutta cosa...
penso che i credenti intelligenti su questo sito ci ridessero su, eppure questo idiota aveva non pochi sostenitori, anche autorità clericali, tanto a loro bastava sapere che il sito era curato da credenti, e quindi qualunque boiata scrivessero era ben accetta... mi sa che questi al massimo hanno letto l'antico testamento e si sono fermati li visto l'odio e la violenza che trasparivano dal sito.
By Highrise lunedì 22 agosto 2011 - 13:01 |
Well, a quanto pare le ore sono contate per Muhammar Gheddafi - noto "scimmia"
I ribelli libici, grazie anche al "provvidenziale" appoggio aereo della NATO hanno ormai praticamente conquistato Tripoli e si sono posizionati nei pressi della base di Ghè, difesa dagli ultimi lealisti coi carri armati.
Nel frattempo l'ENI si frega le mani soddisfatta, i suoi tecnici sono già al lavoro per ripristinare al 100% la funzionalità degli impianti (peraltro costruiti da loro) riconquistati dai ribelli. Suppongo che anche le altre aziende, sopratutto italiane, stiano gongolando per la riapertura del mercato libico che si suppone sarà in seguito più libero. Tutto grasso, anzi olio , che cola.
CVD il vecchio Machiavelli aveva ragione, "dagli amici mi guardi Iddio che ai nemici ci penso io" ...sono certo che in queste ultime ore di combattimenti Gheddafi avrà ripensato più volte con rabbia alla disponibilità di Berlusca, ai tanti sorrisi, ai baci sulle mani e alle sfilate di modelle, per non parlare del "patto di amicizia" italo-libico, facendosi più di una gollata di fiele.
Certo che Zilvio se l'è trombato per benino
By Tommy martedì 23 agosto 2011 - 09:43 |
'spetta, che intanto non l'hanno ancora beccato, e se poi salta fuori che è nascosto in qualche villa di Zilvio?
By 4rj0 venerdì 26 agosto 2011 - 12:53 |
L'importante è che l'ENI riprenda possesso degli accordi. La Francia è partita in tromba proprio per ciularci gli appalti.
By Tommy domenica 28 agosto 2011 - 17:44 |
Nuova bufera su Gheddafi, cinque amazzoni lo accusano di stupro e abusi
La Valletta, 28 ago. (Adnkronos/Dpa) - Cinque delle bellissime amazzoni che facevano parte della guardia scelta di Muhammar Gheddafi ora accusano il colonnello e i suoi figli di stupro e abusi. Lo rivela il 'Sunday Times of Malta'.
Riferisce il giornale maltese che le body guard del raìs hanno rivelato la loro drammatica vicenda ad una psicologa di Bengasi, Seham Sergewa. Le loro testimonianze andranno ad arricchire il dossier che raccoglie le prove delle violenze commesse da Gheddafi e che sarà presentato alla corte penale internazionale o ai giudici che eventualmente processeranno il colonnello nel paese.
Una della ragazze ha raccontato a Sergewa di essere stata ricattata e costretta a entrare a far parte della guardia scelta del colonnello, composta da circa 400 donne, dopo che suo fratello era stato artatamente accusato di traffico di droga di ritorno da una vacanza a Malta. ''Non avevo alternative - ha riferito l'amazzone - diventare body guard di Gheddafi o sopportare il fatto che mio fratello rimanesse in carcere per il resto della sua vita''.
Secondo quanto ha rivelato Sergewa al 'Sunday Times of Malta' alla ragazza che ''era stata anche espulsa dall'università era stato detto che soltanto Gheddafi avrebbe potuto fare qualcosa per lei. Lei aveva accettato di vedere il colonnello, di parlargli. E dopo essere stata sottoposta a visite mediche e a test anti-Aids era stata portata a Baba Al-Aziziya dove aveva trovato il rais in pigiama.
''Lei, che considerava da sempre Gheddafi un padre, il leader della nazione - racconta Sergewa - rimase scioccata e rifiutò le sue avances. Così lui la violentò''. Come hanno raccontato anche le altre, dopo aver subito ogni abuso, dal colonnello venivano cedute ai figli e agli alti ranghi del regime.
By Tommy martedì 30 agosto 2011 - 13:28 |
Naia e università inutili alla pensione
E su internet esplode la protestaSu blog e social network l'indignazione dopo la notizia che gli anni del servizio militare e quelli universitari non potranno più essere conteggiati per calcolare l'età pensionabile. Rabbia diffusa. Fra chi accusa il governo di "scaricare il costo della manovra sui più deboli" e chi si domanda: "Che fine faranno quei diciotto milioni spesi per riscattare la mia laurea?"
di CARMINE SAVIANO
ROMA - Un anno di vita militare "buttato al vento" . Abbiamo servito la patria e "adesso ci ripagano così" . Per il nostro governo "lo studio e l'università sono solo tempo sprecato" . E' un gioco di specchi. Non appena si diffonde la notizia che gli anni dell'università e del servizio militare non potranno più essere conteggiati 1per calcolare l'età pensionabile, in rete scatta l'indignazione dei cittadini. In migliaia criticano con durezza l'ultima scelta dell'esecutivo 2guidato da Silvio Berlusconi. "Mi state rubando quattro anni di riscatto di studi universitari e un anno di servizio militare mentre i vostri privilegi restano gli stessi" .
"La giustizia di Arcore e di via Bellerio è dunque la seguente - commenta il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - non si può rompere il patto con gli evasori fiscali e gli esportatori illeciti di capitali, ma lo si può rompere con chi è stato tanto fesso da servire il Paese facendo il militare o da studiare e poi riscattare di tasca propria la laurea. Dopo il patto di Arcore, i conti della manovra del governo tornano ancora di meno e le ingiustizie pesano ancora di più" .
La rabbia è diffusa. Per un governo "che protegge sempre e comunque gli interessi dei più
ricchi" . Che scarica il "costo della manovra finanziaria sui più deboli, su chi ha fatto enormi sacrifici per studiare e assolvere ai doveri nei confronti del Paese" . Facebook e i social network diventano veicolo di una protesta che mette insieme migliaia di cittadini. Nel mirino, finiscono tutti i privilegi non scalfiti dalle misure della manovra di Ferragosto. L'amarezza emerge da numerosi commenti. Tra gli altri: "Vivevo in Inghilterra, dovetti abbandonare tutto per fare il militare e adesso non me lo conteranno nemmeno" . E ancora: "Che fine faranno quei diciotto milioni spesi per riscattare la mia laurea?" .
Sotto accusa la scarsa lungimiranza del governo, che "compie scelte incredibili solo perché ha negato per tre anni l'esistenza della crisi" . C'è chi scrive: "Attaccarsi al riscatto della laurea e del servizio militare, non mi sembrano proprio grandi pensieri... Ma perché non intervenire sui grandi patrimoni?" . Non manca chi scatena la polemica politica, puntando il dito contro gli elettori del centrodestra: "Chi devo ringraziare per aver dato il voto a chi oggi vuole togliermi l'anno di servizio militare - oltretutto obbligatorio - ai fini pensionistici?" .
E la classe politica diventa destinataria della maggior parte delle critiche. " Perché io devo aspettare sempre di più per andare in pensione e a un parlamentare bastano cinque anni, e anche meno, per poter percepire un vitalizio d'oro?" . E poi: "Come al solito loro non pagano: non hanno nemmeno la forza di fare quello che avevano promesso: le province non saranno più abolite" . C'è chi entra nel merito della questione, portando alla luce iniquità e ingiustizie: "Faccio presente che il servizio militare fino agli anni 80, durava 18 mesi. Io andrò in pensione un anno e mezzo più tardi dei miei colleghi che non hanno fatto il militare" .
C'è chi approfitta per sottolineare l'importanza dello sciopero generale dichiarato dalla Cgil per il 6 settembre. "Tra una settimana tutti in piazza, per difendere tutto quello che ci stanno rubando, giorno dopo giorno" . E un duro attacco arriva da Cgil-Medici, che denuncia come l'esclusione degli anni di università dal conteggio dell'anzianità per la pensione "determinerà proprio nei confronti dei medici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione" . E si annunciano pesanti ripercussioni anche sugli insegnanti: la riforma, infatti, costringerà 350 mila docenti di scuola media e superiore ad andare in pensione a 65 anni, anziché prima.
(30 agosto 2011)
By Highrise martedì 30 agosto 2011 - 15:28 |
Ci avrei scommesso che in un modo o nell'altro sarebbero riusciti a tutelare i loro interessi a discapito di quelli dei comuni cittadini. La Casta è sempre la più forte, la resistenza è inutile.
By Tommy giovedì 08 settembre 2011 - 19:11 |
altro esempio (almeno il terzo) degli effetti dell'ideologia leghista sul cervello di certa gente:
"MULTATO, SI INFURIA: "SONO PADANO, NON ROMPETE IL C..."
BOLOGNA - Multato per aver parcheggiato in divieto di sosta, prima ha preso a male parole i vigili urbani, dicendo loro di non sprecare tempo con lui e di prendersela, piuttosto «con i marocchini». Poi, alla richiesta di fornire le proprie generalità, ha spiegato di essere «nato in Padania». Si è giustificato così a Bologna un cinquantunenne originario del Friuli, che aveva posteggiato in largo Caduti del Lavoro, una strada del centro, in un'area consentita solo per il 'carico e scarico'.
La vicenda risale ad un paio di settimane fa e il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha aperto un fascicolo nel quale l'uomo è iscritto per oltraggio a pubblico ufficiale. L'uomo, arrivato a riprendersi l'auto in compagnia della moglie, vedendo la multa, ha spiegato alla polizia municipale di aver fatto una commissione in posta: «Non rompete il c... a me. Andate a controllare i marocchini e i magrebini. Ma non ci andate, perchè avete paura».
Ha quindi minacciato gli agenti di «portarli in tribunale», visto che aveva un permesso handicap, sul quale sono in corso accertamenti. Alla richiesta di identificarsi, ha fornito nome, cognome e data di nascita, aggiungendo, prima di convincersi a dire il luogo 'reale' di nascita: «sono nato in Padania».
By Tommy lunedì 12 settembre 2011 - 21:36 |
Il Comune di Roma ha scoperto diversi casi di attività commerciali di proprietà della Chiesa cattolica (ma anche di quella evangelica metodista) che non pagherebbero l’Ici e ha avviato tramite Aequitalia diversi contenziosi.
Si parla di cliniche private, palestre, case per ferie, alberghi: lo rende noto una inchiesta sul prossimo numero de L’Espresso, che prende in considerazione dieci casi eclatanti per un totale di diversi milioni di euro. Proprio secondo le stime del Campidoglio, il mancato incasso sugli immobili di proprietà religiosa nel 2006 ammonta a 25,5 milioni, cui va aggiunto il minor introito degli arretrati, per circa 8 milioni.
Un altro documento del Comune, del marzo 2011, parla di una ricognizione dell’amministrazione dal periodo di imposta 2005, che ha portato al recupero di almeno 9,3 milioni di euro.
Valentino Salvatore.
By Tommy lunedì 12 settembre 2011 - 22:03 |
Calderoli shock: “Tagliare le pensioni di vedove e disabili”
Quel genio del Ministro Calderoli, portabandiera della Lega nelle serrate trattative di rielaborazione della Manovra-Bis, è riuscito finalmente a trovare la quadra per fare cassa: tagliare le (già magre) indennità di accompagnamento ai disabili e le pensioni di reversibilità.
Ecco cosa ha dichiarato l’esponente leghista: “Bisogna invece andare ad interessarsi delle pensioni di chi non ha mai lavorato. Penso, ad esempio, a chi ha pensioni di reversibilità eccessivamente alte e a chi prende accompagnamenti, che oggi vengono dati indistintamente a tutti, senza che vi siano limiti legati al proprio reddito.”
Niente lotta all’evasione fiscale, niente tassazione sui grandi patrimoni, la Lega preferisce colpire le vedove e con le persone con grave disabilità.
Ricordiamo che la pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale, riconosciuta ai superstiti dei lavoratori a determinate situazioni, già restrittive. Fra i beneficiari ci sono anche i figli inabili non in grado di lavorare e mantenersi da soli dopo la morte dei genitori.
“Quanto meno singolare - denuncia l’associazione Fish Onlus – che i ‘diritti acquisiti’ vengano tirati in ballo solo per i vitalizi degli ex parlamentari e non valgano per gli altri Cittadini.”
By Tommy lunedì 12 settembre 2011 - 22:06 |
Visita del papa a Lamezia. Usb, 'Una spesa enorme e forse ingiusta'
Sabato, 03 Settembre 2011 12.27
"Noi non troviamo scandaloso che l'amministrazione comunale si accinga ad onorare al meglio la presenza del Papa a Lamezia. Per moltissimi cittadini cattolici quel giorno sarà un evento da ricordare ed è giusto che l'amministrazione comunale si adoperi affinché l'accoglienza sia degna dell'evento e faccia, quindi, tutto il possibile perché ciò avvenga. Il punto però è proprio questo, che faccia tutto il possibile, ma non che vada oltre, soprattutto in un periodo come questo" Lo si legge in una nota della federazione provinciale Usb.
"E' sotto gli occhi di tutti - scrive il sindacato - che stiamo attraversando un particolarissimo momento storico, con una crisi senza precedenti. Una crisi, lungamente negata dal Governo nazionale e provocata dai mercati finanziari e dalle banche, ma fatta pagare soltanto ai lavoratori. Anzi le banche sono state le prime ad essere state sostenute con aiuti statali. Le manovre di luglio e quella di questi giorni, invece, oltre a non toccare minimamente i redditi dei ricchi, a non combattere l'evasione fiscale (che si aggira in circa 150 miliardi all'anno!) e a massacrare i lavoratori dipendenti, impongono anche pesantissimi tagli alle Regioni e a i Comuni, dando il via alle privatizzazioni di ogni servizio pubblico, che si tradurrà in gravosi aumenti delle tasse locali e nella definitiva sparizione di servizi pubblici essenziali. Questo è il quadro che vive oggi anche la nostra città: un quadro nel quale il Comune di Lamezia, come altri, si troverà a dover aumentare le bollette dell'acqua, della nettezza urbana, a tagliare servizi ai cittadini meno abbienti, a ridurre gli interventi pubblici. In tutto questo si inserisce la visita del Papa, visita per la quale il nostro comune ha stanziato 1.340.000 euro (destinati probabilmente a salire, come spesso succede in questi casi), a cui si aggiungerà un'altra bella fetta di euro finanziati da Provincia e Regione, per 2 milioni di euro complessivi. Gli Enti locali interessati, dunque, già in profonda difficoltà per i tagli previsti (2.000 sindaci hanno sfilato in questi giorni a Milano per protestare), hanno deciso di ridurre ulteriormente i propri fondi, destinandoli alla visita del Papa, anziché ai cittadini. Ma siamo sicuri - incalza Usb - che il modo migliore per onorare il Papa ed il pensiero religioso che lui rappresenta, sia quello di far pagare un così alto tributo alla comunità? Tra l'altro, al di là del programmato intervento di restauro di alcune chiese storiche della città, non esiste ancora un dettagliato elenco di come si intendano investire, voce per voce, queste risorse, visto che per l'adeguamento dell'area ex sir, nella delibera comunale è prevista solo la generica voce ''lavori', mentre ben 150.000 euro sono stati messi a disposizione della Curia, sic e simpliciter. Oltre a ciò, sempre il nostro Comune, ha concesso sempre alla Curia un'area pubblica nella quale non solo si costruirà una nuova cattedrale (ce n'era davvero bisogno?), ma si costruiranno anche edifici dedicati all'istruzione; scuole cattoliche quindi, proprio nel momento in cui si assiste inermi allo sgretolamento della scuola pubblica. Tutto ciò - prosegue il comunicato - ci sembra davvero eccessivo e assai fuori luogo, anche in considerazione del fatto che altri comuni che hanno ospitato il Papa, si sono comportati assai diversamente ed in considerazione del fatto che la Chiesa che già fruisce dell'esenzione di tutte le tasse, Ici compresa, per tali eventi gode del contributo dei cittadini attraverso l'elargizione dell'8 per mille. Non avrebbe potuto la Chiesa accollarsi queste somme, soprattutto in questo momento dove, come detto, i cittadini sono chiamati a sacrifici enormi per riparare ai danni provocati dagli affaristi e dagli speculatori? Quindi, senza voler scadere nella retorica, ci auguriamo che ci sia un ripensamento che la Chiesa intervenga direttamente con finanziamenti propri e che almeno parte di quei soldi stanziati dai vari enti, comune, regione, provincia, vengano destinati ad un sostegno concreto per quelle famiglie di nostri concittadini (purtroppo sempre più numerose), che non riescono a far fronte più neanche al sostentamento quotidiano. Crediamo che questo sia un modo giusto, concreto e coerente per onorare la visita di una figura religiosa come il Papa. Anche questo tema - conclude Us - è stato inserito nella piattaforma dello sciopero del 6 settembre, con manifestazione regionale proprio a Lamezia Terme, in piazza Italia (quartiere Sant'Eufemia-vicino stazione centrale).
By Tommy martedì 13 settembre 2011 - 17:19 |
Il Papa denunciato alla Corte dell’Aja
“Ha protetto i pedofili”
Un'associazione americana delle vittime dei preti pedofili ha chiesto al Tribunale penale internazionale di incriminare Benedetto XVI e altre tre persone per aver "tollerato abusi e molestie"
Il Papa e altri tre esponenti del Vaticano denunciati alla Corte penale internazionale, con l’accusa di aver coperto crimini contro l’umanità. Lo hanno fatto un’associazione americana di vittime dei preti pedofili (il Survivors Network of those Abused by Priests) e il Center for Constitutional Rights. Che hanno fatto sapere di aver depositato al Tribunale dell’Aja un fascicolo di 20mila pagine per dimostrare che il Vaticano “ha tollerato” abusi e molestie su minori in tutto il mondo e “protetto” i responsabili.
Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di “incriminare il Papa” per la sua “diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l’umanità, gli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo”.
Nei prossimi giorni l’organizzazione comincerà un tour in tutta Europa in cui illustrerà la sua tesi d’accusa.
By Tommy martedì 13 settembre 2011 - 19:45 |
articolo più completo sulla notizia qui sopra
CORTE PENALE DELL'AJA
Vittime preti pedofili denunciano il Papa
"E' colpevole di crimini contro l'umanità"Clamorosa iniziativa dell'associazione Snap. "Benedetto XVI ha diretta e superiore responsabilità per gli stupri e le altre violenze sessuali commesse nel mondo"
BRUXELLES - Un gruppo di associazioni delle vittime dei preti pedofili, la Snap (Survivors network of those abused by priests) e il Centro per i diritti costituzionali (Center for Costitutional Right) ha depositato oggi presso la Corte penale internazionale dell'Aja un ricorso in cui accusa il Papa e tre alti esponenti del Vaticano - il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il suo predecessore, il cardinale Angelo Sodano, e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, cardinale William Levada - di crimini contro l'umanità per la copertura dei reati commessi da prelati contro i minori. Sul suo sito l'associazione spiega di aver deciso questo "storico passo" per proteggere "tutti i bambini innocenti e gli adulti vulnerabili" .
Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di "incriminare il Papa" per la sua "diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l'umanità degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo" . Nei prossimi giorni i responsabili della Snap lanceranno un tour in Europa per illustrare le loro accuse e sostenere la denuncia al Cpi, che si occupa di crimini di guerra e contro l'umanità.
I legali delle associazioni hanno presentato all'Aja un dossier di 80 pagine ed hanno spiegato che il ricorso alla Corte internazionale si è reso necessario "poiché le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero" . La denuncia, a quanto si è appreso, riguarda in particolare cinque casi di abusi sessuali avvenuti in Congo e negli Stati Uniti e commessi da prelati provenienti dal Belgio, dall'India e dagli Usa.
Sarà ora il procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, a dover decidere se accogliere o meno il ricorso andando incontro al rischio di sollevare un acceso quanto delicato dibattito sul ruolo e le competenze della Cpi. La speranza dei ricorrenti è che la Corte dell'Aja decida quanto meno di aprire un'indagine preliminare per verificare se il caso rientra sotto la sua giurisdizione. La Corte penale internazionale, organismo indipendente dall'Onu, è diventata operativa il primo luglio de 2002 e, in base al trattato costitutivo sottoscritto a Roma, viene chiamata a giudicare i presunti responsabili di crimini contro l'umanità e i genocidi. L'ultima iniziativa partita della Corte è stato il mandato d'arresto emesso nei confronti di Muammar Gheddafi.
Il primo commento all'iniziativa da parte Vaticana è arrivato da Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e prefetto emerito di Propaganda Fide. "Qui c'è, dobbiamo
dirlo molto concretamente, il solito tentativo anti-cattolico che tende in qualche maniera ad offuscare un'immagine che, dal punto di vista umano, è quanto di più prestigioso abbiamo nella nostra società", ha affermato il cardinale.
(13 settembre 2011)
By Tommy mercoledì 14 settembre 2011 - 10:44 |
Borghezio aiuta i neonazisti
L'europarlamentare del Carroccio presentato a Nizza nella sede di Blocco Identitario, gruppo estremista francese che parla di «coscienza razziale» ed esalta il 'Mein Kampf': «Si è messo al servizio delle nostre idee»
Parigi, 14 luglio 2002, celebrazioni per l'anniversario della presa della Bastiglia. Lungo gli Champs-E'lysées, 163 cadetti ufficiali dell'accademia di West Point e 75 pompieri di New York aprono il corteo militare, seguiti, a bordo di una jeep scoperta, dal presidente Jacques Chirac. A 150 metri, tra la folla, dietro le transenne, un ragazzo estrae una carabina e spara. Il presidente Chirac sembra non accorgersi di nulla e continua a salutare. ma nelle retrovie,la gente urla; qualcuno si scaglia sul ragazzo per strappargli il fucile dalle mani. Con l'auto presidenziale oramai lontana, fallito il tentativo di assassinare il capo dello Stato, il giovane tenta quindi di puntarsi l'arma addosso; ma è un attimo: gendarmeria e agenti in borghese lo raggiungono, lo immobilizzano e lo disarmano.
Ammanettato e condotto alla centrale della polizia parigina, il ragazzo verrà identificato come Maxime Brunerie, un fanatico neonazista già candidato alle elezioni municipali per il partito di estrema destra Mouvement national républicain e vicino al gruppo di Unité radicale, formazione extraparlamentare della destra rivoluzionaria. Da lì a un mese, Unité radicale sarà messa fuori legge «per ideologia razzista e antisemita e per incitamento all'odio e alla violenza». Da lì a nemmeno un anno, due dei maggiori esponenti di Unité radicale, Fabrice Robert e Philippe Vardon, daranno vita ad una nuova organizzazione politica, il Bloc identitaire, Blocco identitario.
Nizza, 9 settembre 2011, "Lou Bastioun", una delle "case identitarie" (bar, biblioteca e palestra di pugilato) del Blocco identitario, che qui opera con la sigla di Nissa rebela. Conferenza stampa congiunta di Mario Borghezio e Philippe Vardon, il quale, in veste di presidente della struttura regionale del Blocco, annuncia: «Mario Borghezio intende mettersi al servizio della popolazione nizzarda in qualità di deputato europeo».
Nei fatti: una presenza fissa, a cadenza settimanale, dell'eurodeputato leghista nella roccaforte del movimento neofascista francese. Condannato nel 2008 per "ricostituzione di gruppo disciolto" (il riferimento è proprio a Unité radicale) e per incitamento all'odio razziale, privato per due anni dei diritti politici, Vardon aggiunge: «Insieme lavoreremo alla creazione di una fondazione europea per la formazione dei giovani militanti: con la Lega Nord abbiamo un legame di vecchia data, che d'ora in avanti si farà ancora più stretto».
Un legame che risale almeno al 2008, quando, prendendo parte ai lavori di inaugurazione della nuova stagione politica di Nissa Rebela e accompagnato dall'allora vicesegretario della Lega Nord Liguria, Edoardo Rixi, Borghezio consigliò ai militanti identitari nizzardi, che gli chiedevano come fossero riusciti gli «identitari padani di andare al governo», di rivalutare il lavoro di personaggi come Julius Evola, capaci di fornire i «fondamenti metafisici e spirituali della battaglia identitaria». O ancora al 2009, quando una telecamera della televisione francese colse l'eurodeputato leghista suggerire a quegli stessi militanti la strategia delle strategie: «Occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. E' un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici».
E che il Blocco identitario, sotto sotto, sia sempre lo stesso, ovvero la neonazista Unité radicale disciolta nel 2002, appare più che evidente da un documento trasmesso , la settimana scorsa, dall'emittente Canal +. Di nuovo una sede del Blocco identitario, di nuovo una telecamera nascosta. Un giornalista finge di voler aderire all'organizzazione. Questa la prima lezione di dottrina che gli viene impartita: «A Norimberga non è stato condannato solo l'ariano bianco, ma l'uomo europeo e i valori di cui quello era portatore. E' per questo che voi siete militanti identitari: non solo perché avete un capitale razziale nelle vene che tramanda geneticamente quei valori (...). Oggi il nemico, la nostra grande battaglia, è il meticciato. In quale famiglia oggi non c'è un meticcio? Tutti abbiamo una cugina che sta con un ragazzo di una qualche razza improbabile. Qui io vedo il pericolo, che i nostri giovani considerino ciò normale e che pensino che la negra che ci sta vicino sia un essere umano come te e me. E contro il meticciato non c'è battaglia militare che tenga: o hai una coscienza razziale o non la hai. Come ha scritto un altro pensatore: 'Ogni animale si accoppia solo con un simile della sua stessa specie'. Sta scritto nel Mein Kampf».
By Tommy giovedì 15 settembre 2011 - 00:07 |
La Lega se la prende coi bambini
di Mauro Munafò
In Veneto la Regione vuole dare 'precedenza assoluta' per gli asili nido (e gli altri servizi sociali) a chi abita lì da almeno 15 anni. Il Pdl appoggia la norma, solo un consigliere della maggioranza si ribella
Prima di tutto ci sono i veneti: i diritti degli altri vengono dopo, e poco importa se sono poco più che neonati. Nel suo feudo del nord-est, la Lega Nord ha infatti appena presentato una serie di progetti di legge regionale dall'inconfondibile titolo 'prima i veneti' che istituiscono una corsia preferenziale per l'accesso ai servizi sociali. Case popolari, borse di studio e, soprattutto, graduatorie per asili nidi e servizi per l'infanzia.
Tuo figlio non è un purosangue veneto con tanto di pedigree? Allora mandalo in un nido privato, perché quelli pubblici non lo vogliono. Il requisito per essere definito un veneto doc è infatti stabilito nella residenza anagrafica ininterrotta (dei genitori) nelle terre della Serenissima Repubblica per almeno 15 anni o, in alternativa, un'attività lavorativa della stessa durata, sempre ininterrotta.
L'articolo unico che compone questo pacchetto di proposte di legge (sei in tutto) recita testualmente così: "Costituisce titolo di precedenza assoluta per gli interventi previsti dalla presente legge, la residenza anagrafica continuativa o la prestazione di attività lavorativa ininterrotta da almeno 15 anni in Veneto di almeno un genitore degli studenti" .
Un abominio giuridico tale da aver scatenato le proteste di tutta l'opposizione e di parte stessa della maggioranza. "Trovo stupido e odioso intaccare i diritti dell'infanzia, e mi rifiuto pertanto di votare queste proposte di legge perché le considero discriminatorie – ha dichiarato il consigliere Nereo Laroni, che fa parte del Pdl - indifendibili dal punto di vista etico e contraddittorie con altre leggi di questa regione'.
Ancora più dura è stata la reazione dell'opposizione, unita nel condannare questa proposta definita dai vari esponenti 'razzista', 'demenziale', 'irragionevole', 'irrazionale', 'carente' e molto altro ancora. "Si tratta di una mostruosità che va contro gli stessi italiani – spiegano i consiglieri del Pd in una nota - e contro quegli stessi veneti che vogliono tornare a vivere in questa regione. Una regione dove ormai, in nome di una propaganda folle, non c'è più nessuna uguaglianza nemmeno tra i bambini'.
E sì, perché nella sua follia xenofoba la Lega non si è preoccupata dei lavoratori stagionali e dei precari (che non possono godere dei 15 anni ininterrotti di attività lavorativa) oltre che dei veneti 'purosangue' che magari vogliono tornare nella loro regione dopo qualche anno passato all'estero. E non mancano neppure i sospetti di incostituzionalità per una legge che lede direttamente il diritto all'istruzione dei più piccoli, la cui 'colpa' sarebbe quella di non avere genitori radicati in Veneto.
La proposta della Lega non è comunque niente di nuovo per il Carroccio, che il 'prima i veneti' lo aveva già fatto passare senza troppo successo nelle aule del Consiglio nel 2008, quando però in Veneto governava Galan di Forza Italia. Conquistato il potere con Zaia, i tempi si sono fatti maturi per riprovarci, stavolta con buone probabilità di successo. Al momento attuale infatti, tre di queste proposte di legge (relative ai buoni scuola, ai servizi per la prima infanzia ed asili nido e all'assegnazione degli alloggi popolari) hanno ottenuto il parere di congruità dalla Commissione Affari Istituzionali del Consiglio veneto, ma dovranno adesso passare alle altre commissioni competenti prima di essere approvate.
By Tommy giovedì 15 settembre 2011 - 10:23 |
oltre la Carlucci, anche la Santanché... e purtroppo pure Giovanardi...
Santanché contro Madonna: "Ha attaccato l'Italia. Nessuno veda W.E."
Polemica dopo le interviste rilasciate dalla postar al festival
A Venezia Madonna è stata una vera star, nonostante W.E., il suo secondo film da regista, non abbia convinto. Ma a far discutere sono state soprattutto alcune sue dichiarazioni sull'Italia e sul governo contro cui Daniela Santanché è intervenuta senza mezzi termini.
"Sono veramente stupita dalle dichiarazioni che Madonna ha rilasciato contro Berlusconi e gli italiani - ha detto il sottosegretario all’Attuazione del programma, ospite della trasmissione KlausCondicio - a questo punto spero che il suo film se lo veda da sola. E' esecrabile che addirittura, proprio lei che si chiama Ciccone, sottoscriva nell’intervista a Oggi quanto riportato dal settimanale inglese The Economist su Silvio Berlusconi e che quindi sia d’accordo sul fatto che il premier avrebbe fregato gli italiani e sarebbe da licenziare, perché un vero disastro" .
La frase che ha fatto indignare di più la Santanché è stata: "Dirò di più del Paese dopo il lancio del mio film" . "Mi auguro a questo punto che gli italiani pensino di lei quello che lei pensa di loro e che, quindi, il suo peraltro stroncatissimo film se lo veda da sola”.
Dello stesso parere anche il sottosegretario alla famiglia Carlo Giovanardi: "Molto intelligente l’attacco all’Italia e a Berlusconi della signora Ciccone. Riprende un giornale inglese, The Economist, che pontifica da un Paese in cui, ad agosto, abbiamo visto rivolte sociali senza precedenti... L’Inghilterra è un Paese in preda a un evidente sfascio delle strutture familiari, a una disgregazione totale della società. Insomma se il pulpito cui si ispira Madonna è quello inglese… allora possiamo stare tranquilli”.
Aggiungendo poi: "Il suo pensiero politico non conta nulla. Gli italiani sanno che è una supermiliardaria e non è che la gente si lasci irretire da questi satrapi ricchi e viziati. Tra l'altro, la signora Ciccone è apertamente per le famiglie omosessuali, quindi schierata palesemente contro la nostra cultura e la nostra Costituzione che non prevedono famiglie gay" .
By Tommy venerdì 16 settembre 2011 - 14:09 |
La manifestazione contro i privilegi della Chiesa
16 settembre 2011
Promotori i Radicali con altre Associazioni, per un sit-in a Piazza di Porta Pia
Non cadrà proprio nella stessa data, ma poco importa. Domani, a distanza di 141 anni dalla prima, ci sarà una nuova breccia di Porta pia, ovviamente simbolica. L’oggetto della disputa è però sempre lo stesso: lottare contro i privilegi della Chiesa come Stato autonomo, per una compiuta annessione – soprattutto a livello fiscale – del Vaticano alla Repubblica italiana.
PROMOTORI - Oltre ai Radicali italiani, parteciperanno: Vaticano paga tu, Associazione Certi Diritti, Italia Laica.it, Uaar, Democrazia Atea, Associazione Luca Coscioni, Vergognarsi.it, Cronache Laiche, Associazione ‘Giordano Bruno’, Pagina fb di Agorà , Partito Socialista italiano-federazione Roma, Ass. Democratica Giuditta Tavani Arquati, Libera Uscita,ass. laica e apartitica.
COSA CHIEDONO – I manifestanti, che si riuniranno a Piazza di Porta Pia alle ore 14, chiedono di eliminare l’esenzione Ici e la riduzione Ires per tutte le attività commerciali (anche quelle degli enti ecclesiastici); il dimezzamento dell’otto per mille, in vista di una progressiva abolizione; di promuovere il principio di laicità dello Stato e il rispetto della libertà religiosa, di coscienza e di opinione; di negare i Patti Lateranensi e il nuovo Concordato del 1984, nonché i privilegi economici e l’interferenza politica del Vaticano. In concomitanza si terrà una manifestazione simile a Londra: For a secular europe-No Vatican interference.
By 4rj0 venerdì 16 settembre 2011 - 18:17 |
mi astengo dal commentare le ultime notizie
non sarebbe un messaggio SIMPATICO
By Tommy sabato 17 settembre 2011 - 13:19 |
Il prete moralista che ruba le donazioni
17 settembre 2011
Si tratta di Padre Frank Pavone, noto negli Stati Uniti per guidare un movimento anti abortista, Priests for Life
Il controverso attivista “anti-choice” che conduce il movimento “Priests for Life” è stato forzato a tornare alla propria diocesi storica e a rinunciare alle apparizioni pubbliche, mentre i leader cercano di determinare se ci sono state delle irregolarità nella gestione delle finanze del gruppo.
ANTICHOICE A PROCESSO – Padre Frank Pavone è stato denominato il prete “anti scelta” per le sue posizioni rigidissime in fatto di libero arbitrio nel controllo delle nascite e sull’aborto: più volte ha dichiarato di voler portare avanti fino all’estremo la lotta contro l’aborto legalizzato. Oggi, la CBS annuncia che:
Il vescovo Patrick Zurek di Amarillo, in Texas, ha sollevato [Padre Frank] Pavone dall’amministrazione della sua diocesi, dove sarà pastore di ordini religiosi femminili e trascorrerà il tempo nella riflessione finché il problema sarà risolto. In una lettera ai vescovi della nazione, resa pubblica martedì, Zurek ha espresso “profonda preoccupazione” per la gestione finanziaria di Priests for Life e gravi timori per il potenziale scandalo conseguente. Ha detto che l’attività di Pavone ha “gonfiato il suo ego” e il prete deve tornare nei ranghi e mostrare “l’obbedienza appropriata”, fornendo le informazioni che gli altri vescovi hanno finora cercato invano. Priests for Life ha un bilancio annuale di circa $ 10 milioni e una serie di uffici su New York, nel quartiere di Staten Island. “PFL è diventato un business che è molto redditizio che fornisce a padre Pavone l’indipendenza finanziaria dalla legittima supervisione di tutti gli organi ecclesiastici”, ha Zureck scritto nella lettera, datata venerdì scorso. “Ci sono state domande e persistenti preoccupazioni da parte del clero e della comunità laica per quanto riguarda le transazioni di milioni di dollari di donazioni per il PFL: i donatori si aspettano giustamente che i fondi vengano utilizzati legittimamente.”
LA RISPOSTA DEI MODERATI - Jon O’Brien di Catholics for Choice risponde alla storia, dicendo, “Le posizioni di ultra destra di Priests for Life sull’aborto e su altri temi importanti hanno alienato molti laici e anche molti sacerdoti. Si collegano con la frangia più aggressiva del movimento antichoice, quale quella condotta dai leader di Operation Rescue Randall Terry e il reverendo Philip “Flip” Benham, che sono costantemente sotto scandalo. Alla fine, Priests for Life sembra non attrarre più di un prete su cinque. Probabilmente era inevitabile che la gestione finanziaria del movimento creasse dei problemi”
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Chiesa: vescovi Svizzera, 146 denunce per abusi sessuali nel 2010
Citta' del Vaticano, 16 set. (Adnkronos) - Sono 146 le denunce di abusi sessuali presentate nel 2010 alla Chiesa cattolica svizzera. Lo ha comunicato la Conferenza episcopale svizzera con una conferenza stampa a Berna. Secondo il rapporto porvvisorio 'Aggressioni sessuali nella pastorale', presentato ai giornalisti, la gran parte degli abusi si sarebbe verificata prima del 1990, mentre nel decennio 2000-2010 i casi sarebbero 13, negli anni '90 ne sono stati registrati 9.
By Tommy martedì 20 settembre 2011 - 10:10 |
16 settembre 2011
La telefonata tra Berlusconi e Tarantini in cui si parla di Belen: “Deve stare con te”. “No, con te”
‘Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera…erano in undici…io me ne son fatte solo otto perche’ non potevo fare di piu’…non si puo’ arrivare a tutto…’. E’ quanto dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Giampaolo Tarantini il primo dell’anno del 2009, parlando della serata precedente. La telefonata e’ contenuta negli atti dell’inchiesta sulle escort che la procura di Bari ha depositato ieri.
PREMIER A TEMPO PERSO – Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro’, dice poi addirittura Silvio al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier, finita anche nella vicenda di Ruby Rubacuori. L’intercettazione e’ allegata agli atti dell’inchiesta della procura di Bari, depositati ieri. ‘Vedi Marystell – dice Berlusconi – io a tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori’.
DEL NOCE E ROSSELLA - Il premier Silvio Berlusconi utilizzo’ Carlo Rossella e Fabrizio Del Noce ‘per fornire alle ragazze lo stimolo a partecipare’ alla cena del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli, c’e’ scritto negli atti giudiziari dell’inchiesta barese sulle escort depositati ieri. ‘Che cosa dici – afferma al telefono Berlusconi parlando con Gianpaolo Tarantini – se chiamiamo anche Rossella che c’ha una ragazza che canta in Vaticano molto brava?’, ‘magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della fiction della Rete Uno della Rai?’, ‘cosi’ le ragazze sentono che c’e’ qualcuno che ha il potere di farle lavorare’.
L’AEREO PRESIDENZIALE – Ma c’è di più: Gianpaolo Tarantini propose al premier Silvio Berlusconi ‘di volare tutti insieme sull’aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in citta’ l’indomani mattina’. E’ quanto si legge negli atti dell’inchiesta escort depositati ieri. I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, e’ costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell’inchiesta, volarono con Gianpi sull’aereo presidenziale.
DEVO PARTIRE – Dice il premier a Tarantini: ‘Devo purtroppo partire per Milano, perche’ mi e’ successo un guaio su la’ devo essere domani mattina prestissimo e poi l’aereo c’e’ solo stasera, quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato’. ‘In questo frangente – annota la Guardia di finanza – Tarantini dimostrava di saper trarre il massimo vantaggio anche dalle situazioni apparentemente a lui sfavorevoli’. Dice Tarantini al telefono al premier: ‘senno’ veniamo insieme a lei a Milano (ride)’. Rivolgendosi alla escort Marysthell e ad altre donne propone: ‘Andiamo a Milano, vi va? Con l’aereo con lui’. Le sue interlocutrici rispondono di si’ e Gianpi comunica al Presidente, ‘va bene, se ci da’ mezz’ora, il tempo di fare la valigia, veniamo’. Il gruppo giunge effettivamente ‘con l’aereo presidenziale a Milano’ ma – annotano gli investigatori – salta la possibilita’ di ‘passare la serata con il presidente Berlusconi’. Quindi, Tarantini trascorre la notte in un hotel milanese occupando una camera assieme a Maria Esther Garcia Polanco.
FORAGGIATISSIME! – Poi c’è la questione del vile denaro. Le ragazze che passavano la notte a palazzo Grazioli erano ‘foraggiatissime’, dice il premier. Un modo di dire che, secondo la Guardia di Finanza, allude al fatto che ‘era stato dato loro il necessario’. La telefonata e’ del 17 ottobre 2010, alle 18.44 e a chiamare e’ il capo del governo. ‘Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli – riassume la Gdf – tra l’altro, sottolineava: ‘guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh’, alludendo, evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunche”. Tarantini risponde cosi’: ‘Si, ma stia tranquillo, presidente, non c’e’ problema’. E Berlusconi aggiunge: ‘Eh, vabbe’, ma non…non…coso…perche’ hanno…sono…sono foraggiatissime’.
TROPPO ALTE NO – In un’altra intercettazione riportata negli atti dell’inchiesta di Bari, Berlusconi chiede a Tarantini: ‘Per favore, non pigliamole alte…’, parlando delle ragazze che devono essere invitate nelle sue residenze. La telefonata e’ del 5 ottobre 2010.
E’ il premier che chiama Gianpi, che poco prima l’aveva contattato senza ottenere risposta. Tarantini, scrive la Gdf, ‘lo incalzava prospettandogli la possibilita’ di organizzare un incontro con Manuela Arcuri per il mercoledi’ successivo riuscendo ad ottenere l’invito a trascorrere la serata insieme e a portare con se alcune ragazze, ma rimandando ad altra serata l’incontro con l’attrice romana’. Berlusconi a quel punto dice: ‘Se tu hai una ragazza da portare, due ragazze, tre ragazze da portare…’ T: si’…si’…si…
B: per favore, non pigliamole alte come fa questo qui di Milano, perche’….noi non siamo alti…devono essere tutte come la Graziana (Capone, ndr) T: va bene, io ne porto un paio, due o tre ne porto.
LA TELEFONATA – Ecco la trascrizione della telefonata. Berlusconi e Tarantini parlano al telefono il primo dell’anno, alle 12.07: a chiamare e’ Gianpi, che racconta il capodanno passato con Belen Rodriguez, Claudia Galanti e Manuela Arcuri. I due si scambiano gli auguri e poi iniziano a parlare di Belen. Il testo integrale:
T: Belen ha fatto dei balli latino-americani…mamma mia
B: chi li ha fatti? Belen?
T: Belen, si’
B: ma adesso e’ libera? con chi sta?
T: con nessuno. Glielo ho detto ieri infatti l’ho chiamata tante volte che volevo farle gli auguri perche’ a destra mia Belen…a sinistra Claudia e di fronte Manuela.
B: mamma mia eri messo benissimo
T: ho detto: ho fatto una fine dell’anno…migliore non potevo farla
B: eh ci credo con le tre donne piu’ belle d’Italia
T: Claudia sta bene, Claudia le vuole bene…parla sempre bene…ci mancherebbe
B: Belen invece come si esprime?
T: nooo…forse…poi non ho tanta confidenza, perche’ io sono amico di Marco (Borriello, ndr) molto…ma io penso che…
B: ma lei e’ ancora innamorata di Marco?
T: no…no…non credo
B: comunque lui non ha la testa giusta per una donna come Belen
T: la ci vuole un uomo serio
B: e’ troppo semplice lui…deve andare con un piu’ grosso…con un imprenditore…con uno come te
T: no con uno come lei stavo dicendo io
B: va bene senti io sono qua assediato da quando hanno visto che sono stato dichiarato da Playboy il politico piu’ sexy sul libro che e’ venuto fuori il trenta…ha riportato questa cosa qui…io non ho scampo con questi qua. Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera…erano in undici…io me ne son fatto solo otto perche’ non potevo fare di piu’…non si puo’ arrivare a tutto. Pero’ stamattina mi sento bene sono contento della mia capacita’ di resistenza agli assedi della vita…che cosa ci tocca fare la notte del primo dell’anno. Senti io ho qua tutti i letti occupati…non so come fare a dirti venite. Il due viene anche Emilio…queste non vanno via neanche con le cannonate…il prezzo e’ buono, il vitto anche. Sai ieri sono state sulle automobile tre ore…hanno fatto le gare non le tiravi piu’ giu.
T: ma quante ragazze ci sono?
B: quaranta
T: tutte sono venute
B: no…tutte no! Erano 67 quelle…intanto ho comprato una casa qui vicino per ampliare i posti…dodici posti in piu’.
LE RAGAZZE FACILI – Non poteva mancare la classificazione. Semplice, in effetti. Due categorie di ragazze: quelle ‘facili’, cioe’ disponibili ad incontri sessuali e quelle ‘d’immagine’ cui spettava il compito di far da ‘cornice all’evento’. Nell’informativa della Guardia di Finanza depositata dalla procura di Bari e’ spiegato come venivano ‘divise’ da Tarantini le giovani che dovevano essere portare nelle residenze del premier. Il 5 ottobre 2008 Gianpi parla al telefono con Pierluigi Faraone (l’uomo che secondo la procura voleva diventare il referente per le feste a casa del premier a Milano, ndr) ‘per chiedergli aiuto nella ricerca di ragazze da portare a palazzo Grazioli che comunque rispondessero ai ‘prescritti’ requisiti’.
T: ‘Scusa ma la Nina Senicar e non puoi parlare con lei che ma la porto li”
F: e si ma e’ un po’ dura su queste cose lei non e’ che e’ molto predisposta…
T: no ma di immagine, non di…non e’ che deve fare la troia…cioe’ giusto conoscerlo, hai capito, cioe’ non e’ che, oh, non e’ che per forza uno deve andare
F: glielo dico pero’ non e’ una…non sembra una…
T: va bene non fa niente, pure io ho portato la Manuela, la Carolina Marconi
‘Il tutto – scrive la Gdf – a rimarcare ulteriormente che le ragazze reclutate e portate a palazzo Grazioli si dividevano in due categorie ben distinte: quelle cosiddette ‘facili’, cioe’ disponibili a concedere prestazioni sessuali (a pagamento o dietro altra utilita’) e quelle che facevano da cornice all’evento, considerate d’immagine’. I due si risentono poco dopo e la conversazione continua sugli stessi temi.
F: non sono da battaglia
T: genere mie, diciamo
F: da combatt…non sono da combattimento comunque
T: sono genere mio
F: si…quelle che tu…si sono da te…
(ANSA)
By Tommy martedì 20 settembre 2011 - 10:11 |
Il testimone di Silvio accusato di violenza sessuale di gruppo su una 15enne
20 settembre 2011
Gianpaolo Traversi, che parlerà al processo Ruby, condannato e poi assolto in Cassazione
Certo, la sua storia insegna che Silvio Berlusconi non è mai stato attentissimo nello scegliere le sue frequentazioni. Ma che Gianpaolo Traversi, testimone della difesa nel processo Ruby, fosse stato accusato di violenza sessuale di gruppo su una 15enne, condannato e poi assolto in Cassazione, è qualcosa che vale la pena raccontare. Ferruccio Sansa sul Fatto quotidiano ci ricorda la storia:
Per i legali del premier rischia di essere uno scivolone: per testimoniare quanto fossero caste le feste di Arcore hanno chiamato quello che i magistrati di Milano indicarono come protagonista di un fatto di cronaca che scosse la “Milano bene”, svelando festini a base di sesso, coca e minorenni: al centro della vicenda Maja, modella slovena quindicenne, che dopo aver assunto droga era stata convinta a partecipare a un’org ia. Traversi è stato inserito dai legali di Berlusconi nella lista dei 28 testimoni della difesa: si va dalle onorevoli Licia Ronzulli e Daniela Santanchè, a Nicole Minetti, passando per il giornalista Carlo Rossella. Pochi si erano soffermati su quel nome: Traversi, amico del Cavaliere e frequentatore delle sue feste, nonostante la grande differenza di età.
Secondo Lele Mora sarebbe stato Traversi ad accompagnare Ruby alle feste:
“L’ho conosciuta ad Arcore nel 2009. Ruby arrivò con due ragazzi, uno di cognome Traversi”. Il giovane imprenditore nega: “Non ho mai conosciuto Rub y”. Ma Traversi è anche uno dei protagonisti delle intercettazioni del Premier, un uomo di 75 anni che si intrattiene con giovani che potrebbero essere suoi figli, parlando di donne in termini tali da costringere i pm a omissare gli atti. Colloqui dai toni quasi comici, in cui il Premier, evidentemente confondendo sulla rubrica telefonica i due Gianpaolo, entrambi ospiti delle sue feste, chiama Tarantini credendolo Traversi. “Ho avuto un po’ di guasti, ho dovuto cambiare telefono – dice Berlusconi – perché come al solito me l’avevano messo sotto controllo… ogni tanto succede… ce ne siamo accorti allora ho cambiato… il numero”.
Ma quando Traversi sarà sentito come testimone della difesa, per dimostrare che le feste di Arcore erano a base di Coca Cola Light, forse i magistrati gli chiederanno dello scandalo di cui fu protagonista nove anni fa:
Dalla testimonianza di Maja, modella slovena di 15 anni, emergeva il ritratto in nero della Milano da bere. Giovani a bordo di Porsche che aspettavano le ragazze all’uscita delle agenzie per modelle. Maja finisce la sua avventura in ospedale, raccontando di essere stata violentata da un americano. Ma gli uomini della Squadra Mobile non sono convinti. E lei alla fine racconta. Prima l’arrivo a Milano con il sogno di fare la modella, con le porte delle agenzie che si aprono davanti alla sua bellezza statuaria. Maja presto, però, finisce su quella Porsche grigia che stava sempre parcheggiata sotto l’agenzia. Il primo passo è l’invito a cena, poi la discoteca e quindi la cocaina. E infine la violenza sessuale di gruppo. Maja non si era opposta, ma era minore e poi, come spiegò il pm Ghezzi, gli accusati abusarono “delle sue condizioni di inferiorità psicologica”: era poco più che bambina, non conosceva l’ambiente, la lingua. Ed era imbottita di cocaina, fatta sniffare, secondo il pm, per “li – m i t a re ” la capacità di intendere e di volere della minorenne. Il giudice Claudio Castelli condannò a dieci anni il presunto capo del gruppo (scappato in Brasile) e a tre anni il suo amico (anche lui, ricordano le cronache, scappato e poi arrestato in Sud America con 2 chili di coca). Due anni e otto mesi a Traversi. Ma la famiglia ricorda: “In Cassazione è stato assolto”.
By Tyler martedì 20 settembre 2011 - 21:17 |
E' incredibile come - per coprire tangenti, truffe ai danni dello tato, finanziamenti illeciti al PD e quant'altro sta uscendo ultimamente - si sia ricominciato a rivangare sull'operato del deceduto pisello del premier, dopo circa 10 mesi di assillo continuo da "Scandalo Ruby"
8 in fila a 75 anni, pero', devo rivedere i miei standard
By Tommy martedì 20 settembre 2011 - 21:57 |
con la pillolina blu è più facile
cmq se per caso dovesse partirgli il cuore durante una performance quella ragazza diventerebbe un mito per il paese
By Highrise mercoledì 21 settembre 2011 - 04:09 |
Cmq c'è da considerare che in futuro l'attuale opposizione
verrà ricordata come la più guardona e falsomoralista
compagine politica del pianeta.
By Tommy mercoledì 21 settembre 2011 - 10:26 |
Beh, vero ma anche Berlusca che parla di valori cristiani e leggi cristiane per ingraziarsi il papa, senza però vivere secondo quei valori e senza neanche nasconderlo, a falsomoralismo non scherza.
Che poi la chiesa, per convenienza, con lui chiuda un occhio e mezzo (a parte qualche isolata eccezione) è un altro discorso.
By Highrise mercoledì 21 settembre 2011 - 17:57 |
Lampedusa, sassaiole fra tunisini e isolani. Il governo: clandestini via entro 48 ore
Entro le prossime 48 ore tutti i clandestini presenti a Lampedusa saranno trasferiti per essere poi rimpatriati, assicura il Sottosegretario all'Interno con delega all'immigrazione e asilo, Sonia Viale. Nell'isola da ieri è caos. Questa mattina ci sono stati violenti scontri fra migranti in attesa di essere trasferiti, forze dell'ordine e abitanti dell'isola. Ci sono state sassaiole tra un gruppo di tunisini e una cinquantina di lampedusani, vicino a un distributore di benzina. La tensione è salita quando un gruppo di extracomunitari ha minacciato di far esplodere bombole di gas vicino alla pompa di benzina del porto vecchio, scatenando la reazione degli isolani.
Scontri si sono registrati anche al centro d'accoglienza semidistrutto ieri pomeriggio da un incendio, alcuni agenti sono stati trasferiti al poliambulatorio con lievi ferite. Verso le 15 quasi tutti i tunisini sono rientrati nel centro accoglienza di Lampedusa. Gli immigrati, spiegano alcuni agenti, sono rientrati nel Cpa di loro iniziativa, probabilmente preoccupati anche dall'ostilità di alcuni lampedusani.
Sarebbero decine le persone rimaste ferite dopo gli scontri. Fino ad ora sono stati medicati nel Poliambulatorio dell'isola due agenti di polizia e un militare della Guardia di Finanza, oltre a una decina di migranti che presentano diverse escoriazioni e contusioni. Per uno di loro, in uno stato di semicoma, il responsabile sanitario, Pietro Bartolo, ha chiesto il trasferimento urgente a Palermo in eliambulanza.
«Alle associazioni umanitarie dico: non vi permettete di accusare di razzismo i lampedusani, hanno dato fin troppo. Siamo in guerra, la gente a questo punto ha deciso di farsi giustizia da sola», è stato il commento del sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, asserragliato nel suo ufficio mentre davanti il municipio vi sono decine di persone che protestano contro i tunisini.
Il dirigente della scuola di Lampedusa, dopo avere consultato il sindaco, ha chiuso il portone e chiesto agli insegnanti di vigilare sugli alunni e al personale di controllare gli accessi. «Dopo la rivolta di ieri nel centro di accoglienza, la situazione è degenerata con scontri violentissimi e, devo essere sincero, non mi sorprende affatto. Le immagini trasmesse dalla tv mostrano un dramma già annunciato, da troppo tempo coperto da interventi mai arrivati o del tutto inefficaci. Non si doveva arrivare a una guerriglia urbana, siamo un paese allo sbando» dice il senatore questore Benedetto Adragna. «Adesso il governo intervenga subito per fronteggiare la drammatica situazione, cercando di arginare questi episodi di violenza. È urgente che il ministro dell'Interno risponda alle sollecitazioni disperate del sindaco di Lampedusa, De Rubeis, con interventi finalmente efficaci e in grado di placare questa guerriglia civile, sintomo di una Italia assente».
A Lampedusa, dall'inizio dell'anno, sono arrivati 50.403 immigrati, di cui 45.090 uomini e 2.608 donne. I minori sono stati 2.705, di cui quelli non
accompagnati di età compresa fra 15 e 17 anni sono stati 2.567. Lo ha reso noto il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, nel corso del question time alla Camera.
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Questo casino era ampiamente previsto, ma come al solito si è preferito credere alle favolette del multiculturalismo e far entrare masse di clandestini in territorio italiano.
Sarebbe stato meglio ospitarli altrove, non certo nella lontana e piccola Lampedusa ma in un luogo più ampio e servito... a Roma, il più possibile vicino a Palazzo Montecitorio.
Almeno là sarebbero serviti a qualcosa, cinquantamila clandestini che assaltando e incendiando il parlamento ci avrebbero liberati dalle zecche.
By Highrise mercoledì 21 settembre 2011 - 18:00 |
Da "I segreti della casta"
sabato 17 settembre 2011
Dopo il Trota lumbard, arriva anche il cefalo molisano: per il figlio di Di Pietro un bel posto in consiglio regionale.
Cristiano Di Pietro, il figlio del leader Antonio Di Pietro, dopo esserne riuscito a venirne fuori dall'inchiesta che lo ha visto indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio è pronto per il grande salto.
Dal consiglio provinciale al consiglio regionale, con stipendio dieci volte maggiore e soprattutto una bella pensione garantita dopo 60 mesi di duro lavoro nell'aula consiliare di Campobasso.
Il figlio del presidente naturalmente sarà candidato nella lista del partito del papà alle elezioni regionali del 17 e 18 ottobre in Molise.
Per fare spazio al trota molisano, i vertici dell'IDV hanno fatto fuori dalla lista diverse persone per non intralciare la corsa del giovane Di Pietro.
Il disastro economico, politico, sociale e culturale nel quale questo governo stà facendo precipitare il nostro paese, non autorizza nessuno a chiudere gli occhi e tacere quando le porcherie, il familismo e la corruzione esondano anche dall'altra parte.
Naturalmente Di Pietro e suo figlio ribatteranno che si tratta di una discriminazione: perchè il figlio di un politico di professione non può far anche lui il politico di professione?
Certo, giusto. guarda un pò il caso tra migliaia di iscritti dell'IDV toccherà proprio al figlio di Di Pietro la sventura di doversi candidare ed essere eletto.
Accomodatevi pure, Di Pietro senior e junior, però sappiate che in futuro sarà difficile per voi spendere una critica sul nepotismo, sulla lungimiranza del Trota di turno. difficile poi....basta avere una buona dose di ipocrisia e quella purtroppo non manca mai ai politicanti di professione.
S.t.
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Regalino per i dipietristi: ecco chi andrete a votare
By Tommy giovedì 22 settembre 2011 - 14:33 |
La pupa di Papi? “Centomila euro dalla tv del Milan ma non sa leggere”
22 settembre 2011
Marysthell Polanco, un provino disastroso e Milan Channel che tiene la gente in cassa integrazione
Duemilacinquecento euro a settimana, centomila in nove mesi: per una valletta non è male; soprattutto se, come dicono i tecnici della tv che l’ha assunta, la ragazza ha molti problemi di lettura e dizione e non riesce a leggere. E l’azienda in questione ha messo in cassa integrazione 35 tecnici. La storia la racconta Il Fatto:
Quando star dietro alle escort è un’im – presa può accadere di tutto, perfino che a pagare il cachet alle preferite del premier siano gli italiani. Nomi e cognomi. L’impresa è Milan Channel, la tv ufficiale della squadra della famiglia Berlusconi. Qui venerdì farà il suo debutto ufficiale la soubrette dominicana Marysthell Polanco, nota alle cronache per il Rubygate e per l’inchiesta di Bari sul reclutamento delle escort “in conto premier”. La ballerina dominicana leggerà i messaggi dei telespettatori e per questo incarico sarà “fo – ra ggiatissima”, grazie a un compenso di 2.500 euro la settimana, centomila euro in nove mesi. Niente di strano se la stessa azienda non avesse fatto ricorso negli ultimi tre anni alla cassa integrazione in deroga per 35 tecnici che dal 2009 ricevono uno stipendio ridotto del 35 per cento. L’azienda paga solo le ore effettivamente lavorate, il resto è a carico dell’Inps.
Insomma, a carico nostro. E non certo dell’impresa. Che così può risparmiare qualcosina e, all’occorrenza, assumere la Polanco:
Legittimo il sospetto che sia stato questo “r ispar mio” a spese del contribuente a consentire a un’azienda in crisi di elargire il mega compenso a una delle fiamme di Berlusconi. Nella redazione il malumore è forte ma nessuno parla. Anche perché sono cinque giornalisti precari con contratti rinnovati ad agosto e in scadenza tra due settimane. Paradossalmente solo la Polanco, ultima arrivata, ha una prospettiva certa di nove mesi di lavoro. Ancora non è chiara la modalità di reclutamento della soubrette. Tutto induce a pensare che non abbia mandato una mail con il curriculum e che la selezione sia avvenuta con modalità diverse. Lei giura di non essere stata raccomandata da Berlusconi: “Ma anche se fosse, che male c’è?”. A rafforzare i dubbi sono alcune intercettazioni dell’inchiesta di Bari.
In due passaggi si capisce chiaramente la spinta del premier per un ingaggio nelle trasmissioni del Chiambretti Night e di Colorado Café:
“Mi ha dato questo lavoro e mi ha detto… qualsiasi cosa chiamami”. Ma non è tutto. Perché a volte si dice “sì, ma se è brava”. No. Quel posto forse non fa per lei. Perché a detta dei tecnici che hanno seguito la performance d’esordio la 31enne coinvolta nel Rubygate “non è in grado”. Il provino si è svolto in un clima surreale. Fuori dagli studi i fotografi, opportunamente allertati dalla stessa Polanco che la sera prima aveva annunciato il suo ingaggio. Ma il sorriso, dice chi c’era, è rimasto sullo zerbino d’ingres – so. Negli studi la voce procede stentata nella lettura dei messaggi. Non funziona. “Par – la italiano ma non sa leggerlo”. Il sindacato che ha stretto l’accordo per la cassa in deroga è raggelato dalla notizia. Oggi chiederà spiegazioni all’azienda ritenendo scandalosa l’ipotesi che abbia riconosciuto un ingaggio da 100 mila euro lasciando i lavoratori in cassa integrazione. “C o nvo ch e r ò una riunione con i vertici aziendali – annun – cia Bruno Bifronte della Uilcom – dire che ci sentiamo presi in giro è dire poco”.
By Tommy giovedì 22 settembre 2011 - 17:25 |
La telefonata che cancella Einstein:neutrini più veloci della luce
Zichichi annuncia una scoperta che potrebbe cambiare le leggi della fisica e il principio di causalità
Roma, 22 set. (TMNews) - Una telefonata che potrebbe sovvertire le leggi della fisica e le teorie dei più grandi scienziati, perfino quelle di Einstein. E' quella che, come scrive il Giornale, arriva verso sera dal professor Antonio Zichichi. Lo scienziato, che è autore del progetto che fa viaggiare i netrini prodotti dal Cern fino al Gran Sasso, parlando al giornalista esordisce senza mezzi termini: "Mi ascolti. Qui gira voce di una scoperta straordinaria. Lei conosce i neutrini?" Secondo Zichichi nei settecentotrenta chilometri di viaggio sottoterra i neutrini, che hanno una massa infinitesimale, hanno raggiunto il "traguardo" prima del fascio di luce, che non ha massa.
"Come lei saprà un tempo si riteneva che i neutrini non avessero massa. Proprio come la luce - continua Zichichi - Cerco di spiegarle, come dice lei, in modo rozzo, semplice, quello che sembra sia successo. Se i neutrini hanno massa, per quanto piccola, a che velocità vanno rispetto alla luce? - chiede lo scienziato al suo interlocutore che risponde 'più lenti', come scrive il Giornale - Esatto. Dovrebbe essere così. Il problema che al Cern è accaduto qualcosa di imprevisto. I neutrini prodotti al Cern arrivano nei laboratori del Gran Sasso prima di quanto impiegherebbe un raggio di luce" .
E qui sta la svolta scientifica che potrebbe rendere nulle molte delle ricerche e delle scoperte dell'ultimo secolo. "Se venisse confermata - aggiunge - sarebbe la scoperta del secolo. Anzi la più grande scoperta da quando Galilei incominciò a studiare la logica che regge il mondo: logica cui si dà il nome di Scienza. Sarebbe un terremoto incredibile. La velocità della luce nel vuoto è il massimo valore che possa esistere per trasmettere segnali" . Una scoperta di questo genere "farebbe saltare uno dei pilastri fondamentali su cui si regge la nostra fisica basata sulla struttura di spazio-tempo con un totale di 4 dimensioni: 3 di spazio e una di tempo" e "il principio di causalità" .
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quello che mi lascia perplesso non è la notizia in sè. La storia della fisica o chimica è piena di certezze che parevano assodate da anni e sono finite sgretolate in un secondo.
quello che mi peplime è da chi è arrivata e a chi l'ha comunicata. non è esattamente una procedura standard.
ma leggete il commento di un lettore, scritto rigorosamente in maiuscolo e pieno di punti esclamativi come ogni delirio richiede:
NE SCOPRIRANNO ALTRE DI NOVITA' CHE SVELERANNO IL CONTRARIO DI QUANTO PREVISTO DALL'INSIGNICANTE RAZZA UMANA.........CHIEDETE A DIO E VI SARA' DATO....E' SOLO LUI IL FAUTORE DI QUESTE LEGGI...NON VORRETE CONFRONTARVI CON LUI SPERO!!! PREGATE CHE E' MEGLIO!!!
no comment
By Highrise giovedì 22 settembre 2011 - 20:41 |
Zichichi è uno scienziato e abituale collaboratore de "Il Giornale" - non ci vedo niente di strano.
In quanto alla "procedura standard" Zichichi ha chiaramente parlato di una voce che deve venire confermata, e solo in quel caso si attiverebbero eventuali procedure standard.
Diciamo cmq che probabilmente a molti roderà parecchio che uno scienziato non ateo assurga agli apici della gloria scientifica, nell'eventualità che la suddetta scoperta venga confermata. Già mi vedo Odifreddi che si butta giù da un palazzo e la Hack che strangola il suo gatto in preda alla rabbia
By Tommy giovedì 22 settembre 2011 - 21:47 |
ah è ufficialmente a loro libro paga? non sapevo non leggendo quel quotidiano.
basta che in caso pubblichino anche la smentita.
Odifreddi può darsi, la Hack la vedo troppo seria per incazzarsi per questo. anche se ognuno sbandiera la propria posizione religiosa, non credo che siamo ancora arrivati al punto di avere 2 squadre in competizione.
il discorso vale nei 2 sensi: quando sono gli atei a fare scoperte i colleghi credenti si chiederanno "ma come ci sono arrivati? chi li ha guidati? aaaah, satana!"
a me quello che interessa è che la fede non intralci la ricerca, poi quando una scoperta c'è da chi arrivi mi importa poco.
quella sopra su mediaset l'hai letta?
By Highrise venerdì 23 settembre 2011 - 01:46 |
Certo, ma dovrei meravigliarmi? Si tratta solo di
innocentissima "sexeconomics" Per quanto riguarda la fede
che potrebbe intralciare la ricerca... Impossibile, e anche
nell'ipotesi che lo fosse, al mondo non esiste un unico gruppo
di scienziati per ogni singola ricerca. Coloro che non usino un
rigoroso metodo scientifico (credenti o atei) verrebbero prima
o poi sbugiardati e surclassati da coloro che lo applicano. Non
credo che si arriverebbe mai a quel punto.
By Tommy venerdì 23 settembre 2011 - 10:41 |
sexeconomics 2
Da "La Casta delle Papi Girl", nuova inchiesta de L'Espresso. Tra le tante "fanciulle lanciate in politica" dal Premier Berlusconi - le trovate sul sito del settimanale - prendiamone una dal profilo particolarmente interessante, l'Onorevole Pdl Gabriella Giammanco ...
A Montecitorio Gabriella Giammanco è arrivata nel 2008. Giornalista al Tg4, viene imposta da Silvio Berlusconi nelle liste elettorali siciliane. Nipote del boss mafioso Michelangelo Alfano, negli ultimi tre anni (stipendio più indennità 14 mila euro al mese) ha firmato solo 11 interrogazioni parlamentari. Quasi tutte riguardano animali: il 5 marzo 2011 ha chiesto conto e ragione della morte "della cavalla Tiffany al Palio di Ronciglione", il 15 febbraio ha spiegato all'aula che "il circo Embell Riva" non riusciva "a rientrare dalla Siria" Problemi anche per il circo Bellucci rimasto bloccato in Tunisia in mezzo ai tumulti. "Le tournée all'estero dei circhi italiani si stanno confermando come dei veri e propri incubi per gli animali!", ha chiosato indignata la deputata fidanzata con Augusto Minzolini, che pure riempie di bestiole la scaletta del suo Tg1. Epperò, la giornalista lo batte: mozioni o proposte di legge che siano, la Giammanco parla sistematicamente di "fringuello, peppola, frosone, pispola e pispolone (uccelli, ndr.)" (...)
P.S. mio padre, berlusconiano convinto e totalmente acritico, insiste nel dire che le prostitute sono tutte a sinistra...
By Highrise venerdì 23 settembre 2011 - 12:29 |
Dì a tuo padre che le prostitute sono apolitiche: dove vedono soldi si tuffano come delfini da circo, indipendentemente dal colore politico.
P.S. - la notizia sui neutrini più veloci della luce è confermata dal CERN e dall'INFN che richiedono a ogni modo misure indipendenti per essere certi al 100% dei risultati ottenuti
www.agi.it/in-primo-piano/notizie/fisica-cern-corregge-einstein-neutrini-piu-veloci-della-luce
By Tommy venerdì 23 settembre 2011 - 14:44 |
sì ho sentito e la richiesta mi pare legittima
è quello che rende affascinante lo studio delle scenze: le certezze sono molte meno di quanto si creda.
ma ti rendi conto a cosa porta una scoperta del genere? da oggi Superman dirà "alla velocità dei neutrini!"
(vorrei sapere come reagirebbe Einstein)
By Tommy venerdì 23 settembre 2011 - 14:51 |
update:
se ti interessa oggi alle 16 puoi seguire in diretta la conferenza a questo indirizzo.
ht tp:/ /webcast.cern.ch/
By Tommy venerdì 23 settembre 2011 - 16:05 |
L’Aquila, Onlus della Curia sospettata di truffa
Nel dopo-sisma il vescovo dell’Aquila Giovanni D’Ercole raccomandava al sottosegretario Giovanardi la Onlus “Solidarietà e Sviluppo”, fondata dalla diocesi stessa. Secondo la Procura, l’organizzazione aveva lo scopo di truffare il fondo per la ricostruzione per 12 milioni di euro, il “fondo Giovanardi” accantonato dal sottosegretario. Dall’inchiesta emerge che i vescovi aquilani avrebbero fatto pressioni su Giovanardi per l’assegnazione della somma, nonostante i progetti della Onlus non risultassero conformi alla normativa e fossero, secondo il giudice, creati ad arte per ottenere i fondi.
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se è vero mi sa che non hanno poi dovuto pressarlo più di tanto, cooscendolo al massimo gli avranno promesso una fetta.
By Tommy venerdì 23 settembre 2011 - 16:24 |
ah ecco l'uscita di Zichichi non ha lasciato perplesso solo me:
"La polemica che attraversa gli addetti ai lavori nasce dal fatto che l’anticipazione fatta su "Il Giornale" dal fisico Antonino Zichichi ha in gran parte vanificato il lavoro scrupoloso di divulgazione dei dati della scoperta, favorendo un enorme polverone mediatico che ha rischiato di portare discredito all’intera comunità scientifica. La scoperta infatti non è di quelle che possano essere sussurrate su un giornale, e avrebbe meritato, sostengono molti ricercatori, la massima attenzione."
anche perchè gli stessi scopritori per primi ci vanno con i piedi di piombo per adesso, mentre i media hanno già messo Einstein in soffitta.
By 4rj0 venerdì 23 settembre 2011 - 17:27 |
I media fanno schifo!
Prova ne sia la notizia data oggi dal TG1: dicono che la relatività crolla, chiamano Zichichi per una videointervista, lo interrompono dopo 30 secondi e mandano un lungo servizio corredato da 3 interviste su quelli che hanno vinto il superenalotto.
E' chiaro che i media, che non sono giornalisti ma giornalai cercano solo la notiziona. Poco importa che sia una scoperta potenziale, ed altrettanto poco che potrebbe essere la scoperta del secolo. Basta che faccia sensazione e dire che crolla la teoria della relatività di einstein funziona.
By Tommy sabato 24 settembre 2011 - 12:00 |
i media ITALIANI... vuoi scommettere che altrove non si è fatto tutto questo circo?
By Tommy sabato 24 settembre 2011 - 12:45 |
Il tunnel Cern-Gran Sasso e le dimissioni della Gelmini
24 settembre 2011
Nel comunicato stampa del ministro Mariastella Gelmini a proposito della scoperta dei neurini c’è una frase incredibile
l’Italia ha contribuito con 45 milioni di euro alla costruzione del tunnel tra il Cern e il Gran Sasso. Un tunnel di 730km. Ripeto settecentotrenta chilometri. Ovviamente il superamento della velocita’ della luce e’ un grande successo della scienza. Questo e’ il comunicato del Ministero della’Universita’ e della Ricerca. Parole della Gelmini. Io invece le parole non le ho , giuro non le ho. Questa e’ la gente che ha in mano la scuola e la ricerca italiana. Le dimissioni sono troppo poco, per questi qui.
Su Repubblica si spiega cosa si intendeva per tunnel, in realtà:
Lunedì prossimo un fascio di neutrini, forse le particelle più misteriose ed elusive tra tutti gli ingredienti della materia, comincerà a viaggiare sotto terra dalla Svizzera all’Abruzzo, percorrendo in pochi millesimi di secondo gli oltre settecento chilometri che separano i laboratori europei del Cern a Ginevra da quelli dell’INFN sotto il Gran Sasso.
Prodotto artificialmente grazie all’acceleratore SPS del Cern (lo stesso di cui si servì Rubbia per le ricerche che lo portarono al Nobel), il fascio di neutrini sarà “sparato” da un tunnel a 60 metri sotto il suolo, ma durante la sua corsa penetrerà nella roccia fino a 11 chilometri di profondità. Senza lasciare alcuna traccia, però, dato che una delle caratteristiche dei neutrini è la loro scarsissima interazione con la materia: basti pensare che in ogni momento la Terra, esseri umani compresi, è attraversata da 120 milioni di neutrini per metro cubo.
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ho provato a caricare l'immagine del comunicato ma è un formato che mdn non accetta comunque la trovate in ogni articolo che ne parla.
By Highrise sabato 24 settembre 2011 - 16:10 |
www.istruzione.it/web/ministero/cs230911
Il testo è leggermente diverso ma la sostanza non cambia: DONNA! Torna in cucina!
E non mi si dica che ora anche la fisica è maschilista perchè la maggior parte dei ricercatori al CERN e al Gran Sasso sono uomini...
By Tommy domenica 25 settembre 2011 - 10:20 |
Mio padre è una causa persa, ha appena detto che la Gelmini non ha detto cazzate... Per lui Berlusconi brilla di luce proria e gli altri di destra brillano di luce riflessa perchè gli scemi e i disonesti stan tutti a sinistra...
By 4rj0 domenica 25 settembre 2011 - 15:20 |
ok che 3/4 dei politici non hanno capito una fava dei neutrini, ok che quelli che ci hanno capito qualcosa credevano che il tunnel ci fosse davvero, ma che il ministro della ricerca spari una cazzata simile è una figura di melma pazzesca
By Tommy lunedì 26 settembre 2011 - 01:29 |
una delle tante Gelminate...
By Tommy lunedì 26 settembre 2011 - 10:53 |
24 settembre 2011
L’azienda pubblica paga l’affitto
ai figli del ministro Tremonti
L'affare con l'Autostrada Pedemontana, di proprietà della Milano-Serravalle dello scandalo che ha coinvolto Filippo Penati: la società ha preso in locazione gli uffici al centro di Milano di proprietà degli eredi di mister Economia
Azioni? Obbligazioni? Titoli di Stato? Macché, quando si tratta di investire il gruzzolo di casa, la famiglia Tremonti gira alla larga dai mercati finanziari e va sul sicuro. Anzi, sul mattone. Lo rivelano i bilanci delle società controllate dal ministro dell’Economia e dai suoi parenti stretti, moglie e figli. C’è l’Immobiliare Crocefisso srl, che due anni fa, come Il Fatto Quotidiano ha già raccontato, si è comprata un intero palazzo d’epoca (tre piani) nella centralissima via Clerici a Milano. Quest’ultimo acquisto è andato ad aggiungersi agli uffici di via Crocefisso, pure questi nel centro di Milano, dove ha sede lo studio tributario fondato da Tremonti e ora affidato ai suoi storici collaboratori Enrico Vitali, Dario Romagnoli e Lorenzo Piccardi.
La vera sorpresa arriva però da un’altra società. Si chiama Nitrum e risulta intestata ai due figli del ministro, Luisa, 33 anni, e Giovanni, 26. Anche Nitrum, come vuole la tradizione di famiglia, ha puntato sul mattone. Tra l’altro possiede un intero piano di uno dei palazzi più alti di Milano, un grattacielo costruito negli anni Cinquanta in piazza Repubblica a Milano, vicino alla stazione Centrale. Ebbene, chi ha preso in affitto i locali degli eredi di Tremonti? Le carte ufficiali consultate dal Fatto rivelano che in quelle stanze si è insediata un’azienda pubblica, l’Autostrada Pedemontana lombarda. Proprio lì, al sesto piano del grattacielo milanese, si trovano gli uffici della società che sta realizzando una delle opere più costose e discusse degli ultimi anni. Una nuova autostrada che tagliando il varesotto e poi la Brianza dovrebbe diventare una nuova arteria di collegamento veloce tra il nordovest della Lombardia e Bergamo. Nel 2007 i vertici della Pedemontana, all’epoca presieduta da Fabio Terragni, hanno deciso di cambiare sede. E la scelta per i nuovi uffici, 650 metri quadrati in tutto, è caduta proprio sull’immobile di proprietà della famiglia Tremonti.
Risultato: i figli del ministro dell’Economia, tramite la società Nitrum, incassano l’affitto, che ammonta ad alcune centinaia di migliaia di euro l’anno, da una società a controllo pubblico. L’ufficio stampa della Pedemontana, contattato dal Fatto Quotidiano, ha ritenuto di non commentare né di rispondere alla richiesta di dettagli. Sta di fatto che da principio quel sesto piano era di proprietà di un istituto di credito, la Banca Carige. Nel 2001 arriva la Nitrum che all’inizio si accontenta di un leasing del valore complessivo di 3,8 milioni di euro. Nel 2009, alla scadenza del contratto, l’immobile è stato riscattato dalla società dei figli di Tremonti. Nel frattempo, a metà del 2007, gli uffici sono stati presi in affitto dalla Pedemontana, che nel suo bilancio ha spiegato il trasloco con l’esigenza di avvicinarsi alle “sedi delle istituzioni”. In effetti, non lontano da piazza della Repubblica si trova anche la sede della Regione Lombardia.
La quota di maggioranza della società Autostrada Pedemontana è di proprietà della Milano Serravalle, proprio la società tornata alla ribalta in questi mesi per lo scandalo che ha travolto Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano, fino a pochi mesi una dei più importanti esponenti del Pd al Nord. La Serravalle, a sua volta, ha come soci principali Provincia e Comune di Milano. Azionisti a parte, la Pedemontana è però legata a filo doppio al mondo politico. I finanziamenti pubblici per la nuova autostrada lombarda arrivano grazie al Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica di cui Tremonti, come ministro dell’Economia, è vicepresidente. Ma oltre a questa relazione istituzionale c’è, come abbiamo visto, anche una connection familiare: la Pedemontana paga l’affitto ai figli del ministro, Luisa e Giovanni. Gli eredi di Tremonti hanno comprato la Nitrum, che già possedeva un importante patrimonio immobiliare, a metà del 2006. Un affare tutto in famiglia. A vendere è stata la signora Tremonti, cioè la mamma degli acquirenti. Che se la sono cavata con poco: 37 mila euro.
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qui non c'è nemmeno una data, quindi non scommetto sull'attendibilità.
Carfagna intercettazioni telefoniche hard consigli sul sesso orale gelmini brambilla
Al ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna non conviene andarsene. Se andasse via davvero ritornerebbe come un boomerang lo spetro delle intercettazioni hard che la segue da due anni e mai pubblicate sui giornali. Si tratta delle intercettazioni telefoniche hard tra lei e le ministre Gelmini e Brambilla: consigli tra donne sul sesso orale. In quelle telefonate sembra che parlassero di come deliziare il dopo lavoro di Silvio Berlusconi. Alcuni paragonarono Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla a un trio degno di Monica Lewinsky. Allora il premier Berlusconi decise un giro di vite sulle intercettazioni e L’Espresso che doveva diffondere le intercettazioni, non pubblicò nulla.
Via dal Parlamento, dal Pdl e dal ministero: se davvero Mara Carfagna facesse l’en plein di addii come promesso, forse non si toglierebbe di torno uno spettro che la segue da due anni. Si tratta delle intercettazioni hard, presunte e mai pubblicate sui giornali, quelle con la coppia di ministre Gelmini-Brambilla. In quelle telefonate sembra che parlassero di come “deliziare” il dopo-lavoro di Silvio Berlusconi.
Secondo quanto scrive Fabrizio d’Esposito sul Riformista tra Palazzo Chigi e Palazzo Grazioli le voci di corridoio rimbombano sul ministro delle Pari Opportunità più o meno così: «Mara? Non le conviene andarsene…».
Si fa presto a captare il riferimento, proprio a quelle intercettazioni, a quei consigli tra donne sul sesso orale. Alcuni paragonarono Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla a un trio degno di Monica Lewinsky che fece tremare lo studio ovale all’allora presidente Usa Bill Clinton. Dagospia disse che «l’Apocalisse era vicina». Altri si indignarono perché Lady Carfagna era arrivata dai palchi tv al ministero, forse passando per altre stanze.
Allora il premier Berlusconi decise un giro di vite sulle intercettazioni e a fatica, dopo qualche mese, il sexgate all’italiana scemò. L’Espresso, che doveva diffondere le intercettazioni, non pubblicò nulla. E adesso, se il ministro Carfagna, la “Signora” come l’ha chiamata irato il premier dopo aver saputo del bye bye annunciato, andasse via davvero cosa le ritornerebbe come un boomerang se non questo fantasma hard?
By Tommy lunedì 26 settembre 2011 - 18:58 |
l'ultima sparata...
Credo, da cattolico, che l'omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi.
(Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, settembre 2011)
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A parte che nell'ultima frase si contraddice da solo il che la dice lunga sulla coerenza del personggio, ma non sarà che dice così perchè difendere il berlusca gli conviene? poi certo, magari lo pensa davvero, d'altra parte per loro anche la pedofilia è meno grave dell'omosessualità. (per la serie:"portare acqua al proprio mulino"
cmq alla faccia della distinzione tra stato e chiesa...
By 4rj0 martedì 27 settembre 2011 - 10:38 |
il fatto è che parliamo anche tanto di Berlusconi, quando Vendola, per dirne uno, non ha mai nascosto i suoi rapporti omosessuali di gruppo, nè si nasconde quando va in giro con giovanissimi nella macchinona
anche l'ultima faccenda è partita dalla corruzione di un consigliere regionale pugliese di sinistra, ed è finita poi nuovamente su Berlusconi.
buffo che Repubblica, di sinistra e che difende i la separazione tra stato e chiesa chieda la scomunica di Berlusconi.
gira e rigira basta che finisca in mezzo Berlusconi.
By Tommy martedì 27 settembre 2011 - 12:58 |
per questo dico che la sinistra italiana con il comunismo vero e proprio non c'entra più niente, il comunismo era ateo, qui invece tra destra e sinistra non vedo differenza in tal senso.
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Spalato, tre turisti italiani evitano il carcere
"Noi come Silvio, salviamo le prostitute"Colti in flagranza di reato mentre tentavano di abbordare tre squillo si difendono citando il premier: assolti
di LAURA LONGO
A VOLTE basta il nome del Presidente del Consiglio per scongiurare il carcere. Così è accaduto ai tre turisti italiani di Ancona colti in flagranza di reato dalla polizia di Spalato, in Croazia, mentre tentavano di abbordare tre prostitute romene. Un caso di ordinaria giustizia se non fosse per l'arringa difensiva: i tre accusati avrebbero infatti dichiarato: ''E che abbiamo fatto? Che problema c'è? È quello che fa il nostro Presidente del Consiglio!''.
''Il nostro esempio - hanno precisato i tre - è Silvio Berlusconi''. La notizia ha fatto il giro del web ed è stata ripresa dal quotidiano croato Croatiantimes 1 e dal romeno ''Romaniantimes.at''. I tre italiani, in tribunale, si sono difesi affermando che non intendevano approfittare della situazione: non avevano avuto rapporti sessuali e il loro avvicinamento alla prostitute era un tentativo per aiutarle e portarle via dalla strada. Le ragazze erano infatti in ostaggio dello sfruttatore che brutalmente le teneva sotto chiave e che aveva sequestrato i loro passaporti. Spinti quindi dal loro buon cuore volevano salvarle.
Citare l'esempio di Silvio Berlusconi ha portato bene ai tre turisti. Il giudice convinto delle buone intenzioni dei tre italiani ha deciso di stravolgere radicalmente la loro posizione giuridica: da imputati, i tre italiani sono diventati testi chiave per catturare e arrestare il protettore delle tre prostitute.
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lo sapevamo tutti che sarebbe andata a finire così
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Era Volgare anziché Avanti Cristo e Dopo Cristo: bufera sulla Bbc
LONDRA, 26 SET – Bufera sulla Bbc: i tutori dell’etica della rete britannica di servizio pubblico hanno proposto di abolire le tradizionali espressioni Avanti Cristo e Dopo Cristo sostituendole con la più laica o, dicono loro, ”neutrale” Common Era o Era Volgare.
L’iniziativa ha scatenato proteste tra i cristiani tradizionalisti: ”Uno svilimento della base cristiana della nostra cultura, lingua e storia”, ha polemizzato il vescovo anglicano, ma di origini pakistane, Michael Nazir-Ali. Il sindaco di Londra Boris Johnson ha sparato a zero contro mentre alcuni dei nomi più famosi dell’emittente che si sono pronunciati per l’obiezione di coscienza.
James Naughtie, che presenta il programma Today su Radio 4, ha fatto orecchie da mercante: ”Nessuno me ne ha parlato ma se lo faranno riceveranno una risposta troppo forte per essere condivisa con i lettori di un giornale”.
Sul Daily Telegraph, che oggi rilancia la polemica, il sindaco di Londra Johnson dedica la sua rubrica all’iniziativa definendola ”puerile, assurda e senza spina dorsale” e che ”non è una banalità burocratica” perché potrebbe creare imitatori a catena, da altre testate giornalistiche alle scuole e nel resto della società.
Anche Andrew Marr, star del programma politico domenicale su Bbc1, ha fatto sapere che nel suo salotto tv AC e DC continueranno ad essere usati in linea con la tradizione. ”Dico Avanti Cristo e Dopo Cristo perché so cosa significano”, ha detto Marr. ”Non so cosa significa Common Era”.
L’inizio della Common Era (o Era Volgare) è datato dallo stesso punto di partenza del calendario Gregoriano cristiano. A differenza delle espressioni tradizionali, rimuove però ogni riferimento esplicito alla nascita di Gesù. Tra le organizzazioni che utilizzano la definizione temporale ‘politicamente corretta’ c’è la British Library, solo però ”in contesti non religiosi o multiconfessionali”.
Ma ”essendo la Bbc impegnata al rispetto dell’imparzialità, ci pare che sia meglio usare termini che non offendano o non possano alienare spettatori non cristiani”, si legge in un comunicato del dipartimento affari religiosi e etici della rete. ”In linea con la pratica moderna, BCE e CE (Before Common Era e Common Era) dovrebbero essere usati come alternativa neutrale a AC e DC”.
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Ora, ok i problemi sono altri, d'accordo, ma onestamente essendo la storia basata sui fatti, che riferisca le date utilizzando un criterio religioso mi è sempre sembrato un controsenso.
di usa sempre la motivazione "per non offendere chi crede in altre cose" ma è una motivazione debole, usata spesso dai contrari per potersi sfogare sugli altri, ma la realtà è che in certi ambiti la laicità deve essere una garanzia e la religione deve star fuori.
By 4rj0 martedì 27 settembre 2011 - 20:15 |
vabbé, Tommy.
Caso 1. galera scampata non tanto per aver nominato SanSilvio, quanto per il fatto di non essere stati colti in flagranza di reato, le avevano abbordate ma un bravo avvocato ha fatto notare che non avevano consumato nè pagato. La difesa pazzesca ha retto.
Caso 2. è una paraculata bella e buona. già il concetto di "era volgare" è da definire. Ma il tempo nel mondo si distingue in avanti e dopo Cristo, c'è poco da fare, il fatto storico centrale è quello e quello resta, che sia determinato con precisione o meno.
Invece mi pare che la tendenza sia a nascondere il fatto che la scietà in cui viviamo è profondamente radicata nel cristianesimo, ed il politicamente corretto, la cosa più stupida che si potesse inventare, è un ottimo mezzo. Auguri di stagione!
By Tommy martedì 27 settembre 2011 - 21:37 |
ROMA - Provvedimenti disciplinari per i docenti che criticano il ministro dell'Istruzione. L'idea, scrive il quotidiano L'Unità, è di due deputati del Pdl, Manlio Contento e Fabio Garagnani, che in seguito alle dichiarazioni di un insegnante, Michele Trotta ("Riformare l'esame di Stato? Prima vanno riformati i ministri Gelmini e Brunetta" ) hanno presentato, rispettivamente, un'interrogazione e un emendamento.
Contento ha chiesto al ministro, con un'interrogazione alla Camera, quali iniziative intenda adottare a livello disciplinare nei confronti di Trotta, mentre Garagnani, membro della VII Commissione Istruzione e Cultura della Camera, ha presentato un emendamento al Testo Unico sulla scuola nel quale si prevede la sospensione dall'insegnamento per almeno tre mesi di quei docenti che facciano “propaganda politica ed ideologica” nelle scuole. Emendamento difficilmente realizzabile, dato che cozzerebbe clamorosamente sia con l'articolo 21 sulla libertà di stampa e di pensiero, sia con l'articolo 33 (“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”).
FONTE LEGGO
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Tradotto; il PdL è stufo delle cazzate che fa e allora vuole impedire di farle notare.
P.S.
far notare che una cosa è incostituzionale non mi rassicura del tutto, visto che la costituzione la vogliono cambiare...
By Tommy martedì 27 settembre 2011 - 22:09 |
Preghiere non ascoltate per i fondi del restauro: il parroco «punisce» il Santo
DOMICELLA - Il santo non fa il miracolo e il prete lo castiga, mettendolo faccia a muro, come si faceva un tempo nelle scuole cattoliche. È accaduto questa mattina a Domicella, piccolo centro in provincia di Avellino tra il Vallo di Lauro e il Nolano, dove don Livio, parroco della chiesa di San Gregorio, si è fatto aiutare da alcuni operai incontrati per strada a girare, verso il muro, la statua di San Giuseppe, effige alta quanto un uomo esposta da tempo immemore nella prima cappella votiva sulla navata laterale sinistra della sua chiesa.
A far andare su tutte le furie il prelato, sarebbe stato il mancato intervento del santo dopo le sue ferventi preghiere finalizzate a racimolare la somma necessaria per ristrutturale la parrocchia. Questo almeno è quanto raccontano scandalizzati i fedeli. Pare infatti che il prelato abbia più volte cercato di coinvolgere i parrocchiani in una colletta diretta a raccogliere il denaro per necessari interventi di restauro nella cappella. Purtroppo pare che la risposta dei fedeli sia stata alquanto tiepida per cui, in ultima istanza, il prelato abbia deciso di ricorrere direttamente al padre di Gesù per ottenere un’intercessione presso la sua stessa comunità. Ieri sera il sacerdote si è rivolgersi con preghiere ferventi a San Giuseppe ma, stamattina, nulla era cambiato.
A quel punto avrebbe quindi deciso di “punire” il santo, girando la statua con il volto verso il muro. E così l’hanno trovata ieri sera i fedeli alla messa delle 18 e 30: spalle all’altare. Indignati, hanno già chiesto al prelato di rimettere a posto la statua, ma fino ad ora le loro preghiere sono rimaste inascoltate, proprio come quelle che don Livio ha rivolto a San Giuseppe.
“La mia è chiaramente una provocazione, un modo per scuotere le coscienze, la parrocchia dovrebbe rappresentare un punto di aggregazione per la comunità, tuttavia da una parte la crisi, dall’altra la disaffezione, hanno fatto sì che nessuno partecipasse ai necessari lavori che abbiamo dovuto fare in chiesa”.
Padre Livio, da qualche mese sacerdote della chiesa di San Gregorio e autore del clamoroso “castigo” a San Giuseppe, spiega il perché del suo gesto, con poche e rassegnate parole. Questa mattina il prelato ha anche incontrato il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, per fargli presente la situazione che la comunità di San Gregorio si trova a vivere e spiegare il perché del suo gesto.
Quello che il prelato si augura è un aiuto da parte della Curia, da un lato, e una maggiore partecipazione della comunità, dall’altra, in una piccola realtà dove le parrocchie, come spesso avviene, sono costrette ad autofinanziare qualsiasi iniziativa, anche improrogabili interventi edili, come avvenuto in questo caso.
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A parte la reazione da maestro elementare con l'alunno discolo, vorrei sapere se è la prima volta in vita sua che una preghiera non è ascoltata.
ovviamente ora metterà le mani nelle tasche dei fedeli invece che chiedrli ai piani alti.
By Tommy lunedì 03 ottobre 2011 - 10:06 |
Bufera alla Camera: "I medici decidono quando far nascere. Ecco perché gli oroscopi non ci pigliano"
«Gli oroscopi non valgono più niente. Oggi non si nasce più quando si deve nascere, ma quando lo decide il medico. Infatti nessun bambino nasce più di notte né durante il week end, ma per cesareo dal martedì mattina al giovedì sera. Uno non nasce sotto il quadro astrale che hanno scelto per lui le stelle, ma sotto quello scelto dal ginecologo. Ecco perché gli oroscopi non ci pigliano più, è tutto falsato».
Così ieri Melania Rizzoli, vice presidente dell'AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie) e deputato Pdl alla Camera, durante una seduta parlamentare.
Purtroppo per il genere umano la Rizzoli non è nuova ad affermazioni del genere, ecco quanto diceva a "Il Giornale" ad inizio 2010:
"Tra gli appassionati seguaci dell’astrologia infatti si sta verificando un fenomeno nuovo, di disattenzione, con una perdita consistente di lettori e fedelissimi perché, soprattutto tra i giovani, si sta diffondendo diffidenza, incredulità e sarcasmo nei confronti dell’oroscopo. […]
Scientificamente la colpa di tutto questo è dei medici ginecologi. Sono loro infatti che alterano e stravolgono completamente le previsioni astrologiche delle nuove generazioni e che le rendono assolutamente sballate e ridicole, tanto da provocare un disinteresse generale verso lo zodiaco da parte dei loro nati, i futuri adulti di domani.
Infatti questi medici decidendo loro, razionalmente ed egoisticamente, quando far nascere i nostri figli, secondo la loro agenda di appuntamenti, di impegni ospedalieri e di agibilità delle sale operatorie, scegliendo, influenzando e consigliando sempre più spesso alle madri il parto cesareo per una nascita che dovrebbe essere un evento naturale, determinano il fatto che nessun neonato da anni nasce più nel giorno, nell’ora e nel minuto predisposto e scritto nel proprio genetico e astrale […]"
Non è la prima volta che la stessa si fa notare per affermazioni assurde, la più famosa fu quella contro gli omosessuali:
"Chi di noi genitori non sarebbe d’accordo nell’augurarsi di avere un figlio maschio appassionato di belle ragazze invece che di gay? Chi di voi madri in gravidanza si augura di partorire un figlio omosessuale o chi di voi ha mai sentito una donna in attesa dire «speriamo che sia gay»? E quale figlio o figlia gay non ha prima provato con dolore, con disagio e con vergogna ad essere eterosessuale come tutti gli altri? E quanti dei suicidi tra gli adolescenti sono da imputare alla scoperta traumatica e spesso non accettata o rifiutata della propria omosessualità?"
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Poi si dice che alla camera non parlano di cose serie, malfidenti...
Quanto piglia al mese, questa, per parlare di oroscopi?
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Viareggio, orrore a messa: fedele si strappa gli occhi
Ieri a Viareggio un quarantaseienne con problemi psichici si è strappato gli occhi con le mani durante la messa. Mentre i sanitari lo soccorrevano, rimasto cosciente ha detto che “una voce gli ha detto di farlo.” Alcuni fedeli sono fuggiti dalla chiesa terrorizzati.
Il sacerdote ha poi ripreso la celebrazione concludendo velocemente l’omelia e aggiungendo “La messa è il sacrificio di Cristo, a noi oggi è toccato offrire il nostro sacrificio con l’esperienza di questo uomo.”
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fede + malattia mentale, il piatto è servito.
bisognerebbe tenere lontani i malati psichici dalle chiese, per il loro bene...
prete vegognoso, ha finito la messa usando pure quel poveraccio come esempio...
By Tommy lunedì 03 ottobre 2011 - 10:22 |
Vasco Rossi contro Nonciclopedia: azione legale, e il sito chiude.
03 ott 2011 - Vasco Rossi, per mezzo di un'azione legale, ha costretto il sito satirico Nonciclopedia.org - sorta di versione grottesca e satirica di Wikipedia - a chiudere (al momento non si sa se temporaneamente o sine die) i battenti: l'annuncio è stato dato dallo stesso portale sull'home page raggiungibile all'indirizzo nonciclopedia.wikia.com. "Nonciclopedia chiude i battenti a tempo indeterminato per colpa di quelle persone che si prendono troppo sul serio", è il comunicato della redazione, che - nella pagina dedicata alla vicenda - scende nel dettaglio, ricostruendo i passaggi salienti della vicenda:
" 3 febbraio 2010: l'avvocato manda una mail a Nonciclopedia ed una raccomandata A/R a Wikia, chiedendo di cancellare la pagina poiché gravemente diffamatoria e di fornire i dati degli utenti per procedere alla loro identificazione.
4 febbraio 2010: Nonciclopedia risponde all'avvocato, spiegandogli brevemente cos'è Nonciclopedia, che non è in grado di fornire i dati degli utenti, mostrandosi infine disponibile a eliminare dalla pagina le parti diffamatorie che saranno indicate dallo stesso avvocato, come già successo in passato con altri personaggi che hanno segnalato la loro pagina.
Per tutta risposta, l'avvocato non risponde, nonostante Nonciclopedia conservi la notifica di lettura. Nessuna traccia nemmeno della fantomatica raccomandata spedita in California, al nostro host Wikia, come indicato nella mail dell'avvocato. Così, pensando che si tratti di una finta mail come spesso capita, Nonciclopedia lascia correre, non avendo avuto nessun riscontro della veridicità della comunicazione.
18 agosto 2011: un admin di Nonciclopedia viene convocato dalla polizia postale per spiegare il funzionamento del sito. I poliziotti gli chiedono un autografo. Sul verbale.
La comunità decide di cancellare la pagina di Vasco Rossi in attesa di ulteriori sviluppi, comunicando la nostra decisione all'avvocato e spiegandogli che attendevamo una sua risposta. L'avvocato continua ad ignorarci nonostante la notifica di lettura.
settembre 2011: altri tre admin sono stati convocati dalla polizia postale per spiegare il funzionamento del sito.
A seguito di questi fatti, gli amministratori hanno deciso di chiudere il sito a tempo indeterminato"
Fonte: rockol.it
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Ma Vasco le sta provando tutte per farsi odiare? se è così questa è stata una mossa geniale!
Consiglio a wikipedia di controllare l'attendibilità della sua pagina su Vasco, magari trova qualcosa di inesatto e chiude anche quella...
By Tommy lunedì 03 ottobre 2011 - 21:00 |
Il prete vuole 200 euro per il matrimonio, esplode polemica a Brindisi
Nemmeno il prete recita messa, se in cambio non riceve moneta contante. E’ una prassi in vigore da secoli. A Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, contrarre il matrimonio in chiesa ha un prezzo preciso: 200 euro. Di essi, 170 vanno al parroco, Milko Gigante; 30 sono per l’organista. Gli sposi, qualche giorno prima della data fatidica, firmano un vero e proprio contratto. Vi è scritto che sarà suonata solo musica liturgica, che sono da evitare flash molesti, coriandoli, fuochi d’artificio, coriandoli e quant’altro possa in qualche modo arrecare danno (materiale o spirituale) all’edificio. I futuri sposi, inoltre, si impegnano a pagare prima che la messa venga celebrata.
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Dalle offerte minime di 5 euro perchè non vogliono monete, a queste cifre per un matrimonio, che già di suo non è economico.
oh quando c'è da intascare...
matrimonio civile e fanculo a tutti.
By Highrise martedì 04 ottobre 2011 - 04:38 |
Tommy, verranno giorni in cui saranno i sacerdoti e lo Stato a
pagare gli sposi pur di celebrare un matrimonio ogni tanto, e
non per via del matrimonio civile ma semplicemente perchè
nessuno avrà più alcuna intenzione di fare il grande passo (nel
vuoto) ...oggi siamo solo all'inizio, in seguito ci sarà da ridere
By Tommy martedì 04 ottobre 2011 - 17:38 |
son qui che aspetto...a quel punto per rifarsi accetteranno pure la poligamia
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Neutrini più veloci della luce, per i fisici di Boston non è vero
Cohen e Glashow: l'esperimento Opera del Cern è inconsistente con l'ipotesi di particelle superluminali
Roma, 4 ott. (TMNews) - Dopo la notizia della scoperta dei presunti neutrini più veloci della luce avvenuta al Cern di Ginevra i fisici delle particelle si sono alacremente messi al lavoro per confermare o confutare la scoperta e sono stati pubblicati più di venti articoli sulla questione, uno dei quali sembra smontare l'ipotesi della velocità superluminale.
Come si legge sul quotidiano spagnolo El Pais due fisici della Boston University, Andrew Cohen e il premio Nobel Sheldon Glashow, hanno sottolineato come se veramente fosse stata superata la velocità della luce i dati ottenuti dall'esperimento Opera avrebbero dovuto essere diversi: in particolare, dei neutrini ftl ("faster than light", ovvero superluminali) avrebbero perso energia molto rapidamente durante il viaggio e Opera sarebbe stato in grado di rilevare solo quelli di energia inferiore a un limite determinato.
Cohen e Glashow - che non menzionano parametri tecnici di misura di distanza o velocità ma si rifanno solo alle leggi della fisica - fanno notare che una particella non può disintegrarsi dando come risultato una particella identica a se stessa più altre particelle, perché il risultato darebbe una massa o una energia maggiori dell'originale in violazione della legge di conservazione; un neutrino superluminale potrebbe invece decadere in un neutrino "normale", con una energia minore, e altre particelle cosa che succederebbe solo ai neutrini con una energia iniziale superiore a una certa soglia.
Questi dunque non sarebbero sopravvissuti al viaggio dal Cern al Gran Sasso ma sarebbero decaduti dando luogo a neutrini a energia più bassa: Opera ha tuttavia rilevato una distribuzione delle energie inconsistente con questa situazione, ovvero anche neutrini ad alta energia che non avrebbero dovuto essere presenti. In base a questa sola deduzione teorica il risultato dell'esperimento viene ritenuto sicuramente falsato da un errore di misura - peraltro ancora da scoprire - ma Cohen e Glashow hanno auspicato comunque la ripetizione dell'esperimento in altri laboratori.
By Tommy martedì 04 ottobre 2011 - 20:58 |
parlando di nonciclopdia avevo scritto che magari avrebbe fatto chiudere anche wikipedia.
grazie alla legge bavaglio:
"Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
rischia di succedere davvero, già ora non è accessibile, se si apre si legge questo comunicato:
Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue, che può essere consultata in qualunque momento senza spendere nulla.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi"
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia
By Tommy giovedì 06 ottobre 2011 - 00:48 |
“La Gelmini nasconde i dati sui disabili”
5 ottobre 2011
La denuncia della Federazione italiana superamento handicap
“Da oltre due anni il ministero della Pubblica istruzione ha posto l’embargo su tutti i dati che riguardano i bambini e i ragazzi con disabilita’ presenti nelle scuole italiane: quanti sono, dove sono, quanti siano effettivamente gli insegnanti di sostegno, come siano composte le classi, il numero di alunni per classe e il numero di disabili per classe. Da due anni regna il buio”. E’ quanto denuncia la Fish, Federazione italiana superamento handicap.
IL MONITORAGGIO – “Eppure il costante monitoraggio sulla qualita’ dell’inclusione scolastica e’ un obbligo previsto per legge e confermato dalla Convenzione Onu ratificata anche in Italia nel 2009. Un obbligo di chiarezza e trasparenza verso il paese e verso lo stesso Parlamento che si attende una relazione annuale, non estemporanee dichiarazioni settimanali. Una condizione per poter programmare e correggere interventi e politiche”. Forse, ipotizza la Fish, “i dati esistono ma sono troppo destabilizzanti; forse mettono in evidenza il crollo del sostegno, il sovraffollamento delle classi, il numero elevato delle persone con disabilita’. Di fronte al silenzio prolungato, le supposizioni sono le piu’ grigie, anche perche’ alimentate da esperienze quotidiane non certo positive. Bene ha fatto l’onorevole Letizia De Torre a presentare una specifica interrogazione al ministro della Pubblica istruzione, richiedendo quei dati. Ora si attende la risposta e soprattutto una compiuta relazione da parte del ministero”.
By Highrise giovedì 06 ottobre 2011 - 01:10 |
Ma quand'è che l'Italia finisce sotto amministrazione fiduciaria dell'Unione Europea? Credo che persino i capotribù dell'età del bronzo fossero più capaci e abili della feccia politicante che ci ritroviamo oggi. E mi riferisco a tutti, sinistra centro e destra.
By Tommy giovedì 06 ottobre 2011 - 11:20 |
praticamente per rimanere in tema stai dicendo che anche l'italia ha bisogno di un insegnante di sostegno...
By Tommy giovedì 06 ottobre 2011 - 15:42 |
Berlusconi: Pdl? Chiamiamolo "Forza gnocca" . Donne Pd: offensivo
Il premier scherza con i suoi ma sulla battuta scoppia la polemica. Distinguo anche tra le deputate del Pdl
Roma, 6 ott. (TMNews) - "Cambieremo nome al partito perché non è nel cuore della gente. Sto facendo degli studi, accetto suggerimenti" E' quanto ha detto il premier Silvio Berlusconi conversando con alcune decine di parlamentari in aula alla Camera, con i quali ha poi scherzato: "il nome che avrebbe più successo mi dicono sia quello di Forza Gnocca" .
Una battuta che ha sollevato l'ira di molte donne parlamentari e qualche distinguo anche all'interno del Pdl. "Nel giorno in cui si celebrano i funerali di cinque donne a Barletta, ci auguriamo - ha affermato la portavoce della Conferenza delle donne del Pd Roberta Agostini - che non rispondano al vero le espressioni volgari e offensive della dignità delle donne attribuite al premier. Sarebbero una'offesa ai sentimenti di un Paese sempre più piegato da una crisi che ha risvolti drammatici per milioni di persone, in particolare proprio per le donne, che sono le più esposte ai fenomeni di precarietà e marginalizzazione" .
Anche la deputata del Pdl Barbara Saltamertini ha preso le distanze dallo scherzo di Berlusconi: "Conosciamo e apprezziamo tutti l'ironia e la grande simpatia del presidente Berlusconi, ma a volte anche la battuta più riuscita può risultare fuori luogo e poco spiritosa come accaduto oggi parlando sull'ipotesi di individuare un nuovo nome per il nostro Partito. In questo momento non dobbiamo prestare il fianco a facili strumentalizzazioni" .
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il problema con berlusconi è che quando si legge una sua citazione bisogna leggere l'articolo per capire con certezza se è una frase sua o una battuta, proprio sono quasi indistinguibili... anzi spesso le più ridicole sono quelle vere, i comici hanno vita difficile con lui...
By Tommy giovedì 06 ottobre 2011 - 22:58 |
LEGHISTA INSULTA DEPUTATA IN AULA: "FATTI SC...ARE"
ROMA - «Fatti scopare che è meglio»,l'insulto-choc arriva in Aula alla Camera al margine di una seduta dedicata alle intercettazioni. La novità è che il resoconto dell'insulto vine diffuso via twitter da Andrea Sarubbi che fa quasi una telecronaca dell'accaduto.
È la tarda mattinata. Il premier racconta barzellette ai deputati del Pdl nell'aula della Camera, durante la sospensione dei lavori sul ddl sulle intercettazioni. Sarubbi che, denuncia in Aula l'andazzo e poi scrive su twitter: «Berlusconi che racconta barzellette e noi qui ad aspettare cosa fare. Roba da matti». Alessandro Bratti poco dopo aggiunge: «Mentre l'Italia affonda Berlusconi racconta barzellette in Aula. E tutti i suoi lacchè attorno..». «Nooo! - aggiunge Sarubbi poco dopo - continuano tutti a ridere. Noi li guardiamo increduli. Furio Colombo si arrabbia». Il parlamentare poco dopo prosegue il racconto su twitter: «Situazione grottesca, surreale». Lucia Codurelli, deputata del Pd protesta urlando. Dai banchi della Lega si leva una voce: «Fatti scopare, che è meglio». Anche Pierangelo Ferrari riferisce l'increscioso episodio e commenta: «La risposta mancata doveva essere 'Fatti castrare!'».
La vicenda scatena proteste e interventi con il capogruppo del Pd, Franceschini, che si rivolge al Presidente della Camera, Fini, perchè vengano presi provvedimenti e la deputata del Pd che aggiunge: «Purtroppo in questi anni sono stati diversi i momenti in cui la maggioranza ha discreditato il Parlamento ma quanto avvenuto stamattina è di una gravità inaudita e il Presidente della Camera non può non intervenire». La sua collega di gruppo Pina Picierno dice a fine giornata: «I deputati leghisti sono misogini e ossessionati dal sesso al pari dei primitivi».
By Tommy sabato 15 ottobre 2011 - 09:28 |
Fincantieri licenzia operai e assume il leghista condannato a 4 anni per tentata concussione
di Ferruccio Sansa
Mentre a Sestri Ponente si protesta per centinaia di posti di lavoro a rischio, ecco che viene deliberata la nomina nel consiglio di amministrazione di Alessandro Agostino, architetto fedelissimo di Bossi. La Corte d'Appello lo ha interdetto dai pubblici uffici. Suo padre Vittorio, sindaco di Chiavari, nello stesso processo è stato condannato a 6 anni e interdetto a vita dai pubblici uffici. Ma non si è dimesso
Fincantieri minaccia di licenziare centinaia di operai, ma intanto assume i leghisti amici di Bossi. Persone condannate in appello a quattro anni di reclusione per tentata concussione (più interdizione perpetua dai pubblici uffici).
Ieri gli operai dei cantieri di Sestri Ponente hanno di nuovo manifestato a Genova. Dopo l’incontro con il Governo ancora nessuna garanzia, nessuna commessa. Insomma, sono a rischio 800 posti di lavoro, più di duemila se si contano i dipendenti delle ditte esterne. Ma proprio lo stesso giorno da fonti interne a Fincantieri arriva la notizia di una nuova “assunzione”: il 22 settembre Fintecna (cioè il ministero dell’Economia di Giulio Tremonti, amico della Lega) ha deliberato la nomina del nuovo collegio sindacale e di un nuovo membro del consiglio di amministrazione di Fincantieri, una poltrona ambitissima. Per la retribuzione, ma non solo. L’incarico dovrebbe diventare effettivo il 22 ottobre.
La nomina tecnicamente deve essere ratificata, ma pare certo che il posto andrà all’architetto Alessandro Agostino, classe 1967. Ai piani alti di Fincantieri subito è corsa una domanda: “Ma chi è? Avrà le competenze per occuparsi di un’industria che sta vivendo un momento drammatico ed è sull’orlo del disastro?”, si chiede un dirigente dei cantieri. La risposta ai dubbi è presto data: si tratta di un architetto di Chiavari, figlio del sindaco della cittadina della Riviera ligure. Da una visura camerale Alessandro Agostino non pare avere competenze specifiche. È un architetto che si è occupato prevalentemente di società immobiliari.
Ma il curriculum di Agostino è anche un altro. Come ricordano le cronache giudiziarie liguri, l’architetto nel febbraio scorso è stato condannato in appello per tentata concussione a 4 anni, nonché all’interdizione perpetua dai pubblici uffici nel caso Previ. Uno scandalo che ruota proprio intorno a un ex cantiere navale, e forse per questo è stato ritenuto che avesse una competenza nel settore e fosse la persona più adatta a occuparsi di Fincantieri. Nello stesso processo era stato condannato anche suo padre, Vittorio, sindaco di Chiavari. La Corte d’Appello ha inflitto al primo cittadino una pena di 6 anni. Ed ecco un paradosso: certo, la condanna non è definitiva, ma un comune di decine di migliaia di abitanti, una vera e propria città, è guidato da un sindaco che in Appello è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
In una Liguria ormai abituata a tutto, però, nemmeno questo fa più notizia. Anzi, la Lega ha deciso di puntare tutto sulla famiglia Agostino, con il giovane Alessandro che ricopre la carica di segretario cittadino del partito di Umberto Bossi. A Chiavari la Lega ha una testa di ponte importantissima. Da qui veniva Maurizio Balocchi, uomo chiave del Carroccio, tesoriere degli anni d’oro, nonché anima delle sfortunate imprese finanziarie degli uomini di Bossi: prima la banca Credieuronord, che senza l’aiuto di Gianpiero Fiorani (il furbetto del quartierino) stava finendo a gambe all’aria. Poi il Bingo del Carroccio, che non ebbe certo fortuna.
Ma è soltanto l’inizio: alla morte di Balocchi, il suo posto è stato preso da Francesco Belsito. La sua è stata una carriera folgorante: Belsito ha iniziato come buttafuori delle discoteche di Genova, poi nel 2006 è diventato autista e collaboratore tuttofare di Alfredo Biondi. Quindi il grande salto: Belsito diventa il custode dei segreti finanziari del Carroccio e in particolare della famiglia Bossi che lo vuole come amministratore dell’Editoriale Nord. Così Belsito vola a Roma: prima viene scelto per la poltrona di vice-presidente di Fincantieri. Poi addirittura come sottosegretario alla Semplificazione Normativa.
A ogni passo, però, seguono polemiche. Qualcuno, andando a vedere il curriculum ufficiale del membro del Governo, nota una frase: “Laureato in scienze politiche”. E scoppia il caso: nei documenti depositati al cda della Filse (la finanziaria della Regione Liguria, altra poltrona su cui ha seduto) Belsito aveva dichiarato di essere laureato in scienze della Comunicazione. Ma Belsito è davvero laureato oppure no, come sostengono i suoi critici? Alla richiesta del cronista del Fatto di mostrare il titolo di studio, il neo-Sottosegretario rispose: “Ho due lauree”. Ma dove le ha prese? A Malta e a Londra. Come scrisse Il Secolo XIX, alla segreteria dell’ateneo di Genova, dove dovrebbero essere passate le pratiche per il riconoscimento delle lauree all’estero, la carriera universitaria di Belsito risultò “annullata”.
Non basta: è di pochi mesi fa la protesta degli agenti della questura di Genova che notarono una Porsche Cayenne nera fiammante che occupava i posti riservati alle auto di servizio della Polizia. Ci volle poco per scoprire che l’auto era quella in uso all’onorevole Belsito. Anche se intestata a una società di noleggio di Roma.
Intanto Belsito sedeva indisturbato sulla poltrona di Fincantieri. Con un paradosso: eccolo in prima fila alle manifestazioni degli operai dei cantieri di Genova che protestavano contro le scelte del consiglio di amministrazione della società. In pratica Belsito manifestava contro se stesso. Finché, visto che era anche sottosegretario, ha deciso di lasciare la poltrona di Fincantieri. A un suo fedelissimo. Proprio Alessandro Agostino, il suo collaboratore.
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e dopo il casino della nomina senza elezioni che ha spaccato lo stesso partito, eccone un altra.
ormai è chiaro che la lega urla contro gli altri per poi fare i suoi comodi, e anche molti loro fedelissimi elettori hanno mangiato la foglia.
By Tommy lunedì 17 ottobre 2011 - 17:33 |
Maria, non vergine ma “giovane donna”: la nuova Bibbia piacerà al Vaticano?
21 aprile 2011
I vescovi americani forniscono una nuova traduzione del profeta Isaia.
La filologia biblica è un’attività di indubbia importanza e potente valore per la Cristianità:
si tratta infatti di rapportarsi al testo sacro con rispetto delle fonti e in maniera più fedele possibile, senza dimenticare l’attualizzazione e la comprensibilità del testo per il mondo moderno. Si tratta di mantenere intatto il messaggio rendendolo comprensibile e accoglibile anche dalle persone che oggi abitano questo tempo. Ed è per questo che i vescovi di tutto il mondo si imbarcano in periodiche revisioni del testo sacro, proprio come quella che la conferenza episcopale americana propone ora.
ISAIA – Anche il mondo protestante americano sta andando incontro al fisiologico processo di aggiornamento del testo sacro, ma il cambiamento che propongono i vescovi cattolici americani – che, comunque, attende regolare approvazione presso il Vaticano – rischia di fare ben più rumore.
Molto controversa la revisione di Isaia 7.14, che prediceva la nascita del Messia da una “giovane donna” piuttosto che da “una vergine”, una caratterizzazione che per alcuni critici potrebbe portare al dubbio sulla natura miracolosa di Gesù. La conferenza dei vescovi spiega di aver deciso che l’originale ebraico (“almah”) significa più correttamente “giovane” o “giovane donna” e fa notare che molte altre traduzioni moderne sono su questa linea, inclusa la Revisited Standard Version, opera monumentale degli anni ’50 che è alla base di molti usi protestanti attuali. Ma diversamente dalle bibbie protestanti, che possono essere già usate per le liturgie, l’ultima Bibbia americana non è ancora approvata per l’uso nella Messa Cattolica, visto che solo il Vaticano può consentire questa approvazione, un processo che può durare anni.
Ce ne vorrà, insomma, per capirci qualcosa.
NUOVE TRADUZIONI – Anche perchè non è poco, quel che si discute. Ovviamente la nuova traduzione non esclude che Maria potesse essere vergine mettendo al mondo Gesù, ma certo amplia di molto il campo della discussione, visto che, per essere aderente alle profezie, la storia di Gesù di Nazaret non dovrebbe più necessariamente iniziare da un concepimento verginale, come vuole il mistero di Fede, uno dei due su cui si fonda l’attuale dottrina cattolica: basterebbe una nascita da madre molto giovane. Sarà per questo che gli studiosi affermano di volersi muovere col massimo della prudenza.
I traduttori affermano che l’obiettivo è trovare un equilibrio fra due imperativi che a volte confliggono: la fedeltà all’originale greco ed ebraico, e la leggibilità che onori la sensibilità del pubblico del 21mo secolo. “Siamo stati molto attenti mentre lavoravamo, perchè non vogliamo cambiare la parola di Dio velocemente o senza pensarci”, ha detto il capo della commissione di traduzione internazionale. “Ma proprio perchè la Bibbia è un documento senza tempo, vogliamo parlare ad ogni generazione, e mentre l’inglese cambia e capiamo di più sulla parola della Bibbia, vogliamo essere in grado di mettere la Bibbia in un inglese che la gente usi quotidianamente.”
Come dicevamo, fedeltà all’originale e scorrevolezza nella proclamazione, con un lessico adeguato all’epoca: ma cambiare una parola può cambiare tutto. Che dirà Papa Ratzinger?
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quindi anche i dogmi possono essere aggiornati in base al costume dei tempi?
cioè, te la spacciano come una verità rivelata poi loro per primi cambiano idea sui punti chiave...
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"Omosessualità da curare"
Bufera sulla Curia
La Chiesa e la legge
sulla parità. Bresso:
tesi anti-scientifiche
MAURIZIO TROPEANO
torino
Chi con metodo scientifico coltiva la tesi che l’omosessualità sia curabile non può venir discriminato, censurato o ostacolato (anche nell’accesso ad eventuali finanziamenti) da una legge regionale di divieto di ogni forma di discriminazione». Il centro cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino ha inviato al presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, le sue osservazioni sulla proposta di legge sulla parità di trattamento presentata dalla consigliera regionale Mercedes Bresso.
Il parere dell’Arcidiocesi era stato espressamente richiesto dall’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ed è stato inviato lo scorso 22 settembre. Il punto di partenza della Chiesa non è nuovo perché ribadisce la richiesta che l’approvazione di quella proposta non deve servire come «pretesto per tradurre in norme legislative l’ideologia del “Gender”». E non è una novità la rivendicazione del fatto che la famiglia fondata sul matrimonio monogamico uomo donna non possa essere considerata solo come una delle tante unioni o convivenze possibile. E’ forte, invece, la rivendicazione del diritto di affermare e insegnare che la «distinzione tra maschile e femminile non è solo un fatto di cultura ma anche di natura». Ed è ancora più forte la difesa della tesi dell’omosessualità come malattia.
Apriti cielo. Bresso, che come presidente della giunta tra il 2005 e il 2010, si vide bloccare dai cattolici del Pd il disegno di legge della sua giunta contro le discriminazioni adesso va all’attacco: «La Chiesa sostiene teorie smentite dalla comunità scientifica da decenni». E spiega: «L’omosessualità non è una malattia o un comportamento che necessita di cure o riabilitazioni di alcun genere. E questa è un’evidenza scientifica. Di questa certezza il servizio pubblico non può far finta di nulla».
Bresso sottolinea come «la proposta di legge si prefigge di eliminare ogni tipo di discriminazione non solo quella ai danni dei gay». Monica Cerutti, capogruppo di Sel, parla di «un «brutto segnale da parte della Curia torinese la presa di posizione contro l’ideologia di genere: è molto discutibile richiedere che “l’ideologia del gender” non si traduca in atti legislativi». Per Fabrizio Biolé, vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle, quella della «Curia di Torino sono affermazioni inopportune, uno scivolone. Sono sicuro che sua Eccellenza conosca perfettamente i principi su cui si basa la nostra libera e laica Repubblica».
Augusta Montaruli, vicecapogruppo del Pdl, invece si schiera a fianco della Curia guidata da monsignor Nosiglia: «La proposta della Bresso non è un provvedimento volto a cancellare le discriminazioni ma semmai una misura ideologica che mette sotto accusa la famiglia tradizionale svilendone il ruolo. Si tratta di un escamotage per arrivare al riconoscimento giuridico delle unioni tra persone dello stesso sesso che non ci può trovare assolutamente favorevoli».
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vergogna.
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Rifiutati 250.000 dollari dall’American Cancer Society perché ‘atei’?
Anche se non dichiarato esplicitamente, sembra proprio così, come riportato da Alternet. La vicenda è accaduta qualche mese fa. Todd Stiefel, filantropo e fondatore della Stiefel Freethought Foundation, che fornisce sostegno finanziario ad organizzazioni atee e di beneficenza, si è posto l’obiettivo di coagulare sotto l’egida della Foundation Beyond Belief, i vari gruppi locali di non credenti sparsi sul territorio nazionale a sostegno della imminente iniziativa dell’American Cancer Society denominata Relay for Life. Tramite la sua fondazione ha fatto una prima offerta di 250.000 dollari, con l’intento di arrivare a 500.000 con le donazioni personali. Tale offerta sembrava fosse stata approvata inizialmente dall’American Cancer Society. Ma dopo i primi contatti positivi la vice-responsabile della campagna Relay For Life, Reuel Johnson, ha cominciato a non rispondere alle ripetute e-mail e telefonate che Stiefel le faceva. Alla fine l’offerta è stata rifiutata con la motivazione ufficiale che il programma è incentrato su sponsor aziendali, che esclude quindi le organizzazioni no profit, nonostante associazioni come Girl Scouts, Phi Kappa Theta e DeMolay International partecipino invece a tutti gli effetti alla campagna. Anche se non espressamente dichiarato, è forte il sospetto che l’American Cancer Society non voglia legare il suo nome ad una associazione atea.
Daniele Stefanini
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se questo è vero siamo alle comiche.
la chiesa accetta tranquillamente soldi dai dittatori, ma organizzazioni che dovrebbero avere come obiettivo primario la ricerca per sconfiggere malattie e salvare vite, che dipendono anche dalle offerte e che quindi dovrebbero badare solo al fatto che siano soldi puliti, si permettono il lusso di rifiutare offerte se vengono da atei. poi non devo dire che la religione può far male al cervello.
cos'è, se si permette agli atei di fare cose utili, i credenti non si possono sentire superiori?
By Tommy lunedì 17 ottobre 2011 - 21:41 |
In carcere il parroco che vuole le donne prete
17 ottobre 2011
Dopo una marcia in Vaticano è finito in manette
Padre Roy Bourgeois, un prete cattolico di 39 anni, è venuto a patti con la propria coscienza sentendo di dover appoggiare l’ordinamento delle donne all’interno della struttura ecclesiastica. L’uomo si è manifestato contro la discriminazione sessuale, presa di posizione che gli costa non solo le dimissioni, ma anche una scomunica e un arresto in Vaticano.
I SUPPORTER - Nelle scorse settimane la Women Ordination Conference (WOC) ha lanciato una petizione s Change.org per supportare non solo padre Bourgeois, ma anche tutti i cattolici che credono che le donne meritino gli stessi diritti degli uomini all’interno della Chiesa come istituzione.. “Non posso parlare apertamente delle ingiustizie nella società e nello stesso tempo restare in silenzio davanti a questa ingiustizia nella mia chiesa”, ha affermato Bourgeois. La WOC desiderava che il Vaticano sapesse dell’impregno di questo prete e che lo sostenesse contro le minacce di essere buttato fuori dalla chiesa per aver sostenuto la causa femminile. Rispetto alle minacce di dimissione forzata, Bourgeois ha risposto in una lettera: “Dopo lunghe riflessioni, studio e preghiera, credo che l’insegnamento della nostra Chiesa che esclude le donne dal sacerdozio sfidi sia la fede che la ragione e non regge ad un esame. Questo insegnamento non ha nulla a che fare con Dio, ma con gli uomini, ed è radicata nel sessismo. Il sessismo, come il razzismo, è un peccato e non importa quanto duramente si può tentare di giustificare una discriminazione contro le donne, alla fine, non è la via di Dio, ma quella degli uomini che vogliono mantenere il loro potere “.
LA RICHIESTA – La richiesta del prete e quella del suo avvocato è di prendere in considerazione un aggiornamento della Chiesa Cattolica Romana. Negli ultimi dieci anni, 120 sacerdoti e 10 vescovi donne sono state ordinate dalla Chiesa Cattolica Romana Women Priests, grazie alla coraggiosa sfida dei loro fratelli sacerdoti che credono che la chiamata a servire Dio si estenda ad entrambi i sessi. Bourgeois cita sondaggi secondo i quali la maggioranza dei cattolici sosterrebbe l’ordinazione delle donne, mentre altri sacerdoti che condividono le sue idee tacciono per paura di affrontare il “licenziamento” e la scomunica, mentre il Vaticano e il Papa continuano ad aggrapparsi a pratiche tradizionali radicati nel sessismo. Un atteggiamento aspramente criticato dalla Roman Catholic Women Priests: “Il Vaticano non scomunica i preti pedofili che hanno violentato e sodomizzato dei giovani cattolici e non punisce i vescovi che hanno coperto questi casi”, ma scomunicano i preti a favore dell’ordinamento delle donne.
L’EPILOGO - La vicenda si è trasformata in qualcosa di grottesco quando è stata diffusa la notizia dell’arresto del reverendo Roy Bourgeois: dopo una marcia in Vaticano con due sostenitori per chiedere la parità dei sessi a livello di ordinamento, la polizia lo ha portato via in macchina. Secondo l’avvocato Bill Quigley, la polizia ha cercato di portar via con la forza i cartelli di protesta dei manifestanti, che hanno però resistito. Quali siano le conseguenze per Roy Bourgeois ancora non lo sappiamo, ma a questo punto è prevedibile la scomunica. Tutto ciò solo per aver difeso i diritti delle donne all’interno della Chiesa: come commenterà Ratzinger?
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Capito per cosa ti mette in galera il vaticano? i pedofili van coperti, questi invece vanno condannati...
By Highrise venerdì 21 ottobre 2011 - 13:41 |
www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/10/21/AOgWlfFB-popolo_gheddafi_lasciato.shtml?hl
Fine della storia per il rais e i suoi figli che hanno spadroneggiato per anni su una nazione, la Libia, intrisa di petrolio e con una popolazione poco numerosa che avrebbe potuto vivere in un paradiso in terra e invece è ridotta a uno schifo. Ciò che più mi lascia perplesso è la totale mancanza di discernimento nel governare la Libia, specialmente dopo aver visto cadere dittatori come Saddam... non è che ci volesse poi tanto a varare le giuste riforme in modo da dare una boccata di respiro al popolo libico che ha finito per odiarlo così tanto da volerne perfino buttare ai pesci il cadavere in modo da non dargli una tomba sul suolo nazionale. Una fine davvero ingloriosa, considerando anche che non mancherà a nessuno (a parte forse Chavez, che sta per raggiungerlo per via della sua malattia - il quale a sua volta mancherà solo a Fidel Castro che anche lui ha un piede e mezzo nella tomba. Personalmente confido che schiattino presto anche alcuni leaders di altre nazioni come Corea del Nord, Iran, Pakistan e simili.
Tanti saluti a Caronte
By Tommy venerdì 21 ottobre 2011 - 16:44 |
avrei preferito lo prendessero vivo per fargli fare la fine di saddham, ma va bene così, sapere che ha sofferto e se l'è fatta sotto mi consola.
quando è successo a bin laden c'è stto qualche buonista che diceva che non si deve gioire per la morte di un uomo, che in fondo era uno che combatteva per quello in cui credeva, che tanto non sarebbe cambiato niente... mi aspetto un'ondata simile.
ora tocca al Mullah Omar
per iran e corea del nord mi sa che a meno che non decidano di creare problemi all'occidente non interverrà nessuno, se la dovrà sbrigare il popolo.
soprattutto la situazione coreana mi interessa, sarei curioso di vedere se la fine del regime significherebbe la riunione dei 2 paesi.
Castro mi sa che ha già addestrato il figlio, anche dopo la morte di Fidel e Raul c'è da vedere cosa cambierà, ache se ovviamente non sarà lo stesso.
in fondo è la domanda che ci si fa sempre dopo la fine di un regime, non è così scontato che il futuro sia roseo, anche se peggio è dura.
Soprattutto in caso di morte naturale del leader, se han già deciso loro chi sale dubito cambi molto, a meno che il popolo non ne approfitti per una rivoluzione.
per Bin Laden la gente si lamentava che non si è visto niente, ora si lamentano che stanno facendo vedere troppo
By Tommy giovedì 27 ottobre 2011 - 19:08 |
Papa, nuova bufera con gli ebrei
Vescovo lefebvriano li accusa di deicidio
CITTA' DEL VATICANO - Nuove tempeste in vista col mondo ebraico che chiede a Benedetto XVI di rinunciare ad accogliere i lefebvriani. O noi, o loro. A minare il dialogo e guastare i rapporti con l'ebraismo ci ha pensato ancora una volta il vescovo ultra tradizionalista, Richard Williamson, uno dei quattro vescovi lefebvriani ai quali è stata tolta la scomunica nonostante le sue idee negazioniste sull'Olocausto.
Stavolta a sollevare il putiferio è stata l'ennesima presa di posizione politicamente scorretta del prelato inglese: gli Ebrei sono responsabili di deicidio, sono loro ad avere ucciso nostro Signore Gesù Cristo. Sbaglia chi dice il contrario. Monsignor Williamson in un libro apparso in questi giorni in Gran Bretagna «relativo alla problematica del rifiuto del Messia da parte degli Ebrei antichi e moderni» se la prende anche con Benedetto XVI per avere affermato nel suo secondo volume sulla vita di Gesù, pubblicato alcuni mesi fa, che «gli Ebrei non devono più essere ritenuti responsabili di deicidio, cioè dell'uccisione di Dio. Peggio - scrive il vescovo lefebvriano - il 17 maggio, il Direttore esecutivo del Segretariato per il dialogo ecumenico e gli affari interreligiosi della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, ha detto che nessuno può accusare gli Ebrei di deicidio in nessun momento storico, senza ricadere nell'esclusione dalla comunione con la Chiesa cattolica».
L'opinione di Williamson (e con lui quella di molti lefebvriani) è di bel altro segno. «L'uccisione di Gesù fu un vero "deicidio", cioè l'uccisione di Dio, perché Gesù era una delle tre Persone divine che in aggiunta alla sua natura divina assunse una natura umana». E spiega: «Quale di esse è stata uccisa sulla Croce? Solo la natura umana. Ma chi è stato ucciso sulla Croce nella sua natura umana? Nessun altro che la seconda Persona divina, cioè Dio».
Ma la lettura anticonciliare di Williamson, ampiamente condivisa all'interno della Comunità di San Pio X, non si ferma qui. Le responsabilità di Ponzio Pilato sarebbero limitate, infatti il «gentile più coinvolto, Pilato, non avrebbe mai condannato a morte Gesù se i capi degli Ebrei non avessero incitato il popolo ebraico a reclamare la sua crocifissione». Sicché solo gli «Ebrei (capi e popolo) furono i principali agenti del deicidio, poiché dai Vangeli è evidente». Poi cita San Tommaso d'Aquino e Leone XIII che «considerava che ci fosse una reale solidarietà tra gli Ebrei che reclamarono l'uccisione di Gesù e la collettività ebraica dei tempi moderni». Monsignor Williamson rivolge solo una domanda a Papa Ratzinger: «Come mai il Papa può perdere verità tanto antiche?».
A stretto giro dalla presa di posizione di Williamson, dal mondo ebraico sono partite dirette in Vaticano richieste relative a una presa di distanza. Il Congresso ebraico mondiale ma anche alcuni rabbini inglesi e francesi hanno fatto arrivare al Papa il proprio sdegno. L'accusa di deicidio finisce per alimentare la mala pianta dell'antisemitismo.
In una dichiarazione il rabbino Pinchas Goldschmidt si è appellato a Papa Ratzinger sottolineando che «non dovrebbe esserci nessun tentativo di conciliazione con chi semina il mondo con parole di odio». Il riferimento è ai negoziati in corso tra il Vaticano e la Società San Pio X per cancellare lo scisma provocato da monsignor Lefebvre. «Noi ci appelliamo alla Chiesa cattolica affinché sospenda ogni negoziato con degli estremisti, la cui tendenza è di continuare a coltivare al proprio interno il seme dell'antisemitismo».
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Una cosa buona fatta da JPII era aver fatto fuori questa gente, ma lui li ha subio reintegrati, e questo è il risultato.
Evidentemente ne condivide le idee.
a Roma c'è una comunità ebraica se avremo un ritorno all'anti semitismo con atti di violenza lo dovremo non solo a loro ma anche a chi non li combatte.
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Benedetto XVI: « Se gli atei non trovano
la fede dipende anche dai credenti»
Il discorso del Papa: «Gli agnostici alla ricerca di verità aiutano i non credenti a liberarsi dalla false certezze»
ASSISI – Elogio dell’agnosticismo “pensante”, alla Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo convocata da Benedetto XVI venticinque anni dopo il primo incontro voluto da Wojtyla. Gli agnostici che sono alla ricerca della verità, ha detto il Papa, aiutano gli atei a liberarsi «della loro falsa certezza» e insieme «chiamano in causa»gli stessi credenti, perché «non considerino Dio loro proprietà». Del resto, che gli agnostici «non riescano a trovare Dio», scandisce il pontefice, «dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio».
IN TRENO - Benedetto XVI è arrivato la mattina sul treno partito dalla stazione vaticana con trecento rappresentanti delle religioni del mondo. Molto si è parlato del fatto che non ci sarà un momento pubblico di preghiera, a scanso di “sincretismi” e “relativismi”, ma solo un “tempo di silenzio”, dopo il “pranzo frugale”, per la “riflessione o preghiera personali”, ciascuno per conto suo. Le paure dei tradizionalisti, la giornata di “riparazione” dei lefevbriani per i quali «Assisi ha umiliato la Sposa di Cristo». Ma la vera novità di quest’anno è la presenza, per la prima volta all’incontro interreligioso, di grandi intellettuali non credenti: filosofi come Julia Kristeva , Remo Bodei, Guillermo Hurtado, e l’economista Walter Baier. Julia Kristeva, in particolare, ha letto uno splendido intervento sulla “rifondazione dell’umanesimo”, anticipato oggi dal Corriere della Sera. Lo stesso rabbino americano David Rosen ha citato Isaia: «pace, pace ai lontani e ai vicini».
I VOLTI DELLA VIOLENZA - Benedetto XVI, nel suo intervento a Santa Maria degli Angeli è partito dai «nuovi e spaventosi volti della violenza e della discordia» che 25 anni dopo continuano a ferire il mondo. Da un parte c’è il terrorismo e la religione «usata come giustificazione della violenza». La religione come «causa» della violenza la si vede anche quando «la violenza viene esercitata da difensori di una religione contro gli altri». Ma tutto ciò è «un travisamento» della religione e «contribuisce alla sua distruzione». Nella storia, ha aggiunto tra l’altro il Papa, «anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza: lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura». C’è poi una seconda «tipologia di violenza», quella che è «conseguenza dell’assenza di Dio», perché «il “no” a Dio ha prodotto crudeltà senza misura, resa possibile solo perché l’uomo non riconosceva più alcuna norma e alcun giudice sopra di sé». È la violenza dei totalitarismi del Novecento, ha ricordato ad esempio il pontefice, «gli orrori dei campi di concentramento mostrano in tutta chiarezza le conseguenze dell’assenza di Dio». Ma oltre «l’ateismo di Stato» c’è qualcosa di molto attuale: «L’adorazione di mammona, dell’avere e del potere, si rivela una contro-religione, in cui non conta più l’uomo, ma solo il vantaggio personale».
IL RUOLO DEGLI AGNOSTICI – Ed è a questo punto che Benedetto XVI tira le sue conclusioni: «Ho detto che esiste una concezione e un uso della religione attraverso il quale essa diventa fonte di violenza, mentre l’orientamento dell’uomo verso Dio, vissuto rettamente, è una forza di pace. In tale contesto ho rimandato alla necessità del dialogo, e parlato della purificazione, sempre necessaria, della religione vissuta. Dall’altra parte, ho affermato che la negazione di Dio corrompe l’uomo, lo priva di misure e lo conduce alla violenza». Ebbene, «accanto alle due realtà di religione e anti-religione esiste, nel mondo in espansione dell’agnosticismo, anche un altro orientamento di fondo: persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio». Persone del genere «non affermano semplicemente: “Non esiste alcun Dio”. Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui. Sono pellegrini della verità, pellegrini della pace. Pongono domande sia all’una che all’altra parte». Ed è questo, conclude il Papa, il ruolo decisivo degli agnostici in cerca della Verità: «Tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza, con la quale pretendono di sapere che non c’è un Dio, e li invitano a diventare, invece che polemici, persone in ricerca, che non perdono la speranza che la verità esista e che noi possiamo e dobbiamo vivere in funzione di essa. Ma chiamano in causa anche gli aderenti alle religioni, perché non considerino Dio come una proprietà che appartiene a loro così da sentirsi autorizzati alla violenza nei confronti degli altri».
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le uniche frasi sensate sono quelle sugli errori di certi credenti, il resto è una barzelletta.
proprio non gli va giù che altre persone il suo dio non lo cercano e stanno bene così, anzi non ci arriva proprio.
chiunque non creda nel suo dio è una triste anima persa, sola e vuota, che soffre perchè non lo trova... ma per favore...
poi ovviamente le false certezze sono solo quelle degli atri, sono loro che hanno la presunzione di sapere la verità.
Ratzi, e se invece fossi tu ad avere questa presunzione e ad avere false certezze? no, eh?
By Tommy venerdì 28 ottobre 2011 - 09:49 |
La Chiesa cattolica fa soldi con il porno?
27 ottobre 2011
In Germania una casa editrice in mano al clero vende migliaia di prodotti a luci rosse
Una casa editrice posseduta al 100% dalla Chiesa cattolica tedesca fa lucrosi affari con l’erotismo e la pornografia. Weltbild, un’importante catena di librerie attiva anche sul mercato online, ha in catalogo migliaia di titoli inequivocabili, tra i libri che vende, e in più controlla per un terzo un portale dove vengono venduti Dvd pornografici. La notizia non è in realtà una novità, ma ha creato un piccolo grande scandalo al quale i vescovi tedeschi hanno risposto con un’indignazione più che sospetta.
AFFARI COL PORNO – Weltbild è un’importante catena di negozi dove vengono venduti libri, dischi, film, ed è posseduta completamente dalla Chiesa cattolica tedesca. Le quote della società sono suddivise tra numerose diocesi tedesche, che si dividono i discreti guadagni che Weltbild realizza. L’anno scorso l’azienda ha avuto un fatturato di un miliardo e seicento milioni di euro, una cifra importante che supporta i bisogni finanziari del cattolicesimo tedesco. Un investimento nell’editoria non è in sé strano per il clero, però ha creato scandalo la pubblicazione di quanti titoli a carattere erotico Weltbild avesse in catalogo. La notizia è stata fornita da una rivista cattolica, Pur, che ha evidenziato come più di 2500 titoli tra i libri venduti da Weltbild avessero contenuti erotici. Ma gli affari a luci rosse non finiscono qui: Weltbild controlla per un terzo un portale che vende materiale pornografico, e ha il 50% di una società che produce anche film per adulti. Un business del porno che rende più ricca la Chiesa cattolica, che già beneficia di un munifico finanziamento statale, ma che indigna i fedeli più conservatori.
REAZIONE IPOCRITA – L’inchiesta sugli affari a luci rosse del clero tedesco ha scosso molti cattolici, e ha provocato l’immediata risposta di alcuni vescovi. “Ci devono essere filtri, che impediscano la pubblicazione di materiali simili. La nostra casa editrice non può pubblicare contenuti pornografici o che incitino la violenza, e dobbiamo affrontare il caso perché non si ripeta più”, ha esclamato il cardinale di Monaco, Reinhard Marx. Anche il vicario generale della Arcidiocesi di Colonia ha rimarcato il desiderio delle sua diocesi di separarsi da Weltbild, o trasferire quantomeno le loro quote, vista la tipologia di contenuti promossi dalla casa editrice. La risposta del clero però appare molto ipocrita, visto che da tempo si sa cosa offra il catalogo di Weltbild, e quali siano le sue partecipazioni azionarie. La società è famosa, ma non appare per nulla collegata al clero, come invece subito si capisce quando si entra im un negozio delle Edizioni Paoline, per esempio. Il carattere religioso è praticamente assente, o molto emarginato, in Weltbild, e già da molti anni i circoli più conservatori del cattolicesimo tedesco tuonano contro la sua attività. Nel 2008 c’erano già stati simili polemiche, e nulla era cambiato, anzi il business a luci rosse è pure aumentato. Titoli come “Prendimi ora, prendimi qui”, “Chiamami zoccola” oppure “Il collegio delle sgualdrine” sono poco compatibili col messaggio del Vaticano sul sesso, ma fanno vendere, e pure parecchio.
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By Tommy venerdì 28 ottobre 2011 - 19:17 |
I falsi obiettori di coscienza boicottano la legge sull’aborto
Finalmente qualcuno lancia l’allarme, tra cinque anni in Italia (o Vaticalia che dir si voglia) non si potrà più abortire negli ospedali pubblici. Lo fa la Laiga (Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della 194) tra la consueta indifferenza della politica italiana. L’associazione non fa che constatare il successo del vergognoso boicottaggio che le associazioni integraliste cattoliche hanno fomentato fin dal giorno dopo la loro sconfitta referendaria del 1981.
I fatti non lasciano spazio a dubbi, nel nostro paese il medico (o il paramedico o l’anestesista) non obiettore di coscienza è una specie molto più rara del Panda. Quindi, semplicemente, negli ospedali pubblici non si potrà abortire perché non ci sarà più nessuno che garantisce il servizio di interruzione di gravidanza.
Il problema è a monte, e sta tutto nel fraintendimento della definizione di“obiettore di coscienza”; questa pratica è quanto mai legittima e rispettabile quando si parla di costrizioni legislative verso la propria etica, ma non lo è quando si parla di boicottaggio di servizi pubblici per cui liberamente si è scelto di lavorare. Non dimentichiamo inoltre che il vero obiettore di coscienza paga sempre sulla sua pelle la sua scelta a differenza di questi boicottatori che la fanno pagare agli altri, in particolare agli utenti del servizio sanitario pubblico.
Tanto per fare degli esempi concreti esaminiamo qualche caso. Alcuni esercitano obiezione di coscienza nel pagamento della quota delle tasse che lo Stato destina al sostentamento dell’esercito. Le conseguenze sono ritorsioni economiche con il susseguente pignoramento di beni mobili ed immobili. Gli ex obiettori al servizio di leva obbligatoria, invece, hanno scontato la loro scelta con l’interdizione verso tutti i mestieri che comportano l’uso di armi (poliziotto, vigile urbano, polizia forestale ecc.).
Prendiamo ora invece il caso dell’obiettore all’aborto, e stendiamo fin d’ora un velo pietoso sulla totale assenza di verifiche su quanti sono obiettori nel servizio pubblico ma abortisti nella clinica privata. Il presunto obiettore in oggetto cosa sconta nel fare obiezione? Niente, anzi, semmai evita del lavoro che scarica sugli altri colleghi. Ma il fatto è che nessuno ha obbligato questi obiettori (in realtà boicottatori) a fare i medici e tantomeno i ginecologi, è stata una loro liberissima scelta. Questa non è obiezione di coscienza, è anarchia etica.
Facciamo degli esempi di cosa succederebbe se ogni “scelta etica” legittimasse il boicottaggio di leggi e servizi pubblici. Tanto per restare in ambito medico, domani gli integralisti religiosi potrebbero costringerci a essere operati senza anestesia o a rifiutare gli antidolorifici “perché il dolore avvicina a Dio” come diceva Santa Teresa di Calcutta. Un poliziotto o un carabiniere potrebbero cominciare a scegliere quali reati perseguire e quali no in base alla loro etica personale, ad esempio un poliziotto antiproibizionista potrebbe decidere autonomamente di non arrestare gli spacciatori. Un bibliotecario anticlericale potrebbe rifiutare di dare in prestito gli autori cattolici a lui sgraditi. Un farmacista potrebbe rifiutare di vendere anticoncezionali ai ragazzi… ops, scusate, mi dicono che questo già accade!
Insomma tornando all’aborto, se l’istituzione dell’obiezione di coscienza aveva un senso quando fu approvata la legge 194 perché cambiava le regole in corso per chi esercitava la professione medica, oggi il senso non ce l’ha più perché chi sceglie di fare il medico, in particolare ginecologo e anestesista, sa benissimo che l’aborto è legale e deve essere garantito dal servizio pubblico.
Le soluzioni ovviamente ci sono, quello che manca è la volontà politica di toccare le potentissime lobby cattoliche e chi ci rimette, come sempre, sono le donne italiane, cittadine di uno stato incapace di garantire ciò che le sue stesse leggi prevedono. Tra cinque anni, se le cose non cambieranno, si tornerà alle mammane e alla migrazione in Francia, grazie anche (anzi, soprattutto) ai “moderati” politici che per non turbare i rapporti interni del loro partito, o per paura di perdere qualche voto, si guardano bene dall’affrontare tematiche laiche.
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che ci fosse un problema del genere già lo sapevo ma spero stiano esagerando perchè sennò siamo messi male... si tornerà agli aborti clandstini?
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La pillola dei cinque giorni dopo arriva tre anni dopo. E solo se non serve.
Quella della pillola dei cinque giorni dopo è una storia emblematica per il nostro paese, sempre così attento, al di là di chi lo governa, a non calpestare la sensibilità di quei pochi che vorrebbero convertire in legge l’oscurantismo della loro religione.
Partiamo dall’inizio. È il maggio 2009 quando l’Emea, l’agenzia europea del farmaco, autorizza la commercializzazione di EllaOne (ulipristal acetato), un contraccettivo d’emergenza che ritarda o inibisce l’ovulazione se assunto entro 120 ore da un rapporto a rischio. Nel gennaio 2010 la casa produttrice fa richiesta all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per ottenere i relativi permessi su suolo italiano, ma il ministro della Salute Ferruccio Fazio interrompe l’iter per chiedere che il Consiglio superiore di sanità chiarisca se Ellaone è davvero un farmaco contraccettivo o non, piuttosto, abortivo. Per circa un anno cala il silenzio sulla vicenda, tant’è che la maggior parte della popolazione italiana non sa neanche cosa sia la pillola dei cinque giorni dopo, già usata con successo dalle donne di molti paesi europei. Finché i senatori Poretti e Perduca (Radicali italiani), nel maggio 2011, presentano al ministro della Salute un’interrogazione parlamentare e la vicenda comincia finalmente ad acquisire un minimo di visibilità. Si arriva così al luglio scorso, quando il Consiglio superiore di sanità esterna finalmente il suo parere (non vincolante): EllaOne non è un farmaco abortivo e quindi non può essere somministrato in caso di gravidanza accertata. Bisognerebbe perciò prescriverlo solo dietro presentazione di test di gravidanza ematico negativo. Nonostante gli evidenti paletti posti dal Consiglio superiore di sanità, qualche solerte cattoparlamentare bipartisan ha comunque da ridire e redige una nota in cui chiede al governo di fermare immediatamente l’introduzione della pillola dei cinque giorni dopo perché «il via libera da parte del Consiglio superiore di sanità a questa pillola per la contraccezione d’emergenza è un ulteriore passo verso la trasformazione dell’aborto in contraccezione». La probabilità di successo della richiesta è scarsa, ma intanto si mette qualche altro bastone tra le ruote del progresso in modo tale da ritardare la discesa agli inferi di tutto il paese.
Arriviamo così all’inizio di ottobre 2011, quando la Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa dà finalmente il via libera alla commercializzazione pur recependo in toto il parere (non vincolante!) del Consiglio superiore di sanità. EllaOne, dunque, potrà essere prescritto esclusivamente dietro presentazione di test di gravidanza ematico negativo. Della serie: ti diamo la pillola solo se non ne hai bisogno. Ora dovremo aspettare la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e tutti i tempi burocratici connessi. EllaOne arriverà nelle farmacie italiane non prima della primavera del 2012, ossia esattamente tre anni dopo il placet europeo.
A parte il vergognoso ritardo di civiltà che costerà una quantità non stimabile di aborti (presumibilmente chirurgici, visto lo stato in cui versa una parente stretta di EllaOne, la pillola abortiva Mifegyne – ex Ru486), rimane l’assurda misura del test di gravidanza, non richiesto da alcuno dei paesi in cui la pillola è già in commercio (tanto per avere un’idea: America, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Gran Bretagna, Olanda, Finlandia, Svezia, Lituania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Danimarca, Norvegia, Spagna, Austria, Grecia, Polonia, Lettonia, Lettonia, Portogallo e Romania). L’efficacia della contraccezione di emergenza è direttamente proporzionale alla sua tempestività. Se nelle 120 ore seguenti al rapporto a rischio ci devono rientrare il prelievo venoso, i tempi di analisi, il ritiro del referto, la ricerca di un medico non obiettore che prescriva la pillola e quella di un farmacista non obiettore che la venda (a Vaticalia ne abbiamo a iosa, anche se fuorilegge), la probabilità di successo del farmaco diminuisce considerevolmente.
Così commenta la decisione dell’Aifa Silvio Viale, ginecologo di Torino che si è battuto per l’introduzione della pillola abortiva (Ru486) e presidente dei Radicali italiani: «Il test di gravidanza per assumere la contraccezione di emergenza ha l’unico obiettivo di ritardare l’intervento e renderlo meno efficace, con la conseguenza di aumentare le gravidanze indesiderate. Quello ematico è ridicolo, poiché allunga i tempi e non ha alcun vantaggio rispetto al test sulle urine. È una disposizione contro le donne e la loro salute che non verrà rispettata, tranne da chi la userà come pretesto per non prescriverla». E continua: «E’ una figuraccia, che mi auguro che il CdA dell’Aifa abbia il coraggio di rimettere in discussione: non vi è nessun Paese e non vi è alcuna agenzia del farmaco che abbiano subordinato la contraccezione di emergenza a un test di gravidanza, meno che mai ematico».
Tra un premier che ha creato un sistema di potere sulla mercificazione del corpo femminile e i continui veti oscurantisti sulla loro salute e i loro diritti (fatti salvi quelli di vendersi al miglior offerente), questo non è proprio un paese per donne.
By Tommy lunedì 31 ottobre 2011 - 21:08 |
Benedetto XVI: "Olocausto colpa degli atei"
Benedetto XVI è riuscito a trasformare il meeting di Assisi, che doveva essere un'occasione di riflessione e dialogo (tant'è che aveva invitato anche quattro non credenti, ndr), nell'ennesimo attaco ateofobico: sarebbe "l'assenza di Dio" la causa sovrana della violenza, la negazione del divino “corrompe l'uomo, lo priva di misure, gli fa perdere l'umanità"; invece, l'uso della violenza in nome della religione sarebbe soltanto “un utilizzo abusivo della fede cristiana”.
Lo scrive la UAAR in un comunicato stampa, e per bocca del suo segretario, Raffaele Carcano, sottolinea che "in nome dell’ateismo non è stata mai combattuta alcuna guerra" (a differenza, per dirne una a caso, delle Crociate, ndr) e che "i paesi con il maggior numero di atei sono anche quelli dove il tasso di criminalità è minore" .
Ma la chicca arriva ora, perchè nei suoi esempi, il Pontefice porta anche i campi di concentramento come conseguenza dell'ateismo.
C'è di che strofinarsi le mani, per Carcano (senza offesa, ma io al suo posto non avrei creduto alla ghiotta occasione servitami su un piatto d'argento, ndr) e ricordargli come i campi “sono il frutto del millenario antisemitismo cristiano. Adolf Hitler credeva in Dio, mentre gli atei erano fuorilegge durante il nazismo. Il motto della Wehrmacht era 'Dio è con noi'" e la stoccata finale "Ratzinger lo sa benissimo, avendo servito nell’esercito tedesco”.
Eh, caro Benny16, è finito il tempo in cui il Clero poteva permettersi di raccontare qualsiasi patacca al popolo bue, ignorante e servile. Se l'ateismo si va sempre più diffondendo nel mondo, cosa che ammette e preoccupa lo stesso Papa, è anche per colpa di questa Chiesa sempre più autoreferenziale, chiusa, arcaica, retrogada ed avversa al dialogo e all'apertura.
E sia chiaro, prima che qualcuno si senta offeso, non mi permetterei mai di criticare la Fede o la Religione, solo osservo come ancora una volta in sua vece si pretende di distorcere la realtà, di demonizzare chi non crede o crede in modo diverso.
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Certo Ratzi, tutti i mali del mondo sono colpa di noi atei brutti sporchi e cattivi... peccato che questa volta mi sembra il bambino che spacca il vetro e dice: "è stato lui!" .
il bue che dà del cornuto all'asino.
dei rapporti tra chiesa e nazismo ho già scritto altrove, inutile ripetere tutto, la cosa si commenta da sola.
By Highrise mercoledì 30 novembre 2011 - 23:42 |
Le tatua una cacca sulla schiena perché l'ha tradito
Scopre un tradimento della sua ragazza: lui, un abile tatuatore, decide allora di punire l'infedele compagna, tatuandole sulla schiena un'enorme cacca con tanto di mosche che vi gironzolano intorno...
La vendetta è un piatto che va gustato freddo. Ryan L.Fitzjerald scopre di essere tradito dalla ragazza, Rossie Brovent, che lo tradisce con il suo migliore amico. Ryan è un tatuatore professionista che pensa di vendicarsi dell'affronto subito, regalando alla sua dolce e infedele metà, un tatuaggio che ricorderà per sempre. Una vendetta studiata nei minimi dettagli e, come potete notare dalla foto annessa all'articolo, riuscita molto bene.
Il ragazzo ha tatuato alla giovane un'enorme cacca di cane sulla schiena, attorno alla quale ronzano diverse mosche: la ragazza, ignara, si è fatta disegnare il tutto, anche perché era sotto l'effetto di alcolici, quindi capiva ben poco di quanto stesse accadendo. Inizialmente, i due si erano accordati sul tatuaggio, che doveva rappresentare una scena delle Cronache di Narnia, ma la sorpresa non è tardata a mancare.
Gliel'ha fatta pagare proprio con una cacca con i fiocchi, visto che il disegno le occupa interamente la schiena. La ragazza, però, ha subito preso un avvocato, per farsi risarcire del danno subito. La somma richiesta ammonta a 100 mila dollari, anche se, nel momento di ebbrezza, la ragazza ha firmato un foglio in cui si dichiarava consapevole di quanto il ragazzo le andasse a tatuare: "Il soggetto del tatuaggio, è a completa discrezione del tatuatore"
Fonte: Milanotoday.i t
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ottimo davvero
By Tyler giovedì 01 dicembre 2011 - 18:49 |
Vista, davvero eccellente Devo dire che tanta gelosia non la capisco e che la gente vendicativa mi sta sul ca22o, bah, poteva liquidarla con un bel vaffa.. adesso ci sara' da ridere col risarcimento
By Tommy venerdì 16 dicembre 2011 - 10:46 |
il sito ha pubblicato la smentita pochi giorni dopo:
Tatuaggio con la cacca? Si tratterebbe di una bufala
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Tatuaggio con la cacca? Si tratterebbe di una bufala
Diventato in poche ore un caso di grande attenzione sul web, il tatuaggio-escremento sarebbe una vera e propria bufala. Vediamo perché!
Tatuaggio con la cacca? Si tratterebbe di una bufala
„
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del tatuaggio-cacca fatto da un tatuatore alla sua ragazza infedele. L'articolo si è diffuso talmente in modo virale sia su socialnetwork che nel Web in generale, che è stato ripreso da diversi magazine online e anche da varie testate estere. Come si suol dire, la bufala è dietro l'angolo e, secondo quanto leggiamo dagli articoli di contro-risposta, la storia del tatuaggio escremento sarebbe solamente una leggenda metropolitana.
Il ragazzo si sarebbe vendicato del tradimento subito, tatuando sulla schiena della ragazza un'enorme cacca con tanto di mosche che gli gironzolano intorno: la storia, dunque, sarebbe un fake. Alcuni magazine, stupiti della viralità della notizia, hanno subito messo in atto delle ricerche per appurare la veridicità dell'accaduto. Sarebbe emerso che, in merito alla vicenda, nessuna ragazza di nome Rossie Brovent ha mai esposto denuncia e che nessun ragazzo di nome Ryan Fitzjeald sarebbe in possesso di regolare licenza di tatuatore.
By Tommy lunedì 19 dicembre 2011 - 10:22 |
Morto il leader nordcoreano Kim Jong-il
L'annuncio dei media ufficiali: attacco cardiaco. Dodici giorni di lutto nazionale. Seul, Washington e Tokio in allarme
MILANO - Il "Caro Leader" non c'è più.
Così veniva chiamato Kim Jong-il, presidente della Corea del Nord morto sabato a 69 anni per un attacco cardiaco. L'annuncio è stato dato prima dall'agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang, la Kcna, e poi dalla televisione di stato da un'annunciatrice vestita di nero che è scoppiata a piangere in diretta. Immediate le ripercussioni in tutta l'area. La Corea del Sud ha messo in allarme le forze armate e il governo giapponese si è immediatamente riunito e ha deciso di tenere contatti «serrati» con Usa, Cina e Corea del Sud, oltre che di avviare ogni preparativo «per fronteggiare» gli scenari possibili. Quanto agli Stati Uniti, tradizionali alleati dei sud coreani, stanno «monitorando la situazione: «Il presidente (Barack Obama) è stato messo al corrente, e siamo in stretto contatto con i nostri alleati in Corea del Sud e in Giappone. Restiamo impegnati alla stabilità nella penisola coreana, e per la libertà e la sicurezza dei nostri alleati», ha affermato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney in un breve comunicato. Le borse asiatiche hanno risentito negativamente della notizia, nel timore che la morte del leader nord coreano possa influenzare negativamente la stabilità dell'area: il mercato di Tokio ha ceduto l'1,26%
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immagino quanto i pianti fossero sinceri...
Beh non male come annata: Bin Laden, Gheddafi, Kim Jong-il...
mi lascia perplesso la causa della morte... "attacco cardiaco".. quindi aveva un cuore?
Si può sperare in un futuro democratico per il nord e magari una riunificazione del paese?
By Highrise lunedì 19 dicembre 2011 - 14:37 |
No Tommy, guarda che i pianti erano sinceri, ma si trattava di lacrime di felicità - vedessi come si pestavano in terra i nordcoreani per contenere col dolore fisico le risate di gioia
La riunificazione resta in ogni caso improbabile, tant'è vero che la Korea del Nord hanno cominciato proprio oggi un'esercitazione con lancio di missili a media gittata, le solite minacce.
By Tyler martedì 20 dicembre 2011 - 11:07 |
Rizzo dei comunisti italiani e' sinceramente addolorato..
Scompare Kim Jong-il, le condoglianze di Comunisti Sinistra Popolare.
comunistisinistrapopolare,com
By Tommy mercoledì 21 dicembre 2011 - 19:52 |
già, letto... e vogliamo parlare di quelli convinti che fosse morta Lil' Kim?
By Highrise (78.15.109.131 - 78.15.109.131) sabato 14 gennaio 2012 - 22:31 |
Acquista casse di legno, ci trova 80 Kalashnikov
Ha acquistato delle vecchie casse di legno per il caminetto di casa. Ma dentro c’era un’ottantina di Kalashnikov, vecchi ma sempre funzionanti. E’ accaduto a un contadino della sperduta regione russa dell’Udmurtia. Le casse gli erano state vendute per 500 rubli (12 euro) da un camionista di passaggio.
Fonte: Euronews
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Magari il camionista ha capito che il contadino voleva fare fuoco, non fare IL fuoco... si saranno fraintesi
By Highrise (78.15.109.131 - 78.15.109.131) sabato 14 gennaio 2012 - 22:39 |
Corea del Nord: lavori forzati per non aver pianto Kim Jonk il
Prezzolati per piangere la scomparsa di Kim Jong Il, non hanno versato abbastanza lacrime. La Corea del Nord sta procedendo a condanne fino a 6 mesi di lavori forzati per quanti non hanno preso parte alla cerimonia funebre del leader o, presenti, non hanno dimostrato un adeguato dolore. La notizia è pubblicata dal ‘Daily North Korea’, quotidiano d’opposizione on line basato in Corea del Sud.
Fonte: Euronews
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Ecco spiegato perchè in tanti si pestavano in terra
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