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By Dannomax (151.24.19.156) sabato 18 gennaio 2003 - 12:43 |
Qualche anno fa, dopo aver ripianato i debiti con i primi stipendi, decido di farmi la moto, e per pochi soldi mi lascio convincere a comprare uno Skasson 3 e mezzo rosso fuoco da un amico, secente esperto.
"Moto così non ne fanno più (eccecredo, è pure fallita la ditta), è ottima per imparare (sì, i rudimenti di meccanica) e se la lasci per strada non la rubano (!!!)"
Ora, soddisfatto del mio acquisto, decido che, ecchimelofafare di girare ancora in macchina... Per natale, i miei li raggiungo in moto, ah, soddisfazione!
Finisco il lavoro che è già buio (come ultimo arrivato ero li anche il 24) e vado a casa per cambiarmi per la splendida avventura: fa un freddo dell'ostia, tipo che se apri le finestre entrano i pinguini a scaldarsi, ma niente può distogliere la mia mente bacata dai suoi obbiettivi, specie se ardui e potenzialmente inutili.
Costume fantozziano da motociclista: superpippo militare, pantaloni jeans che fa duro, scarponi da montagna, doppio golf e giaccavento pelosa, che se la chiamano così è perché tiene l'aria, più casco, comprato a una svendita per fallimento e guanti da sci di quando ero bambino, con l'imbottitura così consumata che mi entrano ancora.
Il casco, so che si appanna al primo freddo, e decido di premunirmi: il casco si appanna perché l'acqua del respiro si condensa... quindi, cosa cìè di meglio che coprire la visiera di un sottile velo d'olio da cucina, che come si sa è idrorepellente? Soddisfatto della mia genialità prendo un batuffolo di cotone e spalmo abbondantemente.
Esco agile come lomino della Michelen (oh, beh, meglio: se cado rimbalzo e non mi faccio male). Fuori c'è un freddo che anche gli orsi polari se ne stanno a casa davanti al caminetto, ma in compenso si è alzata una nebbia che garantisce una visibilità di almeno tre metri.
Ora, la moto in questione era una naked, che io credevo si riferisse al fatto di essere priva di carenatura. In realtà, come avrei scoperto dopo, deriva dal piacere che si prova a guidarla, pari a essere nudi in mezzo alla tempesta. Tutto soddisfatto della mia mascherata, accendo il motore, che ruggisce (beh, diciamo miagola) soddisfatto (alle moto piace essere portate in giro, specie nelle situazioni improponibili in cui chiunque preferirebbe, piuttosto, andare a piedi), e sputacchia un paio di volte in direzione dell'auto, che linda e confortevole sonnecchia in fondo al box. L'auto, dal canto suo, si limita a scuotere la testa un paio di volte e ritorna a sonnecchiare.
(segue)
By Hapablap (151.30.65.140) sabato 18 gennaio 2003 - 14:19 |
Storie come questa ci riportano ai tempi gloriosi di MDN
By Dannomax (131.175.41.122) sabato 18 gennaio 2003 - 15:00 |
Mancano anche a me le vecchie storie: big Al, Goat, Banzaj & Poncho... (lacrimuccia commossa)
By Tyler (80.116.25.163) sabato 18 gennaio 2003 - 15:26 |
vaivaivai Maaaaaaaax
By Dannomax (131.175.41.122) sabato 18 gennaio 2003 - 15:32 |
Mi infilo il casco canticchiando:
I want to ride my bycicle,
I want to ride my byke
I want to ride my bycicle
I want to ride it where I like!
Infilo i guanti e vvvia! mi tuffo nella nebbia. Inizio a attraversare la città: Circonvalla, Maciachini... non c'è in giro nessuno tranne poche auto. Le luminarie splendono polverose: tirate fuori dai magazzini per arricchire qualche impresa di installazione e pronte a tornarci dopo la befana.
La giaccaavento si gonfia un po', ma io non sono mica uno sprovveduto: sono già stato fuori città in moto almeno due volte, e una sono arrivato persino a Brescia. Qindi controllo che la giacca sia ben stretta dal cinturone "El Charro" taroccato residuo dell'epoca paninara.
Al semaforo, supero una berlina stracarica di bimbi urlanti... Hahahaha, schiavi delle automobili familiari, non mi avrete! Poi la strada è vuota: una fila interminabile di auto parcheggiate, nessun pedone, nessun auto. Sono di umore ottimo, nonostante il freddo inizi a mordermi un po' le ginocchia (effettivamente mi sento le rotule come due pezzi di ghiaccio formati ad alta quota e pronti a cadere dall'ala dell'aereo).
Accelero nella strada libera, mentre la nebbia si fa più densa, ancora più densa, sempre più densa... Ma quanto ca22o è densa questa nebbia? Mi accorgo che ormai non vedo più niente, anzi, sono a un passo dallo sbattere contro le auto ferme. Rallento e sollevo la visiera. E qui la situazione mi si fa più chiara.
Avete presente quando una bottiglia d'olio viene lasciata abbandonata in dispensa in una casa poco riscaldata? Vi siete mai accorti che si formano dei grumi opachi, viscidi, che a volte formano addirittura un deposito bianco sporco sul fondo? Beh, i miei studi di fisica mi avevano preparato a capire i fenomeni naturali ma non a prevenirli. La conclusione a cui non ero arrivato quella sera, è che anche l'olio da cucina ghiaccia. Praticamente, ora mi trovavo già a una buona mezz'ora da casa, con la visiera coperta da una mucillagine unta e gelida, del colore del vetro smerigliato.
By Dannomax (151.24.31.24) domenica 19 gennaio 2003 - 02:15 |
Pulisco alla meglio la visiera, vincendo il senso di schifo da ghiaccio unto... e mentre un maxyscuter con copertina, paramani e orecchiette sul casco mi sfreccia accanto, per la prima volta quel giorno mi chiedo se sto facendo una minkiata (non sarebbe stata l'ultima volta che avrei interrogato me stesso).
Ma in fondo, l'imperatore della Cina non avrebbe costruito la Grande Muraglia, se avesse dato retta a chi gli diceva "ma non ti sembra un po' lunghina?", così come Cheope non avrebbe ammucchiato tutti quei sassi se si fosse fermato a pensare "tento li vedranno solo quattro americani ricchi e ciccioni a dorso di cammello" . E che dire di Colombo: se si fosse fermato a pensare "è un po' che non vedo che acqua" ora noi non staremmo per fare un'altra guerra inutile. Così anch'io decido di fare iol Vero Uomo e di compiere fino in fondo il mio Destino: PRENDERE UN SACCO DI FREDDO.
Quindi riparto fiducioso, cantando stavolta un inkazzato
I'm a cowboy,
on a steel horse I ride
I'm wanted
dead or alive
Prendo la tangenziale, e dopo un paio di prove mi accorgo che l'unico modo per non andare a sbattere contro il primo palo è tenere la visiera alzata. Quindi devo stare sotto i 70-80 km/h che sopra non solo rischio di morire congelato, ma la visiera si chiude con uno schiocco secco per l'aria. Addio all'idea di arrivare in un oretta, e da scordarsi di prendere l'autostrada. Mi sparerò 80 km di statali, che tanto non c'è traffico, eppoi ho la non giustificata idea che passando per i paesi faccia meno freddo (il riscaldamento che filtra dalle case? il fatto che c'è meno vento? e quale vento poi? boh!).
Per chi non fosse pratico della zona una premessa: in Padania, quello che ti spacca non è il freddo, visto che la temperatura non va mai di molto sotto zero, ma è l'umidità che ti penetra nelle ossa, bagnando tutto, dal faro della moto, al sellino, al pantalone, ai denti sia che soridi sia che li contrai in un ghigno che vorrebbe dire "non fa male" ma tanto non ci crede nessuno.
In breve, tutte le parti esposte del mio corpo iniziano a diventare bianchicce: la mascherina attorno agli occhi, la giuntura tra guanto e giacca, il collo, le ginocchia e le cosce... La parte peggiore sono le mani, che mi tocca tenere distese per frenare ogni tanto... sto perdendo rapidamente sensibilità e mi accorgo che ho problemi a contrarle. Siccome non sono un eroe dei fumetti, il tutto è accompagnato da una sensazione non proprio gradevole di dolore fisico.
Per la seconda volta quella sera mi domando se non sto facendo una minkiata. Ma un vero uomo non si pone domande, segue la voce del suo cuore diritto e deciso verso la catastrofe. Quindi vado avanti.
Verso metà strada, inizio a avere le allucinazioni mistiche. Rifletto sul fatto che cercare andare aventi così è come cercare di suicidarsi trattenendo il fiato... IMPOSSIBILE. Inizio a scrutare in giro per un BAR, mentre le mie membra intirizzire suggeriscono al mio cervello, colla voce che devono avere avuto le sirene di Ulisse: "vin brulé, Vin Brulé, VIN BRULè" ...
In quella mi rendo conto di aver sottostimato leffetto notte di Natale. Immagino che persino i re Magi abbiano avuto quella notte difficoltà a comprarsi le sigarette perché tutti i locali, dal più cosmopolita al più sfigato sembravano concordi nellaver chiuso le tende. Tranne poche battone brutte (che noon erano proprio quello che mi serviva per scaldarmi), l'unica luce all'orizzonte era quella del bancomat.
A un certo punto non ce la faccio VERAMENTE più: se va avanti così, decido, mi metto a sbandare. Trovo mogio la piazzola di un distributore, ovviamente chiuso, e mi metto a scaldare mani e guanti sulle termiche del motore. La mente viaggia verso presepi, stalle imbottite di trucioli e campanelli di ceramica... fortunatamente non c'è in giro neanche un barbone a vedermi: mi sento misero come un mendicante.
Per la terza volta quella sera mi chiedo se non sto facendo una minkiata... Ma un vero Uomo no si ferma davanti alle avversità della strada, specie se per tornare indietro deve prendere ancora più freddo. Quindi, risoluto, decito di andare aventi.
Mi rimetto i guanti (ah, caldini!!!), controllo di essere in grado di chiudere la mano, e riparto cantando
No, woman no cry,
no woman no cry...
By Irishzebo (80.180.44.4) domenica 19 gennaio 2003 - 02:41 |
Quindi devo stare sotto i 70-80 km/h che sopra non solo rischio di morire congelato, ma la visiera si chiude con uno schiocco secco per l'aria.
ma comprare un casco con la visiera che si puo' togliere no,eh?
cmq continua cosi'.....
p.s. io ho lo scooter e ti capiscooooo
By Dannomax (151.24.31.24) domenica 19 gennaio 2003 - 02:46 |
Senti bello, la visiera si può anche togliere, ma trovare l'energia mentale di capirlo dopo 40 km sottozzero e l'abilità manuale per farlo sono un altro discorso.
Comunque mi fa piacere avere un commento. Non ho ancora capito se 'sta storia interessa o la sto leggendo soltanto io!
By Hapablap (151.30.67.181) domenica 19 gennaio 2003 - 03:40 |
Vai Max per quanto mi riguarda ti stai candidando tra i miglior poster del 2003 (vabbè che è iniziato da soli 20 giorni)
Dannomax!
Dannomax!
By Exos_Dax (80.116.104.214) domenica 19 gennaio 2003 - 11:03 |
semplicemente magico
By Dedo (62.10.114.0) domenica 19 gennaio 2003 - 11:09 |
DannoMax sei un mito di genialità!
Continua continua, che la storia si fa sempre più interessante man mano che ti avvicini all'epilogo!!!...che spero sia tragicamente comico ,come il resto !ahaha
I guantini sono troppo un tocco di classe!
By Dannomax (151.24.27.201) domenica 19 gennaio 2003 - 11:36 |
Vi ringrazio ragazzi, vi amo... avevo giusto bisogno di un po di incoraggiamento. Allora continuo:
---
Riparto e proseguo per un'altra mezzora... no, così non rende l'idea. Tengo duro per un'altra mezz'ora col corpo scossa dai brividi di freddo, la mascella che sbatte a tratti e gli occhi pieni di lacrime da freddo che mi rendono difficile vedere. Ogni tanto stacco la mano sinistra per scaldarla sul motore, mentre la destra è congelata in una posizione semi-contratta utile a tenere tirato l'aceleratore. Sulla sciarpa ho una striscia di condensa gelata di fronte al naso... ah, dimenticavo, ho anche una sciarpa infilata tra casco e giacca, credo quella grigia, che visto come sono combinato, il grigio va su tutto...
Tengo duro, dicevo, e raggiungo la cittadina successiva, dove se memoria non mi inganna c'è da qualche anno il McDonald. Il MD è una sicurezza, è l'unico posto che riesce a spremere tanto i suoi dipendenti da tenere aperto anche la notte di Natale. Infatti è illuminato. Fermo la moto, scendo... cosa che si rivela più difficile del previsto, prechè le fibre muscolari delle cosce, ghiacciate, mantengono le ginocchia piegate a angolo retto, e devo massaggiarle per un paio di minuti prima di recuperare la posizione eretta.
Entro, senza vergogna per la mia tenuta da esquimese povero, e vengo accolto dalla solita cameriera brutta.
Non so se funzioni così anche da voi, ma ho notato che da queste parti le cameriere di MD sono tutte brutte e possibilmente tarchiate, con qualche eruzione cutanea (beh, questo è già più spiegabile). La mia teoria è che le studentesse carine che hanno bisogno di far due soldi fanno le cameriere nei locali, che è più elegante e si conosce più gente, quelle che devono lavorare sul serio fanno le commesse, con gradazioni di bellezza che sfumano dal centro alla periferia, mentre le altre, che probabilmente nei suddetti posti ricevono risposte tipo "guarda, abiamo giusto già trovato stamattina, mi spiace", finiscono immancabilmente da MD.
Se invece lavorate lì e siete fique, il mio numero di telefono è 0xx xxx xxxx (ma anche se non lavorate).
Comunque entro, senza uno sguardo da parte della tarchiata (orso polare di 85 kg, giacca pelosa con doppio maglione sotto, viso a strisce, bianco gelo intorno agli occhi e rosso congestione in zona bocca-naso, con tanto di cinturone da cowboy texano). Beh, posso capirla. Probabilmente stava pensando alla sua situazione al modo delle donne:
eccomihannoincastrataastarquicheènataleeioinmezzoastapuzzadiamburgercheladebbydovevastarcileieinvececisonofinitaiocheleièpurecolragazzosonopropriosfigata.
(le ragazze che conosco io raramente vanno a capo quando parlano, mai quando pensano).
Comunque, ordino un ustione-burger e mi ritiro mestamente a sgranocchiarlo in un angolo ben riscaldato, cercando di immagazzinare più calore possibile per l'ultima tappa.
By Jen (62.11.130.54) domenica 19 gennaio 2003 - 11:39 |
Complimenti per la super trash cinta El Charro!
By Tyler (80.116.25.163) domenica 19 gennaio 2003 - 11:57 |
Ottimo Max, ma proseguiiiiiiiiiiii
By Metroidx (80.117.244.182) domenica 19 gennaio 2003 - 13:01 |
ehehe
By Nocturnam (62.98.81.11) domenica 19 gennaio 2003 - 15:24 |
Ah i vecchi racconti stile mdn di annata...belli!!
By Dolcina (80.116.231.65) domenica 19 gennaio 2003 - 15:41 |
Mitico..
By Dannomax (151.24.28.218) domenica 19 gennaio 2003 - 17:10 |
Grazie, grazie davvero. E tranquillo Tyler, non voglio lasciare un altra storia penzolante senza finale. Qui c'è l'ultimo capitolo.
--
Esco e risalgo in moto, più o meno dello stesso umore che aveva la Monaca di Monza prendendo il voto di castità. Ma ormai manca poco, e a questo punto un Vero Uomo non può che finire degnamente un impresa degnamente iniziata. Insomma, sono ormai convinto di avere fatto una minkiata, ma prendo molto meno freddo ad andare avanti che a tornare indietro. Comunque, non lo ammetterò mai con nessuno.
In ogni caso, voglia di cantare neanche un po'.
Frugo nella mia memoria, ma devo ammettere di non ricordare nulla di quell'ultima, gelida mezz'ora. Evidentemente il mio cervello ha pietosamente rimosso gli ultimi stadi del mio decadimento fisico. Non riesco francamente a ricordare neppure se ho fatto la strada alta o quella bassa.
Devo quindi concludere che per gli ultimi chilometri mi sono limitato a aggrapparmi al collo del cavallo (leggi: lo skasson 3 e 1/2) e farmi portare da lui. La cosa è meno incredibile di quello che può sembrare: io sono convinto che le moto abbiano una loro personalità, in misura molto maggiore delle auto a carburatore e in modo incredibilmente superiore delle auto con la centralina. Altrimenti non si spiega come mai mezzi meccanici perfetti si bloccano senza apparente motivo nel mezzo di una strada dritta e regolare, si rifiutano di ripartire di fronte a carezze, blandizie e minacce, per poi riavviarsi allegramente e con fare beffardo appena avete rinunciato a ogni speranza... o perchè restano a secco quando avete calcolato ancora 50 km di autonomia, mentre in altri casi trovano il modo di fare i 20 km che vi separano da casa con le poche gocce di benzina che avete recuperato saltando sul tubo della benza del distributore chiuso?
Vi basti sapere che in qualche modo arrivo sotto casa dai magni parens, con lo stesso entusiasmo con cui il merluzzo si accinge a entrare a far parte del tesoro di Capitan Findus.
E qui la farsa finale: lego la moto e tolgo il casco con movimenti studiatamente lenti (chissammai che mi fratturo qualche osso troppo congelato), citofono e salgo le scale.
Mia mamma mi vede col casco in mano e subito si produce nel suo miglior:
"Ma Maax, sei paazzo, chissàa che freeddo a venir su in moto, e poi con questa neebbia"
E io, con aria di superiorità, ostentando un mezzo ghigno facilitato da un emiparesi da gelo, rispondo pronto:
"Traanqua mamma, l'importante è coprirsi bene!"
By Nocturnam (62.98.116.6) domenica 19 gennaio 2003 - 21:15 |
Ahahahaha che UOMO VERO!!!!
Tua mamma non si è chiesta perchè per tutta la serata hai mangiato nel camino e bevuto tutto lo spumante che trovavi?
By Irishzebo (80.180.44.101) domenica 19 gennaio 2003 - 21:21 |
Maaaaaaaaaxxx complimeeeeeeenti!
By Dannomax (151.24.19.239) domenica 19 gennaio 2003 - 21:56 |
Grazie, Irish. Noct, mia mamma è sempre contenta quando mangio... fosse per lei sembrerei un dirigibile!
By Supermaz (151.92.176.3) lunedì 20 gennaio 2003 - 13:09 |
> con lo stesso entusiasmo con cui il merluzzo si accinge a entrare a far parte del tesoro di Capitan Findus.
ahahahahaahahhahahaahahahHAHAH!!! non mi diverto così dalla lettura dei vangeli
By Brubkr42 (212.158.75.198) lunedì 20 gennaio 2003 - 13:19 |
Danno, bel mix di suspense e ironia, anzi autoironia che è un bene sempre più raro, bravo! Ce l'hai ancora quella moto?
By Dedo (62.10.113.212) lunedì 20 gennaio 2003 - 13:42 |
Ahahahahah ,Dannomax mi fai morire!
By Nocturnam (62.98.116.63) lunedì 20 gennaio 2003 - 21:54 |
ahahaha Maz
By Puppy (24.239.134.155) lunedì 20 gennaio 2003 - 23:41 |
se un giorno riusciro' a farlo ( nel senso di raccontarlo decentemente)... vi raccontero' un'esperienza simile..
per la serie " coglioni si nasce!"
By Dannomax (62.101.98.229) martedì 21 gennaio 2003 - 09:30 |
non mi diverto così dalla lettura dei vangeli
" coglioni si nasce!" collione = attributo maschile = uomo con gli attributi = Vero Uomo.
Nel caso di una donna non so "
By Dedo (62.10.114.71) martedì 21 gennaio 2003 - 11:02 |
" Stavo andando a cento alloraaaa,
per trovar l'anima miiiiia,
che non c'era,
ma il motore si è bruciatoooo,
nel bel mezzo della viiiia,
...,
hai messo l'antigelo,
col freddo che fa,
l'hai messo colà,
hai visto se il livello ,
è fra min e DannoMax"
Non so cosa c'entri però ci stava tutta!
E poi Ilio è sempre Ilio!
By Dannomax (62.101.98.229) martedì 21 gennaio 2003 - 12:11 |
a tutti...
Dedo, e tu, a quando il racconto di un altra cerbiattata?
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