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   By Maxdanno venerdì 03 gennaio 2003 - 22:27 |
Oggi c'è stato, a Chiaravalle, il funerale di Giorgio Gaber. Non so quanti di voi hanno avuto la fortuna di vederlo a teatro, ma posso dire che a me personalmente mancherà.
Lo ho visto in televisione da Celentano, già conciato, ed era qualche anno che si sentiva poco, ma credo che con lui se ne vada un altro pezzo di storia, di cultura, di resistenza a un regime di omologazione. Un altro pezzo della storia di Milano.
Non voglio star qui a fare un necrologio, non ne sarei neanche capace. Voglio solo dire che mi mancheranno le sue storie, così urbane, così centrate sul libero pensiero.
In un periodo della mia vita in cui vedo andare avanti i furbi, gli abili arrivisti, gli egocentrici che vedono nella mia città ancora la "Milano da bere" in cui mangiare, dormire, c*gare e non dare niente, in un periodo in cui vedo che sono gli egoisti a essere rispettati e ad avere fascino, mentre il senso civico non fa che sbattere la testa contro porte chiuse, mi mancherà quella voce profonda e quella figura scomposta che diceva, in modo assolutamente bizzarro, che in fondo la realtà è una cosa seria.
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