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MAI DIRE NET Forum: ::= PARANOIE, INCUBI, DELIRI, CONFESSIONI E ONANISMO MENTALE =::: Ho cambiato maestro...
   By F_E_D_E_R_I_C_O (80.116.42.151 - 80.116.42.151) sabato 25 settembre 2004 - 01:12

Per una volta ho bisogno anch'io di un piccolo sfogo per parlare di une faccenda che non mi fa dormire... come sapete, pratico aikido, un'arte marziale tradizionale nell'impianto, non agonistica e piuttosto legata anche a elementi di filosofia orientale e comprendente elementi di lotta a mani nude e di spada, pugnale e bastone. Pratico da circa tre anni... il mio maestro, finora, è stato un sessantenne piuttosto bravo nelle arti marziali, che mi ha dato un'ottima propedeutica, buone basi di equilibrio e nozioni fondamentali sulle tecniche... insomma, non mi sono, finora, trovato male... però... c'è un parò... prima cosa, le lezioni di "meditazione", come le chiamava lui, che spesso si risolvevano in lunghe ronfate (anche del maestro stesso) che nulla avevano a che fare con lo zen o la meditazione di qualsivoglia specie... ora, niente di male a ronfare, ma pagando profumatamente la palestra, e cercando anche di trarre un beneficio fisico, oltre che psicologico, dalla pratica dell'aikido, una persona normale trova che due ore su sei a dormire sul tatami siano un pò troppe (premettendo che pratico meditazione zazen per conto mio, ma in modo più discreto e intimo), specie perchè spesso il freddo e la posizione scomoda non favoriscono certo il relax o la concentrazione... ed inoltre potrei fare un appunto sul fatto che addormentarsi è uno degli errori più gravi che si possa fare durante la meditazione di tipo zen... comunque, il fatto che la cosa fosse fatta in buona fede mi ci faceva passare sopra... le quatro ore restanti erano dedicate alle tecniche... su questo, nulla da eccepire, tecnicamente il mio maestro era bravo, molto, ma con il tempo ho cominciato a notare una cosa... il corso (non io, tutto il corso) non progrediva... per un anno, in pratica, abbiamo fatto sempre esercizi propedeutici alla postura, allo spostamento, e riscaldamento, dedicando poi molto poco ad un vero e proprio sviluppo delle tecniche... mi spiego... le tecniche base le abbamo fatte tutte, ma in due anni e mezzo ho cominciato a frequentare un mio vecchio amico, anche lui aikidoka per la mia stessa associazione (casualmente) ed iscrittosi poche settimane dopo di me... ho cominciato a notare che il mio maestro trascurava le cadute (ukemi), dedicandoci neppure una mezz'oretta nelle prime due lezioni, ed in un anno solo una volta ho provato, ad esempio, la caduta laterale... fattostà che dopo poche settimane mi sono infranto le capsule dell'articolazione di entrambe le spalle a causa dell'inesperienza e della cattiva preparazione a cadere (ne risento molto ancora adesso, ed ogni colpo di spada mi scricchiolano le spalle). La qual cosa, mi dispiace dirla, la ho messa in conto, come ho messo in conto una presa fatta male ad un polso che mi ha provocato un danno, purtroppo permanente, nell'intento di "accentuare la resistenza al dolore";... ora, un pò di dolore è accettabile, una ciste tendinea al pollice provocata da un trauma è un guaio, specie per chi suona. Insomma, spesso devo portare un tutore alla mano destra in casa, perchè il pollice non è più come una volta... meno male che non sono professionista... intanto vedo che il mio amico Nicola comincia a dare gli esami, e non solo, anche in fretta... so bene che nelle arti marziali vere la cintura regge solo i pantaloni, ma piano piano mi accorgo che allenarsi con i miei compagni diventa sempre più dura, perchè nessuno di loro impara a cadere (io sono andato a lezione da Nicola apposta) o a muoversi con scioltezza, e le cose non sono da poco, essendo l'aikido un'arte da praticare per lo più in due. Non sono comunque uno che cerca di ottenere i gradi a tutti i costi, ma frequentando, vedendo etc... vedo che esistono dei programmi d'esame molto graduali, creati da uno staff di maestri giapponesi per dare una certa continuità alla assimilazione degli elementi dell'aikido... programmi che il mio maestro non ha in pratica mai guardato... ed intanto fino alla fine del secondo anno a provare posture, movimenti lenti, e pinao piano diventando sempre più pignolo ed urlando ad ogni passo, magari anche giusto, che a lui non piaccia... il piacere di praticare comincia a scemare, anche perchè, mancando lo stimolo degli esami (a cui lui non prepara), non c'è un riscontro in pratica in niente. Assimilate le posture base ed i movimenti, e magari le cadute (che mi son dovuto studiare da solo in giardino, appunto, con Nicola) l'aikido dovrebbe, nelle intenzioni originarie, diventare dinamico ed anche piuttosto veloce. In tutto questo tempo non sono mai riuscito ad accelerare un pò il ritmo, a volte non sudando neppure durante alcune lezioni, e con il tempo diventando insofferente ed annoiato. Insomma, la frequenza alle lezioni cominciava a calare. A me la disciplina piace abbastanza, mi piace molto la filosofia samurai, ma naturalmente so anche che siamo nell'Italia del 2004, non nel Giappone del 1600... piano piano, vedo che alcuni compagni di corso reagiscono sempre peggio, e comincio a vedere liti sul tatami, e persino una ragazza che una volta ha quasi tirato un pugno, arrabbiata e isterica, a questo maestro... insomma, la serenità cominciava a scarseggiare un pò per tutti gli allievi di vecchia data, ad eccezione di uno. Tutti gli allievi che avevano visto, in effetti, altri maestri in azione, e visto altre palestre, altri metodi e, purtroppo, altri risultati. Ribadisco qua che il maestro in questione è bravo, il problema è essenzialmente didattico. (continua)

   By F_E_D_E_R_I_C_O (80.116.42.151 - 80.116.42.151) sabato 25 settembre 2004 - 01:45

(continua) gli allievi nuovi, invece, si dimostrano entusiasti, pur non avendo un riscontro ed un confronto con altri studenti di aikido o di arti marziali (tra l'altro, detto per inciso, io in casa ho mio fratello che studia seriamente Tai Chi, molto seriamente, ed ho occasione di confrontare il modo di allenarsi suo e mio). l'idea dei Giapponesi a riguardo è "Facciamo arrivare alla cintura nera in 5 o 6 anni, a livello tecnico, e dopo cominciamo con la filosofia..." . Sapete in quanto arriva alla nera un allievo del mio ex maestro? L'ultimo che ci è riuscito ci ha messo 12 anni, e l'ultimo che ci ha provato è stato bocciato dopo 8 anni di lavoro per sei giorni alla settimana... Comunque, nel frattempo, rilevo io la parte di "segreteria" del dojo, a causa di alcune sottigliezze (abito più vicino alla sede, sono più libero per quanto riguarda spostamenti e divulgazione materiale, volantinaggio, preparazione di materiali informativi etc...) facendomi anche un discreto mazzo, cercando nuove sedi, anche in Comune, facendo pubblicità, anche sui giornali, ritirando e sbrigando la corrispondenza, litigando anche con il gestore della palestra in cui avevamo la sede e spuntandola su prezzi e orari... insomma, la cosa mi acchiappava bene, anche perchè speravo in una buona riuscita del corso... sul tatami, il primo ad arrivare, l'ultimo a chiudere, poi ad intagliare la spada di legno con le mie mani, costruire l'altarino tradizionale shintoista in legno per la parete dedicata al fondatore (è quasi obbligatorio, nell'aikido)... poi vedi che al corso si iscrivono dei veri perditempo, e cominci a vedere il maestro sessantenne che li segue nei loro giri solo perchè conoscono ragazze carine... e qua, altro problema che spunta... lui è vedovo, la maggior parte degli allievi scapoloni... sapete che ulcera quando ti danno consigli sul tuo rapporto di coppia tipo "Ma sbattila al muro e mandala a quel paese... non telefonarle, deve imaprare... etc...etc..." o commenti da caserma ogni volta che ci si muove (rivolto ai ragazzi, un pò si può scherzare, ma a volte uno può non averne voglia, e non lo dico io, ma alcuni altri che hanno avuto a che fare con il gruppetto in questione), con figure davvero barbine con cameriere di ristoranti che frequento anche con parenti e amici e magari la mia ragazza? Insomma, aikido e disciplina fuori dal tatami andavano a farsi benedire, ed il povero Fede che si sbatte tutto l'anno per il corso è messo da parte per un giro di perditempo e scansafatiche, di quelli che davvero chiedono la lezione di meditazione per farsi una dormita, ma non sanno neppure muovere un dito sul tatami... e così,monta oggi monta domani, dopo varie consultazioni con Nicola ed anche con la Lucia, ho cambiato (ho iniziato i corsi martedì) maestro e dojo... E qua mi sono nati i problemi... perchè so che il mio vecchio maestro faceva tutto in buona fede, era un uomo ignorante in molte cose, e pretendeva di insegnare con un metodo impossibile da utilizzare se non si fa dell'aikido la propria ragione di vita come ha fatto lui. Io ho retto perchè so cosa si prefiggeva, e so che molte arti, come il Tai Chi, vengono addirittura insegnate, in Cina, dopo ben dieci anni di propedeutica (prima uno deve imparare tutti lo Xing Yi ed il Ba Gua, per intenderci, per poi fare Tai Chi, secondo la tradizione), o in Giappone alcune altre hanno solo tre gradi, di cui il primo si consegue dopo 5 anni e gli altri anche dopo 35 (mi riferisco al Katori Shinto Ryu di spada, praticato anche in Italia)... ma l'impianto dell'aikido, rivolto a gente, specie non giapponese, che lo fa per il suo benessere fisico e psichico, non può essere del genere... pagare e sudare e magari farsi male solo per urla, spesso fuori luogo, e per ottenere una disciplina che è solo apparente, come dimostrano certi episodi, non può essere, a mio avviso, la soluzione. Sono andato dal mio ex maestro stasera, e l'ho informato che ho deciso di cambiare... c'è rimasto malissimo, e mi è dispiaciuto moltissimo, perchè non posso dire che non fosse affezionato, ma anche le ultime parole che mi ha detto... " Prenderai difetti che non ti leverai più, se decidi di tornare faticherai più degli altri, avrai di fronte un muro..." insomma... non so, dice che le altre cinture nere spesso non valgono nulla... ma possibile che tra tutti l'unico valido sia lui? Se sono cinture nere, e le nere le assegnano i maestri giapponesi (che lui non ama, tra l'altro), qualcosa vorrà dire, pur essendoci nere e nere, credo che qualcuno valido in giro si possa trovare, o no?... Scusate, dovevo sfogarmi un pò...

   By Bachanale (151.37.77.42 - 151.37.77.42) sabato 25 settembre 2004 - 14:27

8-O non ho avuto il coraggio di leggere...

   By Jen (62.11.170.172 - 62.11.170.172) domenica 26 settembre 2004 - 12:25

Fede, cambia e non ti preoccupare, è logico che lui ti parli in quel modo, ma tu hai il diritto di tentare un'altra strada...se non lo farai ti resterà cmq il rimpianto, e sarà peggio, non credi?? ;) in bocca al lupo...:)

   By Metroidx (80.117.245.6 - 80.117.245.6) domenica 26 settembre 2004 - 18:41

quanti problemi...in men che non si dica ti sarai dimenticato del vecchio maestro e spero per te che quello nuovo non sia peggiore ;)

   By F_E_D_E_R_I_C_O (80.116.42.144 - 80.116.42.144) domenica 26 settembre 2004 - 19:58

Grazie ragazzi... non mi aspettavo risposte, avevo scritto solo per onanismo mentale... domo arigato gozei mashita! :)

   By Furetta (151.27.23.107 - 151.27.23.107) lunedì 27 settembre 2004 - 00:02

Fede, penso che tu abbia fatto benissimo a cambiare, sopratutto in virtù del fatto che il corso col tuo ormai ex maestro ti aveva anche causato problemi di salute. So x esperienza quanto è difficile prendere queste decisioni e sono certa che tu ci abbia pensato tanto, perciò sono sicura che è la decisione giusta xkè è quello che sentivi!
IN BOCCA AL LUPO!!!!!!!!!!!!!!

   By F_E_D_E_R_I_C_O (80.116.42.238 - 80.116.42.238) lunedì 27 settembre 2004 - 00:28

Moh... "problemi di salute" : SGRRRRRRAAAAATTTTTT!!!!!

   By Wasabi (195.223.37.230 - 195.223.37.230) lunedì 27 settembre 2004 - 10:14

nel momento in cui non c'è più sintonia devi cambiare, altrimenti finirai solo per peggiorare la situazione.
Ti dico solo questo: ho avuto un maestro con cui non mi sentivo a mio agio, ho lasciato correre perchè non avevo il coraggio di mollarlo... finchè un giorno questo di punto in bianco ci ha provato di brutto, mi sono quasi spaventata...:(
Lo so non centra molto con la tua esperienza volevo solo dirti di fidarti del tuo istinto, soprattutto se pratichi assiduamente la meditazione :)

   By F_E_D_E_R_I_C_O (82.48.72.168 - 82.48.72.168) lunedì 27 settembre 2004 - 10:31

E' che ho un deja-v.u ...
"Eri il mio allievo, mi hai abbandonato per una via più facile!!! "
" ...khhhh ... khhhh.... Ora sono io il maestro!!! khhhh.... khhhh... khhhh" SSBBBRRRRRNNNNZZZZZ!!!!!!! FZONZ...FONZ...FZNNNN...ZZNNNNN..PSSHHHIIIUUUU!!!! FRONZZZZ!!!!!

   By Metroidx lunedì 27 settembre 2004 - 12:45

cala cala,mio giovane Padawan :D

   By F_E_D_E_R_I_C_O lunedì 27 settembre 2004 - 13:55

khhh... khhh... khhh... khhh... non diresti così... khhh... khhh... khhh... se conoscessi la potenza .... khhh...khhh...khhh... del LATO OSCURO!!!

   By Metroidx lunedì 27 settembre 2004 - 18:33

fatta tutta? apri la finestra :D

   By pokoto lunedì 27 settembre 2004 - 19:14

mmmhhh..... non so.. il nuovo maestro quanti anni ha? pensi che a 60 anni riuscirà a fare le cose dell'altro?
io ho un maestro di karate tipo il tuo (62 anni), fuori dalla palestra anche lui fa il cazzone, pero' PUO'..
io vedo questi tipi alla van damme che fanno kick boxing, se la tirano, etc.. lui una volta mi ha giustamente fatto notare che non ce n'era uno oltre i 50 anni..le arti marziali sono discipline difficilissime. Una volta ci voleva tutta una vita per impararle. Non credere che il karate vero sia quello che vedi su eurosport.. se tu impari con il maestro giusto ti sentirai SEMPRE una merdaccia rispetto agli altri, ma in realtà sono gli altri maestri che hanno come solo interesse farti continuare dandoti soddisfazioni velleitarie. per quanto riguarda il dito che fa male.. penso che gli antichi allievi giapponesi avessero ben altri problemi.. poi se per te è solo un hobby ben venga il nuovo maestro, ma per me.. mmhhhhh...

   By F_E_D_E_R_I_C_O lunedì 27 settembre 2004 - 21:01

Il nuovo maestro è sui 50, e ti credo sulla cosa del fatto che le arti marziali siano un'altra faccenda (non sono uno sprovveduto a riguardo della cosa)... non è solo un'hobby, intendiamoci, ma come ti ho detto, il vecchio maestro era perfetto tecnicamente ma aveva velleità di santone (addirittura aveva frequentato l'ambiente della magia bianca lucchese) e pretendeva di avere un pò troppi "poteri" per i miei gusti, incluse certe uscite da guaritore un pò troppo esaltate... il mio zen non è esoterico, è più sul "mangio il mio pane quando ho fame e bevo la mia acqua quando ho sete";... due ore di esercizi di trasmissione del pensiero, non so... come vederlo dormire durante la meditazione... mi sembra troppo spesso, e sempre di più, che avesse sbagliato strada... il nuovo maestro insegna aikido, e credo si limiti a quello... e deve bastare... la mia ricerca (non mi garba molto aprirmi, è una cosa un pò intima) non si ferma sul tatami, di solito... e non solo... anche sul tatami aveva tutto tranne un paio di caratteristiche che giudico fondamentali... gli devo molto in quanto ad autostima e sicurezza, nonchè agilità e tecnica, ma... è brutto dirlo, ma a volte ti rendi conto che il tuo maestro non può darti più altro (non parlo di tecnica, intendimi)... allora è d'uopo prendere in considerazione la cosa... la tecnica, ora come ora, dato che la nera l'hanno presa con lo stesso insegnante, è una cosa che entrambi mi possono dare, ma la cintura la hai di aikido, neppure di reiki... insegnare ed applicare tecniche e pratiche di cui non si ha la padronanza assoluta... non so, non me la sentivo di seguirlo lungo certi percorsi...

   By pokoto martedì 28 settembre 2004 - 03:04

no, allora ti do ragione.. quando iniziano a andare sul mistico non li reggo nemmeno io.. penso che il mio maestro sia più simile al tuo nuovo che al tuo vecchio a questo punto.. oltretutto il tipo 8° dan karate 8° dan kobudo 4° dan tai chi) si diverte a prendere per il c.. le signore "bene" che arrivano chiedendogli lezioni stile new age, umiliandole nemmeno troppo sottilmente..
lui ammette che ci siano stati maestri che riuscivano a fare cose incredibili, (una volta mi ha mostrato un vecchio filmato di un vecchietto che faceva aikido che si spostava di 6/7 metri in un mezzo secondo) ma semplicemente mi dice che non ne ha mai conosciuti, e che al momento attualmente non pensa ce ne siano in giro..
comunque sono tutte cose che si imparano grazie alla tecnica, è tutto nei kata.. basta saperli leggere :)

anche il mio dopo 5 anni mi fa fare ancora gli stessi kata, (e mentre li faccio vedo gli altri che riescono a difendersi dai bazooka con i calci volanti e mi sembra di non progredire), il fatto è che una volta capito il kata te ne fotti dei calci volanti.. e capirli non è semplice, un pugno non è mai un pugno, una parata in realtà è qualcos'altro, etc.. erano stati fatti apposta per sviare quelli che spiavano gli allenamenti.. (tu lo sai, ma lo spiego per gli altri ) capire il primo richiede anni , capire il secondo.. un po' meno anni, e così via. il mio fine è riuscire a leggerli come fossero libri aperti, ma.. penso che ci risentiremo quando anch'io avro' 60 anni :(

   By F_E_D_E_R_I_C_O martedì 28 settembre 2004 - 11:40

Se mi mandi una mail ti mando un paio di link e di nomi di maestri che vale la pena conoscere... di Tai Chi un paio di cinesi (che praticano anche Qi Kung o come si scrive) pare che abbiano un certo grado di padronanza di parecchie cose... il vecchietto doveva essere O'Sensei (Morihei Ueshiba, fondatore del moderno aikido) o Morihiro Saito... io ho visto il filmatino di maestro Chida che teneva fermo un tipo stringendogli il piede con l'alluce e le altre dita, ma credo anch'io che ora come ora...

   By Pokoto martedì 28 settembre 2004 - 15:23

eh infatti.. comunque l'email è nel profilo!

   By Lancy giovedì 07 ottobre 2004 - 16:38

Ho fatto karate-do per 10 anni, mi ha accompaganto lungo la mia adolescenza. Sono stato soddisfatto, ma poi mi sono reso conto che come viene praticato qui in Italia non forma certo a combattere seriamente! A onor del vero mi ha però dato una certa forma mentis e la determinazione di stringere i denti davanti ad ogni ostacolo per superarlo con tenacia e non arrendersi subito come fanno i gazzoni! Ora sono passato alla muay thay, l'arte thaylandese da cui deriva la kick e mi spiace che qualcuno lo veda come uno sport da esaltati. Certamente si cura molto l'aspetto "fisico", ma vi prego non fate l'errore di pensare che sia una disciplina "povera" o "semplice" perchè "a tirare ginocchiate e gomitate sono buoni tutti";. Comunque anche la thay dal punto di vista mentale e filosofico dà quella certa grinta che ti abitua ad andare avanti anche se la vita ti tira mazzate nello stomaco e questo penso sia molto positivo.
Personalmente ritengo che ogni arte marziale di per sè non sia completa al 100% perciò sarebbe bello potersi dedicare a stili di combattimento diversi. Appena mi riterrò abbastanza bravo penso di lasciare la thay e fare qualcosa di più classico ma efficace, tipo Jeet Kune Do oppure il Tai Chi o magari proprio l'Aikido. Non nego che anche la lotta mi piacerebbe molto, specialmente per l'utilità che hanno le prese.
F_E_D_E secondo me hai fatto bene, non bisogna mai aver paura di cambiare quando senti di doverlo fare. Può spaventare forse, ma anche superare la paura è un fondamento delle arti marziali, no? Mah, forse l'ho buttata troppo sul filosofico...spero di essere stato spiegato!

Lord Lancillotto

   By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 26 gennaio 2005 - 00:01

ESAME A SORPRESA... signore e signori... ci ha presi a sorpresa stasera il maestro e ci ha fatto fare gli esami... ora sono ufficialmente 5°kyu ... (in pratica posso allacciare i sandali al portinaio del dojo :D )

   By Wasabi mercoledì 26 gennaio 2005 - 09:37

che chiulo (:@)

Scherzi a parte, sei fantastico, bravo Fede hai tutta la mia stima :)

   By F_E_D_E_R_I_C_O martedì 01 febbraio 2005 - 19:46

KOYTO RYU


Il Go-Do-Jutsu (Pratica delle cinque Vie - Go=cinque, Do=Via, Jutsu=Pratica) è un arte sviluppata dal Maestro Motudoke Suaumuse (Nakakata, 1827 - Momasuki, 1895) sulla base della vasta esperienza acquisita nella sua pratica marziale.

Il Go-Do-Jutsu ha come obbiettivo e fine il raggiungimento dell'armonia e della soddisfazione del praticante attraverso lo sviluppo e la sollecitazione delle “cinque Vie” che altro non sono che i cinque sensi del corpo umano.

Poiché ciascun praticante è diverso dagli altri, la pratica di ognuno procede in modo differenziato, ciò non di meno si possono individuare alcuni momenti fondamentali che costituiscono le basi della disciplina.

La pratica inizia solitamente verso l'adolescenza, ed il praticante inizia il suo allenamento con alcuni “suburi” (esercizi) individuali. Poiché questo momento segna l'inizio della pratica di una disciplina che continuerà per tutta la vita, è fondamentale che il discepolo si concentri in profondità ed affronti con consapevolezza l'esperienza che si appresta a vivere.

La necessità di una grande concentrazione fa si che i suburi vengano solitamente eseguito dal praticante da solo, chiuso nel riserbo di una stanza che, grazie alla presenza di acqua corrente, permetta il necessario lavaggio purificante dopo che, al termine della pratica, tutto il “ki” (energia vitale e principio generatore) sia sgorgato dalla profondità dell'Hara.

A prima vista il suburi può sembrare monotono e ripetitivo, poiché consiste quasi esclusivamente in un movimento sostanzialmente sussultorio del pugno, ma ad una analisi più attenta si nota che ciascuno adotta un ritmo, una velocità ed un andamento tali da rendere ogni seduta di allenamento diversa dalle altre.

In questa fase, la già evidenziata necessità di concentraziuone e la comprensibile riservatezza che deve accompagnare l'inizio di un cammino esoterico, fanno si che il tutto si svolga nel quasi assoluto silenzio, per meglio affinare la comprensione delle energie sottili che il praticante sviluppa.

In questa fase il praticante ricorre alla teoria per meglio sviluppare la pratica, e ricorre quindi sovente a pubblicazioni, riviste e/o videocassette specializzate che illustrano con dovizia di particolari le tecniche che un giorno si troverà ad eseguire.

E' bene dire, a questo punto, che i più insicuri possono in questa fase essere colti da sconforto; ammirare l'abilità nel “randori” corpo-a-corpo di Rocco Siffredi Sensei o la potenza di John Holmes Shihan negli esercizi col suo “tanto” (mai il nome di un arma fu così azzeccato!) possono far sorgere dubbi sulla propria capacità di raggiungere tali livelli di eccellenza. Giova a questo punto ricordare che, in caso di necessità, si può ricorrere all'ausilio di operatrici telefoniche di pronto intervento che, con tatto e perizia, risveglieranno l'orgoglio virile anche del più dubbioso.

Vale per tutti però l'insegnamento del fondatore dell'arte, che ripeteva ai suoi discepoli che: " Per crescere nella pratica ci vuole soprattutto F.I.C.A. , ovvero Forza, Impegno, Costanza, Applicazione";.


KOYTO RYU

Arriva poi il momento per il discepolo di mettere in pratica tutti gli insegnamenti acquisiti e di applicare i principi del Go-Do-Jutsu ed iniziare la pratica del Koyto-Ryu.

Come in tutte le discipline orientali, anche in questo caso grande attenzione è data all'armonia dell'azione ed in particolare al rispetto dei principi dello Yin-Yang. Proprio per questo quasi sempre si inizia la pratica con un parter di sesso opposto, che permette quasi sempre di esprimere al meglio le tecniche da applicare.

Ancor più che nella pratica individuale, da questo momento in poi ognuno segue la propria strada, affinando le tecniche a lui più congeniali per conseguire il massimo grado di perizia dell'Arte.

Proprio nel confronto col partner i principi del Go-Do-Jutsu trovano la migliore espressione, i cinque sensi devono essere tutti impiegati per poter ottenere un risultato degno, alcuni di questi hanno una caratteristica spiccatamente “ricettiva” (vista, udito, olfatto), gli altri (gusto e tatto) hanno caratteristiche sia “attiva” che “passiva”, ovvero possono contribuire sia al raggiungimento del proprio piacere che di quello altrui.

A differenza dei suburi individuali, ed anche per allenare opportunamente l'udito, durante la pratica è consigliabile l'uso del “kiai”, ovvero l'emissione di suoni, grida, urla e quanto altro possa contribuire da una parte a scaricare tramite il diaframma l'energia compressa nell'Hara, e dall'altra fornire al partner utili indicazione per la migliore esecuzione della tecnica.

Come in tutte le Arti, una perizia assoluta è irraggiungibile ed il mezzo è contemporaneamente il fine; in altri termini nessuno mai potrà dire di aver raggiunto la conoscenza completa delle tecniche del Koyto-Ryu perché ognuna di queste cambia, seppure impercettibilmente, a seconda del partner con cui pratichiamo, così come allenarsi nel Go-Do-Jutsu già soddisfa il discepolo, aldilà del traguardo che raggiungerà un giorno.

Come in molte discipline marziali, c'è chi preferisce praticare sempre con lo stesso partner e chi invece trova maggiori stimoli quando il compagno non è mai lo stesso oppure cambia di frequente, allo stesso modo c'è chi preferisce praticare con un solo compagno e chi invece affronta incontri con due o più partner. C'è chi, infine, pur dedicandosi principalmente alla pratica del Koyto-Ryu, non tralascia di ripassare periodicamente i suburi individuali sperimentati nella adolescenza, ancora c'è chi invece di praticare sulla materassina preferisce spostarsi in grandi spazi aperti (prati e spiaggie) o in spazi chiusi e ristretti (automobili, cabine di ascensore);
Come detto in precedenza, non c'è una regola, l'importante è che ognuno segua le proprie inclinazioni e le proprie attitudini.

(Continua)

   By F_E_D_E_R_I_C_O martedì 01 febbraio 2005 - 19:46

(Continua)

Pur ribadendo l'assoluta individualità del percorso marziale di ciascuno, nel tempo sono state codificate alcune forme ed esercizi (“kata”), utili ad apprendere le tecniche ed a migliorarne l'applicazione; uno delle più famose raccolte è il “Kata-Sutra”, che contiene svariate forme base, oltre a diverse varianti (“henka-waza”) e applicazioni (oyo-waza) che risultano sempre attuali ed interessanti nonostante il passare del tempo.


PEN-JUTSU

Branca fondamentale del Go-Do-Jutsu è quella del “Pen-Jutsu”, ovvero la pratica con l'arma che viene principalmente usata nel Koyto-Ryu; senza addentrarci troppo in spiegazioni dettagliate che esulano dall'ambito della presente trattazione, ci limiteremo ad evidenziare il modo in cui il praticante può presentare il suo “pen” al proprio compagno di pratica.

Vi sono cinque (numero che, non a caso, richiama i cinque sensi da allenare) posture (“kamae”) principali, ovvero:

- Gedan no kamae: In questo caso il “pen” ha l'estremità rivolta verso il basso ed è quindi una postura assai poco minacciosa per l'avversario; il nome sembra che derivi dalla storpiatura dell'esclamazione di stizza ("Ce dann!!";) pronunciata nel dialetto di Osuka dal famoso spadaccino Myamoto Miskuashy quando si rese conto di non riuscure a sollevare l'arma con cui voleva punire il suo discepolo Suaolyo Sprushay, colpevole di avergli distrutto lo scooter appena comprato.

- Chudan no kamae: In questo caso il “pen” è pronto alla azione in una posizione mediana che vale sia per l'attacco che per la difesa, molto naturale; anche in questo caso sembra che il nome della postura derivi da una altra espressione di Myamoto Miskuashy, (che significa all'incirca “se ce lo danno”) che così rispose in tono di sfida a chi gli chiedeva se era pronto a prenderlo.

- Jodan no kamae: Posizione di attacco e sfida, in cui il “pen” è ben alto e mostrato all'avversario in tutta la sua lunghezza.

- Hasso no kamae: Postura con il “pen” leggermente più basso rispetto alla precedente, ma sempre ben alto ed evidente come l'omonima carta da gioco napoletana da cui la postura prende il nome.

- Waki no kamae: Postura sostanzialmente di difesa, in cui il “pen” è nascosto dietro la gamba destra del praticante ed ha la punta rivolta indietro e verso il basso; anche in questo caso sembra che il nome sembra dovuto alla contrazione di una esclamazione di Myamoto Miskuashy che, già avanti con gli anni, non riuscendo a trovare il suo “pen” borbottò "Wa-akkialo!"


PRINCIPALI TECNICHE DEL KOYTO-RYU

Di seguito riportiamo un elenco di tecniche che vuole essere indicativo e non certo esaustivo; come per tutte le arti orientali, il none stesso della tecnica allude, più o meno esplicitamente, alla modalità di applicazione.

- Pikkio: Tecnica abbastanza energica in cui i due praticanti si scambiano colpi e percosse più o meno violente al fine di stimolare il loro “kime”. Utile seppure non indispensabile l'ausilio di frustini, manette e maschere di pelle.

- Sukkio: Tecnica applicata principalmente in “hanza-handachi waza”, ovvero con un praticante in ginocchio e l'altro in piedi di fronte a lui. La posizione ed il nome della tecnica chiariscono a sufficienza quale sia la modalità di applicazione.

- Spekkio: Più che una tecnica vera e propria questa è una applicazione particolare, in cui i due partner praticano di fronte ad una superfice riflettente, in modo da controllare meglio le rispettive posizioni ed ispirarsi maggiormente durante l'allenamento.

- Rakkio: Tecnica praticata con partner di scarsa bellezza, applicata solitamente con un cuscino a coprire il suo volto.

- Cokkio: Tecnica applicata principalmente in “suwari waza”; il partner è carponi con mani e ginocchia sul tatami come fosse un cavallo, chi applica la tecnica si porta alle sue spalle come fosse il conduttore di una biga romana. I non praticanti la conoscono col nome meno poetico di “pecorina”.

- Mukkio: Tecnica applicata contro attacchi di più avversari; in presenza di altri maschi, attenzione ad eventuali attacchi “ushiro dori” che potrebbero essere seguiti da un doloroso “irimi”.

- Sekkio: Tecnica applicata contro un parter di assai vasta “esperienza”, tanto vasta da poter essere paragonata appunto al noto contenitore.

- Takkio: Tecniche di livello superiore applicate al buio per sviluppare lo “awase”, grande precauzione in caso di presenza di pilastri o applicazione contemporanea di Mukkio.

- Rikkio: Tecniche applicate con partner dello stesso sesso.

   By F_E_D_E_R_I_C_O martedì 01 febbraio 2005 - 23:16

:( Ecco cosa intendo quando dico che la gente si prende troppo sul serio... mi han censurato quest'affare sul forum dell'aikikai perchè "non a tema";... e se le cantano... e se le suonano... MA PERCHE' LA GENTE NON IMPARA E MAI IMPARERA' L'AUTOIRONIA ?!?!?!? (per protesta mi son ritirato dal forum, tanto parlano 15 ore al giorno di tecniche, tecniche, raduni, tecniche, ma quanto mi sento bene quando pratico, ma quanto è bello, ma quanto sono in armonia... ed intasano la posta... eccheppalleeeee... come mi disse un amico nell'aiki da 20 anni: "Occhio che qua son tutti fissati... " )

W MAIDIRENET, l'unico forum libero che conosca !

...e soprattutto...

Armonia è una bella risata !

   By Rosacotone martedì 01 febbraio 2005 - 23:24

sbaglio o ti sei dimenticato il bokken??
:bacio:
:D

   By Wasabi martedì 01 febbraio 2005 - 23:56

(:@)
hai ragione FEDE, ho frequentato parecchi forum con i medesimi difetti, e che palleeeeeeeee

evviva noooooooiiiiiii !!! :metal:

   By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 02 febbraio 2005 - 00:10

(:@) Grazie Rosie... Grazie Was..

Vi voglio bene ragazzi... a tutti, Joker incluso !

   By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 02 febbraio 2005 - 00:32

E guardate... no sò voi, ma io di forum ho disertato o lasciato tutti quelli musicali (il mio incluso) , quello dell'Aikikai ed infine anche quello del mio negozio di fumetti (e mi hanno pure infamato per questo) ... alla fine, l'unico in cui ho torvato davvero gente normale, che si diverte a scrivere, in cui parli come dissi una volta "come al bar" è questo... mai fatti, ma ora glieli devo... complimenti all'Admin !!! Ha fatto un lavoro ottimo !

   By Wasabi mercoledì 02 febbraio 2005 - 09:35

io glieli faccio ogni volta che posso, questa è un'ottima occasione BACIO X WEBBOOOOOO!!! :D:D:D

   By Kurt domenica 06 febbraio 2005 - 11:45

x federico: il maestro e' quello che forma gli allievi, se il maestro e' un venale, o disinteresssato, o troppo autoritario, gli allievi scapperanno a gambe levate, i pelandroni al bar, e quelli veramente interessati alle arti si troveranno un altro maestro che trasmettta loro entusiasmo; vedi, ne ho girate di palestre, in 25 anni di pratica, ho cambiato arti, federazioni, ed ho avuto maestri che ti trasmetttevano entusiamo, voglia di progredire, ed altri che, come dicono da noi, ti facevano cagare da dritt. io ho litigato con il mio ultimo maestro, anche per via delle metodiche di alllenament; io insegno, od insegnavo ai principianti, tra cui gente che non ha mai praticato, e tu sai, che le articolazioni, i nervi, devono essere elastici, non puoi fare fare apertura delle gambe, calci ripetuti, ed altre acrobazie a freddo..io facevo scaldare bene i principianti, con degli esercizi di riscaldamento, stretching leggero..lui mi ha insultato davanti a tutti, dicendo che non sapevo insegnare un c..o, praticamente mi ha dato dell 'incapace, e pensare che con il maestro prima era un'altra cosa, lui si che teneva affinche si evitassero strappi, malori, etc..bene, io adesso sono a piedi, palestre per adessso no, mi sono scoglionato troppo, pero' sento che nella mia ex palestra gli allievi se ne vanno via, certi il giorno dopo hanno la schiena a pezzi..c'erano 2 ragazzi promettenti per il light contact, ed adessso non vanno piu'..volevo solo aggiungere la mia esperienza

   By Wasabi lunedì 07 febbraio 2005 - 09:54

perché te ne sei andato?? ti ha cacciato lui?
se anche ti ha dato dell'incapace, e tu sai di non esserlo... bastava dirgli che la pensavi diversamente e continuavi per la tua strada.

   By kilroy lunedì 07 febbraio 2005 - 13:18

Permesso! Salve, sono uno nuovo (non è vero).

Caro Fede, per prima cosa complimenti per la scelta; l'Aikido è una bellissima A.M.

Forse l'unico neo è che arrivare ad essere veramente efficaci occorrono tanti anni di pratica e una buona predisposizione.

Cambiare Maestro non è mai facile e ci si sente un po traditori, ma quello che devi guardare è la tua crescita. Magari fra qualche hanno potrai tornare a "meditare" con il tuo vecchio Sensei, ma la ricerca della via migliore è più importante.

Per la cronaca, insegno Kick Boxing da 20 anni!

   By F_E_D_E_R_I_C_O lunedì 07 febbraio 2005 - 13:40

Grazie ragaz' ! Pensate che ora come ora sono forzatamente in stallo (esami universitari e ginocchio fuori uso) ma ora mi trovo cento volte meglio... la lezione è "leggera", non in senso fisico, anzi, ma è rinfrancante, seria ma anche divertnete... insomma... vi racconterò, vi racconterò !

   By Tyler lunedì 07 febbraio 2005 - 14:53

Eccovi un altro signore dei bokken :metal: :ghgh:

   By Luna martedì 08 febbraio 2005 - 14:02

kil hai fatto qualche gara a livello nazionale?;.

   By kilroy martedì 08 febbraio 2005 - 14:36

Anche qlcosina di più che "nazionale" ;)!

   By Luna martedì 08 febbraio 2005 - 15:07

allora magari conoscerai mio cugino che ha gareggiato a johannesburg...magari ci siamo anche visti;.

   By Pokoto martedì 08 febbraio 2005 - 17:20

mio cuggino gareggia in un'arena segreta che sa solo lui e dove a chi perde lo uccidono!

   By Luna martedì 08 febbraio 2005 - 17:27

boh,l'unica volta che ho fatto una gara di kick boxing(grazie a mio cuggino:\)ho preso un sacco di botte,mi sembrava di essere un cotechino:|

   By kilroy mercoledì 09 febbraio 2005 - 09:06

Oh povera!!! :)

Esistono diverse federazioni che organizzano competizioni (un po come per la BOXE). Se ricordi quella per la quale hai combattuto vediamo di fare sta "CARAMBATA" ;)

   By Luna mercoledì 09 febbraio 2005 - 12:28

ah,non ricordo:(
cmq potrei conoscerti;.
boh,per quanto riguarda le botte,ho capito qunto una donna in spm con i guantoni possa far male:(

   By Kurt domenica 13 febbraio 2005 - 18:32

x kilroy: sei kilroy dell'alien team? ho sentito parlare della vostra come ottima scuola!
comunque, ho preferito andarmene, anche se il proprietario del centro sportivo lo ha obbligato a scusarsi con me; ora devo curare dei problemi alla schiena e non ho proprio la disponibilita' psicofisica a ricominciare..un domani, chissa'? ad ogni modo, non mi sento di certo un incapace, e lo so, solo che certe teste non le cambi..aspettiamo che un allievo abbia seri problemi e la palestra si svuoti, poi ridero' io!

   By Kilroy lunedì 14 febbraio 2005 - 13:08

AGRGHHHHHHHHHHH!!!! :\ Kurt!!!

C'è qualcuno dedli "Aliens" che si fa chiamare kilroy???

Non c'entro nulla con loro tranne per il fatto che il fondatore dell'Aliens Team è un allievo di un mio allievo.

   By F_E_D_E_R_I_C_O lunedì 14 febbraio 2005 - 13:08

Ecchissei, Pai Mei ? :D

   By kilroy lunedì 14 febbraio 2005 - 14:41

:( Ahem... scusa FE, non so chi sia Pai Mei!!

   By Luna lunedì 14 febbraio 2005 - 14:54

:O
kil credo di conoscerti e se ti dicessi un nome credo che lo conosceresti;)

   By Aussie lunedì 14 febbraio 2005 - 14:57

Gesù?

   By Pokoto lunedì 14 febbraio 2005 - 16:07

motumbo?

   By Motumbo lunedì 14 febbraio 2005 - 16:19

Bogodo?

   By Aussie lunedì 14 febbraio 2005 - 16:24

marx?

   By kilroy lunedì 14 febbraio 2005 - 16:42

Dai ragazzi, qui basta Kilroy! (:@)

Dai Luna, spara sto nome!!

   By Luna lunedì 14 febbraio 2005 - 19:58

no te lo dico via imeil;-f

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