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By Marcoblue martedì 22 febbraio 2005 - 11:31 |
Si era nell'estate del 96, ed eravamo in vacanza con le nostre fidanzatine in Val d'Aosta.
Già era in programma, per me ed il caro amico Ale, di abbandonare il nostro gruppo e partire in autostop alla volta di Amsterdam; non eravamo nuovi a vacanze di questo tipo.
Bene...
Com'è, come non è, una sera il nostro vicino di tenda quarantenne rincasa e, avendo voglia di fare 2 chiacchiere, si siede con noi. Guarda un po', era Olandese.
E che ci racconta? Ci racconta che il suo amico è appena fuggito in stazione prendendo il primo treno per casa, perché colto dal "mal di montagna" (mi dicono che esiste veramente... stato fobico depressivo che nasce di fronte all'imponenza delle vette più alte).
Driin, campanello d'allarme! E invece la mia fidanzatina se ne esce con: "Olandese? Ma sai che Marco e Ale partono per l'Olanda in autostop? Perché non li accompagni tu?"
Driiiiin!
E lui: "Certo, ottima idea! (falso come Giuda, entusiasmo zero) Io domani faccio l'ultima escursione in montagna e dopodomani mattina si parte, va bene?"
Drin driiiiiiin!
Ed infine: "Mi presento: mi chiamo Gerard Vankoelen"
Pronuncia: Gerard Fankùlen.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!
Il giorno dopo, con i sensi all'erta, svolgiamo le nostre ultime mansioni in terra valdostana: sotterrare la bottiglia di Max e ubriacarci con la grolla.
(La bottiglia di Max, già... come nel film, solo che loro avevano il Dom. L'avremmo dovuta aprire quando il primo di noi si fosse sposato. Il primo di noi s'è sposato e non siamo più riusciti a trovare la bottiglia... ma questa è un'altra storia.)
Bene. Alla sera rincasa Gerard dalla sua ultima escursione montana.
Ora, non so cosa fosse successo: forse era l'ultimo giorno di vacanza, forse si sentiva solo, forse era semplicemente un po' "off the beaten tracks" con la testa, fatto sta che non ho mai visto una creatura simile neppure sui libri di biologia.
Si avvicina, dalla penombra, un uomo fluorescente, tipo quelli che vede Terminator quando mette in modalità infrarosso. Brillava nel crepuscolo e si avvicinava a noi... il dubbio diventava tragica realtà... era Gerard. Completamente ustionato.
Si toglie la canottiera smanicata bianca, la poggia nella sua tenda, si gira e... magia! Ha ancora la canottiera smanicata bianca.
Ah, no, è il segno dell'abbronzatura....
Si avvicina, ci fissa sorridendo per trenta secondi, guardando leggermente sopra le nostre teste, ed infine dice: "See you tomorrow!"
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!
[1 - continua...]
By Pokoto martedì 22 febbraio 2005 - 14:52 |
aaaahh.. che ventata d'aria fresca
By Marcoblue martedì 22 febbraio 2005 - 15:08 |
Me lo dici tu, che mi hai fatto morire dal ridere col racconto transilvano?
Se finirai a letto con la mia morosa sappi che è tutto merito mio: ierisera le ho parlato per un'ora di te e della tua avventura...
By Pokoto martedì 22 febbraio 2005 - 16:38 |
tu si che sai parlare alle donne!!
comunque aspettiamo tutti il seguito eh!!!
By Bachanale martedì 22 febbraio 2005 - 22:58 |
Grande Marco, grande acquisto del mercato invernale. Vai così
By F_E_D_E_R_I_C_O martedì 22 febbraio 2005 - 23:39 |
Grande...
Noi son anni che vogliamo dissotterrare Dom, ma è che non l'abbiamo mai sotterrato...
By Marcoblue mercoledì 23 febbraio 2005 - 22:25 |
Riassunto della puntata precedente: i nostri eroi stanno per compiere un viaggio Val d'Aosta - Olanda accompagnati in macchina da Gerard Fankùlen, vittima della più grande ustione solare che si ricordi a memoria d'uomo.
Bene.
La mattina della partenza.
Io credevo (o ingenuo...) che il Ferragosto in Val d'Aosta fosse come il Ferragosto in tutto il resto Italia. Mi sbagliavo.
Apro la tenda e mi ritrovo in mutande in Piazza Duomo al 15 di Dicembre. Chiudo la tenda. Là fuori intravedo qualcosa di strano, ma preferisco non pensarci. Indosso 2 maglioni. Riapro la tenda. Era come temevo: Gerard in canotta smanicata, con il senso della temperatura corporea ormai compromesso, che smonta la sua tenda.
Sorride.
Sorride ancora.
"Good morning! Do you want some tea?"
Il tè in questione sta bollendo sul fornelletto da campeggio, in una tazza di ferro, con manico di ferro.
"No grazie, niente tè"
Gerard impugna la tazza di ferro per il manico di ferro, la leva dal fuoco, dice "OK" e beve in un sorso il tè.
Sorride...
Bene.
Si va.
Ad attenderci, già accesa, una macchina ad esemplare unico: Toyota Starlet color piscina.
E' vero che si dice "Guarda un po' 'sti Giapponesi che ci copiano tutto", però si sa che è SOLO un modo di dire. Insomma, perché i Giapponesi dovrebbero taroccare anche la Fiat Duna?
Eppure...
Partiamo. Toyota Starlet color piscina, velocità di crociera 80 Km/h, velocità di punta 120 Km/h; andavano più veloci le macchine nei film di Hitchcock.
Mi metto comodo sul sedile e mi appallottolo per riscaldare gli organi interni ed evitare la morte per assideramento.
Dopo 2 minuti Gerard abbassa i finestrini. Li abbassa! Io, seduto ovviamente nel posto della morte, guardo Gerard. Gli sorrido. Nei miei occhi c'è un grosso punto di domanda. Lui, naturalmente, mi guarda e sorride...
Passano le ore, ed il Ferragosto sulle autostrade tedesche è mooolto peggio che il Ferragosto in tutto il resto Italia. Noialtri si comincia a spogliarci e a sudare. E a quel punto Gerard... chiude tutti i finestrini!
Risultato: effetto serra esponenziale, prestigioso brevetto Toyota del 1980.
Vedo i miei fluidi sfuggire dal corpo ed infilarsi nel sedile. Il mio amico Ale non parla da ore.
Naturalmente: no water - no food.
Dopo un'oretta le prime manifestazioni di quello che abbiamo successivamente battezzato "Effetto Murdock": lo sguardo di Gerard si fa vitreo, lentamente affiora un sorriso sul suo viso e, dopo qualche istante, si autoinfligge un paio di schiaffi sulle guance e lo sguardo torna lucido.
Io lo fisso. Stremato dalla perdita di fluidi, dal caldo, dal freddo, dalla levataccia, dal sonno, etc etc, prendo una solenne decisione: diamogli fiducia! Gli occhi pesanti mi si chiudono. Dormo.
Ronf...
Ronf...
BOOM!
Capocciata contro il finestrino.
Mi sveglio, emergo dal sedile ormai zuppo di sudore, brividino di freddo sulla schiena, e guardo Gerard.
Che fa: "Niente niente, ho sbandato un attimo, stavo andando contro un camion. Ah Ah!"
Ah ah! Ah ah ahahahah!
Sgrano gli occhi. Ale, dietro, potrebbe fare da testimonial al Dixan...
Ancora qualche ora ci separa dalla meta: niente cibo, niente acqua, tanto sole.
Dopo 13 ore di viaggio arriviamo infine ad Eindhoven, stremati usciamo dalla pentola a pressione coreana e salutiamo Gerard.
Il biglietto del treno Eindhoven-Amsterdam costa circa 1000 lire al chilometro, ma oramai finalmente stiamo per arrivare.
Siamo ad Amsterdam al crepuscolo, scendiamo dal treno, e subito un bivio: rifocillare il nostro corpo avvizzito e morente oppure... fiondarci diretti in un coffee-shop a drogarci?
Nell'ultima puntata, in cui il nostro eroe salverà la vita dell'amico, la scontata risposta...
Buona serata a tutti, Marco.
By suessmann28 mercoledì 23 febbraio 2005 - 23:32 |
na ja ...
giá che c' era il tipo poteva accompagnarvi fino ad Amsterdam.
'Sti olandesi sono fuori come un poggiolo. Salutoni dalla Germania
By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 23 febbraio 2005 - 23:54 |
Vankoelen!!!
By Spank giovedì 24 febbraio 2005 - 00:11 |
fenomenaleeeeee!!
ma al poveraccio non gli avete offerto nemmeno un bicchier d'acqua?!
vabbè che vi ha fatto viaggiare in condizioni da container pero'....
By Wasabi giovedì 24 febbraio 2005 - 10:04 |
By Bachanale giovedì 24 febbraio 2005 - 11:31 |
Ottimo
By Pokoto venerdì 25 febbraio 2005 - 17:44 |
oddio
By F_E_D_E_R_I_C_O venerdì 25 febbraio 2005 - 19:24 |
Vogliamo Pokoto, Bach e Marcoblue in gita assieme... altro che Roversi e Blady
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