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By Bongo giovedì 11 marzo 2004 - 15:25 |
Siamo nel lontano 1992. Sono alla stazione in compagnia di Ruby, Pedro e Brun. Stiamo aspettando il Ruffa, che come al solito è in ritardo. Do un'occhiata al mio zaino e mi sento un po'coglione: è enorme, pesa 25 kg ed è pieno di cose che si riveleranno sicuramente inutili. Basti dire che, dietro suggerimento di Pedro, ho portato la caffettiera da 6. Pedro sostiene che, dopo una notte in tenda, non c'è niente di meglio che alzarsi e mettere sul fornelletto a gas un buon caffè, e poi nel resto d'Europa il caffè fa schifo...
Sarà, ma intanto il suo zaino è un terzo del mio e pesa 9 kg scarsi. "Ma Pedro è un ex boy-scout, lui di zaini se ne intende" penso, cercando di giustificare la differenza, anche se intimamente continuo a sentirmi coglione.
Mi consolo quando arriva il Ruffa. Lo riconosco dalla voce e dal colorito campionario di betemmie, perchè in realtà la figura è completamente oscurata da quello che subito viene ribattezzato "Il Titanic": 33Kg di zaino, peso netto.
Ci siamo tutti, saliamo sul treno per Parigi all'ultimo secondo utile, Brun inciampa negli scalini e si procura subito un bel taglio sanguinolento, Il Ruffa, dopo vani e ripetuti tentativi di infilare il Titanic nel portabagagli, rinuncia e lo piazza in poltrona. Io comincio a pensare che questo viaggio non sia stata una grande idea. Del resto è stato concepito durante una mattinata all'insegna della sfaiga, e temo che, come logica conseguenza, dalla sfaiga saremo perseguitati.
By Bongo giovedì 11 marzo 2004 - 15:48 |
Qualche mese prima di partire, durante il periodo di massimo sbattimento, in vista dell'esame di maturità che ci attendeva, pensammo bene di prenderci una meritata giornata di riposo: eravamo tutti e cinque compagni di classe e ci sembrava doveroso concludere i cinque anni di studio con una bella tagliata da scuola . L'idea c'era venuta di sera. Eravamo andati al cinema a vedere "The Doors", di Oliver Stone, e lo spirito del Re Lucertola si era impossessato di noi. Peccato che quando Jim Morrison non andava a lezione, si rifugiava nel deserto californiano, in preda a visioni lisergiche; noi al massimo potevamo contare su una casetta che avevo a Corio Canavese e su qualche chiodo di garofano da fumare (Ruby sosteneva che su di lui facessero effetto).
Comunque il dado era tratto: la mattina seguente ci trovammo vicino a scuola, prendemmo la macchina del Ruffa, e al grido di "Diamoci un taglio", partimmo in direzione Corio.
By Bongo giovedì 11 marzo 2004 - 16:06 |
Il piano era semplice: avevamo detto ai rispettivi genitori che dopo la scuola saremmo andati da mia nonna (pace all'anima sua), a studiare: era una profesoressa di matematica, e ci avrebbe potuto aiutare in vista della matura.In realtà ce ne saremmo stati tutta la giornata tranquilli a cazzeggiare, per poi farci rivedere a sera inoltrata, stanchi morti per il troppo studio.
Arrivammo a Corio dopo un'oretta di viaggio, tutti soddisfatti di noi stessi. Non avevamo però considerato un elemento fondamentale: la mia coglionaggine.
Avevo preso le chiavi sbagliate!!! A mia discolpa potrei dire che non andavo spesso in quella casa, ma credo che nessuna giuria mi assolverebbe, visto che, quando tornammo indietro, trovai le chiavi giuste al primo colpo. Mi presentai a casa durante l'orario dell'intervallo, boffocchiando a mia madre che avevo dimenticato un quaderno. La vidi un po' perplessa, ma non diedi peso alla cosa, dopotutto poteva capitare!
Una volta a Corio, entrati in casa, ci sentimmo finalmente al sicuro. Grosso errore! C'era da considerare la variabile "compagnidiclassebastardi"
By Bongo giovedì 11 marzo 2004 - 16:21 |
Mentre cazzeggiavamo allegramente, pensando cosa fare durante l'estate e partorendo l'idea dell'Inter-rail, un nostro compagno di classe, Leo, non vedendoci a scuola, pensò bene di telefonare a casa mia, con l'intenzione di fare il simpatico: "Eh Eh, avete tagliato eh, cazzoni?!?!?" Eh certo, perchè quando uno taglia, per di più in gruppo, sta a casa, vero?!?!?!? Quando sentì da mia madre che a casa non c'ero, tentò di dissimulare: "No, vede..., perchè ...io non sono andato a scuola... e ...mi chiedevo se anche Bongo..." Mia madre che proprio scema non è, e che mi aveva già visto tornare a casa. per "prendere un quaderno", comiciò a sospettare qualcosa.
I sospetti le si rivelarono fondati quando, nel primo pomeriggio, telefonò anche mia nonna, per chiedere se mi serviva una mano in matematica. Insomma, con un breve giro di telefonate, tutti i genitori furono informati della nostra tagliata. Inutile dire del culo abissale che ci fecero quando tornammo a casa, simulando oltretutto una terribile stanchezza dovuta al troppo studio.
Potete capire che la decisione di fare un viaggio, presa durante una simile giornata, inevitabilmente farà ricadere sul viaggio stesso, una dose di sfaiga di epiche proporzioni.
By Wasabi venerdì 12 marzo 2004 - 09:36 |
"Troppo studio! ci facciamo un kinderpinguìdimiofratello?" SKIAFFON!
Vai Bongooooooooooooooooooo!!!
By Bongo venerdì 12 marzo 2004 - 12:05 |
Parigi ci accoglie con una pioggerellina caccheggiante, di quelle inutili e fastidiose, e un clima più adatto a novembre che ad agosto. Pedro, lo scout, subito sentenzia: "Meglio, il terreno sarà più morbido, pianteremo la tenda più facilmente e dormiremo più comodi"
Il campeggio si trova a Bouis de Boulogne, parecchio lontano dal centro, ma non è certo questo il problema: il fatto è che, ad agosto, è pieno come l'intestino di Giuliano Ferrara, dopo il cenone di capodanno. Vale a dire che è pieno di stronzi!
L'unica piazzola che riusciamo arimediare per piazzare le due tende, è ricoperta da un o spesso strato di ghiaia, dal quale spuntano qua e là, rigogliose pietre appuntite.
By Luna venerdì 12 marzo 2004 - 12:11 |
anch'io sono stata a bouis de boulogne...capisco il dramma
By Bongo venerdì 12 marzo 2004 - 12:21 |
Dopo qualche smadonnata riusciamo comunque a piantare le tende, e dopo una cena frugale crolliamo esausti.
Io mi accomodo in tenda con Ruby, Ruffa e il Titanic. La notte trascorre agitata: sogno di essere in mezzo ad una folla enorme, che spinge e suda. All'odore di milioni di ascelle, presto si aggiunge il fastidio di una fitta dolorosa a un fianco, come se qualcuno nella calca, mi stesse accoltellando. Impreco, mi dimeno...e mi sveglio.
Il Ruffa è in posizione da Cristocrocefisso, e occupa più della metà della tenda. Il Titanic è rollato addosso a Ruby, che nonostante tutto continua a dormire. Io sono in un angolino, con un dolore atroce alle costole. Dal fondo della tenda spunta la deliziosa protuberanza di un macigno, sul quale quel vigliacco del Ruffa mi ha spinto durante la notte. Non sono un tipo vendicativo, e quindi mi limito ad avvicinare il più possibile la bocca al naso del beota dormiente, e lascio partire un'alitata al tritolo, intrisa degli aromi di grappa e sighe, opportunamente miscelati dalla nottata.
Ruffa si sveglia di soprassalto, e, trattenendo a stento un conato di vomito, sveglia mezzo campeggio a bestemmie. Meglio, ormai è mattina e siamo pronti per iniziare la visita della città.
By Bongo venerdì 12 marzo 2004 - 15:44 |
Ahi, ahi, il boss mi tampina, mi sa che per oggi sarà dura andare avanti. Ci si sente la settimana prossima
By Pokoto venerdì 12 marzo 2004 - 19:57 |
mangiapane a tradimento!
By Jen sabato 13 marzo 2004 - 18:43 |
Vabbè...tanto io non mi muovo di qui finchè non avrò materiale a sufficienza per bloccare la vacanza in interail
By Bongo lunedì 15 marzo 2004 - 15:54 |
Il tour de Paris inizia da Notre Dame, e in una sola giornata ci porta, a piedi, sino in cima alla Tour Eiffel.
Per chi fosse poco pratico di Parigi, vi posso assicurare che si tratta di una camminata lunghetta, specie per dei bradipi pigri come noi. D'altra parte i soldi sono pochi, e non vogliamo scialaquarli in metrò e simili, meglio sputtanarli in birra. Il giro ci ha fiaccati, ma siamo soddisfatti e la visione della Torre illuminata ci ritempra.
"Ragazzi, cazzo che città...dai questa notte si delira, Parigi by night..." Ho appena finito di pronunciare la frase, che le luci della Tour Eiffel si spengono, si chiudono le saracinesche del metrò, i giardini del Trocadero iniziano a svuotarsi... e riamaniamo a guardarci noi cinque stronzi, senza un franco in tasca (quindi nessuna possibilità di prendere un taxi o un autobus), ma con tanta birra in corpo, i piedi che cristonano e un numero imprecisato di chilometri a dividerci dal campeggio.
Naturalmente nessuno di noi parla francese, e tantomeno è mai stato a Parigi. Pedro consulta la cartina, e con l'aria di quello che sa, ci indica la direzione da seguire per il Bouis de Boulogne. A rivedere il giorno dopo la strada percorsa, posso affermare, senza tema di smentita, che allungammo di almeno una decina di chilometri. Dopo circa quattro ore di cammino (almeno quattoridici, se consideriamo anche quelle di tutta la giornata), quando siamo vicini alla meta , o almeno crediamo di esserlo, incrociamo una sfilza di trans impegnati a offrire la propria mercanzia. Il Ruffa, che fino ad allora si era chiuso in un mutismo pieno di disprezzo per tutti noi, passando davanti ad un'agghiacciante biondone, se ne esce con un apprezzamento del tipo: "Ma guarda sto ciucciacxxxi, oh, Brun, sembra tuo padre!" SBABAM!!! "UHE' FIGL'E BUCCHIN'" SBABAM, SBABAM, SBABAM!!! Il troione biondo era un franco-napoletano piuttosto in carne, che non avendo apprezzato il salace commento, aveva cominciato a prendere il povero Ruffa a borsettate. Con la pancia in mano dal ridere, cominciamo a correre, con il mignottone e i suoi colleghi alle calcagna. Riusciamo a seminarli solo dopo un bel po', e finalmente, all'alba delle 5,40 di mattina, arriviamo in campeggio.
Dopo un solo giorno, Parigi comincia a starci sulle palle.
By Cabrón lunedì 15 marzo 2004 - 16:44 |
Sei un vero I_D_O_L_O
By Pokoto lunedì 15 marzo 2004 - 16:56 |
Beh questa poteva succederti anche a Fregene..
By Bongo lunedì 15 marzo 2004 - 18:32 |
X Pokoto:
Si, ma vuoi mettere a Parigi?!?!? Il meglio comunque ce lo riservò la Danimarca. Prima però viene Amsterdam e (guarda un po') Zandvoort. Ho letto in "La gita in Olanda" che anche tu hai potuto apprezzarne il clima mite e la brezza accogliente!!! (tra l'altro io sono di Torino, ma ti assicuro che l'allegra famigliola che hai incontrato non eravamo noi). A domani...
By Tyler martedì 16 marzo 2004 - 00:12 |
Magico Bongo, mi accampo qui in attesa del prosieguo
By Pokoto martedì 16 marzo 2004 - 02:56 |
che figata, un altro reduce di Zandvoort! Ti sono piaciuti i toast all'ananas? E il bagnetto? L'hai fatto? Dimmi dimmi, che mal comune..
By Bongo martedì 16 marzo 2004 - 10:09 |
Non mi fermerò a raccontare altre piccole sfihe parigine. Merita però una citazione Ruby, che a Père Lanchaise, sulla tomba di Jim Morrison, si fa beccare dal guardiano, tra un centinaio di persone, a scrivere il proprio nome sulla lapide (tra l'altro coperta di scritte e graffiti di ogni genere). Se la cava comunque con poco, un elaborato insulto in francese e la penna spezzata.
Partiamo quindi alla volta di Amsterdam.
Il treno è un cassonetto di afrori ascellari, stipato all'inverosimile. Ci accucciamo vicino ai cessi, dividendo il pavimento con tre animali francesi, sporchi come il culo di un maiale dissenterico, e ci godiamo l'olezzo loro, misto a quello della cloaca del treno, fino in Olanda.
By Bongo martedì 16 marzo 2004 - 11:56 |
Appena arrivati a destinazione, ancora carichi di zaini e tende, ci fiondiamo alla Rocha, un coffee shop in via Dam, dal quale usciamo solo dopo un'ora abbondante. In un inglese maccheronico chiediamo informazioni su dove sia il campeggio, e una volta convinti di aver capito bene, Brun se ne esce con l'ideona: "Oh, raga, affittiamo delle bici, tanto qua è pieno di piste ciclabili... così non stiamo ad aspettare il pullman."
La proposta viene accolta con entusiasmo da Pedro e Ruby, io guardo il Ruffa, il Titanic, il mio zaino e faccio presente che mi sembra una grossa cagata. Chiedo il conforto di Ruffa, che però è fuori come un dehors, e non è particolarmente convincente. Insomma, affittiamo 'ste cxxxo di bici.
Lo confesso: non sono un amante del ciclismo, mi piace guardarlo in Tv, sdraiato sul divano con una buona birra, ma pedalare proprio non mi si addice... e poi mi stanno sul cxxxo da morire quelli che vanno in bici senza tenere il manubrio. Ma come cxxxo fanno??? In moto ci riesco anch'io, che ci vuole, quella va da sola...ma in bici no!!! Sarà che pedalo male, scoordinato, ma se provo solo a staccare le mani, comincio ad ondeggiare come il culo di una danzatrice del ventre. Così, quando vedo Pedro e Ruby figheggiare e stiracchiarsi in sella, mi incazzo e con il mio fido zainetto da 25 kg in spalla, lancio una fuga in stile Indurain.
Tra l'incazzatura e la fusione, mi ero completamente dimenticato di un particolare rilevante. Quelle bici di mxxxa che aveva affittato Brun, non avevano la leva del freno. Per frenare, si doveva dare un colpo di pedali all'indietro...
By Wasabi martedì 16 marzo 2004 - 15:02 |
come ti capisco, anch'io ho le stesse difficoltà in bici :'D
By Bongo martedì 16 marzo 2004 - 15:18 |
Sto pedalando con tutte le energie a mia disposizione e ho il Ruffa e il Titanic alle calcagna. La gara è tesa, il ritmo serrato, non cedo... ci do giù di pedale e abbasso la testa. "CHE CXXXO FAI BONGO ?!?!?!? OCCHIOOOO!!!" Sento la voce di Ruby in lontananza. Quando rialzo lo sguardo vedo una garula zoccola di età imprecisata, ma comunque vicina alla sessantina, che con la sua bici modello Barbie, si appresta a tagliarmi la strada. Cerco la leva del freno, e non la trovo...panico!!! Mentre realizzo che devo pedalare all'indietro vedo la mignotta che gira lo sguardo verso di me (un proiettile di ottanta kg più zaino da 25, totale 105 kg) che le sto per piombare addosso, e sul suo volto si dipinge una maschera di terrore. Dò una vigorosa pedalata all'indietro ... e mi schianto al suolo come un sacco di mxxxa. Dietro di me quel coglionazzo del Ruffa, che neanche prova a frenare...si butta letteralmente a terra con il Titanic al seguito, e mi rotola addosso. I tre idioti più indietro si fermano e, ridendoci in faccia senza il minimo pudore, si informano delle nostre condizioni, che per fortuna, tranne qualche ferita lacero-contusa, non sono gravi. Anche la puttanazza si ferma, e dopo essersi ripresa dallo spavento ci chiede:" Are you ok?" Ruffa non mastica molto l'inglese, ma quando vuole sa farsi capire:" MA VAFFANCULOPUTTANA, FUCK YOU - e alza il dito medio - FUCK YOUTROIA...come si dice cazzo, in inglese?...dick....DICK SUKER" La meretrice, sentendosi investire da una raffica di insulti, si rimette in sella disgustata e lanciandoci un'occhiata di disprezzo, ci lascia a terra rantolanti.
Le bestemmie allora si indirizzano verso Brun e la sua idea del cxxxo. Il fatto che la colpa della nostra coglionaggine non sia sua, non ci sfiora minimamente. Riconsegnamo le bici (pagate per mezza giornata) dopo appena mezz'ora, e prendiamo l'autobus.
By Luna martedì 16 marzo 2004 - 15:47 |
ti prego sto per soffocarmi dalle risate
By Pokoto martedì 16 marzo 2004 - 16:28 |
sto morendo...
ehi gente, qui bisogna organizzare una gita aziendale da qualche parte!!!
By Metroidx martedì 16 marzo 2004 - 16:56 |
eccellente
By Holeinone lunedì 22 marzo 2004 - 16:02 |
Grande Bongo.
Ma per caso, sei parente di Fantozzi, vista la dose di sfaiga?
By Tyler mercoledì 24 marzo 2004 - 14:16 |
E' il marito di Mariangela, non vedi il nome?
By Bongo lunedì 05 aprile 2004 - 17:16 |
Mannaggia, ogni tanto mi tocca pure lavorare, è veramnete insopportabile!
Vediamo se almeno oggi riesco a riprendere le gesta dei cinque cazzoni in giro per l'Europa
By Tyler lunedì 05 aprile 2004 - 17:22 |
Mettete Bongo in CIG, prestttttto!
By Bongo lunedì 05 aprile 2004 - 17:32 |
Dop cinque giorni di Amsterdam (invece dei tre previsti inizialmente), decidiamo che ci siamo rovinati a sufficenza i polmoni, e che un po' di aria di mare tutto sommato ci farebbe bene. Si parte quindi alla volta di Zandvoort, la ridente cittadina sulla costa che il grande Pokoto ha già magistralmente descritto. Arriviamo a sera inoltrata, e ci accoglie un leggero venticello, tipo Bora incazzata, e una temperatura che avrebbe fatto la felicità di un gruppo di eschimesi di ritorno da un mese nel Sahara. Naturalmente, essendo agosto, il mio guardaroba prevede, come indumenti più pesanti, un tanga leopardato e le infradito. Quando metto piede giù dal treno, ho l'immediata sensazione di aver fatto una cagata a non ascoltare mammà: " Porta un maglione, che poi hai freddo" aveva detto. Figurarsi se uno può dare ascolto ad un consiglio del genere...è la classica frase che ripetono tutte le mamme...io sono un tipo cazzuto, giro il mondo armato del mio zaino, il maglioncino è roba da finocchi...
Siamo arrivati a Zandvoort da 3 ore, e ho già la febbre a 38° tendente al rialzo.
By Bongo lunedì 05 aprile 2004 - 18:03 |
Montiamo le tende tra raffiche di vento impressionanti e bestemmie fragorose, e mi avvolgo rantolando nel sacco a pelo, non prima di aver cacciato a sputi Ruffa che si stava piazzando con il Titanic. Il buon Brun fa cambio di tenda, sistema la sua roba vicino a me, e raggiunge gli altri:
"Andiamo a fare un giro, tu Bongo che fai, non vieni?"
"No, ragazzi, sto troppo male, andate voi, io sto qua a dormire"
La combricola se n'è già andata da un po', ma non riesco ancora ad addormentarmi, e mi viene in mente che potrei aiutarmi con una bella tromba. In effetti, dopo qualche boccata crollo esausto.
Non è un sonno tranquillo però, la febbre è alta e lo stomaco è rivoltato.
Non so quanto tempo ho dormito, ma quando mi sveglio di soprassalto, gli altri sono già tra le braccia di Morfeo.
"Oh cazzo!!! Brun sveglia, apri la ten..BLEAGH...BLEAGH...BLEEAAGGHH..." .
Una sboccata epocale, in tenda, senza la possibilità di uscire, e con Ruby e Brun che dormono come due putti.
Fortunatamente, in un attimo di lucidità, ho messo le mani a coppa, riuscendo a trattenere il grosso dello sbocco, salvando almeno in parte il nostro giaciglio.
"Svegliati Brun, apri 'sta cazzo di tenda!!!"
Il bradipo finalmente si desta:
"Ma che cazzo hai fatto?!?!"
"E che cazzo vuoi che abbia fatto, apri 'sta tenda!!!!!"
Con i riflessi degni di un'ottantene paraplegico, il nostro, finalmente abbassa le cerniere, permettendomi di buttare al di fuori della tenda l'immonda poltiglia.
Neanche un tiratore scelto dei corpi speciali, addestrato per dieci anni allo scopo, sarebbe riuscito con tanta precisione a centrare le scarpe di Ruby, incautamente lasciate proprio al bordo della tenda, in perfetta rotta di collisione con il mio magma gastrico.
Sul momento non se ne è accorto nessuno, se non il diretto interessato la mattina dopo, quando allungando la mano verso le scarpe, ha affondato tutte e cinque le dita nello sbocco ben macerato dalla nottata
By Tyler lunedì 05 aprile 2004 - 18:32 |
idolo!
By Cabrón lunedì 05 aprile 2004 - 19:57 |
Mitico Bongo, i putti dovevano volerti veramente bene per accettare una cosa del genere senza trucidarti orribilmente
By Wasabi martedì 06 aprile 2004 - 10:02 |
By Nausicaa martedì 06 aprile 2004 - 11:34 |
grandioso.....!
By Bongo martedì 25 maggio 2004 - 15:43 |
Per quanto estasiati dal clima caldo e accogliente di Zandvoort, decidiamo che il soggiorno sulla costa olandese è durato a sufficienza e che la Danimarca ci ha aspettato anche troppo.
Tornati alla stazione di Amsterdam, ci dirigiamo verso il treno per Copenaghen e scopriamo, nostro malgrado, che è pieno come i testicoli di Rocco Siffredi dopo dieci anni di astinenza forzata.
Per fortuna il nostro fido boy scout, Pedro, prende in mano la situazione:
“Tranquilli riga, ho visto che in fondo al treno ci sono degli scompartimenti liberi, seguitemi”.
In effetti nei vagoni di coda c’è posto, e pure parecchio. Subito cominciamo a prendere per il culo i beoti che si stanno accalcando in testa al treno:
“Aho, certo che ‘sti olandesi son proprio dei fessi………ehe, noi italiani semo li mejo……. guarda come siamo scialati………..alla faccia loro………”.
Dopo esserci cotonati l’ego e aver dato fondo alle provviste della specialità olandese più apprezzata dall’italiano medio, ci svacchiamo sui sedili e piombiamo in un sonno catatonico, convinti di risvegliarci a Copenaghen.
By Bongo martedì 25 maggio 2004 - 16:00 |
Mi sveglio con un rumore di ferraglia e un gran vociare in lontananza. Il treno è fermo.
Guardo gli altri che se la dormono beati e mi affaccio dal finestrino per vedere a che punto siamo.
Sono rincoglionito dal sonno, ho gli occhi cisposi e il cervello ancora obnubilato dai bagordi, quindi ci metto un po’ a realizzare che il treno sta per imbarcarsi su un traghetto, mentre il nostro vagone poltrisce sui binari.
Penso: “Chissà perché noi siamo fermi…. Sarà guasto il vagone? Faranno entrare il treno a pezzettini? PERCHE' CAZZO SIAMO FERMI???” Poi mi viene in mente l’affollamento sulle carrozze di testa, e d’improvviso realizzo che il nostro vagone non sarebbe mai arrivato in Danimarca; i tempi di reazione subiscono un’improvvisa accelerata. Sveglio gli altri a calci sugli incisivi, spiego la situazione, risveglio a calci Ruffa che si era riaddormentato pensando ad uno scherzo, e ci fiondiamo tra le rotaie, zaini in spalla, all’inseguimento del treno.
By Nausicaa martedì 25 maggio 2004 - 16:26 |
è tornatooooo
By Bongo martedì 25 maggio 2004 - 17:23 |
Mentre corriamo, ansimando come Maria De Filippi in preda ad un orgasmo, ci vediamo affiancare da un essere di un metro e quaranta, un metro e quarantacinque, che inizia ad urlare, come un forsennato, frasi incomprensibili: era un turista giapponese, coglione quanto noi, terrorizzato dall’idea di perdere il traghetto.
Una volta imbarcati e rimontati sul treno, parte la caccia al posto. Impresa a dir poco improba, visto che i vagoni pullulavano di viaggiatori di tutta Europa, ognuno con il proprio inconfondibile caratteristico olezzo. Ancora una volta ci accovacciamo vicino ai cessi, rassegnati a passare il resto della nottata tra odore di piscio, miasmi intestinali e le imprecazioni nipponiche del nostro compagno di sventura.
La sorte infame e ladra però, ci riserva finalmente una lieta sorpresa. Lo scompartimento a noi più vicino si svuota dopo poco meno di due ore. Ci fiondiamo sui sedili, godendo come neanche al terzo goal di Rossi contro il Brasile nell’82, quando il prode kamikaze, che ormai ci si era affezionato e non ci mollava un attimo, probabilmente non riuscendo a controllare l’entusiasmo, lascia partire un peto devastante. Sorpresi da sì tanta audacia, scoppiamo in una risata fragorosa.
Agli occhi di Tetzuja, la cosa deve essere sembrata un complimento, visto che ridendo lui pure, inizia ad esibirsi in una serie di loffe dall’odore caldo e avvolgente, che entra nelle narici e sembra abbracciarti il cervello. Quell’idiota di Ruffa, invece di mostrarsi sdegnato, accetta la sfida, e per una buona mezz’ora i due mettono in scena un duello, che neanche Sergio Leone….La gente fuori dello scompartimento, si sposta verso i cessi, mentre, privo d’ogni pietà, nonostante il Ruffa ceda stremato sotto i suoi potenti colpi, Toshiro Mifune continua a renzare in allegria per tutto il viaggio, convinto di farci cosa gradita. Quantomeno ci tiene al caldo fino a Copenaghen, dove naturalmente, ci accoglie la solita, merdosa pioggerellina.
By Tyler martedì 25 maggio 2004 - 20:59 |
Oddio
By Pokoto mercoledì 26 maggio 2004 - 04:04 |
sto male dal ridere
By Jen mercoledì 26 maggio 2004 - 09:32 |
Uffi lo leggo più tardi...non ho tempo
By Luna mercoledì 26 maggio 2004 - 09:57 |
ti prego continua
By Nausicaa mercoledì 26 maggio 2004 - 10:49 |
"ansimando come Maria De Filippi in preda ad un orgasmo"
che schiiifooooo ma anche
By Jen mercoledì 26 maggio 2004 - 11:12 |
Ecco..lo sapevo, non dovevo leggerlo..mò mi faccio sotto dalle risate
By Bongo mercoledì 26 maggio 2004 - 11:49 |
Una volta scesi dal treno, salutato il giapu con due score tonanti, ci dirigiamo verso lo Sleep-in, una specie di ostello, vicino allo stadio.
In realtà si tratta di un ex palazzetto del ghiaccio, riadattato a dormitorio……..non propriamente l’Hilton, ma sempre meglio di un calcio nel culo.
Arriviamo verso le 8,00 di mattina, prendiamo possesso dei nostri loculi e ci accingiamo, stanchi morti, a godere un meritato sonno ristoratore. Dopo due ore ci sveglia un campanaccio agitato da un energumeno: “WAKE UP!!! WAKE UP!!!”.
La simpatica usanza del loco, era infatti quella di dare la sveglia tutte le mattine alle 10,00, in modo da sbattere i gentili ospiti fuori dalle balle, in tempo utile per fare le pulizie.
Sacramentando il giusto ci alziamo.
Paese nuovo, moneta nuova (bei tempi, quelli senza euro), quindi ci tocca cambiare i nostri preziosi travel cheques. Frugo nello zaino, nel mio nascondiglio segretissimo e ……………….non trovo una mazza!.
“Oho, riga, bello scherzo del cazzo – faccio agli altri - adesso però tirate fuori i travel “
“E chi te li ha toccati” .
“Dai non fate i fessi, tirateli fuori”.
“O, ma sei scemo?!?!? Non li abbiamo presi noi”
“O porca putt@n@……o porca putt@n@……..O PORCA PUTT@N@!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Che c’è???”
“Ehe che c’è……c’è che non ci sono più!!!!!!!!!! Me li hanno ciulati!!!!!!!!!”
Inizio a quel punto a dare fondo a tutto il mio vasto repertorio di bestemmie, impreco contro i miei incolpevoli amici, maledico il giorno che ho deciso di partire con loro, auguro un’epidemia di colera alla Danimarca tutta, ripeto tutte le bestemmie, dopodiché vado alla ricerca di una banca per farmi rimborsare i travel.
(Solo qualche settimana più tardi, tornato nella mia accogliente casetta, trovai i travel mancanti in un cassetto, infilati in un altro nascondiglio segretissimo che mi sarei dovuto portare appresso e della cui esistenza mi ero completamente dimenticato. Sfigato sì, ma anche taaantooooo coglione!!!!!)
By Bongo mercoledì 26 maggio 2004 - 12:11 |
Trovo una banca, neanche troppo distante dal dormitorio, e con un inglese degno di Totò e Peppino, spiego all’impiegato il mio dramma. Il vichingo si mostra molto colpito dall’accaduto, mi fa accomodare, controlla i numeri di serie dei travel mancanti, mi piazza un telefono in mano e compone un numero di Londra.
Non so per quale motivo, ma per ottenere il rimborso, devo parlare con l’Inghilterra.
Ricomincio la spiegazione in anglo-napoletano, e dall’altra parte del filo percepisco un po’ di imbarazzo.
Dopo un quarto d’ora che cerco di spiegarmi, sento “Just a moment” e poi, finalmente, un impiegato che parla italiano….male, ma parla italiano. Passarmelo prima sembrava brutto!
Comunque finalmente si chiarisce il tutto e mi assicurano che, il giorno dopo, i soldi mi saranno rimborsati, in corone danesi, presso la banca della stazione.
Esulto e, fiero di me stesso, torno dai compari che intanto si stavano sbranando una pizzona alla faccia mia. Gli imbecilli, invece di preoccuparsi per la sorte del mio denaro, mentre ero alle prese con le insidie della lingua inglese, avevano partorito un’idea che si sarebbe presto rivelata una cagata paurosa.
By Wasabi mercoledì 26 maggio 2004 - 13:11 |
x 520985208532482082085... aspetto il seguitoooooo
By Nausicaa mercoledì 26 maggio 2004 - 13:24 |
Bongo facciamo un Mundialitoooo
By Tyler mercoledì 26 maggio 2004 - 14:44 |
'mmazza Bongo, sto rinunciando alla tintarella pomeridiana x leggere le tue epiche gesta pero' ne vale la pena t
Quando continua?
By Jen mercoledì 26 maggio 2004 - 15:03 |
Noi volere Tyler-Topic sulla tintarella quotidiana
Ps. Bongo..MITTTTTTTTTTICCCCOOOOOOO
By Bongo mercoledì 26 maggio 2004 - 15:45 |
“Visitiamo per bene Copenaghen, poi prendiamo la cartina della Danimarca, puntiamo il dito a caso e partiamo!”.
L’idea mi sembra un po’ azzardata, ma non voglio fare il guastafeste, dopotutto il bello dell’Inter-rail è anche che puoi andare dove più ti pare e piace.
Dopo tre giorni, quindi, ammirate le bellezze (in tutti i sensi…certe tope da stare male) della capitale e recuperati i miei soldi, ci piazziamo davanti alla mappa della Danimarca, alla stazione, Ruby chiude gli occhi, punta il dito……..mare aperto. Ci prova Pedro…….becca la terra ferma. Ci avviciniamo per vedere meglio il nome della futura destinazione: Horserod (almeno così mi pare di ricordare). Un paesino imbucato, ma talmente imbucato che, come scopriamo di lì a poco, non ci arriva neanche il treno, ci toccherà fermarci a prima per poi prendere il pullman.
Sul bus, ammirando la campagna danese, fantastichiamo del posto che stiamo per raggiungere.
Sarà un paesello tipico, dove naturalmente non ci sarà né un campeggio, né un ostello, solo una piccola locanda a gestione familiare, dove l’oste ci accoglierà bonariamente. Verremo serviti dalle sue cinque figliole, che dopo averci preparato un pasto caldo, danzeranno con noi, fino a quando, esauste, non chiederanno di meglio che sdraiarsi al nostro fianco, per un’indimenticabile notte d’amore.
“Horserod”: il grido dell’autista ci riporta bruscamente alla realtà. Una volta scesi dal pullman, ci guardiamo intorno e restiamo un po’ perplessi. Non c’è nulla, tranne una fila di casette a schiera tutte uguali e, in lontananza, un edificio più imponente. Ci incamminiamo, iniziando ad intonare qualche alleluja verso la sacra famiglia, quando ci si para davanti un macchinone nero, dal quale scendono due montagne umane in divisa, che ci si vengono incontro con fare minaccioso.
Ci chiedono cosa stiamo facendo e Brun, con aria anche piuttosto scazzata, risponde che siamo turisti, in cerca di un posto caratteristico dove passare la notte. I due scoppiano a ridere senza ritegno, e tra un singhiozzo e l’altro ci informano che il ridente paesino scelto per noi dal Fato, altro non è che un penitenziario, che le casette a schiera sono delle guardie e che il centro abitato più vicino è a una ventina di chilometri. Mentre aspettiamo l’autobus, non vola una mosca. Ripenso alla serata che ci eravamo immaginati, ma mi devo arrendere all’evidenza che, probabilmente, l’oste bonaccione è un serial killer e le nostre cinque fate sono delle ergastolane. Noi, invece, siamo i soliti stronzi.
By Pokoto mercoledì 26 maggio 2004 - 16:06 |
sono basito.. qui bisogna organizzare una GITA AZIENDALE!!
continua dai continua ancora su su dai dai dai
By Tyler mercoledì 26 maggio 2004 - 17:46 |
Eccellentissimo Bongo
PS: Se volevate una serata cosi' dovevate andare a Odense
PS2: Jen, se ci tieni tanto ok, ma qui lasciamo spazio a Bongo
By Metroidx mercoledì 26 maggio 2004 - 17:56 |
un Metroscar onorario a Bongo,ma non ti montare la testa
By Spank giovedì 27 maggio 2004 - 13:55 |
ti prego continuaaaaaaaaa!!!!
stai allietando la mia infausta giornata!
By Spank giovedì 27 maggio 2004 - 13:55 |
ti prego continuaaaaaaaaa!!!!
stai allietando la mia infausta giornata!
By rastasa martedì 01 giugno 2004 - 11:56 |
Sei troppo forte.....ma il finale?
By Cabrón mercoledì 02 giugno 2004 - 21:52 |
..please..
By Holeinone venerdì 23 luglio 2004 - 13:01 |
Bongo, dacce il finale!!!!!!
By Bongo giovedì 02 settembre 2004 - 14:45 |
Tra la sparizione dei miei soldi e la gita al penitenziario, decidiamo che la Danimarca ci ha regalato sufficienti piacevolezze, e partiamo quindi alla volta della Germania. Destinazione: Foresta Nera. Prima tappa: Baden Baden.
Il posto è grazioso, ma essendo un centro termale non è propriamente popolato da orde di gnocca, quanto piuttosto da vecchie battone teutoniche venute a rigenerarsi il fegato semidistrutto dagli ettolitri di birra ingollati durante l’anno.
Vogliamo comunque approfittare delle terme e rilassarci. Dopo avere bevuto un’acqua zozza e puzzolente, ma dagli eccezionali poteri depurativi, finiamo in quello che doveva essere una specie di beauty centre, ma che in realtà sembrava più un parco acquatico: piscine di ogni dimensione, con acqua di diverse temperature, idromassaggi di ogni tipo…una ficata pazzesca. Ci immergiamo e subito posiamo i nostri deretani su dei seggiolini particolari, dal fondo dei quali veniva sparato un getto di acqua tiepida, dritto sui gioielli di famiglia. Una goduria pazzesca! Ce ne stiamo belli rilassati a godere dei benefici del massaggio ai testicoli, quando il Ruffa, vuoi perché stimolato dal getto d‘acqua, vuoi perché è un animale che si ingozza di ogni porcheria, convinto che le bolle dell’idromassaggio mascherino quelle prodotte dal suo putrido intestino, lascia partire una scora portentosa. Ora, definirla scora mi pare inesatto, tecnicamente sarebbe più corretto vescia. Dicesi infatti vescia il tipo di flautolenza traditrice, quella che, per intenderci, lascia ricche sgommate sulle mutande. L’idiota, sottovalutando i poteri lassativi di quel brodo fetente che avevamo bevuto prima di immergerci, si lascia andare senza ritegno. Dire che si caga addosso sarebbe esagerato, ma quel che è certo è che, spinta verso la superficie dal getto d’acqua, una chiazzetta giallognolo-marroncina affiora vicino alla pancia del peto-cagone. Noi, da veri fenomeni, invece di dissimulare e allontanarci con discrezione, iniziamo a starnazzare come Rosa Russo Iervolino alla vista di un’erezione di suo marito, attirando l’attenzione di tutti i vetusti bagnanti. Quello che segue è un coro di bestemmie in tedesco che ci accompagna fino all’uscita, dove il Ruffa ha pure il coraggio di girarsi verso il numeroso pubblico, alzare una gamba e mimare un’altra scorreggia.
By Bachanale giovedì 02 settembre 2004 - 14:58 |
Signori: è proprio Lui, è tornato.
By Wasabi venerdì 03 settembre 2004 - 08:42 |
Grazieeeeeeeeeee !!!!!
By Nausicaa venerdì 03 settembre 2004 - 15:23 |
"iniziamo a starnazzare come Rosa Russo Iervolino alla vista di un’erezione di suo marito"
per questa ed altre ancora, dichiaro Bongo campione di figure retoriche (e di m)
By Spank sabato 04 settembre 2004 - 19:51 |
ahahahah, bellissimo!!
beh, non puoi lasciarci cosi'...continuaaaaaaaaa!!
p.s. CIAO A TODOS!!
Son tornata...con un sacco di storielle da raccontare!!
( e molti pensaranno..che kul00000000!!! )
By F_E_D_E_R_I_C_O domenica 05 settembre 2004 - 01:23 |
Hallo, SPANK!
(Dovevo, DOVEVO DIRLO!!!!)
By Wasabi lunedì 06 settembre 2004 - 09:56 |
Bentornata Spank!
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